Pillola o preservativo 2
di
Kyknox
genere
prime esperienze
Mentre guido la macchina mi sento come in trance non mi capacitavo di quello che fosse appena successo, di certo non immaginavo neanche lontanamente come diavolo poteva essere capitato? Soprattutto come uscire da quella cazzo di situazione in cui mi ero messa? Stavo guidando a tutta velocità verso il pronto soccorso e pensavo a quanto successo poco prima, mi ero fatta travolgere da Nicole, non mi capacitavo di essere io quella che aveva fatto l’amore con la sua alunna e il suo ragazzo, dopo il bacio ci siamo spogliate e abbiamo cominciato a pomiciare prese dalla libidine mentre Steve ci guardava e si segava.
Appena arrivata al pronto soccorso parcheggio e mi dirigo dalla guardia medica purtroppo è sabato e il mio medico è chiuso, ora voi vi chiederete cosa centri ciò con la storia che vi sto raccontando; bene detto tra noi il profilattico di Steve si è rotto proprio mentre era dentro di me e adesso mi trovavo io nella merda, l’ultima pillola abortiva che avevo l’avevo data a quella troia della mia alunna.
Davanti alla porta della guardia medica c’è una fila spaventosa, di gente che ha la febbre, bambini che piangono, anziani con acciacchi vari, mi armo di santa pazienza e aspetto l’unico che può farmi la prescrizione è il medico di turno del pronto soccorso. Mentre aspetto in piedi sento una fitta alla vescica ,cazzo la piscia, pensare che mi ero svuotata nella bocca di Nicole nella migliore pratica del pissing evidentemente la tensione e l’ansia mi avevano di nuovo riempito la mia vescica.
Finche aspetto rivivo quei momenti, il coito selvaggio, la rottura improvvisa del profilattico le facce incredule dei due ragazzi, la mia reazione isterica, cazzo rischiavo di rimanere gravida di un ragazzino di diciassette anni, pensare che non avevo mai avuto in vita mia un orgasmo del genere mai goduto così tanto. Ricordavo ancora la faccia estasiata dal piacere di Nicole mentre Steve la penetrava da dietro ed io le leccavo i capezzoli davanti fin li andava tutto a gonfie vele poi l’imprevisto del cazzo.
Finalmente arriva il mio turno, entro e mi prende un colpo – cazzo la guardia medica è il padre di un mio alunno e adesso?- mi fa accomodare sento una nuova fitta alla vescica mi sto pisciando sotto, accavallo le gambe e cerco di resistere.
“Mi dica professoressa come posso essere utile?” esordisce “Un prescrizione” “Certo di cosa?” alla sua domanda quasi ingoiai la saliva poi tutto d’un botto dissi “Ru 486” il medico mi guardò scioccato quasi non si aspettava la mia richiesta.
Decido di rompere il ghiaccio “il fatto che insegni religione non significa che io sia una suora” “Certo capisco il problema non è questo” mi ribatte lui, si toglie gli occhiali lo osservo meglio per la prima volta è un bel uomo sulla cinquantina occhi azzurri, brizzolato sguardo intrigante “ Vede signorina io sono obiettore di coscienza non posso prescriverle il farmaco in questione” appena lo dice mi prende un mancamento non posso crederci un ora di fila per nulla e adesso. “La prego è un ora che sono in fila non saprei come fare” “ma lei proprio non ha pensato di tenerlo?” mi chiede, adesso vagli a spiegare che il padre è un ragazzino che mi è venuto dentro appena tre ore prima “Ecco vede in questo momento proprio non possiamo” “Sai come funziona dovrei farti parlare con un consultorio” “Guardi nel caso vado in un altro ospedale” il problema era dove a quell’ora il più vicino era a 50 km da casa mia senza contare tutta la fila che avrei dovuto fare di nuovo, con il rischio di trovare un altro obiettore, inoltre più si aspetta a prenderla e più c’è il rischio che non abbia effetto.
Nel frattempo mi sto pure letteralmente pisciando sotto “Senta può farmi usare il bagno per favore ” quasi lo supplico vista l’urgenza, lui mi scruta per un po’ poi mi dice “Aspetti cerchiamo un accordo”
to be continued
Appena arrivata al pronto soccorso parcheggio e mi dirigo dalla guardia medica purtroppo è sabato e il mio medico è chiuso, ora voi vi chiederete cosa centri ciò con la storia che vi sto raccontando; bene detto tra noi il profilattico di Steve si è rotto proprio mentre era dentro di me e adesso mi trovavo io nella merda, l’ultima pillola abortiva che avevo l’avevo data a quella troia della mia alunna.
Davanti alla porta della guardia medica c’è una fila spaventosa, di gente che ha la febbre, bambini che piangono, anziani con acciacchi vari, mi armo di santa pazienza e aspetto l’unico che può farmi la prescrizione è il medico di turno del pronto soccorso. Mentre aspetto in piedi sento una fitta alla vescica ,cazzo la piscia, pensare che mi ero svuotata nella bocca di Nicole nella migliore pratica del pissing evidentemente la tensione e l’ansia mi avevano di nuovo riempito la mia vescica.
Finche aspetto rivivo quei momenti, il coito selvaggio, la rottura improvvisa del profilattico le facce incredule dei due ragazzi, la mia reazione isterica, cazzo rischiavo di rimanere gravida di un ragazzino di diciassette anni, pensare che non avevo mai avuto in vita mia un orgasmo del genere mai goduto così tanto. Ricordavo ancora la faccia estasiata dal piacere di Nicole mentre Steve la penetrava da dietro ed io le leccavo i capezzoli davanti fin li andava tutto a gonfie vele poi l’imprevisto del cazzo.
Finalmente arriva il mio turno, entro e mi prende un colpo – cazzo la guardia medica è il padre di un mio alunno e adesso?- mi fa accomodare sento una nuova fitta alla vescica mi sto pisciando sotto, accavallo le gambe e cerco di resistere.
“Mi dica professoressa come posso essere utile?” esordisce “Un prescrizione” “Certo di cosa?” alla sua domanda quasi ingoiai la saliva poi tutto d’un botto dissi “Ru 486” il medico mi guardò scioccato quasi non si aspettava la mia richiesta.
Decido di rompere il ghiaccio “il fatto che insegni religione non significa che io sia una suora” “Certo capisco il problema non è questo” mi ribatte lui, si toglie gli occhiali lo osservo meglio per la prima volta è un bel uomo sulla cinquantina occhi azzurri, brizzolato sguardo intrigante “ Vede signorina io sono obiettore di coscienza non posso prescriverle il farmaco in questione” appena lo dice mi prende un mancamento non posso crederci un ora di fila per nulla e adesso. “La prego è un ora che sono in fila non saprei come fare” “ma lei proprio non ha pensato di tenerlo?” mi chiede, adesso vagli a spiegare che il padre è un ragazzino che mi è venuto dentro appena tre ore prima “Ecco vede in questo momento proprio non possiamo” “Sai come funziona dovrei farti parlare con un consultorio” “Guardi nel caso vado in un altro ospedale” il problema era dove a quell’ora il più vicino era a 50 km da casa mia senza contare tutta la fila che avrei dovuto fare di nuovo, con il rischio di trovare un altro obiettore, inoltre più si aspetta a prenderla e più c’è il rischio che non abbia effetto.
Nel frattempo mi sto pure letteralmente pisciando sotto “Senta può farmi usare il bagno per favore ” quasi lo supplico vista l’urgenza, lui mi scruta per un po’ poi mi dice “Aspetti cerchiamo un accordo”
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