Elena e Pietro - Cap. 5 - La festa - finale

di
genere
orge

I partecipanti alla festa si ritrovarono ai bordi della piscina, dove passarono alcune ore chiacchierando di futili argomenti. Marilena era la più silenziosa, sia perchè era ancora sconvolta di quello che le era successo, sia perchè sapeva che prima o poi sarebbe finita con Pietro e Giorgio, i due che l'avevano già sottomessa in casa del primo. Ma quando Sabrina disse che dovevano andare a fare l'ultimo cambio d'abito, la donna fu quasi felice di togliersi quei pensieri, e seguì la padrona di casa abbracciata a Elena.
Sabrina aveva preparato tre body in latex decisamente sgambati di diversi colori, rosso per lei, nero per Elena e verde per Marilena, porgendo poi alle amiche dei sandali trasparenti con zeppe e tacchi stratosferici. Così vestite le tre donne scesero nuovamente di sotto, dove come al solito gli uomini le aspettavano fuori dalla vetrata.
Marilena si sistemò al centro del divano posto davanti alla vetrata e le altre due iniziarono subito a coccolarle i piedini, massaggiandoli e leccandoli con sempre maggior intensità. Marilena sentì subito l'eccitazione salire in lei, e dopo aver scostato di poco il body, iniziò a toccarsi la passera ormai umida di piacere. Mentre lei si masturbava lentamente le sue compagne cominciarono a salire con le lingue sulle gambe, non prima d'aver scostato la parte a perizoma del body, e aver messi ben in mostra i loro sederi. Quando le bocche di Sabrina e Marilena si trovarono proprio davanti alla fica di Elena iniziarono e slinguarsi fra di loro per poi affondare fra le gambe della donna.
Elena fissava dritto negli occhi Luka quasi sfidandolo per dopo, tirò fuori il seno per toccarsi maliziosamente i capezzoli, mentre la sua lingua accarezzava morbidamente le labbra.
Sabrina infilò infine tre dita nella fica di Elena seguita subito dopo dall'altra che fece lo stesso nel buchetto della donna, poi presero a toccarsi i sessi a vicenda, quasi dimenticandosi degli uomini che attendevano smaniosi d'entrare in casa. Sabrina li fece entrare e immediatamente Pietro e Giorgio presero in braccio Marilena, portandola di peso su un altro divano. Giorgio le mise subito il culo in faccia intimandole di leccarlo a fondo, e Pietro le penetrò fica e culo con alcune dita.
“Ragazzi vi prego niente eccessi, sono già a pezzi.” disse la donna in cerca di comprensione.
“Certo che sei rotta, hai fatto la troia finora !” le rispose Pietro spingendo con più forza le dita “Pensa se ti vedesse quel gran cornuto di tuo marito mentre Maurizio ti pisciava in faccia ? La sua mogliettina usata peggio d'una troia che beve piscio da uno sconosciuto !”
“Hai ragione.” aggiunse Giorgio “Questa fa tanto la signora per poi prenderlo nel culo a metri ! Quindi ora stai zitta altrimenti ti piscio dentro zozza.”
Marilena zittita da quelle parole, che però sapeva corrispondere al vero, si dedicò con ancora più cura al buchetto di Giorgio, che riempì con la lingua, mentre Pietro aveva iniziato a scoparla senza troppa voglia, come se il suo fosse più un dovere che un piacere. Quando però i due uomini si diedero il cambio, per Marilena cambiò subito la musica. Giorgio fu subito impetuoso, le teneva aperte le gambe al massimo mentre la sbatteva usando tutto il suo peso. Anche quando decise di fotterla dietro, il padrone di casa andò subito al sodo, infilando il suo attrezzo, bagnato solo dei pochi umori della donna, con pochi colpi molto violenti.
Ben presto in Marilena il dolore diventò piacere, l’umiliazione eccitazione senza più limiti, e cominciò a gemere pur avendo in bocca il cazzo di Pietro.
“Dai facciamocela insieme.” disse allora Pietro “Inizia tu a stare sotto che la facciamo urlare un po’ questa gran puttana.”
