Il primo boyfriend . Capitolo 11 Finale
di
Aramis
genere
gay
Odiavo lasciare Luca, specialmente per andare a lavorare. Io ancora ero consumato dalla domanda se era meglio lasciarlo per permettergli di pensare, o stare con lui. Era una sera tranquilla al lavoro. Questo mi diede molto tempo per pensare, ed arrivai alla mia risposta. Avrei fatto tutte e due le cose. Potevo dargli il suo spazio e vivere la mia vita, ma tutto il mio tempo libero, almeno per ora, sarebbe stato dedicato a stare con lui.
Stavo per chiudere per la notte, quando ci fu un annuncio al citofono: “Andrea, hai una chiamata sulla linea 3.” Sapevo chi era. I miei genitori mi chiamavano raramente sul lavoro a meno che non fosse importante. Doveva essere Luca. Afferrai il telefono, schiacciai il pulsante della linea 3: “Andrea.” Dissi in modo molto formale.
“Ehi dolcezza.” Cominciò la voce che conoscevo bene e che amavo: “Volevo solo farti sapere che i dottori hanno detto che ora è pronto per l’operazione di bypass, ma che dovrebbe andare tutto bene.”
Luca sembrava fuori di sé per la felicità anche se sentivo ovvie tracce di paura nella sua voce.
“Oh che bello, Luca!” Sospirai sollevato.
“Veramente! Allora come va il lavoro?”
“È una serata un po’ tranquilla, dovrei finire presto.” Dissi sperando che mi dicesse di andare da lui.
“Oh bene. Ora andrò a dormire, volevo solo farti sapere le novità.”
Un po’ sorpreso da quello che avevo sentito, dissi: “OK. Ci vediamo domani a scuola.”
“Sì. Buona notte. Ti amo”
Chiusi la comunicazione e misi l’apparecchio nella sua nicchia sul banco. Capivo che era stressato, aveva passato una giornata infernale ma sembrava abbastanza felice al
telefono. Quella era una di quelle volte da fargli avere il suo spazio.
Quando arrivai a scuola la mattina seguente mi comportai normalmente come mi ero promesso di fare. Luca mi stava aspettando fuori della porta con un grande sorriso sulla faccia. Fu quello il momento in cui mi resi conto di una cosa: non avevamo avuto l’opportunità di discutere veramente di come comportarci a scuola. Sapevo di non essere pronto a venire allo scoperto. Mi sentivo a mio agio con lui ma non lo sarei mai stato nel dirlo ad altri! Gli sorrisi, tentando di nascondere la mia preoccupazione per quanto potevo. C'erano alcuni minuti prima che cominciasse la lezione, così cominciai a camminare per la sala con Luca.
Una volta che fummo in un angolo spopolato, lui cominciò: “Ascolta, noi non ne abbiamo ancora parlato ed io non so cosa ne pensi, ma sto pensando che dovremmo tenere la nostra relazione segreta.”
Mi guardò in attesa di una risposta. Fui sollevato da quelle parole, l’ultima cosa che di cui avevo bisogno di aggiungere allo stress di un anno al liceo era una polemica.
“Sono completamente d'accordo.” Dissi accennando col capo. In quel momento la campanella suonò costringendo gli studenti ad avviarsi verso le loro classi. Luca increspò un po’ le labbra, come per soffiarmi un bacio. Io feci in risposta l'occhiolino e mi diressi verso l’aula.
Il tempo passò monotonamente, Luca ed io ci vedemmo un po’ tra le lezioni ed accennammo col capo o ci sorridemmo l'un l'altro. Tra l’ottava e la nona ora mi diede un biglietto che mi affrettai a leggere: Siamo ambedue liberi questa sera. Spero di vederti! Chiamami quando arrivi a casa. Con amore, Luca. Sì, lo stesso Luca. Come nuovo.
Quando arrivai a casa vidi che avevo la casa tutta me. Andai dritto nella mia stanza e chiamai Luca mentre mi cambiavo.
