Angela diventa schiava

di
genere
dominazione

Angela è una giovane donna che vive ad Asiago, commessa in un supermarket, felicemente sposata molto carina, un visino da bambolina, fisico asciutto e tonico e la sua vita si è svolta per anni nel solito tran tran senza nessuna particolare fantasia erotica, la vita sessuale con suo marito è appagante e senza varianti particolari.
Ma il destino a voluto dare una svolta al suo tranquillo menage quando nel condominio dove abita è stato assunto un nuovo portinaio, un moldavo corpulento, con un fisico imponente, abile in tutti i lavori di manutenzione e subito benvoluto da tutti i condomini.
In apparenza è una persona tranquilla, molto rispettosa e saluta sempre gentilmente Angela tutte le volte che la incontra o la vede passare davanti alla sua guardiola.
Ma con il passare dei giorni, quasi inavvertitamente il suo atteggiamento è cambiato, gli sguardi rivolti a Angela si sono trasformati da gentili a lascivi, ad ogni incontro ha iniziato a passarsi la lingua sulle labbra in modo allusivo, a volte portava la mano sulla patta dei pantaloni strizzandole l’occhio.
Angela inizialmente si è dimostrata infastidita, voleva quasi parlarne con il marito, ma poi temendo una reazione violenta ha soprasseduto; quasi inavvertitamente il fastidio si è trasformato in curiosità e poi in una leggera eccitazione.
L’uomo si accorge del cambiamento, la donna rallenta quando lo incontra e lo guada mentre si tocca, anche se si allontana velocemente, comincia allora a parlarle sottovoce mentre le passa accanto e gli apprezzamenti che le rivolge sono sempre più pesanti.
Ha iniziato con” che belle gambe” , poi “ culo da favola”, bocca da pompini” “ quanto vorrei farmelo succhiare, “ sei proprio una troia”.
Angela è molto turbata, la sua ragione le dice di ignorarlo ma il suo fisico reagisce diversamente, si sente sempre più eccitata ad ogni incontro.
Un sabato pomeriggio mente rientra dalla spesa con quattro pesanti borse il portinaio si avvicina e si offre di aiutarla, dopo un attimo di eccitazione accetta, lui le prende le borse ed entra nell’ascensore per primo, si gira e la fa posizionare davanti a lui, lei schiaccia il bottone del piano e appena la cabina si muove senta appoggiarsi l’uomo contro il suo sedere.
E’ evidente l’erezione del membro che le preme contro il sedere e la schiaccia contro la porta, rimane senza fiato ma non si scosta pensando” ma cosa mi succede? Dovrei dargli una sberla invece mi piace”.
Arrivati al piano lei esce ed apre la porta, l’appartamento è vuoto, il marito è a giocare a calcetto, il moldavo appoggia le borse sul tavolo, si gira e con rapido gesto abbassa la cerniera dei jeans ed estrae un cazzo già in erezione di dimensioni notevoli in lunghezza e con una cappella violacea che sembra un fungo.
Angela è allibita, spaventata e paralizzata e non ha la forza di muoversi, l’uomo si avvicina, le prende una mano, le fa impugnare il cazzo e la muove su e giù senza dire una parola; lei prende il ritmo quasi senza rendersene conto e inizia a masturbarlo.
Il porco le mette l’altra mano dietro la nuca, la fa avvicinare, con la lingua le apre le labbra e inizia a baciarla con violenza, lei ricambia quasi in trance e senti il cazzo irrigidirsi e riempirle la mano di sborra.
“Leccala, troia, non lasciane nemmeno una goccia” Angela esegue, si pulisce la mano leccandola mentre l’uomo le pone le mani sulle tettine e le strizza.
“Adesso togliti le mutandine e dammela”. Senza obiettare, come drogata lo fa.
“ Lunedì sera quando arrivi dal lavoro vieni da me a riprenderle, e vai al lavoro senza. Chiaro?”
Annuisce senza parlare, lui esce con un ghigno, dopo un attimo di smarrimento si accorge di avere la figa in fiamme, si togli l’abito e il reggiseno e si precipita sotto la doccia, apre l’acqua calda e rimane per qualche istante a rilassarsi , si insapona e non può fare a meno di portarsi una mano tra le gambe, si accarezza la figa , poi inizia a infilarsi dentro un dito, poi un secondo e si masturba sino a quando si sente le gambe piegarsi e un violento godimento la scuote tutta.
Alla sera quando va a letto è ancora eccitata, stuzzica il marito che si sorprende nel sentirla così vogliosa, ma felicissimo della cosa la asseconda e il loro amplesso è il più focoso di quelli che lo hanno preceduto negli ultimi tempi.