Giorgio si sdraiò a terra e Marilena si mise su di lui afferrandone il membro per strusciarselo sulla passera.
“Cazzo fai stronza !” l’apostrofò l’uomo “Mettitelo nel culo e fallo subito.”
La donna eseguì prontamente l’ordine ricevuto per poi allargarsi la fica offrendola a Pietro, il quale però aveva ben altri propositi.
“E' inutile che mi mostri la tua lercia fica.” le disse con tono sprezzante “Voglio solo romperti il culo insieme al mio amico.”
Marilena rimase perplessa almeno sino a quando Pietro non avvicinò la sua cappella al buco già pieno della donna.
“No ti prego in due no ! Mi farete solo male !” implorò lei ben sapendo quanto fosse inutile. “Taci che tanto fra meno di due minuti ci pregherai solo di sfondarti.”
Giorgio fece uscire mezza mazza per favorire l'amico che immediatamente iniziò a far scivolare dentro la sua, mentre Marilena tratteneva a stento le lacrime. Ma non passò molto che la donna iniziasse a provare piacere, e quasi inconsciamente poggiò la mano sulla passera grondante d'umori.
“Vedi che ti piace troia che non sei altro !” le urlò in faccia Pietro “Dillo che godi o vado a prendere un paio di cazzi finti e ti ci riempio il culo.”
“Sii mi piace ! Voglio i vostri bei cazzi dentro, voglio godere come una vacca !”
“E chi è tuo marito ?” aggiunse Giorgio.
“Un gran cornuto ! Si crede uomo ma ha un cazzo tanto piccolo che devo fingere ogni volta che mi scopa.”
I due continuarono a stantuffarla, mentre lei si masturbava senza sosta, fino a quando decisero di cambiarsi le posizioni. Marilena però s'impalò completamente su Pietro dando le spalle a Giorgio, il quale la sodomizzò con brutalità, facendola gemere per il dolore. “Giorgio sei un maiale !” urlò Marilena.
“Stai zitta e godi.” le rispose l'uomo “Voglio che torni barcollando sulle gambe da quello stronzo che hai sposato.”
Giorgio fu preso da un raptus animalesco e continuò ad inculare la donna senza darle sosta, facendola sobbalzare ad ogni affondo mentre Pietro le stringeva i seni. Alla fine il suo impeto fu tanto forte da sollevarla di un palmo, poco prima di venirle dentro.
“Questa sborrata portatela a casa dal cornuto !”
“Non per dire, ma l'hai proprio riempita !” esclamò Pietro “Ora io dove lo metto ?” Marilena allora si sdraiò per terra, e dopo aver allargato la sua fica con le dita, invitò Pietro a scoparla.
“Non mi dire che questo fiorellino non ti piace ?”
“Se proprio non c'è alternativa … “ rispose Pietro sorridendo prima di mettersi su di lei.
Non appena sentì il membro in lei, la donna s'avvinghiò al suo amante stringendogli le gambe sui fianchi.
“Si scopami ! Fammi sentire per una volta donna e non solo puttana ! Voglio godere !” Pietro la cavalcò con maestria, accelerando e rallentando per fargli avere il maggior numero d'orgasmi possibili, e godendo nel vederla provare un piacere così intenso. Alla fine le venne dentro mentre lei gli accarezzava la schiena con dolcezza, sotto lo sguardo un po' stupito di Giorgio.
Sabrina accompagnò Maurizio in un angolo della sala, per poi farlo accomodare su di una poltrona ed inginocchiarsi fra le sue gambe.
“Senti io ho la fica a pezzi, e non è che il culo stia meglio. Che ne diresti di qualche giochino di bocca, prometto che non te ne pentirai.”
“Va bene però spogliati, hai un corpo che mi fa uscire di testa.”
