Avventure ed esperienze di un estate – SESTA ED ULTIMA PARTE – Una nuova opportunità, nuove torture?
di
segati
genere
dominazione
DISCLAIMER: NARRAZIONE DI PURA FANTASIA, NOMI, LUOGHI, PERSONAGGI E’ TUTTO INVENTATO.
Avventure ed esperienze di un estate – SESTA ED ULTIMA PARTE – Una nuova opportunità, nuove torture?
Rimasto solo. Il mio aguzzino, se così lo vogliamo definire, se ne era andato lasciandomi li, legato, bloccato nel mezzo di quella stanza, ancora con addosso quegli strumenti che mi torturavano la carne. Passato l’orgasmo ormai ogni velleità e resistenza erano passati, invece di darmi piacere, come all'inizio, mi davano fastidio. Moltissimo. Non era poi molto il dolore ai capezzoli, che sicuramente avrebbe toccato il suo apice quando, finalmente, mi avrebbe tolto le due pompette, ma la zavorra che mi aveva legato alle palle…ogni movimento, anche impercettibile, si rifletteva su i miei testicoli facendomi arrivare delle scosse dritte al cervello. Non potendo vedere nulla, in balia delle corde che mi tenevano fermo, avevo completamente perso la cognizione del tempo. Solo il silenzio intorno a me. Silenzio…fino ad un certo punto perché poi…ecco, la porta si riapre, ma non sento i passi di lui solo….sono più numerosi…forse lui è in compagnia ? E di chi ? La porta si richiude, seguito dal solito rumore di numerose mandate, come una prta di sicurezza. Dei passi verso di me…mi si fermano di fronte. “ecco, ingegnere, questo è lo slave di cui le ho parlato qualche giorno fa”…”come può ben vedere è giovane, atletico, una bella carnagione bianca”…”vede, oggi ho provato qualcosa di nuovo su di lui, devo dire che l’affrontato molto bene, guardi qui…” . Non potevo assolutamente capire con chi parlava, ma avevo capito che ero come “carne da macello”, giudicato in una situazione particolare... la descrizione che veniva data di me mi metteva paura…perché parlano cosi di me ? e chi è interessato a questo discorso ? “si, vedo” risponde il novo arrivato… per la prima volta sentii la voce della persona che accompagnava il mio aguzzino. Una voce maschile, profonda, non giovane. Quello che mi colpi era il tono e la cadenza della sua voce. Sembrava la classica persona che non ha bisogno di urlare, il suo tono basta per essere ubbiditi. La sua voce riprese ” interessante questo ragazzo, posso controllare da vicno ?” “certo, controlli pure”. Delle mani nuove sfiorarono il mio corpo. Brividi di piacere e di paura. Dapprima con delicatezza, poi con più decisione. Lo sentii avvicinarsi ai miei genitali… ”qui ci sono ancora i segni di una molletta, come si è comportato ? ” , “beh, qualche mugolio e qualche lacrima ma come vede è ancora vivo”…”ottimo, proprio come lo desidero io” rispose soddisfatto l’ingegnere. Poi disse di togliermi la pallina che fin li mi aveva impedito di parlare, ordine prontamente eseguito dal mio aguzzino. Il tipo poi chiese dei guanti; cosa voleva farmi ora ? non prometteva niente di buono. Avrei anche potuto chiederglielo od urlare di smetterla ma ero impietrito ed in balia della nuova situazione. Indossò i guanti. Mi si avvicino, le mani mi presero la testa e mi infilò alcune dita in bocca facendomela spalancare. Passo un indice fra la gengiva e la guancia forzandola, mi controllo tutto il cavo orale come si faebbe con un cavallo, poi , improvvisamente, spinse un dito fin in fondo alla gola. Venni immediatamente assalito da un conato di vomito che solo per poco non mi fece rigettare tutta la saliva che fino a quel momento avevo ingoiato a causa della pallina. “gli sganci i polsi e lo faccia inginocchiare!” ordinò. Il mio aguzzino obbedì immediatamente, ed in breve mi ritrovai di nuovo libero ma in ginocchio. “tieni le mani dietro !” mi ordino. Una zip che scendeva…il nuovo arrivato stava tirando fuori il cazzo…e me lo avvicino alla bocca. Mi prese per il collo e mi disse “ora ingoia questo e vediamo come te la cavi” …mi schiacciò la testa verso di lui e il suo cazzo mi sprofondo in gola. Preso dalla euoforia del momento iniziai