“La leggenda dell'Ineffabile master FrankMaster” : Le origini - Terza puntata
di
scopertaeros69
genere
comici
“La leggenda dell'Ineffabile master FrankMaster” : Le origini - Terza puntata
“Disclamer”
Tutti i fatti descritti, organizzazioni e i personaggi sono invenzione di pura fantasia della mia mente disturbata, i fatti avvengono in una sorta di estate perenne, se non certe mise e dress code i protagonisti morirebbero di influenza appena dopo i titoli di testa. Ma secondo voi una mente sana potrebbe immaginare dei Gatti del genere?
Bologna – Italy Ore 05.00 (Fuso orario di Kualampur)
L'utilitaria sfreccia nel traffico serale cittadino, Frank sul sedile del passeggero, guarda nello specchietto retrovisore i tre mici che lo fissano a loro volta in modo inquietante.
- scusi ma i suoi gatti.... -
La ragazza – Via diamoci del tu – lo apostrofa allegra
- Si dicevo i tuoi gatti, mi ricordano i bambini del film “il villaggio dei dannati” -
- Saranno un po' straniti, sa abbiamo fatto una trasferta in aereo e i poverini l'avranno patita un po' -
L'auto prende velocità ed imbocca la tangenziale uscendo verso la periferia.
- Hem Maisha mi scusi, ma credo abbia sbagliato uscita il Centro è dalla parte opposta.... -
la donna ride e si gira sfoderando uno sguardo diabolico – Non dovevamo darci del Tu? Rilassati Frank, sei in buone mani. -
Frank guarda pensoso verso il soffitto dell'auto – a casa mia madre mi aspetta... -
Davanti all'auto ora c'è un grosso Tir, Maisha accellera, Frank punta i piedi aspettandosi l'impatto imminente, i gatti guardano gelidi, inaspettatamente il portellone posteriore del rimorchio dell'autotreno si apre rivelando una rampa e la macchina ci si infila su.
- Maisha scusa ma è un rapimento questo? -
La ragazza – Diavolo Frank non ti si può nascondere nulla! benvenuto nel comando mobile del S.O.D.O.M.A. ! -
Il nostro eroe è un tantinello sbigottito, insomma essere rapiti è pur sempre un esperienza nuova, Maisha scende dall'utilitaria e da una porta in fondo al rimorchio ecco arrivare un uomo in abito nero. Frank sta pensando di chiudersi dentro l'auto, ma i mici hanno iniziato minacciosamente a soffiare e uno di loro regge una motosega con fare poco rassicurante. L'uomo esce dalla macchina con un balzo da centometrista finendo davanti all'ultimo arrivato, che lo aspetta con aria gioviale e sorriso Durbans da squalo Mako all'acquario di Genova durante l'ora del pasto.
- Caro amico mio Benvenuto, permetta che mi presenti, può chiamarmi Lord Steel, spero non si sarà formalizzato per il nostro improvviso invito, siamo diretti ad una nostra struttura che raggiungeremo in una decina di minuti, periodo nel quale la invito a rilassarsi, ora la lascio in compagnia di Maisha, che già ha avuto modo di conoscere.
- Voi mi avete rapito! - protesta il malcapitato
- Suvvia non si fossilizzi sulle definizioni amico mio, non facciamo della semantica, lei è stato invitato a sua insaputa a partecipare ad un corso motivazionale sulla masteritudine -
- Ma io sono un autodidatta, sto cercando la mia strada, chiedete a chi volete, conosco il mio ruolo, anzi visto che abbiamo risolto l'equivoco io me ne andrei... - si volta ma il suo passo è sbarrato dai tre mici armati peggio delle tartarughe Ninja mutanti, uno di loro ha sulla schiana un lanciagranate di fabbricazione russa.
Frank cerca di apparire spavaldo, ma dentro di se suda freddo, circolavano da tempo inquietanti voci circa un commando segreto del S.O.D.O.M.A. che rapiva giovani uomini per farne dei Masteroni assatanati, attraverso un sofisticato metodo di lavaggio del cervello. Sempre secondo queste storie venivano legati a delle sedie con in mano delle fruste e due schiave, una per lato prone, gli mettevano in mano un gatto a nove code e poi con dei divaricatori oculari impedivano di chiudere gli occhi (Si lo so, lo facevano anche in “Arancia Meccanica”, da chi credete che abbia preso l'idea Stanley?).