“Pronto?”
“Ehi baby!” Risposi: “Allora cosa vuoi fare stasera?”
“Stavo pensando che se vieni ad me, possiamo, uh, farlo qui.” Disse lui seducentemente.
“Uh, uh.” Risposi. “Quindi devo presumere che sarai a casa da solo?”
“Non se vieni tu.” Ridacchiò.
“Ok, devo solo finire di cambiarmi e poi verrò.”
“Ok, ci vediamo.”
Quando fui pronto, lasciai un biglietto per i miei genitori ed uscii.
Mentre mi avvicinavo alla porta del ‘palazzo’ di Luca, vidi un pezzo di carta appeso. Lo tirai via e lo lessi fuori: “Entra”
Lessi un altro biglietto sulla scala: “Sali.”
Il cima alla scala c’era un pezzo di carta con una freccia che puntava a destra. A metà strada tra quella nota e la fine del corridoio c’era una nota: “Togliti tutti i vestiti e va in bagno (non dimenticare il tuo asciugamano)” ed aveva una freccia che indicava un asciugamano sul pavimento.
“Tutto questo sta diventando interessante.” Pensai tra di me mentre obbedivo al biglietto.
Avvolsi l'asciugamano intorno alla mia vita nuda ed entrai nel bagno illuminato solamente con candele, forse dieci, sparse per la stanza e vidi Luca nudo come il giorno che era nato, nell’enorme vasca.
Io stavo cominciando ad essere inebriato dal profumo degli oli da bagno e delle candele, lasciai cadere l’asciugamano, entrai nella vasca e mi sedetti vicino a lui. Appoggiai la testa sul suo torace mentre lui mi massaggiava con la fragrante acqua. Non potevo credere che Luca potesse essere così romantico, ma non volevo che smettesse.
Restammo a bagno nella vasca finché noi fummo tutti raggrinzati. Luca mi prese per mano e mi condusse nella sua stanza dove facemmo l’amore nel suo letto.
Io penso a quel giorno come il più piacevole, romantico ed emozionante incontro sessuale che abbia mai avuto.
Qui termina la storia dei due ragazzi, spero vi sia piaciuta.
Inviatemi i vostri commenti, sia positivi che negativi, saranno bel accetti.
Ciao a tutti
Aramis.
Stavo per chiudere per la notte, quando ci fu un annuncio al citofono: “Andrea, hai una chiamata sulla linea 3.” Sapevo chi era. I miei genitori mi chiamavano raramente sul lavoro a meno che non fosse importante. Doveva essere Luca. Afferrai il telefono, schiacciai il pulsante della linea 3: “Andrea.” Dissi in modo molto formale.
“Ehi dolcezza.” Cominciò la voce che conoscevo bene e che amavo: “Volevo solo farti sapere che i dottori hanno detto che ora è pronto per l’operazione di bypass, ma che dovrebbe andare tutto bene.”
Luca sembrava fuori di sé per la felicità anche se sentivo ovvie tracce di paura nella sua voce.
“Oh che bello, Luca!” Sospirai sollevato.
“Veramente! Allora come va il lavoro?”
“È una serata un po’ tranquilla, dovrei finire presto.” Dissi sperando che mi dicesse di andare da lui.
“Oh bene. Ora andrò a dormire, volevo solo farti sapere le novità.”
Un po’ sorpreso da quello che avevo sentito, dissi: “OK. Ci vediamo domani a scuola.”
“Sì. Buona notte. Ti amo”
Chiusi la comunicazione e misi l’apparecchio nella sua nicchia sul banco. Capivo che era stressato, aveva passato una giornata infernale ma sembrava abbastanza felice al
telefono. Quella era una di quelle volte da fargli avere il suo spazio.
