Paura

di
genere
poesie


Ed ancora sono qui,
a scrutare il buio,
vedendo senza guardare,
il tuo corpo vestito d'ombra.
Ad esitare con l'incertezza di un bambino,
nello sfiorare la tua pelle,
proibita e agognata.
Aver paura, non di un tuo rifiuto,
ma di turbare il lento quieto respiro,
quello del tuo riposo, del tuo battito.
In questi istanti,
riscopro la mia paura più recondita,
quella di perderti, di andarmene,
ora che ti ho trovato.
Pensavo di desiderare l'inarrivabile,
ma ero semplicemente cieco,
l'illusione mi nascondeva l'evidente,
pur sotto la luce del sole.
Ci ho messo tempo per capire,
per comprendere e comprendermi,
per riuscire a vedere,
quello che i miei occhi ora osservano,
nel buio, senza poter realmente scorgere.
Ho avuto bisogno di tempo... e dolore.
Allora ancora incerto allungo le dita,
lascio che la mia pelle mi parli di te,
nella sorpresa che la stretta gentile,
la tua mano, cinga la mia.
Nemmeno una parola spesa,
parli senza proferir verbo,
mi abbracci, grato, nel tuo silenzio.
scritto il
2019-01-16
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