a spompinarlo, la mia lingua lo accompagnava nei movimenti con leggeri colpi sulla sua cappella. Il suo cazzo diventava via via sempre più grosso, mi riempiva la bocca ed a stento ne reggevo le dimensioni. Stava per venire, ero pronto ad ingoiare il suo seme ma lui si ritiro indietro subito prima uscendomi dalla bocca. Quindi se lo prese in mano e completò lui l'opera, schizzandomi addosso, sulla pancia e sul viso. Poi me lo rimise in bocca “ ora succhia tutto e puliscilo”. Aspirai tutta la sua sborra e con la lingua lo ripulii. “bene, mi sei piaciuto, ora parliamo di affari”. “ascoltami, questa è l’offerta che ti faccio. Se poi non vuoi accettare nessun problema, ma se accetti sappi che non potrai poi rifiutarti. Continuo ?” “si certo…mi dica PAdrone” la curiosità mi faceva vibrare tutto. Ero eccitato e fremevo nel sentirlo “ Voglio che tu sia mio schiavo sessuale per un week end, ho una villetta poco fuori città, piuttosto isolata e sopratutto lontana da persone curiose. Abito da solo e nessuno mi disturba. Come avrai capito mi piace praticare il BDSM. Per questo motivo nelle stanze interrate ho allestito un dungeon insonorizzato ed attrezzato a questo scopo” Questo discorso mi stava eccitando, il mio cazzo stava tornando di nuovo duro nel sentire questa parole…lui se ne accorse sicuramente... “Se accetti Il mio compenso sarà un milione di lire, ma questa, mio caro, sarà l’unica notizia buona, le altre meno buone saranno che tu dovrai eseguire ogni mio ordine, sarai il mio cane, la mia schiava, la vittima delle mie torture. Appena arrivato ti dovrai spogliare, da quel momento dovrai darmi del lei in quanto sarò il tuo padrone” aggiunse “saranno 2 giorni dove tu sarai annullato e non potrai decidere niente, dovrai obbedire e soffrire per me, hai capito tutto ?” ….mi sentivo rimescolare…. Un turbinio di emozioni, piacere, paura, brividi… magari questo era un pazzo sadico e mi avrebbe ammazzato torturandomi, oppure, mi avrebbe fatto provare nuove soglie di dolore e piacere… “ho capito signore”, dissi. e chiesi “se accetto quando vorrebbe che io sia il suo oggetto ? devo organizzarmi con la famiglia, non posso assentarmi per 2 giorni senza una scusa valida” “il week end 27 e 28 novembre. Tu dirai che sei ospite di un tuo compagno di classe in montagna e che non sarai raggiungibile per telefono. Per il mondo non ci sarai. sarai solo mio. Quindi accetti ? “ nonostante la mie risposta era certamente si esitai qualche istante… e poi la fatidica domanda che avrebbe siglato il mio rapporto con il mio nuovo master “Padrone, sarò la sua servetta ? “ “si, esato. Appena sarai nelle mia villa avrai anche un nome da femmina, sarai la mia schiava, il tuo cazzo sarà cosi martorizzato che non ti verrà nemmeno voglia di godere, il tuo culo sarà riempito come una fica, infine il tuo seno sarà gonfiato da sembrare una ragazzina” Sentendo queste parole il masochista che era in me prese il sopravvento ed il mio cazzo andò talmente in tiro per l’eccitazione che a stento non venni. Il mio master se ne accorse, e, sfidando la mia resistenza me lo prese in mano iniziando a tirarlo verso di se. Al solo tocco della sua mano sul mio cazzo esplosi di piacere venendogli in mano. Lui allora spostò la mano dal cazzo verso il mio viso, parò il palmo davanti alla mia bocca e disse “ora la lecchi tutto, fino all’ultima goccia!”…io obbedii come un cagnolino, e con la lingua passai e ripassai più volte il sul palmo ingoiando tutto il mio sperma. “quindi ? accetti l’offerta ?” “si, mio signore, accetto l’offerta.” Bene, hai fatto la scelta giusta. Prima del nostro incontro sarà necessario che tu faccia dei controlli attitudinali, ti farò sapere cosa e quando al momento giusto. Solo alla fine, se avrai superato questi test, avrai le informazioni su dove e quando verrò a prenderti per il tuo week and da schiava.” “bene mio padrone”. Furono le sue ultime parole. Ancora in ginocchio e con il mio sapore in bocca lo senti allontanarsi e confabulare con il mio aguzzino. Poi La