A quel punto iniziava una proiezione in loop di “Histore d'O” nella versione “long director's Cut, Deluxe Edition” ; la visione continuava sino a che il prigioniero non frustava i culi delle schiave ai suoi lati,sino a farli divenire viola.
C'era chi cedeva subito e chi cedeva comunque, erano arrivate strane storie dalla Cecenia, ma poi venne spiegato tutto, stavano girando un film di Michael Bay.
Ragionando il più possibile a mente fredda il nostro Frank si risolvette che da quel rimorchio non poteva fuggire e che il “trattamento” lo avrebbe subito alla loro destinazione di arrivo.
Prese in mano il cellulare e si avvide che non c'era segnale di campo – sono fritto – pensò.
La sua mente vagò a ricordi di sessioni di qualche annno prima, quando con le idee anche più confuse di ora, si era accostato ai primi rudimenti del BDSM con una schiavetta conosciuta in una chat delle Orsoline Scalze.
Con un ultimo sussulto il veicolo si ferma e il portellone del rimorchio abbassa la rampa, i mici soffiando lo chiudono sui tre lati sopingendolo verso l'uscita, Maisha li guardava con gli occhi da mammina che spia i suoi bambini il primo giono di scuola - I miei piccoli...non sono adorabili? -
Si trovavano in una zona industriale tra capannoni abbandonati, due slave codate e vestite solo di alcuni metri di corda gli si fanno incontro mettendoglisi a lato ed accompagnandolo verso una bassa costruzione, Maisha li segue.
Frank pur in trappola, da uomo è sopraffato dal “Lato zozzo della Forza” e va verso le due schiave , dando per l'ennesima volta, la conferma che i due neuroni che un maschio possiede sono deicati a una cosa soltanto, entrati vede subito il maxishermo con la poltrona e a lato un tavolo con delle funi e delle fruste, ma insomma il nostro eroe non fa altro che guardare i culi e le tette delle schiave, si è persino dimenticato dei gatti, uno di loro nel frattempo ha tirato fuori un mitragliatore Gatlin ad alta velocità ciclica da 35 mm.
Maisha lo ferma per una spalla e lo guida alla poltrona, e questo fa ridestare Frank che oppone una certa resistenza....gli attimi si dilatanoo nel tempo a rallentatore, mentre il nostro eroe ridestatosi dall'estasi “tettonica” è tornato alla realtà senza per questo rassegnarsi al destino nefasto che sta per averecompiersi.
I mici fissano glaciali il loro potenziale bersaglio, Maischa cerca l'aiuto delle due slave per immobilizzare Frank, le due corrono le loro tette ballano ipnoticamente dall'alto verso il basso e poi di nuovo verso l'alto e dall'alto verso il basso e poi di nuovo verso l'alto e dall'alto verso il basso e poi di nuovo verso l'alto e dall'alto verso il basso e poi di nuovo verso l'alto e dall'alto verso il basso e poi di nuovo verso l'alto....
SCIACK!!!! ( grazie per lo schiaffo ero andato in loop)
Frank incontra gli occhi delle schiave e queste si fermano, e si gettano in ginocchio senza mai distogliersi sai suoi occhi, poi è la volta di Maisha di incontrare lo sguardo del rapito e per un attimo si blocca come in preda ad un capogiro, a quel punto, i mici stanno per intervenire...
Un boato, il portone del magazzino rovina a terra mentre un suv nero entra con stridio di gomme, nella sua corsa travolge le poce suppellettili presenti, fermandosi in derapata dinanzi all'uomo.
Le portiere dal suo lato si spalancano rivelando la presenza di quattro donne al suo interno, tutte in catsuite che lasciano ben poco all'immaginazione (e credetemi io ho un immaginazione moooolto fervida).
Parlano tra loro concitate urlandosi istruzioni a vicenda: - Bella entrata Castity! Il carrozziere lo paghi tu? -
- Temperance per quello dopo, tira dentro il tipo da esfiltrare e Recluta occupati dei gatti -
La terza donna apre una bisaccia da cui trae tre sfere che lancia in tre direzioni diverse e qui accade l'incredibile: i gatti lasciano cadre tutta l'artiglieria a terra lanciandosi all'inseguinemto degli oggetti.
La quarta si sporge con Temperance dal veicolo e afferra per la collottola Frank che viene compresso nel sedile posteriore tra le due. - Piacere di fare la tua conoscenza Frank, io sono Peccatrice, adesso rilassati mentre ti portiamo in salvo -
La macchina riparte sgommando mentre i gatti inseguono ancora gli oggetti lanciati da Temperance, in alto in un angolo nascosto del magazzino l'occhio elettronico di una telecamera, silente riprende tutto.