La donna si alzò e fece scivolare lentamente il body sino a farlo cadere per terra, poi tornò fra le gambe di Maurizio e cominciò e leccargli piano il membro. La sua lingua iniziò a correre lungo la base della cappella per poi ricoprirla di piccoli baci. Con calma scese fin sotto i testicoli che leccò a lungo prima di succhiarli uno alla volta, facendo in modo che l'uomo sentisse sempre la punta della lingua picchiettargli contro. Sempre molto lentamente iniziò a masturbarlo facendo scorrere il pollice sul bordo della cappella, mentre il membro s'ingrossava sempre di più.
“Se vuoi il servizio completo devi scivolare un po' in basso.” disse maliziosamente Sabrina.
“Eccoti servita.” le rispose Maurizio facendo scorrere il sedere in basso.
La donna gli aprì le chiappe per leccargli il buchetto, facendogli dei giri intorno con la lingua, prima d'infilarla dentro. Dimostrando una notevole bravura lubrificò l'interno dello sfintere per poi solleticarlo con un dito mentre le labbra tornava sull'asta ormai eretta.
“Ma a tuo marito i pompini li fai sempre così ?”
“No lui preferisce quest'altra maniera.”
Velocemente Sabrina afferrò il cazzo di Maurizio per stringerlo con forza, ed allo stesso tempo infilò un dito nel suo ano. Come lo sentì irrigidirsi gli prese la cappella in bocca ed iniziò a spompinarlo di gran carriera, facendolo immediatamente gemere di piacere. Non appagata nel vederlo contorcersi ormai in sua totale balia, Sabrina cominciò a dargli dei piccoli morsi alla base della cappella, mentre la lingua faceva capolino sullo spacchetto.
“Dai allargati le chiappe che voglio succhiarti il culo.” disse la donna sentendosi sempre più padrona della situazione.
Maurizio obbedì volendo vedere fin dove Sabrina si sarebbe spinta e, come si aprì le chiappe, lei poggiò la bocca sul buchetto per poi far entrare la lingua sempre più profondamente, senza mai smettere di segarlo.
“Cazzo sei una pompinara nata ! Mi stai facendo godere alla grande zozzona che non sei altro.” Sabrina non gli rispose, ma continuò a succhiare e leccare come un'ossessa in preda ad un raptus erotico senza fine. Solo quando capì che l'uomo stava per venire gli riprese il pene in bocca sino alla base ed infilò allo stesso tempo due dita nell'ano. Maurizio le prese allora la testa per schiacciarla contro il suo ventre mentre veniva fra le labbra della donna che erano serrate come se fossero chiuse da un lucchetto.
“Sborroo … bevitelo tutto … sii !”
Sabrina sentì i getti di sperma sbatterle contro il palato, ma non solo non mollò la presa, ma anzi riprese a spompinarlo con ritrovato vigore. Quando però sentì che lui non le teneva più stretta la testa, allentò la morsa sul pene dell'uomo, ma solo per scivolare sul suo corpo, e dopo avergli aperta la bocca che trovò socchiusa, rovesciargli dentro il suo stesso sperma unito alla propria saliva. Maurizio dopo un attimo d'impaccio, la strinse a se, ed i due si lasciarono andare a lungo a dolci effusioni scherzando fra loro.
Luka quasi trascinò fuori Elena tenendola per mano, sino a condurla vicino ad una strana altalena, fatta di un traliccio d'acciaio e strisce di pelle. Senza dire una parola fece accomodare la donna su di un piccolo sgabello di pelle forato al centro di cui era provvista l'altalena, per poi legarle mani ed interno cosce alle strisce che tenevano la seduta. Usando una carrucola di cui era fornita l'altalena issò Elena per poi girarla a testa in basso e farle trovare la faccia all'altezza del suo membro.
“Stammi bene a sentire.” disse Luka con tono sprezzante “So che dietro quella faccia da rispettabile signora per ben si cela una gran puttana, quindi succhiami per bene il cazzo perchè ho intenzione di sfondarti il culo, e credimi per quanto puoi essere sfondata ti farò urlare e non solo di piacere.”
