Avventure ed esperienze di un estate – terza parte
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dominazione
DISCLAIMER: NARRAZIONE DI PURA FANTASIA, NOMI, LUOGHI, PERSONAGGI E’ TUTTO INVENTATO. IL PROTAGONISTA E’ MAGGIORENNE E QUANTO NARRATO AVVIENE DOPO LA SUA MAGGIORE ETA’.
Avventure ed esperienze di un estate – terza parte
Ricordi….
Quella copertina mi riportò a quelle esperienze vissute nelle cantine del mio palazzo. Già, perché non ci fu solo un’occasione, ma molteplici che poi si susseguirono nel tempo. Ogni volta le modalità erano diverse, cosi come le mie esperienze con quell’uomo di cui non seppi mai il nome ne l’aspetto che avesse; Di lui sapevo solo la voce, le sue mani, i suoi strumenti che adoperava su di me. Rientrato a casa dopo la prima volta, nascosi subito il cappuccio che mi aveva dato, in un luogo segreto, sperando che mai l’avrei utilizzato; ero rimasto scioccato da quella esperienza; Mi era piaciuto farmi prendere e trastullare da uno sconosciuto, farmi vedere completamente nudo ed essere alla sua merce senza alcuna difesa; Ma allo stesso tempo temevo questa mia parte masochistica, temevo che non potessi più tornare indietro, do non poter vivere una sessualità, per così dire, normale. A casa mia non si era mai parlato di sesso, l’avevamo sempre vissuto come un tabù, e quel poco che mi era stato inculcato era solo che si fa fra uomo e donna, per procreare…il lavaggio del cervello aveva avuto effetti a dir poco devastanti. L’esperienza vissuta con questa persona era completamente diversa… era bella, segreta, intrigante. Mi piaceva essere lo schiavo di un padrone misterioso, prendere ordini obbedire a tutto quello che mi veniva ordinato. Quindi passo del tempo prima che avessi il coraggio di cercarlo ancora; Rimandavo di proposito il momento di lasciare il simbolo concordato, aspettavo sempre un altro momento, una miglior occasione. Momento che arrivò una sera a notte fonda tornando a casa piuttosto “su di giri”; Ero stato in compagnia di amici, e nel sparare cazzate si finì parlando di sesso , in particolare quello mercenario. Storie strane, lontane dalla consuetudine. Gente pagata per farsi prendere ed abusare… Mi ero eccitato sentendo certi discorsi… Ed eccomi dietro al portone, nella notte solitaria come può essere un ingresso di un palazzo in piena notte. Presi la penna che avevo in tasca e disegnai quel simbolo…e scappai via subito rifugiandomi in casa. Inutile negare che appena nella mia camera iniziai a fantasticare sul prossimo incontro…mi vedevo ancora legato, nudo, passivo. Cosa avrebbe fatto lui questa volta ? sarebbe stato bello come l’altra volta o mi avrebbe fatto anche del male…. e mi masturbai con veemenza addormentandomi subito dopo. Passavano i giorni, ma non ricevevo risposta; ogni giorno guardavo con il cuore in gola quella cassetta della posta nella speranza di ricevere la risposta ma non trovavo mai niente, giorno dopo giorno. Probabilmente l’avevo fatto aspettare troppo ? l’avevo deluso ?...non sapevo darmi risposta finche un pomeriggio, apro la cassetta della posta e trovo una pagina pubblicitaria. Sul fondo, vergata a penna, una formula. Agli occhi dei più non sarebbe significato niente, ai miei occhi, invece era la risposta che aspettavo….impazzi dall’eccitazione! Salii in casa e, chiuso in camera mia risolsi la semplice formula, la soluzione era la data e l’ora del mio appuntamento con lui : 21 ottobre ore 14. Purtroppo a quella data mancava molto tempo…avrei voluto vederlo subito, farmi legare e magari punire per avergli fatto lo sgarbo di farlo aspettare troppo…meritavo di essere punito! …ma non potevo fare altrimenti; inizio cosi la mia lunga attesa. Passarono i giorni, avvicinandosi sempre di più alla fatidica data. Ogni momento pensavo a cosa avrei fatto, a come prepararmi al meglio…volevo soddisfarlo . Volevo essere perfetto. Decisi che il giorno prima mi sarei rasato i peli pubici, cosi da essere ancor più attraente, solamente per lui, un fioretto ; Sarebbe stato sicuramente felice di vedermi così. Era il 20 ottobre, mancavano meno di 24 ore al mio appuntamento. Mantenendo fede a quello che mi ero ripromesso, approfittando dell’assenza dei miei, mi chiusi