Da quache parte in una località segreta del Mar Mediterrano base dello F.A.M.O.S.T.R.A.N.O. Ore 15,30 (Fuso orario di Orly – France)
Sonia si avvicina alla porta dell'ufficio di Madame Montreaux, ma si blocca, pur dietro di essa non le sfuggono il rumore di schiocchi di pelle, gemiti e alla fine, di un urlo liberatorio.... la donna conta mentalmente sino a 200, ripassa la tabellina del sette e quella del nove e poi si decide a bussare.
Lo sbloccaporta elettrico fa scattare la serratura, entra la scrivania è in disordine, Montreaux è seduta madida di sudore dentro una vestaglia con l'aria rilassata, a terra in un angolo due schiavi vestiti solo di corde, in uno stato tipo “maronna-mi-ha-investito-un-trenomerci-e-non-contento-ha-fatto-retromarcia” in mezzo a dei
L'assistente sogghigna – quanto sono durati questi? -
Madame con voce roca, mentre si versa un bicchiere d'acqua – un paio d'ore, freschi freschi di accademia, hanno del potenziale, notizie da Bologna? -
-Si come temevamo il S.O.D.O.M.A. era in moto con lo Strike Commando “Flogger” un tentativo di rapimento -
Montreaux sorride compiaciuta – hai detto “tentativo”, quindi non ci sono riusciti, chi si è coccupato dell'operazione? -
Sonia prende l'ipad – non avevamo operativi sul posto, abbiamo usato una squadra di contractors, la “Ballgag” -
- Ottima scelta, peccato che non concedano esclusive, sono eccellenti sul campo, e lui? -
Sonia sorride – beh ci è sembrata la cosa più sicura consegnarlo a sua madre -
Lady Montreaux sorride a sua volta ... - non saprei ahahaha, ma si è stata la scelta più sensata, tienimi aggiornata sugli sviluppi -
La collaboratrice lascia l'ufficio chiudendo la porta alle sue spalle, Madame si alza dalla poltrona e si dirige verso gli uomini ansanti a terra, si passa la lingua tra le labbra lentamente – Beh ragazzi vi siete riposati abbastanza, non sarete mica stanchi, mammina ha voglia di festeggiare” -
To Be Continued
“Disclamer”
Tutti i fatti descritti, organizzazioni e i personaggi sono invenzione di pura fantasia della mia mente disturbata, i fatti avvengono in una sorta di estate perenne, se non certe mise e dress code i protagonisti morirebbero di influenza appena dopo i titoli di testa. Ma secondo voi una mente sana potrebbe immaginare dei Gatti del genere?
Bologna – Italy Ore 05.00 (Fuso orario di Kualampur)
L'utilitaria sfreccia nel traffico serale cittadino, Frank sul sedile del passeggero, guarda nello specchietto retrovisore i tre mici che lo fissano a loro volta in modo inquietante.
- scusi ma i suoi gatti.... -
La ragazza – Via diamoci del tu – lo apostrofa allegra
- Si dicevo i tuoi gatti, mi ricordano i bambini del film “il villaggio dei dannati” -
- Saranno un po' straniti, sa abbiamo fatto una trasferta in aereo e i poverini l'avranno patita un po' -
L'auto prende velocità ed imbocca la tangenziale uscendo verso la periferia.
- Hem Maisha mi scusi, ma credo abbia sbagliato uscita il Centro è dalla parte opposta.... -
la donna ride e si gira sfoderando uno sguardo diabolico – Non dovevamo darci del Tu? Rilassati Frank, sei in buone mani. -
Frank guarda pensoso verso il soffitto dell'auto – a casa mia madre mi aspetta... -
Davanti all'auto ora c'è un grosso Tir, Maisha accellera, Frank punta i piedi aspettandosi l'impatto imminente, i gatti guardano gelidi, inaspettatamente il portellone posteriore del rimorchio dell'autotreno si apre rivelando una rampa e la macchina ci si infila su.