Elena non rimase stupita da quelle parole, che anzi l'eccitarono notevolmente, ma non riuscì a fare ciò che le Luka le aveva ordinato dato il suo precario equilibrio. Così l'uomo viste le sue difficoltà, le mise una mano dietro la testa per poi spingerle il membro in bocca, quasi sino a farle sbattere le palle contro il naso. Lei rimase quasi senza fiato, ma Luka non le diede tempo iniziando a scoparla in bocca a gran velocità.
“Allora non ci siamo capiti.” la rimproverò lui dandole degli schiaffetti sulla passera “Se ti dico succhia tu lo prendi in bocca e mi fai un signor pompino, o te lo schiaffo nel culo a secco chiaro ?”
Elena non riuscì che a fare un piccolo cenno d'assenso con la testa, prima di fare ciò che l'uomo voleva. La donna riuscì pur senza nessun appoggio a prendere in bocca tutto il cazzo di Luka, e dondolandosi piano a fargli un pompino di gran classe, stringendo con le labbra il membro mentre la lingua lo circondava con lunghe leccate.
“E bravo il mio troione !” le disse Luka liberandole le mani “Ora leccami il culo, così mi diventa ancora più duro.”
Elena ormai completamente succube di quell'uomo, gli allargò subito le natiche per fargli sentire la punta della sua lingua sui bordi dell'ano, mentre lui le stringeva le tette intorno al cazzo.
“Hai proprio due zinne da porca ! Magari te le ha fatte rifare proprio tuo marito per metterci il cazzo in mezzo mentre gli lecchi le palle.”
“No !” protesto lei “Queste sono mie ! Io non sono mai stata da un chirurgo come le tue amichette.”
“Guarda un po' come s'arrabbia la signora ! Ora però zitta e mettiti in bocca le palle.”
La donna scivolò quel tanto che bastava per prendergli i testicoli fra le labbra per succhiarli con forza, sino quasi a fargli male. Luka per tutta risposta, le infilò senza alcuna delicatezza due dita nel culo, facendole uscire un piccolo gemito di dolore.
“Ahi così mi fai male !” protestò lei staccando per un attimo le labbra dalle sue palle.
“Chi ti ha detto di smettere !” le rispose Luka dandole una manata su di una chiappa “O forse preferisci che t'infili tutta la mano nel tuo culo sfondato !”
Elena riprese subito un testicolo in bocca e subito dopo anche l'altro, mentre Luka le apriva l'ano sputandogli dentro e riempendolo con diverse dita.
“Hai proprio un culo da cazzo ! Scommetto che non vedi l'ora di fartelo sfondare da brava troia, e non dire di no perchè hai la fica che è un lago !”
“Perchè non mi fotti invece di parlare tanto ? Si lo voglio, ma sembra quasi che qui scopare piaccia solo a me !”
“Tranquilla che avrai la tua dose di cazzo, ma solo quando lo vorrò io.” le rispose Luka mettendola in piedi “Ora intanto fammi vedere quante dita riesci ad infilarti nel culo.”
Elena si ritrovò in piedi e s'infilò subito due dita nel buchetto, ma Luka che le teneva aperte le natiche, non era ancora soddisfatto.
“Mi stai prendendo in giro ?” le disse dopo averle dato una manata sulla chiappa destra “Ne voglio vedere dentro almeno quattro o t'infilo dentro la mia mano !”
Facendo ricorso a tutte le sue energie, la donna riuscì ad infilarsi nell'ano quattro dita, eccitando ancor di più il suo aguzzino con dei forti gemiti di dolore.
“E bravo il mio troione vedi che non era poi così difficile ! Ora abbassa le spalle e allargati le chiappe perchè è venuto il gran momento.”
Elena ubbidì aspettandosi d'essere sodomizzata con estrema brutalità, ma quel che accadde andò oltre ogni sua più tetra previsione. Luka dopo aver puntato la cappella contro il suo buchetto ormai slabbrato, la inculò completamente infilandole il suo grosso cazzo sino a far sbattere le palle contro le chiappe , per poi uscire e ripetere l'operazione con ancor più forza. La donna urlava per il dolore non riuscendo ad abituare le sue viscere a quell'ingombrante presenza, che entrava ed usciva senza darle respiro. Ma allo stesso tempo sentiva la sua fica bagnarsi in maniera oscena e capì che i ruoli si erano invertiti. Per quanto lui fosse porco lei lo era ancor di più, ed era sempre lei ad usarlo per capire sino a che punto era arrivata la sua perversione dopo anni passati con un marito che assecondava ogni sua voglia.
