La mamma è sempre la mamma
di
TATO
genere
incesti
E' vero che la mamma è sempre la mamma, fonte di gioia, e di amore, faro di vita, e figura dominante.
Io ho avuto un'infanzia tranquilla e pacifica, dove ho potuto trascorrere momenti felici, spensierati, coccolata sia da mia madre, che da mia sorella maggiore.
La prima, premurosa, come tutte le mamme, non mancava mai di coccolarmi, e viziarmi, mi ricordo i momenti passati tra le sue braccia, appoggiata al suo meraviglioso seno, aveva una quarta abbondante, e indossava sempre camicette, sempre slacciate, a far intravedere la scollatura e intravedere il reggiseno, e io mi gustavo i momenti in qui con la bocca percepivo il calore della sua pelle, e rimanevo ad osservare le sue rotondità.
Con mia sorella, invece, era un continuo giocare, lei era maggiore di mè, di 8 anni, e mi faceva da seconda madre, crescendo, l'ho vista diventare signorina, e poi donna, spesso la vedevo nuda, senza imbarazzo, ne alcuna volgarità, anzi.
Crescendo, iniziavo ad avere i primi risvegli sessuali, di ogni ragazzino, le prime erezioni, i primi seghini, e i primi problemi, non si scappellava come doveva essere, e così, un giorno, lo dissi a mia sorella, imbarazzatissima, le feci vedere di cosa si trattava, allora avevo quattordici anni, e lei ventidue, me lo ricordo ancora, lei indossava un vestitino cortissimo, e un paio di scarpe decolté, era appena rientrata da scuola, mi misi nuda, col mio cazzetto duro, e iniziai a toccarmi, le feci vedere come mi masturbavo, e poco dopo lei sorrise, tranquillo mi disse, risolviamo tutto subito, si sfilò il vestitino, e lo fece scivolare a terra, indossava solo gli slip, la guardai, e lei si sfilò anche quelli, meglio così?, mi chiese?, annuii, e deglutii, era stupenda, anche se ero abituata a vederla nuda, mi fece in un certo senso arrapare, e ripensai ai commenti dei miei compagni, e a quanto fossero stati disposti a dare in cambio di una sbirciatina.
Comunque, mi fece stendere sul letto, mi prese tra le dita il cazzetto, e aggiunse, è molto piccolo per la tua età, è quasi da bambino, e iniziò a segarlo, e poi si avvicinò con la bocca, e iniziò a leccarlo, e poi a succhiarlo, lo bagnò per bene, e poi sollevò la testa, mi guardò, e disse, ti piace piccolino?, siii socchiusi gli occhi, e lei allora con decisione, lo scappellò, fù un attimo, il dolore fù pazzesco, e il bruciore assurdo, ecco fatto piccolo, visto che ora è a posto?, urlai, dal male, e mia madre arrivò di corsa, cosa succede disse? da fuori stanza, mia sorella rispose, nulla mamma ho aiutato mio fratello a scappellare il pistolino, ora è a posto tranquilla, non convinta entrò, e ci trovò nudi, e con mia sorella intenta a maneggiarmi il cosino, si avvicinò, e disse ma come è rosso, accidenti, e scostata mia sorella, lo prese tra le dita, lo mosse, e poi improvvisamente si calò, e lo prese in bocca, lo succhiò per bene, e il bruciore smise, ma dopo un attimo, venni, le sborrai in bocca, un getto debole di sborra, le la inghiottì, e si risollevò, a porcello mi sei venuto in bocca, e io che volevo lenirti il bruciore, ma bravo, e ridendo se ne andò, ero imbarazzatissimo, e mia sorella mi disse, tranquillo non è successo nulla, ora potrai sbizzarristi a farti seghe come tutti gli adolescenti, e se ne andò in camera sua.
Passarono alcune settimane, in qui mi sbizzarrii veramente a segarmi come una pazza, non ne avevo mai abbastanza, e un pomeriggio, ero sola in casa, quando entrai in camera di mia madre, e vidi un paio dei suoi slip, li indossai per gioco, e il contatto con il pozzo, mi fece venire senza toccarmi, sborrai e sporcai le mutandine di mamma, era eccitante, e poi le riposi senza però ripulirli, e cos' nei giorni a seguire, passavo dalla camera di mamma a quella di mia sorella, provando reggiseni, slip, collant autoreggenti scarpe e vestitini di mia sorella, e tutti i momenti erano sublimi, oramai, bastava che mi toccassi solo per venire, era pazzesco.