porta della cantina che si apre e si richiude. Una sedia che si sposta. L'aguzzino che mi aveva fatto capire il mio vero io, e che mi aveva fatto scoprire questa passione, ora mi si siede accanto e dice "in piedi! forza!" io obbedisco prontamente. "ora avvicinati e piegati qui ". con le mani mi guido a cavalcioni delle mie gambe. Mi fece prendere la classica posizione da sculacciata. La sua mano inizia ad andare avanti ed indietro sulla mia schiena per poi carezzarmi i glutei "dunque, mi sa che questa è l'ultima volta che io e te ci si vede, peccato perchè mi divertivo con te", ora la sua mano inizia a colpirmi sulle natiche "vedrai che con l'ingegnere sarà una esperienza diversa" , le sue mani picchiano con maggior intensità .."ti dovrai sudare quei soldi, lui non regala niente, scordati orgasmi o carezze " la sua mano ora è al culmine della forza facendomi sobbalzare ad ogni colpo "sarai la sua serva; lui è diabolico e ne pensa sempre una nuova, gli piace violentare e torturare i suoi slave "...ora la sua mano ha rallentato e si sta insinuando nel mio buchetto "sicuramente sarà un esperienza particolare, forse non sarà cosi negativa"....il suo dito ora mi sta violentando l'ano, entra ed esce con forza togliendomi il respiro " ti avviso...certamente ti contatterà prima per darti degli ordini, lui ama testare le sue vittime, ti consiglio di rispondergli sempre e di obbedire, altrimenti poi te ne farà pentire" ... sfila il dito dal mio culo. "ora rimettiti in piedi e preparati per l'ultima tua prova con me" io, ubriaco di piacere e di stimoli prontamente obbedii. Mi guido per qualche passo, poi lo senti manovrare qualcosa. Mi fece quindi piegare a 90 gradi facendo appoggiare il collo ed i polsi su una base di legno che poi venne sormontata da un altro pezzo...era una gogna. Venne dietro a me, mi fece allargare la gambe, che poi bloccò a terra. Ero di nuovo esposto a lui, la mia parte più intima esposta ancora una volta alle sue mani. Prese un gel con cui mi lubrificò il culo, poi, senti la sua cappella che si appoggiava, Con pochi colpi fu dentro di me facendomi mugolare di dolore e piacere. Iniziò a pomparmi con foga fino ad esplodere dentro di me con un grugnito feroce. Rimase fermo per qualche istante per riprendersi, poi le sue ultime parole "ora ti libero e ti faccio rivestire, poi ti riaccompagno dove ci siamo trovati prima. Mi raccomando, non tornare su i tuoi passi." ed aggiunse "mi sono divertito con te, e son certo che anche te hai avuto il tuo piacere. Tieni a mente che di te mi rimangono le foto ed i video...non tentare di capire chi sono, non mi cercare, altrimenti ti sputtano e tutti sapranno che sei una checca a cui piace prenderle e prenderlo " e li una risatina che sottolineava il suo pensiero nei miei confronti. Mi liberò e mi fece rialzare. Mi passo i vestiti con cui ero arrivato qualche ora prima. Mi portò fino al centro dei corridoi. Mi disse : ora mi allontano, quando non mi sentirai più potrai levarti il cappuccio. Te lo regalo, cosi ricorderai sempre la tua prima esperienza nella mia cantina. Si allontanò lasciandomi li. Contai a mente fino a cento poi mi tolsi il cappuccio. La luce flebile mi sembrò un faro da mille candele per quanto ero stato al buio. Mi avviai verso la scala, apri la porta che dava sull'androne del palazzo, e, chiudendomi la porta alle spalle lasciai la mie prime esperienze. Non lo vidi più. Ma ora si apriva un nuovo capitolo....ingegnere ti aspetto!
Si conclude qui questa serie, il sequel sarà nella categoria BDSM con un altro titolo "l'ingegnere perverso". Ma...per andare avanti servono suggerimenti ! quindi rispondete a queste domande: 1)che prove dovrà affrontare il ragazzo ? 2) che visite attitudinali dovrà passare ? 3) dovrà sottostare a qualche prova e di che tipo prima dell'incontro del 27 novembre ? che nome femminile gli verrà imposto ? scrivete le risposte a reply_to_segati@gmail.com
Avventure ed esperienze di un estate – SESTA ED ULTIMA PARTE – Una nuova opportunità, nuove torture?