lungamente nel bagno e mi rasai completamente. Era la mia prima volta, mi ero informato su come fare leggendo delle riviste per donne; Li spiegavano come radersi la patata e le ascelle, ma ritenni che più o meno era la stessa cosa, pensai. Iniziai con le forbicine tagliando i peli fin dove potevo arrivare, poi, con la schiuma da barba mi insaponai tutto. Inevitabile, con questo massaggio, non essere in balia dell’eccitazione…il cazzo era di nuovo duro, si ergeva dalla schiuma bianca con vigore. Presi il rasoio usa e getta e, con passaggi lenti e precisi iniziai a radere tutto intorno allo scroto, sul pube e ovunque vedessi ancora peli. Sciacquai varie volte per controllare il risultato, per essere la prima volta non era andata così male…sicuramente da soli meglio non si possono fare, e pensai di potermi accontentare cosi…ma forse lui no, non sarebbe rimasto contento di come li avevo fatti e mi avrebbe punito moralmente e fisicamente…chissà, seviziandomi i seni …ero talmente eccitato che senza rendermene conto mi alzai dal bordo vasca dove mi ero seduto, uscii nudo dal bagno ed andai nella stanza lavanderia dove mia madre teneva anche le mollette…mi chiusi dentro ed al buio, mi misi due mollette ai capezzoli immaginando che non fossero le mie mani a darmi tormento ma le sue…non contento le stringevo per sentire una sensazione maggiore…poi mi presi il cazzo in mano e, pensando a lui, concentrandomi su i miei capezzoli strizzati , inizia a segarmi fino a che un fiotto di sperma schizzo la lavatrice… mi dovetti riprendere mmediatamente, potevano tornare i miei da un momento all’altro.. sarebbe successo il finimondo. Con della carta da bagno ripulii tutto il misfatto, rimisi al posto le mollette e controllai che non risultasse traccia del mio passaggio. Tornai in bagno e anche li cercai di cancellare ogni traccia. Non dovevano sapere niente di quello che era successo… Andai in camera e mi guardai nello specchio, ero segretamente liscio, ero eccitatissimo….ancora poche ore e sarei andato giù, nelle cantine.
Segue….
Questa storia può certamente andare avanti all’infinito con molteplici avventure. Se vi sta piacendo scrivetemi nei commenti e date suggerimenti. Grazie e buona lettura
Avventure ed esperienze di un estate – terza parte
Ricordi….
Quella copertina mi riportò a quelle esperienze vissute nelle cantine del mio palazzo. Già, perché non ci fu solo un’occasione, ma molteplici che poi si susseguirono nel tempo. Ogni volta le modalità erano diverse, cosi come le mie esperienze con quell’uomo di cui non seppi mai il nome ne l’aspetto che avesse; Di lui sapevo solo la voce, le sue mani, i suoi strumenti che adoperava su di me. Rientrato a casa dopo la prima volta, nascosi subito il cappuccio che mi aveva dato, in un luogo segreto, sperando che mai l’avrei utilizzato; ero rimasto scioccato da quella esperienza; Mi era piaciuto farmi prendere e trastullare da uno sconosciuto, farmi vedere completamente nudo ed essere alla sua merce senza alcuna difesa; Ma allo stesso tempo temevo questa mia parte masochistica, temevo che non potessi più tornare indietro, do non poter vivere una sessualità, per così dire, normale. A casa mia non si era mai parlato di sesso, l’avevamo sempre vissuto come un tabù, e quel poco che mi era stato inculcato era solo che si fa fra uomo e donna, per procreare…il lavaggio del cervello aveva avuto effetti a dir poco devastanti. L’esperienza vissuta con questa persona era completamente diversa… era bella, segreta, intrigante. Mi piaceva essere lo schiavo di un padrone misterioso, prendere ordini obbedire a tutto quello che mi veniva ordinato. Quindi passo del tempo prima che avessi il coraggio di cercarlo ancora; Rimandavo di proposito il momento di lasciare il simbolo concordato, aspettavo sempre un altro momento, una miglior occasione. Momento che arrivò una sera a notte fonda tornando a casa piuttosto “su di giri”; Ero stato in compagnia di amici, e nel sparare cazzate si finì parlando di sesso , in particolare quello mercenario. Storie strane, lontane dalla consuetudine. Gente pagata per farsi prendere ed abusare… Mi ero eccitato sentendo certi discorsi… Ed eccomi dietro al portone, nella notte solitaria