Escort a sorpresa

di
genere
tradimenti

Mia moglie da un bel po’ di tempo ormai era piuttosto restia a fare l’amore con me. Forse gli anni di matrimonio erano diventai troppi. Chi lo sa. Comunque io avevo ancora bisogno di sentire contro di me un corpo femminile nudo.
Fu per questo che cercai e trovai un sito di escort: c’erano moltissime donne che erano disposte a far sesso con sconosciuti per non troppi soldi.
Una sera in cui mia moglie era fuori con le amiche, trovai una ragazza, le sue foto sul sito avevano il viso oscurato, ma aveva un corpo molto sexy. Aveva due foto: una in cui si vedeva il suo culo tondo coperto solo dal perizoma di pizzo nero del completo semitrasparente che le copriva anche la schiena, mentre nella seconda si vedeva la parte anteriore dello stesso completo, aveva del pizzo molto sexy anche sul reggiseno ed era semitrasparente sul resto del suo fantastico corpo. Mi venne duro solo a guardarla sullo schermo.
Composi il suo numero di telefono e la chiamai, dopo pochi squilli rispose una voce sensuale: «Pronto?».
«Ho trovato il tuo numero su quel sito, quando possiamo vederci?», avevo notato altre volte che essere diretto semplificava le cose.
«Quando vuoi, anche subito», mi rispose.
«Ok, sono libero».
Pattuimmo la cifra e poi mi diede l’indirizzo. Non era molto lontano da casa mia, ma mi suonava stranamente familiare.
Le dissi anche di mettersi il completo delle foto sul sito.
Appena arrivai sotto al palazzo capii perché era familiare l’indirizzo: ci abitava mia cognata Roberta, la sorella di mia moglie. Era sempre stata una che non si tirava indietro se c’era da farsi una scopata, ma non avrei mai immaginato che potesse fare la escort. Tra l’altro aveva anche il ragazzo. Comunque non mi sarei tirato di certo indietro, era sempre stato il mio sogno scoparla.
Suonai il campanello e sentii dei passi avvicinarsi alla porta, quando aprì e mi vide restò a bocca aperta. Poi si ricordò come era vestita e tentò di coprirsi con le mani arrossendo violentemente. Io avevo già fatto un passo avanti e avevo chiuso la porta.
«Roberta! Che piacere vederti, non pensavo di trovarti qui», feci il finto tonto.
«Luca… stavo aspettando un amico… non pensavo venissi».
«Sono io quel tuo amico», le dissi facendo un altro passo avanti ed accarezzandola sulla spalla e senza togliere lo sguardo dal suo corpo abbronzato e sodo.
«Ma che dici, sono la sorella di tua moglie», protestò, facendo un passo indietro
«Sei davvero sexy così», mi stava diventando duro nei pantaloni. Di nuovo avanzai verso di lei e le spostai le mani che tentavano di coprire il suo corpo e la ammirai: la terza di seno a malapena coperta dal reggiseno di pizzo, la pancia piatta e le gambe lunghe e ben tornite. Poi mi avvicinai e le annusai i capelli per poi baciarle il collo. Lentamente le misi una mano sul fianco e la feci scivolare sul sedere: era liscio e sodo.
«Che fai! Non si può!», mi disse facendo un passo indietro. Io le presi una mano e me la appoggiai sul pacco.
«Lui la pensa in modo diverso», le dissi tirandola di nuovo a me. Roberta ritrasse la mano in fretta, ma io la tenni per il polso e la tirai a me, poi la baciai in bocca premendo la mia lingua contro le sue labbra. Oppose una forte resistenza, ma io non mollai la presa fino a quando lei, lentamente, iniziò a cedere. Io la toccavo e palpavo avido su ogni parte del suo corpo, sentendola pian piano eccitarsi. Spostai la mano di Roberta sul mio pacco ormai gonfissimo e lei, ormai in preda all’eccitazione, mi sbottonò i pantaloni e tirò fuori il mio cazzo durissimo. Iniziò a segarmi: mise pollice e indice appena sotto alla cappella, muovendosi lentamente. Poi pian piano aggiunse anche le altre dita ed aumentò il ritmo. Tirava la pelle fino in fondo per poi farla ricoprire completamente la cappella. Era davvero una sega perfetta.