Poi una sera, eravamo già a letto, quando sentii dei rumori provenire dalla camera dei miei, mio padre era via spesso per lavoro, e quando rientrava, logicamente passava più tempo possibile con mamma, e quella sera era appena rientrato, e dopo cena molto presto andarono aletto, e incuriosita dai gridolini e dai rumori, mi alzai e mi avvicinai, alla loro camera, la porta era socchiusa, e all'interno un luce fioca faceva intravedere i miei nudi, che si toccavano e si baciavano, a mano a mano che passava il tempo, i miei occhi si abituavano alla penombra, così da poterli vedere bene, ad un certo punto, mamma si mette stesa di schiena, e allarga le coscie, così, che io possa ammirare la sua stupenda figa, rasata, solleva le gambe e dice, tesoro, sfondami il culo, ora, subito, e solo allora vidi il cazzo di papà, era enorme, sconvolgente, lo vidi salire su mamma, e penzolare più di trenta centimetri di palo, era un mio braccino, e disse, no prima la figa, e lo infilò in mamma, entrò come un coltello nel burro, e lo vidi sparire tutto dentro, e iniziò a pomparla, lei gemeva, lo incitava, e ad un tratto sentii la mano di mia sorella sulla spalla, cosa fai sporcaccione, spii la mamma?, mi girai, e lei capì subito che ero strana, csa c'è piccolo, le indicai papà, e le dissi ma come fa a entrare un coso così enorme, e lei sorrise, tranquillo, non conosci la mamma, se il cazzo di papà e grosso, devi vedere quello di Alì, è quasi il doppio, Alì risposi sottovoce? il giardiniere? si due volte alla settimana, quando siamo a scuola, ripassa mamma, d'accordo con papà, e si diverte un mondo, poi la mamma disse, ora il culo amore il culo, e papà, estrasse il suo cazzone duro e lucido, appoggiò la cappella allo sfintere di mamma, e introdusse la cappella, il buco prontamente si dilatò, e la sentii chiaramente dire, sbattimelo in culo, con un colpo solo, e pompami, ora, subito, papà la trafisse con il cazzo, entrò, lei mugulò, e iniziò a godere, papà la montò per una decina di minuti, e poi le venne dentro, lei dovette soffocare le urla di piacere con un cuscino, e poi rantolò.
Era venuto dentro il culo di mamma, poi lo sfilò, e lei si premurò di leccarlo e succhiarlo per bene, e lo fece rivolta a noi, il suo culo era divino, e poi iniziò a fuoriuscire la sborra di papà, in quantità industriale, le correva sulle coscie e poi sul letto, era stupendo, mi veniva voglia di correre lì a leccarla tutta e berla, ma mia sorella, mi disse, ora a letto porco, e così, passai la notte tra seghe e sogni.
Alla mattina, andai a scuola, e al mio ritorno, trovai mamma indaffarata a rassettare la mia camera, una volta entrata, le mi abbracciò, e mi mise il capo appoggiato al suo seno, era un premio per mè, ma notai che non aveva reggiseno, e potei intravedere i capezzoli duri che spingevano sulla camicetta, e notai, che lo spacco alla camicia era molto più ampio, e ad un tatto il seno di sinistra fece capolino, e me lo trovai a portata di bocca, non resistetti e iniziai a succhiare il turgido capezzolo, porcellino cosa fai, disse, ma non mi allontanò, anzi, le piaceva, e così, per una decina di minuti lo succhiai, e come al solito, mi bagnai tra le gambe, poi mi staccò, e mi disse, tesoro, capisco che sei un ragazzino, e che la natura vuole che ti masturbi, ma ieri sera hai sporcato il letto in maniera pazzesca, e poi, se devi usare la nostra biancheria per eccitarti, una volta sporcata, mettila in lavatrice, non è un problema, se ti ecciti così, e poi se assisti ai momenti di sesso mio con papà, portati in asciugamani, ieri sera era un lago di sborra fuori dalla nostra camera, e così mi passò la mano tra i capelli, tranquillo mi disse capisco, e se hai dei dubbi, o anche solo domande, lo sai io ci sono.
E mentre stava per uscire, dissi, io indosso le vostre cose, non le uso solo per eccitarmi, lei si voltò, le indossi, davvero ti piace indossare indumenti femminili?, si mamma, mi piace vestirmi come voi, ritornò e mi abbracciò, ma dai sei una femminuccia allora, si le dissi, e poi da quando ho visto il cazzo di papà, sogno di toccarlo, di succhiarlo, come hai fatto tù ieri sera, mamma mi baciò, e mi disse, ti aiuterò, io con tua sorella, appena papà riparte, poi aggiunse, questa sera si ripete lo spettacolo, mi raccomando l'asciugamano, e rise.
Io ho avuto un'infanzia tranquilla e pacifica, dove ho potuto trascorrere momenti felici, spensierati, coccolata sia da mia madre, che da mia sorella maggiore.
La prima, premurosa, come tutte le mamme, non mancava mai di coccolarmi, e viziarmi, mi ricordo i momenti passati tra le sue braccia, appoggiata al suo meraviglioso seno, aveva una quarta abbondante, e indossava sempre camicette, sempre slacciate, a far intravedere la scollatura e intravedere il reggiseno, e io mi gustavo i momenti in qui con la bocca percepivo il calore della sua pelle, e rimanevo ad osservare le sue rotondità.
Con mia sorella, invece, era un continuo giocare, lei era maggiore di mè, di 8 anni, e mi faceva da seconda madre, crescendo, l'ho vista diventare signorina, e poi donna, spesso la vedevo nuda, senza imbarazzo, ne alcuna volgarità, anzi.