Quando arrivai a scuola la mattina seguente mi comportai normalmente come mi ero promesso di fare. Luca mi stava aspettando fuori della porta con un grande sorriso sulla faccia. Fu quello il momento in cui mi resi conto di una cosa: non avevamo avuto l’opportunità di discutere veramente di come comportarci a scuola. Sapevo di non essere pronto a venire allo scoperto. Mi sentivo a mio agio con lui ma non lo sarei mai stato nel dirlo ad altri! Gli sorrisi, tentando di nascondere la mia preoccupazione per quanto potevo. C'erano alcuni minuti prima che cominciasse la lezione, così cominciai a camminare per la sala con Luca.
Una volta che fummo in un angolo spopolato, lui cominciò: “Ascolta, noi non ne abbiamo ancora parlato ed io non so cosa ne pensi, ma sto pensando che dovremmo tenere la nostra relazione segreta.”
Mi guardò in attesa di una risposta. Fui sollevato da quelle parole, l’ultima cosa che di cui avevo bisogno di aggiungere allo stress di un anno al liceo era una polemica.
“Sono completamente d'accordo.” Dissi accennando col capo. In quel momento la campanella suonò costringendo gli studenti ad avviarsi verso le loro classi. Luca increspò un po’ le labbra, come per soffiarmi un bacio. Io feci in risposta l'occhiolino e mi diressi verso l’aula.
Il tempo passò monotonamente, Luca ed io ci vedemmo un po’ tra le lezioni ed accennammo col capo o ci sorridemmo l'un l'altro. Tra l’ottava e la nona ora mi diede un biglietto che mi affrettai a leggere: Siamo ambedue liberi questa sera. Spero di vederti! Chiamami quando arrivi a casa. Con amore, Luca. Sì, lo stesso Luca. Come nuovo.
Quando arrivai a casa vidi che avevo la casa tutta me. Andai dritto nella mia stanza e chiamai Luca mentre mi cambiavo.
“Pronto?”
“Ehi baby!” Risposi: “Allora cosa vuoi fare stasera?”
“Stavo pensando che se vieni ad me, possiamo, uh, farlo qui.” Disse lui seducentemente.
“Uh, uh.” Risposi. “Quindi devo presumere che sarai a casa da solo?”
“Non se vieni tu.” Ridacchiò.
“Ok, devo solo finire di cambiarmi e poi verrò.”
“Ok, ci vediamo.”
Quando fui pronto, lasciai un biglietto per i miei genitori ed uscii.
Mentre mi avvicinavo alla porta del ‘palazzo’ di Luca, vidi un pezzo di carta appeso. Lo tirai via e lo lessi fuori: “Entra”
Lessi un altro biglietto sulla scala: “Sali.”
Il cima alla scala c’era un pezzo di carta con una freccia che puntava a destra. A metà strada tra quella nota e la fine del corridoio c’era una nota: “Togliti tutti i vestiti e va in bagno (non dimenticare il tuo asciugamano)” ed aveva una freccia che indicava un asciugamano sul pavimento.
“Tutto questo sta diventando interessante.” Pensai tra di me mentre obbedivo al biglietto.
Avvolsi l'asciugamano intorno alla mia vita nuda ed entrai nel bagno illuminato solamente con candele, forse dieci, sparse per la stanza e vidi Luca nudo come il giorno che era nato, nell’enorme vasca.
Io stavo cominciando ad essere inebriato dal profumo degli oli da bagno e delle candele, lasciai cadere l’asciugamano, entrai nella vasca e mi sedetti vicino a lui. Appoggiai la testa sul suo torace mentre lui mi massaggiava con la fragrante acqua. Non potevo credere che Luca potesse essere così romantico, ma non volevo che smettesse.
Restammo a bagno nella vasca finché noi fummo tutti raggrinzati. Luca mi prese per mano e mi condusse nella sua stanza dove facemmo l’amore nel suo letto.
Io penso a quel giorno come il più piacevole, romantico ed emozionante incontro sessuale che abbia mai avuto.
Qui termina la storia dei due ragazzi, spero vi sia piaciuta.
Inviatemi i vostri commenti, sia positivi che negativi, saranno bel accetti.
Ciao a tutti
Aramis.
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