Dopo un po’ mi guidò tenendomi per il cazzo in camera da letto, si tolse i sandali col tacco e si inginocchiò davanti a me. Mi tolse completamente i pantaloni e mi disse: «Vediamo se mia sorella è più brava di me».
Prese in mano il mio cazzo pulsante e mise il pollice sotto alla cappella, proprio sul punto più sensibile, lo muoveva premendo non troppo forte, ma facendomi godere tanto. Iniziò a leccare la cappella tenendo il cazzo con la mano: passava la sua lingua esperta sotto, sopra, tutto intorno. Lo avvolse con le sue labbra carnose ed iniziò a succhiarlo. Nonostante le mie dimensioni per niente modeste, sono sui 20 centimetri, riusciva a prenderlo quasi tutto in bocca facilmente. Tra un grugnito ed un gemito di piacere, riuscii a dire: «Sei decisamente più brava tu», Roberta mi guardò senza smettere di succhiarmelo e mi fece l’occhiolino.
Ad un certo punto si mise sul letto con le gambe aperte, vedevo i suoi capezzoli premere contro il pizzo che lasciava poco spazio all’immaginazione. Si abbassò le spalline del reggiseno mostrandomi le sue tette perfette coronate dai capezzoli scuri e turgidi, poi iniziò a sfilarsi il completino, ma la fermai: «Quello tienilo, mi fa impazzire!».
«Mi piace scopare con il perizoma!»
Mi misi sul letto anche io, fra le sue gambe, intravedevo la sua figa depilata tra le maglie del pizzo. La accarezzai, poi spostai il perizoma di lato, toccandole la figa completamente bagnata. Lei gemette ed inarcò la schiena mentre io le toccavo il clitoride gonfio e le baciavo i capezzoli.
Guidai il mio cazzo ancora umido della sua saliva dentro di lei, entrò senza difficoltà. Mi muovevo lentamente, ma Roberta gemeva molto forte, soprattutto quando ero dentro di lei fino alle palle. Aumentai gradualmente il ritmo seguendo le indicazioni che mi dava con i piedi scalzi sul mio sedere: mi stringeva a sé spingendomi ad andare ancora più in fondo.
Le baciavo il collo, le tette, i capezzoli avidamente, la avevo sempre desiderata e finalmente la avevo sotto di me.
La feci girare mettendola a pecorina. La penetrai con forza e le strinsi quelle chiappe perfette. Sentivo il tessuto del perizoma sfregare contro il mio cazzo mentre mi muovevo dentro di le e la cosa mi eccitava ancora di più. Anche il suo buchetto secondario era molto sexy, di un rosa più scuro.
“Chissà se l’ha mai preso li, la cognatina”, pensai mentre ammiravo quel bel culo tondo e sodo.
Probabilmente Roberta aveva raggiunto più di un orgasmo, a giudicare dai suoi forti gemiti, ma anche io ormai non ero molto distante.
«Vienimi in faccia!», quasi mi ordinò, anticipando la mia domanda.
Si inginocchiò di nuovo sul tappeto e mi prese in mano il cazzo. Mi segava velocemente, stringendomelo con entrambe le mani ed io in pochissimo esplosi, schizzandole tantissima sborra densa in faccia, sui capelli e nella sua bocca aperta. Senza smettere di segarmi, inghiottì tutta quella che aveva in bocca, ma si lasciò la restante addosso. Ripulì con la lingua anche le ultime gocce dal mio cazzo ormai semiduro e poi mi disse: «Quando vuoi farti una bella scopata non c’è bisogno di cercare su quei siti».

Per commenti, critiche e richieste antom93@libero.it
di
scritto il
2019-01-20
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