- Maisha scusa ma è un rapimento questo? -
La ragazza – Diavolo Frank non ti si può nascondere nulla! benvenuto nel comando mobile del S.O.D.O.M.A. ! -
Il nostro eroe è un tantinello sbigottito, insomma essere rapiti è pur sempre un esperienza nuova, Maisha scende dall'utilitaria e da una porta in fondo al rimorchio ecco arrivare un uomo in abito nero. Frank sta pensando di chiudersi dentro l'auto, ma i mici hanno iniziato minacciosamente a soffiare e uno di loro regge una motosega con fare poco rassicurante. L'uomo esce dalla macchina con un balzo da centometrista finendo davanti all'ultimo arrivato, che lo aspetta con aria gioviale e sorriso Durbans da squalo Mako all'acquario di Genova durante l'ora del pasto.
- Caro amico mio Benvenuto, permetta che mi presenti, può chiamarmi Lord Steel, spero non si sarà formalizzato per il nostro improvviso invito, siamo diretti ad una nostra struttura che raggiungeremo in una decina di minuti, periodo nel quale la invito a rilassarsi, ora la lascio in compagnia di Maisha, che già ha avuto modo di conoscere.
- Voi mi avete rapito! - protesta il malcapitato
- Suvvia non si fossilizzi sulle definizioni amico mio, non facciamo della semantica, lei è stato invitato a sua insaputa a partecipare ad un corso motivazionale sulla masteritudine -
- Ma io sono un autodidatta, sto cercando la mia strada, chiedete a chi volete, conosco il mio ruolo, anzi visto che abbiamo risolto l'equivoco io me ne andrei... - si volta ma il suo passo è sbarrato dai tre mici armati peggio delle tartarughe Ninja mutanti, uno di loro ha sulla schiana un lanciagranate di fabbricazione russa.
Frank cerca di apparire spavaldo, ma dentro di se suda freddo, circolavano da tempo inquietanti voci circa un commando segreto del S.O.D.O.M.A. che rapiva giovani uomini per farne dei Masteroni assatanati, attraverso un sofisticato metodo di lavaggio del cervello. Sempre secondo queste storie venivano legati a delle sedie con in mano delle fruste e due schiave, una per lato prone, gli mettevano in mano un gatto a nove code e poi con dei divaricatori oculari impedivano di chiudere gli occhi (Si lo so, lo facevano anche in “Arancia Meccanica”, da chi credete che abbia preso l'idea Stanley?).
A quel punto iniziava una proiezione in loop di “Histore d'O” nella versione “long director's Cut, Deluxe Edition” ; la visione continuava sino a che il prigioniero non frustava i culi delle schiave ai suoi lati,sino a farli divenire viola.
C'era chi cedeva subito e chi cedeva comunque, erano arrivate strane storie dalla Cecenia, ma poi venne spiegato tutto, stavano girando un film di Michael Bay.
Ragionando il più possibile a mente fredda il nostro Frank si risolvette che da quel rimorchio non poteva fuggire e che il “trattamento” lo avrebbe subito alla loro destinazione di arrivo.
Prese in mano il cellulare e si avvide che non c'era segnale di campo – sono fritto – pensò.
La sua mente vagò a ricordi di sessioni di qualche annno prima, quando con le idee anche più confuse di ora, si era accostato ai primi rudimenti del BDSM con una schiavetta conosciuta in una chat delle Orsoline Scalze.
Con un ultimo sussulto il veicolo si ferma e il portellone del rimorchio abbassa la rampa, i mici soffiando lo chiudono sui tre lati sopingendolo verso l'uscita, Maisha li guardava con gli occhi da mammina che spia i suoi bambini il primo giono di scuola - I miei piccoli...non sono adorabili? -
Si trovavano in una zona industriale tra capannoni abbandonati, due slave codate e vestite solo di alcuni metri di corda gli si fanno incontro mettendoglisi a lato ed accompagnandolo verso una bassa costruzione, Maisha li segue.
Frank pur in trappola, da uomo è sopraffato dal “Lato zozzo della Forza” e va verso le due schiave , dando per l'ennesima volta, la conferma che i due neuroni che un maschio possiede sono deicati a una cosa soltanto, entrati vede subito il maxishermo con la poltrona e a lato un tavolo con delle funi e delle fruste, ma insomma il nostro eroe non fa altro che guardare i culi e le tette delle schiave, si è persino dimenticato dei gatti, uno di loro nel frattempo ha tirato fuori un mitragliatore Gatlin ad alta velocità ciclica da 35 mm.
Maisha lo ferma per una spalla e lo guida alla poltrona, e questo fa ridestare Frank che oppone una certa resistenza....gli attimi si dilatanoo nel tempo a rallentatore, mentre il nostro eroe ridestatosi dall'estasi “tettonica” è tornato alla realtà senza per questo rassegnarsi al destino nefasto che sta per averecompiersi.