“E' così che sai scopare o non ci riesci proprio !” urlò lei dopo essersi girata per guardarlo in faccia.
“Ora ti sistemo io puttana che non sei altro !” rispose lui ferito come non mai nel suo orgoglio. Usando l'altalena e la carrucola, Luka la mise a testa in giù e riprese a incularla con foga, solo non estraendo più il suo randello, ma schiaffeggiandole la fica.
“Sei proprio una cagna ! Hai un lago fra le gambe anche se ti fotto solo per il mio piacere.” “Taci e scopami, sempre che tu ne sia capace.”
Luka si rese conto che qualunque cosa avrebbe fatto sarebbe stata ben accettata da quella donna, che ormai pur rimanendo del tutto passiva, conduceva lei il gioco. Così la liberò completamente per poi farla mettere carponi a terra per giocarsi la sua ultima carta.
“Mettiti una mano nella fica !”
Elena non si era mai fistata da sola, ma non ebbe difficoltà a farlo tanto era eccitata e bagnata. Iniziò con tre dita per poi far scivolare dentro anche la quarta ed infine il pollice, spingendole tutte insieme sino quasi al polso. A quel punto Luka le si gettò sopra per incularla nuovamente, ma per quanto fu violento dalla bocca della donna uscirono solo sospiri ed urla di piacere.
“Sii fottimi … così … ancora … dai. Sei un gran bastardo ma hai un cazzo da favola, non sai come godo a sentirlo tutto dentro e le tue palle sbattermi sulla fica. Dai scopami ancora e poi riempimi il culo della tua sborra calda.”
Luka era quasi sconvolto da tanta maialaggine non avendo mai visto una donna tanto affamata di sesso, sentiva la mano di lei muoversi attraverso quel sottile lembo di carne che separa fica e culo, ed il sapere che Elena si stava masturbando lo eccitò più della stessa scopata.
Ma quando sentì l'orgasmo arrivare non volle venirle dentro, ma si mise davanti a lei e tenendole ferma la testa le sborrò in piena faccia, per poi farsi ripulire l'uccello con la lingua.
Dovettero passare alcuni minuti per permettere ai due amanti di riprendersi e decidere di tornare dagli altri. Solo quando furono vicino alla vetrata Luka decise di parlare, pur non essendo sicuro su cosa dire.
“Non ho mai conosciuta una donna come te, al confronto Marilena è una santa !”
“Non è come credi.” rispose lei abbassando la testa “E' che non volevo essere trattata come lei, così mi sono lasciata tanto andare d'arrivare a comportarmi ben peggio di Marilena e Sabrina messe insieme. Ma non amo il sesso così violento o almeno non sempre...”
“Vorrà dire che mi considererò fortunato ad averti avuta nella tua versione porca.” terminò lui ridendo.
La giornata finì poco dopo, tutti erano ormai esausti e tornarono alle loro case lasciando Sabrina e Giorgio soli con la loro sissy.
Elena e Pietro non scambiarono che poche parole per tutto il viaggio, ed una volta giunti a casa si lavarono in fretta per poi mettersi a letto ed addormentarsi poco dopo.
Nel cervello della donna sarebbe sempre rimasto il ricordo di quel rapporto così violento e della sua reazione perversa. Ma non ebbe mai il coraggio di confessarlo al marito, ne di cercare Luka per ripetere quell'esperienza. Però sottopose Marilena ad un trattamento molto simile quando si ritrovarono da sole, e scoprì che l'amica non era riuscita a spingersi tanto avanti com'era successo a lei, ed in cuor suo fu fiera di se stessa.


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scritto il
2019-06-09
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