Rimasto solo. Il mio aguzzino, se così lo vogliamo definire, se ne era andato lasciandomi li, legato, bloccato nel mezzo di quella stanza, ancora con addosso quegli strumenti che mi torturavano la carne. Passato l’orgasmo ormai ogni velleità e resistenza erano passati, invece di darmi piacere, come all'inizio, mi davano fastidio. Moltissimo. Non era poi molto il dolore ai capezzoli, che sicuramente avrebbe toccato il suo apice quando, finalmente, mi avrebbe tolto le due pompette, ma la zavorra che mi aveva legato alle palle…ogni movimento, anche impercettibile, si rifletteva su i miei testicoli facendomi arrivare delle scosse dritte al cervello. Non potendo vedere nulla, in balia delle corde che mi tenevano fermo, avevo completamente perso la cognizione del tempo. Solo il silenzio intorno a me. Silenzio…fino ad un certo punto perché poi…ecco, la porta si riapre, ma non sento i passi di lui solo….sono più numerosi…forse lui è in compagnia ? E di chi ? La porta si richiude, seguito dal solito rumore di numerose mandate, come una prta di sicurezza. Dei passi verso di me…mi si fermano di fronte. “ecco, ingegnere, questo è lo slave di cui le ho parlato qualche giorno fa”…”come può ben vedere è giovane, atletico, una bella carnagione bianca”…”vede, oggi ho provato qualcosa di nuovo su di lui, devo dire che l’affrontato molto bene, guardi qui…” . Non potevo assolutamente capire con chi parlava, ma avevo capito che ero come “carne da macello”, giudicato in una situazione particolare... la descrizione che veniva data di me mi metteva paura…perché parlano cosi di me ? e chi è interessato a questo discorso ? “si, vedo” risponde il novo arrivato… per la prima volta sentii la voce della persona che accompagnava il mio aguzzino. Una voce maschile, profonda, non giovane. Quello che mi colpi era il tono e la cadenza della sua voce. Sembrava la classica persona che non ha bisogno di urlare, il suo tono basta per essere ubbiditi. La sua voce riprese ” interessante questo ragazzo, posso controllare da vicno ?” “certo, controlli pure”. Delle mani nuove sfiorarono il mio corpo. Brividi di piacere e di paura. Dapprima con delicatezza, poi con più decisione. Lo sentii avvicinarsi ai miei genitali… ”qui ci sono ancora i segni di una molletta, come si è comportato ? ” , “beh, qualche mugolio e qualche lacrima ma come vede è ancora vivo”…”ottimo, proprio come lo desidero io” rispose soddisfatto l’ingegnere. Poi disse di togliermi la pallina che fin li mi aveva impedito di parlare, ordine prontamente eseguito dal mio aguzzino. Il tipo poi chiese dei guanti; cosa voleva farmi ora ? non prometteva niente di buono. Avrei anche potuto chiederglielo od urlare di smetterla ma ero impietrito ed in balia della nuova situazione. Indossò i guanti. Mi si avvicino, le mani mi presero la testa e mi infilò alcune dita in bocca facendomela spalancare. Passo un indice fra la gengiva e la guancia forzandola, mi controllo tutto il cavo orale come si faebbe con un cavallo, poi , improvvisamente, spinse un dito fin in fondo alla gola. Venni immediatamente assalito da un conato di vomito che solo per poco non mi fece rigettare tutta la saliva che fino a quel momento avevo ingoiato a causa della pallina. “gli sganci i polsi e lo faccia inginocchiare!” ordinò. Il mio aguzzino obbedì immediatamente, ed in breve mi ritrovai di nuovo libero ma in ginocchio. “tieni le mani dietro !” mi ordino. Una zip che scendeva…il nuovo arrivato stava tirando fuori il cazzo…e me lo avvicino alla bocca. Mi prese per il collo e mi disse “ora ingoia questo e vediamo come te la cavi” …mi schiacciò la testa verso di lui e il suo cazzo mi sprofondo in gola. Preso dalla euoforia del momento iniziai a spompinarlo, la mia lingua lo accompagnava nei movimenti con leggeri colpi sulla sua cappella. Il suo cazzo diventava via via sempre più grosso, mi riempiva la bocca ed a stento ne reggevo le dimensioni. Stava per venire, ero pronto ad ingoiare il suo seme ma lui