I mici fissano glaciali il loro potenziale bersaglio, Maischa cerca l'aiuto delle due slave per immobilizzare Frank, le due corrono le loro tette ballano ipnoticamente dall'alto verso il basso e poi di nuovo verso l'alto e dall'alto verso il basso e poi di nuovo verso l'alto e dall'alto verso il basso e poi di nuovo verso l'alto e dall'alto verso il basso e poi di nuovo verso l'alto e dall'alto verso il basso e poi di nuovo verso l'alto....
SCIACK!!!! ( grazie per lo schiaffo ero andato in loop)
Frank incontra gli occhi delle schiave e queste si fermano, e si gettano in ginocchio senza mai distogliersi sai suoi occhi, poi è la volta di Maisha di incontrare lo sguardo del rapito e per un attimo si blocca come in preda ad un capogiro, a quel punto, i mici stanno per intervenire...
Un boato, il portone del magazzino rovina a terra mentre un suv nero entra con stridio di gomme, nella sua corsa travolge le poce suppellettili presenti, fermandosi in derapata dinanzi all'uomo.
Le portiere dal suo lato si spalancano rivelando la presenza di quattro donne al suo interno, tutte in catsuite che lasciano ben poco all'immaginazione (e credetemi io ho un immaginazione moooolto fervida).
Parlano tra loro concitate urlandosi istruzioni a vicenda: - Bella entrata Castity! Il carrozziere lo paghi tu? -
- Temperance per quello dopo, tira dentro il tipo da esfiltrare e Recluta occupati dei gatti -
La terza donna apre una bisaccia da cui trae tre sfere che lancia in tre direzioni diverse e qui accade l'incredibile: i gatti lasciano cadre tutta l'artiglieria a terra lanciandosi all'inseguinemto degli oggetti.
La quarta si sporge con Temperance dal veicolo e afferra per la collottola Frank che viene compresso nel sedile posteriore tra le due. - Piacere di fare la tua conoscenza Frank, io sono Peccatrice, adesso rilassati mentre ti portiamo in salvo -
La macchina riparte sgommando mentre i gatti inseguono ancora gli oggetti lanciati da Temperance, in alto in un angolo nascosto del magazzino l'occhio elettronico di una telecamera, silente riprende tutto.
Da quache parte in una località segreta del Mar Mediterrano base dello F.A.M.O.S.T.R.A.N.O. Ore 15,30 (Fuso orario di Orly – France)
Sonia si avvicina alla porta dell'ufficio di Madame Montreaux, ma si blocca, pur dietro di essa non le sfuggono il rumore di schiocchi di pelle, gemiti e alla fine, di un urlo liberatorio.... la donna conta mentalmente sino a 200, ripassa la tabellina del sette e quella del nove e poi si decide a bussare.
Lo sbloccaporta elettrico fa scattare la serratura, entra la scrivania è in disordine, Montreaux è seduta madida di sudore dentro una vestaglia con l'aria rilassata, a terra in un angolo due schiavi vestiti solo di corde, in uno stato tipo “maronna-mi-ha-investito-un-trenomerci-e-non-contento-ha-fatto-retromarcia” in mezzo a dei
L'assistente sogghigna – quanto sono durati questi? -
Madame con voce roca, mentre si versa un bicchiere d'acqua – un paio d'ore, freschi freschi di accademia, hanno del potenziale, notizie da Bologna? -
-Si come temevamo il S.O.D.O.M.A. era in moto con lo Strike Commando “Flogger” un tentativo di rapimento -
Montreaux sorride compiaciuta – hai detto “tentativo”, quindi non ci sono riusciti, chi si è coccupato dell'operazione? -
Sonia prende l'ipad – non avevamo operativi sul posto, abbiamo usato una squadra di contractors, la “Ballgag” -
- Ottima scelta, peccato che non concedano esclusive, sono eccellenti sul campo, e lui? -
Sonia sorride – beh ci è sembrata la cosa più sicura consegnarlo a sua madre -
Lady Montreaux sorride a sua volta ... - non saprei ahahaha, ma si è stata la scelta più sensata, tienimi aggiornata sugli sviluppi -
La collaboratrice lascia l'ufficio chiudendo la porta alle sue spalle, Madame si alza dalla poltrona e si dirige verso gli uomini ansanti a terra, si passa la lingua tra le labbra lentamente – Beh ragazzi vi siete riposati abbastanza, non sarete mica stanchi, mammina ha voglia di festeggiare” -
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