come può essere un ingresso di un palazzo in piena notte. Presi la penna che avevo in tasca e disegnai quel simbolo…e scappai via subito rifugiandomi in casa. Inutile negare che appena nella mia camera iniziai a fantasticare sul prossimo incontro…mi vedevo ancora legato, nudo, passivo. Cosa avrebbe fatto lui questa volta ? sarebbe stato bello come l’altra volta o mi avrebbe fatto anche del male…. e mi masturbai con veemenza addormentandomi subito dopo. Passavano i giorni, ma non ricevevo risposta; ogni giorno guardavo con il cuore in gola quella cassetta della posta nella speranza di ricevere la risposta ma non trovavo mai niente, giorno dopo giorno. Probabilmente l’avevo fatto aspettare troppo ? l’avevo deluso ?...non sapevo darmi risposta finche un pomeriggio, apro la cassetta della posta e trovo una pagina pubblicitaria. Sul fondo, vergata a penna, una formula. Agli occhi dei più non sarebbe significato niente, ai miei occhi, invece era la risposta che aspettavo….impazzi dall’eccitazione! Salii in casa e, chiuso in camera mia risolsi la semplice formula, la soluzione era la data e l’ora del mio appuntamento con lui : 21 ottobre ore 14. Purtroppo a quella data mancava molto tempo…avrei voluto vederlo subito, farmi legare e magari punire per avergli fatto lo sgarbo di farlo aspettare troppo…meritavo di essere punito! …ma non potevo fare altrimenti; inizio cosi la mia lunga attesa. Passarono i giorni, avvicinandosi sempre di più alla fatidica data. Ogni momento pensavo a cosa avrei fatto, a come prepararmi al meglio…volevo soddisfarlo . Volevo essere perfetto. Decisi che il giorno prima mi sarei rasato i peli pubici, cosi da essere ancor più attraente, solamente per lui, un fioretto ; Sarebbe stato sicuramente felice di vedermi così. Era il 20 ottobre, mancavano meno di 24 ore al mio appuntamento. Mantenendo fede a quello che mi ero ripromesso, approfittando dell’assenza dei miei, mi chiusi lungamente nel bagno e mi rasai completamente. Era la mia prima volta, mi ero informato su come fare leggendo delle riviste per donne; Li spiegavano come radersi la patata e le ascelle, ma ritenni che più o meno era la stessa cosa, pensai. Iniziai con le forbicine tagliando i peli fin dove potevo arrivare, poi, con la schiuma da barba mi insaponai tutto. Inevitabile, con questo massaggio, non essere in balia dell’eccitazione…il cazzo era di nuovo duro, si ergeva dalla schiuma bianca con vigore. Presi il rasoio usa e getta e, con passaggi lenti e precisi iniziai a radere tutto intorno allo scroto, sul pube e ovunque vedessi ancora peli. Sciacquai varie volte per controllare il risultato, per essere la prima volta non era andata così male…sicuramente da soli meglio non si possono fare, e pensai di potermi accontentare cosi…ma forse lui no, non sarebbe rimasto contento di come li avevo fatti e mi avrebbe punito moralmente e fisicamente…chissà, seviziandomi i seni …ero talmente eccitato che senza rendermene conto mi alzai dal bordo vasca dove mi ero seduto, uscii nudo dal bagno ed andai nella stanza lavanderia dove mia madre teneva anche le mollette…mi chiusi dentro ed al buio, mi misi due mollette ai capezzoli immaginando che non fossero le mie mani a darmi tormento ma le sue…non contento le stringevo per sentire una sensazione maggiore…poi mi presi il cazzo in mano e, pensando a lui, concentrandomi su i miei capezzoli strizzati , inizia a segarmi fino a che un fiotto di sperma schizzo la lavatrice… mi dovetti riprendere mmediatamente, potevano tornare i miei da un momento all’altro.. sarebbe successo il finimondo. Con della carta da bagno ripulii tutto il misfatto, rimisi al posto le mollette e controllai che non risultasse traccia del mio passaggio. Tornai in bagno e anche li cercai di cancellare ogni traccia. Non dovevano sapere niente di quello che era successo… Andai in camera e mi guardai nello specchio, ero segretamente liscio, ero eccitatissimo….ancora poche ore e sarei andato giù, nelle cantine.
Segue….
Questa storia può certamente andare avanti all’infinito con molteplici avventure. Se vi sta piacendo scrivetemi nei commenti e date suggerimenti. Grazie e buona lettura
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