Il lunedì mattina aspetta che il marito esca prima di lei, si infila un leggero abito corto e niente mutandine, poi ci ripensa un attimo e si toglie anche il reggiseno
La giornata al lavoro sembra non finire mai, è speso distratta e combina qualche guaio, ma niente di irreparabile, si precipita a casa, arriva davanti alla portineria e il custode è li cha la aspetta.
La fa entrare, mette il cartello TORNO SUBITO sulla maniglia e la porta nell’appartamentino dove abita.
“Ecco le tue mutande, non ne hai messe un altro paio vero?” Lei non parla, si sfila l’abito e rimane completamente nuda davanti a lui.
“ Lo sapevo che eri una vera puttana, vieni a succhiarmi il cazzo, inginocchiati, tiralo fuori, fai lavorare la lingua.”
Esegue senza fiatare, non lo ha mai fatto così, inginocchiata davanti ad un uomo che non è suo marito, si impegna al massimo, lecca e succhia l’asta, le palle, poi mentre lui la scopa sino in gola ha quasi un conato di vomito, ma le mani che le afferrano la testa continuano a farla muovere e in breve un caldo fiotto le riempie la bocca.
“Bevi tutto pompinara. Sei proprio brava, chissà come saranno la tua figa e il tuo culetto, sono sicuro che mi darai grandi soddisfazioni”
Adesso puoi andare, ti farò saper quando sarà il prossimo incontro, ma depilati quella figa, non mi piacciono i peli in bocca quando te le leccherò.”
Passano i giorni, Angela tutte le volte che passa davanti al moldavo lo guarda speranzosa, non vede l’ora di ritrovare quel cazzone, ma l’uomo la guarda sogghignando e la segno di andare a casa.
Ogni giorno appena arrivata a casa non può fare a meno di masturbarsi, usa il vibratore che le aveva regalato il marito per scherzo e che prima aveva usato
solo un paio di volte, gode almeno due volte tute le sere e quando il marito si avvicina nel letto è sempre più calda e disponibile.
Dopo 10 giorni il marito si deve assentare per lavoro per una settimana, il portinaio lo ha visto partire con la valigia e un largo sorriso si stampa sulla sua faccia, quando Angela torna a casa alla sera la ferma e le dice che all’orario di chiusura della portineria salirà da lei, di farsi trovare nuda , con autoreggenti e scarpe con tacco alto
Alle 21 sente suonare il campanello della porta, va ad aprire nuda come le è stato ordinato e fa entrare il moldavo che regge una capace borsa.
Le indica di andare nella camera da letto, si spoglia anche lui. Il suo fisico possente è esaltato dal cazzo che svetta già rigido, la fa coricare , senza dire una parola le apre la gambe e comincia a leccarle la figa, quando la sente bagnatala penetra con forza e inizia a scoparla con furia sino a farla godere, lui sembra non stancarsi mai, continua a pomparla e farla godere per almeno mezz’ora, poi si toglie e la fa mettere a pecora, la penetra da dietro mentre le infila un dito nel culo e lo gira e rigira, poi lo toglie, si sfila dalla figa, appoggia la cappella al buchetto e piano piano fa entrare la grossa cappella facendole sfuggire grida di dolore, poi inizia ad incularla lentamente, aumenta il ritmo sempre più in profondità.
“Mettiti due dita nella figa mentre ti apro bene il culo”.
Obbedisce, il dolore è forte ma il godimento continua a crescere, gode nuovamente e finalmente anche lui si scarica e le riempie il culo di sborra.
“D’ora in avanti sarai la mia schiava, dovrai chiamarmi Padrone tutte le volte che ci incontriamo e non potrai rifiutarti di obbedire ai miei ordini, se non vuoi non mi vedrai mai più, ma manderò a tuo marito le foto che ti ho scattato mentre mi facevi un pompino nella portineria. Sei d’accordo?”
“Si”, improvviso le arriva un violento manrovescio sul volto che le riempie gli occhi di lacrime.
“Devi chiamarmi Padrone, chiaro?” “Si Padrone, mi scusi non succederà più.”
“Sono certo che non te ne scorderai, ma devo punirti, sdraiati sul letto a pancia in giù”
Mentre si sdraia il Padrone apre la borsa e ne estrae una robusta corda, le lega i polsi dietro la schiena, poi afferra un frustino e le impartisce un forte colpo sulle natiche. Il colpo inaspettato e violento la fa urlare, allora l’uomo prende una sciarpa, le fa aprire la bocca, la infila entro e la lega dietro la nuca.