si ritiro indietro subito prima uscendomi dalla bocca. Quindi se lo prese in mano e completò lui l'opera, schizzandomi addosso, sulla pancia e sul viso. Poi me lo rimise in bocca “ ora succhia tutto e puliscilo”. Aspirai tutta la sua sborra e con la lingua lo ripulii. “bene, mi sei piaciuto, ora parliamo di affari”. “ascoltami, questa è l’offerta che ti faccio. Se poi non vuoi accettare nessun problema, ma se accetti sappi che non potrai poi rifiutarti. Continuo ?” “si certo…mi dica PAdrone” la curiosità mi faceva vibrare tutto. Ero eccitato e fremevo nel sentirlo “ Voglio che tu sia mio schiavo sessuale per un week end, ho una villetta poco fuori città, piuttosto isolata e sopratutto lontana da persone curiose. Abito da solo e nessuno mi disturba. Come avrai capito mi piace praticare il BDSM. Per questo motivo nelle stanze interrate ho allestito un dungeon insonorizzato ed attrezzato a questo scopo” Questo discorso mi stava eccitando, il mio cazzo stava tornando di nuovo duro nel sentire questa parole…lui se ne accorse sicuramente... “Se accetti Il mio compenso sarà un milione di lire, ma questa, mio caro, sarà l’unica notizia buona, le altre meno buone saranno che tu dovrai eseguire ogni mio ordine, sarai il mio cane, la mia schiava, la vittima delle mie torture. Appena arrivato ti dovrai spogliare, da quel momento dovrai darmi del lei in quanto sarò il tuo padrone” aggiunse “saranno 2 giorni dove tu sarai annullato e non potrai decidere niente, dovrai obbedire e soffrire per me, hai capito tutto ?” ….mi sentivo rimescolare…. Un turbinio di emozioni, piacere, paura, brividi… magari questo era un pazzo sadico e mi avrebbe ammazzato torturandomi, oppure, mi avrebbe fatto provare nuove soglie di dolore e piacere… “ho capito signore”, dissi. e chiesi “se accetto quando vorrebbe che io sia il suo oggetto ? devo organizzarmi con la famiglia, non posso assentarmi per 2 giorni senza una scusa valida” “il week end 27 e 28 novembre. Tu dirai che sei ospite di un tuo compagno di classe in montagna e che non sarai raggiungibile per telefono. Per il mondo non ci sarai. sarai solo mio. Quindi accetti ? “ nonostante la mie risposta era certamente si esitai qualche istante… e poi la fatidica domanda che avrebbe siglato il mio rapporto con il mio nuovo master “Padrone, sarò la sua servetta ? “ “si, esato. Appena sarai nelle mia villa avrai anche un nome da femmina, sarai la mia schiava, il tuo cazzo sarà cosi martorizzato che non ti verrà nemmeno voglia di godere, il tuo culo sarà riempito come una fica, infine il tuo seno sarà gonfiato da sembrare una ragazzina” Sentendo queste parole il masochista che era in me prese il sopravvento ed il mio cazzo andò talmente in tiro per l’eccitazione che a stento non venni. Il mio master se ne accorse, e, sfidando la mia resistenza me lo prese in mano iniziando a tirarlo verso di se. Al solo tocco della sua mano sul mio cazzo esplosi di piacere venendogli in mano. Lui allora spostò la mano dal cazzo verso il mio viso, parò il palmo davanti alla mia bocca e disse “ora la lecchi tutto, fino all’ultima goccia!”…io obbedii come un cagnolino, e con la lingua passai e ripassai più volte il sul palmo ingoiando tutto il mio sperma. “quindi ? accetti l’offerta ?” “si, mio signore, accetto l’offerta.” Bene, hai fatto la scelta giusta. Prima del nostro incontro sarà necessario che tu faccia dei controlli attitudinali, ti farò sapere cosa e quando al momento giusto. Solo alla fine, se avrai superato questi test, avrai le informazioni su dove e quando verrò a prenderti per il tuo week and da schiava.” “bene mio padrone”. Furono le sue ultime parole. Ancora in ginocchio e con il mio sapore in bocca lo senti allontanarsi e confabulare con il mio aguzzino. Poi La porta della cantina che si apre e si richiude. Una sedia che si sposta. L'aguzzino che mi aveva fatto capire il mio vero io, e che mi aveva fatto scoprire questa passione, ora mi si siede accanto e dice "in piedi! forza!" io