Un medico scrupoloso

di
genere
etero

Dopo anni di studio, sacrifici da parte dei genitori, oggi, dopo tirocinio ecc., ecc., sono a viale Regina Margherita 5, Roma, al primo giorno nel mio ambulatorio, in attesa del primo paziente emozionatissimo! Dopo un'ora che non si vedeva nessuno, suona il campanello e corro ad aprire. Ho difronte una signora sulla cinquantina, bella, formosa, alta, ma il suo viso è molto triste. La faccio accomodare e, dopo le presentazioni, mi pone sulla scrivania le analisi fatte di recente ed un'ecografia. Mi dice chiaramente che le hanno diagnosticato un male del secolo: cancro al seno. La invito a scoprirsi il seno e distendersi sul lettino. Così fa e mi accingo a visitarla. Palpa, tasta, spingi, premi, decido di inviarla a farsi fare una radiografia, anticipandole che se è come credo io, lei sta meglio di me. I suoi occhioni brillano come diamanti. Si ricompone e mi saluta avviandosi subito a richiedere la prestazione ma da un privato dove la risposta la avrà subito. Esce lei e mi trovo sul pianerottolo una morona da infarto, quasi il sosia di quell'attrice che partecipò in TV alla fiction Carabinieri: la Manuela ... non mi sovviene il cognome. Ma che sventola!! La faccio accomodare e lei va subito al motivo della visita: dolorini acuti al ventre e liquido rossiccio uscente dalla vagina. La faccio spogliare, aprendole le cosce sui supporti sul lettino ed esamino la vagina, aiutandomi da uno strumento idoneo all'introspezione. Lei diventa rossa, ansima, si muove come un serpente che struscia le natiche sul lettino e si tocca il clitoride, giustificandosi che la cosa la sta eccitando molto ed io, professionalmente preso da ciò, ci" rido sotto i baffi" e continuo nell'ispezione. Mentre le infilo in vagina una cannuccia di vetro plasticato, lei lascia uscire umori abbondanti ed io non posso continuare la visita, così la invito ad andare in bagno a lavarsi la pancia. Ne torna quasi subito ma completamente nuda. Non le dico nulla, continuo la visita ma lei si stuzzica i capezzoli, e li accarezza con la lingua ed io continuo chiaramente eccitandomi ma rimango professionalmente impassibile. Dopo mezz'ora occupata a provare di tutto per visitarla senza "infastidirmi", le dico che ha solo un poco di irritazione curabile con sciacqui specifici. Sto per alzarmi dallo sgabello ma lei mi precede abbracciandomi ai fianchi, dicendomi di essere stata felic di farsi visitare da un giovanissimo Medico e mi stampa un bacio sulle labbra ma io rimango impassibile. Lei inizia a rivestirsi e vedo che sta stuzzicando il suo cellulare. Poco dopo suona il mio telefono fisso: è un mio compagno do Università, figlio di un Onorevole, laureatosi con poco studio e tante raccomandazioni ( da lui non mi fare fare neanche una semplice medicazione!! ) che mi fa gli auguri per il mio lavoro e m'invita a scoparmi la morona lì presente, che lui mi aveva inviato come buon auspicio per la mia clientela di pazienti. Ora capisco le continue provocazioni della sventolona e, ringraziato il "collega", salto letteralmente addosso alla gnoccolona che spoglio di nuovo e lecco dalla figa ai seni, al collo, bacio in bocca, le metto il cazzo in bocca poi lo infilo nella figa già scioltasi in umori grondanti. Dopo che sono venuto in lei, , la rigiro per gustarmi lo spettacolo del suo sodo culo da esposizione e, leccatole l'ano, la inculo senza riguardi, stantuffando fino all'orgasmo che ci prende insieme. Dopo pochi minuti, riprendo a scoparla più volte e le sborro però sempre in bocca, poi le ripasso il magnifico culo che stavolta sanguina da come l'ho cavalcata. terminati i giochi, lei mi chiede se ho gradito il regalo del Dott. ecc., ed io lo confermo, così lei mi chiede di segnarmi il suo numero di cellulare sull'agenda e, quando voglio posso convocarla da me per fare i miei comodi, tutto certamente gratis: le sono proprio piaciuto molto. Così mi disse. Il giorno dopo mi telefona la signora matura col problema al seno e mi dice di avere il referto del radiografo. Le dò appuntamento in tarda mattinata e tra una bambina col seno che non cresce ancora ed un ragazzino che invece non gli scendono ancora i testicoli, arriva l'ora della signora che arriva col referto. La cosa "brutta ed impressionante, non era altro, come diagnosticato da me ed ora lo potevo dire con certezza, che una piccola massa di tessuto adiposo da potere asportare per una questione estetica, chirurgicamente, oppure lasciarlo dove e come si trova. Lei quasi saltava di gioia sulla sedia, quasi sembrava prendesse il volo ed io le offrii un semplice bicchiere d'acqua per sedare la sua emozione. Fui anch'io felice per lei e, quando si alzò dalla sedia mi chiese di potermi abbracciare e lo consentii con piacere e professinalità. Lei andò via ed io godetti di questi mie primi successi. Il pomeriggio lo passai con un ragazzo ventenne che aveva problemi di erezione penile e ci misi qualche ora a convincerlo a sottoporsi a controlli di rito dove gli avrebbero trovato la soluzione e, per tranquillizzarlo che non avrebbe dovuto attendere mesi per fare l'amore, gli parlai di punture da fare al pene per garantire l'erezione certa ma lui tremò al pensiero che doveva sentire un agone sul cazzo ma gli spiegai poi che l'"agone" era microscopico e le iniezioni se le faceva da solo, stringendo un poco il pene con due dita, per infilarci poi l'ago non percependo assolutamente neanche un minimo dolore, cosa che potevo affermare con certezza perché avevo assistito a quella pratica all'Università e, vedendolo ancora titubare,mi offrii, se doveva farlo, poi, a fargli io la prima iniezione, sempre garantendogli che o la facevo io o se la faceva da solo ... non avrebbe provato il minimo fastidio, neanche dolore. Mi lasciò a testa bassa e, dopo una settimana, me lo trovo al mio arrivo sul pianerottolo. Entriamo e vedo il referto; doveva praticare iniezioni di Caverjet, ( lo stesso nome dice che il farmaco farà riempire di sangue i corpi cavernosi nel pene, provocando così l'erezione ).
scritto il
2019-05-19
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