Riprende a frustarla, altre 10 volte, sino a quando le striature sul culo diventano rosso fuoco.
“Spero che avrai imparato la lezione, fammi segno di si con il capo”.
Obbedisce stravolta dal dolore.
La slega e le permette di andare a lavarsi sotto la doccia calda che le lenisce un po’ il dolore, poi la fa tornare a letto, si sdraia e la fa salire sopra. “Impalati sul cazzo e cavalcami. “ Lei obbedisce, l’uomo le afferra le tette e le strizza, le succhia e morde i capezzoli, vengono entrambi quasi contemporaneamente e lui le riempie la figa con la sua sborra, per fortuna prende la pillola perché suo marito non vuole avere figli altrimenti sarebbero stati grossi problemi.
Adesso vado, non lavarti, tieniti la mia sborra sino a domattina , ti laverai prima di andare al lavoro, torno domani sera, preparati come stasera e scriviti sulle tette con il rossetto schiava e sopra la figa troia, ciao schiava il tuo Padrone se ne va, ti lascio la mia borsa, non provare ad aprirla.
La sera seguente arriva presto, il dolore alle chiappe di Angela non è ancora passato ma la voglia di sesso .è troppo forte, quell’uomo l’ha stregata, non fa altro che pensare al suo cazzo.
Il Padrone arriva e non si spoglia, controlla che si sia scritto quanto le ha ordinato sulle tette e sopra la figa e annuisce, la fa sedere su una sedia e prende dalla borsa una funicella che fa passare attorno alle tette e le lega, poi due mollette d’acciaio e le applica sui capezzoli e altre due sulle grandi labbra dopo averle fatto aprire le gambe, prende un cero, lo accende e fa colare la cera bollente sule tette e la pancia. Angela soffre terribilmente ma la sua figa si sta già bagnando.
Il padrone prende una boccettina di olio profumato e se la versa sulla mano, poi inizia a penetrarla nella figa, prima un dito , poi due, tre, dentro e fuori dentro e fuori e lei gode. Prova a metterle dentro il quarto dite e ci riesce a fatica, muove sempre le dita. “Vedrai che presto entrerà tutta la mano e la tua figa sarà pronta a prendere due cazzi insieme. Alzati girati e mettiti a pecora”
La schiava obbedisce, sente un dito infilarsi nel culetto, poi due, tre.
“Adesso ti inculo con le dita, quando sarai bella larga entrerò col cazzo, ho visto che ti piace vero cagna?” “ Si Padrone, mi piace sentire il cazzo nel culo, sfondami come vuoi,”. Smette di incularla con le dita, prende un cuneo anale e lo posiziona dentro, poi la fa girare e inginocchiare, si tira fuori il cazzo e le ordina di succhiarlo.
Lo spompina con foga, il dolore alle tette e alla figa è sempre fortissimo ma si impegna al massimo e lo fa sborrare in gola.
“sei stata brava, meriti un premio, cosa vuoi?”
“ il cazzo del mio Padrone nella figa e nel culo, per favore.”
“Nella figa si. Il culo lo lasciamo occupato dal plug, ti inculo domani”
Le toglie le mollette dalla figa, si spoglia, la fa sdraiare sul pavimento e la penetra, scopandola con grande violenza per un tempo lunghissimo, lei gode e lui si trattiene poi si lascia andare e la riempie del suo bianco liquido.
“Adesso vai a letto con le tette legate, le mollete ai capezzoli e il plug nel culo, vado a fare un giro e quando torno ti libero,. Esce e torna a notte fonda, Angela si è addormentata nonostante il dolore, si sveglia di soprassalto sentendosi liberare, implora il Padrone di scoparla di nuovo ma lui inflessibile le fa aprire la bocca, le sputa dentro e se ne va.
Per tutto il periodo in cui il marito è via alla sera il Padrone torna, la tortura, la scopa ,incula, ormai tutta la mano entra nella figa e il plug che le infila nel culo è di dimensioni mostruose, lei gode non solo con la figa ma anche con il culo.
Il giorno prima del ritorno del marito il Padrone la porta da un tatuatore e le fa incidere sopra la figa le sue iniziali. “D’ora in avanti sarai la mia schiava e tutti dovranno saperlo.”
Il marito al ritorno rimane sorpreso di vedere il tatuaggio sulla figa della moglie, ma lei lo tranquillizza dicendo che è stato un momento di pazzia e si è fatta tatuare due lettere con le iniziali dei nomi dei figli che prima o poi vorrà avere da lui.
(continua)
commenti a gladius44@libero.it



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scritto il
2019-06-13
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