obbedisco prontamente. "ora avvicinati e piegati qui ". con le mani mi guido a cavalcioni delle mie gambe. Mi fece prendere la classica posizione da sculacciata. La sua mano inizia ad andare avanti ed indietro sulla mia schiena per poi carezzarmi i glutei "dunque, mi sa che questa è l'ultima volta che io e te ci si vede, peccato perchè mi divertivo con te", ora la sua mano inizia a colpirmi sulle natiche "vedrai che con l'ingegnere sarà una esperienza diversa" , le sue mani picchiano con maggior intensità .."ti dovrai sudare quei soldi, lui non regala niente, scordati orgasmi o carezze " la sua mano ora è al culmine della forza facendomi sobbalzare ad ogni colpo "sarai la sua serva; lui è diabolico e ne pensa sempre una nuova, gli piace violentare e torturare i suoi slave "...ora la sua mano ha rallentato e si sta insinuando nel mio buchetto "sicuramente sarà un esperienza particolare, forse non sarà cosi negativa"....il suo dito ora mi sta violentando l'ano, entra ed esce con forza togliendomi il respiro " ti avviso...certamente ti contatterà prima per darti degli ordini, lui ama testare le sue vittime, ti consiglio di rispondergli sempre e di obbedire, altrimenti poi te ne farà pentire" ... sfila il dito dal mio culo. "ora rimettiti in piedi e preparati per l'ultima tua prova con me" io, ubriaco di piacere e di stimoli prontamente obbedii. Mi guido per qualche passo, poi lo senti manovrare qualcosa. Mi fece quindi piegare a 90 gradi facendo appoggiare il collo ed i polsi su una base di legno che poi venne sormontata da un altro pezzo...era una gogna. Venne dietro a me, mi fece allargare la gambe, che poi bloccò a terra. Ero di nuovo esposto a lui, la mia parte più intima esposta ancora una volta alle sue mani. Prese un gel con cui mi lubrificò il culo, poi, senti la sua cappella che si appoggiava, Con pochi colpi fu dentro di me facendomi mugolare di dolore e piacere. Iniziò a pomparmi con foga fino ad esplodere dentro di me con un grugnito feroce. Rimase fermo per qualche istante per riprendersi, poi le sue ultime parole "ora ti libero e ti faccio rivestire, poi ti riaccompagno dove ci siamo trovati prima. Mi raccomando, non tornare su i tuoi passi." ed aggiunse "mi sono divertito con te, e son certo che anche te hai avuto il tuo piacere. Tieni a mente che di te mi rimangono le foto ed i video...non tentare di capire chi sono, non mi cercare, altrimenti ti sputtano e tutti sapranno che sei una checca a cui piace prenderle e prenderlo " e li una risatina che sottolineava il suo pensiero nei miei confronti. Mi liberò e mi fece rialzare. Mi passo i vestiti con cui ero arrivato qualche ora prima. Mi portò fino al centro dei corridoi. Mi disse : ora mi allontano, quando non mi sentirai più potrai levarti il cappuccio. Te lo regalo, cosi ricorderai sempre la tua prima esperienza nella mia cantina. Si allontanò lasciandomi li. Contai a mente fino a cento poi mi tolsi il cappuccio. La luce flebile mi sembrò un faro da mille candele per quanto ero stato al buio. Mi avviai verso la scala, apri la porta che dava sull'androne del palazzo, e, chiudendomi la porta alle spalle lasciai la mie prime esperienze. Non lo vidi più. Ma ora si apriva un nuovo capitolo....ingegnere ti aspetto!
Si conclude qui questa serie, il sequel sarà nella categoria BDSM con un altro titolo "l'ingegnere perverso". Ma...per andare avanti servono suggerimenti ! quindi rispondete a queste domande: 1)che prove dovrà affrontare il ragazzo ? 2) che visite attitudinali dovrà passare ? 3) dovrà sottostare a qualche prova e di che tipo prima dell'incontro del 27 novembre ? che nome femminile gli verrà imposto ? scrivete le risposte a reply_to_segati@gmail.com
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Avventure ed esperienze di un estate – QUINTA PARTE – Lo slave deve soffrire e godereracconto sucessivo
Una vecchia amica, una nuova piacevole scoperta. Solo, in casa sua
Commenti dei lettori al racconto erotico