Crescendo, iniziavo ad avere i primi risvegli sessuali, di ogni ragazzino, le prime erezioni, i primi seghini, e i primi problemi, non si scappellava come doveva essere, e così, un giorno, lo dissi a mia sorella, imbarazzatissima, le feci vedere di cosa si trattava, allora avevo quattordici anni, e lei ventidue, me lo ricordo ancora, lei indossava un vestitino cortissimo, e un paio di scarpe decolté, era appena rientrata da scuola, mi misi nuda, col mio cazzetto duro, e iniziai a toccarmi, le feci vedere come mi masturbavo, e poco dopo lei sorrise, tranquillo mi disse, risolviamo tutto subito, si sfilò il vestitino, e lo fece scivolare a terra, indossava solo gli slip, la guardai, e lei si sfilò anche quelli, meglio così?, mi chiese?, annuii, e deglutii, era stupenda, anche se ero abituata a vederla nuda, mi fece in un certo senso arrapare, e ripensai ai commenti dei miei compagni, e a quanto fossero stati disposti a dare in cambio di una sbirciatina.
Comunque, mi fece stendere sul letto, mi prese tra le dita il cazzetto, e aggiunse, è molto piccolo per la tua età, è quasi da bambino, e iniziò a segarlo, e poi si avvicinò con la bocca, e iniziò a leccarlo, e poi a succhiarlo, lo bagnò per bene, e poi sollevò la testa, mi guardò, e disse, ti piace piccolino?, siii socchiusi gli occhi, e lei allora con decisione, lo scappellò, fù un attimo, il dolore fù pazzesco, e il bruciore assurdo, ecco fatto piccolo, visto che ora è a posto?, urlai, dal male, e mia madre arrivò di corsa, cosa succede disse? da fuori stanza, mia sorella rispose, nulla mamma ho aiutato mio fratello a scappellare il pistolino, ora è a posto tranquilla, non convinta entrò, e ci trovò nudi, e con mia sorella intenta a maneggiarmi il cosino, si avvicinò, e disse ma come è rosso, accidenti, e scostata mia sorella, lo prese tra le dita, lo mosse, e poi improvvisamente si calò, e lo prese in bocca, lo succhiò per bene, e il bruciore smise, ma dopo un attimo, venni, le sborrai in bocca, un getto debole di sborra, le la inghiottì, e si risollevò, a porcello mi sei venuto in bocca, e io che volevo lenirti il bruciore, ma bravo, e ridendo se ne andò, ero imbarazzatissimo, e mia sorella mi disse, tranquillo non è successo nulla, ora potrai sbizzarristi a farti seghe come tutti gli adolescenti, e se ne andò in camera sua.
Passarono alcune settimane, in qui mi sbizzarrii veramente a segarmi come una pazza, non ne avevo mai abbastanza, e un pomeriggio, ero sola in casa, quando entrai in camera di mia madre, e vidi un paio dei suoi slip, li indossai per gioco, e il contatto con il pozzo, mi fece venire senza toccarmi, sborrai e sporcai le mutandine di mamma, era eccitante, e poi le riposi senza però ripulirli, e cos' nei giorni a seguire, passavo dalla camera di mamma a quella di mia sorella, provando reggiseni, slip, collant autoreggenti scarpe e vestitini di mia sorella, e tutti i momenti erano sublimi, oramai, bastava che mi toccassi solo per venire, era pazzesco.
Poi una sera, eravamo già a letto, quando sentii dei rumori provenire dalla camera dei miei, mio padre era via spesso per lavoro, e quando rientrava, logicamente passava più tempo possibile con mamma, e quella sera era appena rientrato, e dopo cena molto presto andarono aletto, e incuriosita dai gridolini e dai rumori, mi alzai e mi avvicinai, alla loro camera, la porta era socchiusa, e all'interno un luce fioca faceva intravedere i miei nudi, che si toccavano e si baciavano, a mano a mano che passava il tempo, i miei occhi si abituavano alla penombra, così da poterli vedere bene, ad un certo punto, mamma si mette stesa di schiena, e allarga le coscie, così, che io possa ammirare la sua stupenda figa, rasata, solleva le gambe e dice, tesoro, sfondami il culo, ora, subito, e solo allora vidi il cazzo di papà, era enorme, sconvolgente, lo vidi salire su mamma, e penzolare più di trenta centimetri di palo, era un mio braccino, e disse, no prima la figa, e lo infilò in mamma, entrò come un coltello nel burro, e lo vidi sparire tutto dentro, e iniziò a pomparla, lei gemeva, lo incitava, e ad un tratto sentii la mano di mia sorella sulla spalla, cosa fai sporcaccione, spii la mamma?, mi girai, e lei capì subito che ero strana, csa c'è piccolo, le indicai papà, e le dissi ma come fa a entrare un coso così enorme, e lei sorrise, tranquillo, non conosci la mamma, se il cazzo di papà e grosso, devi vedere quello di Alì, è quasi il doppio, Alì risposi sottovoce? il giardiniere? si due volte alla settimana, quando siamo a scuola, ripassa mamma, d'accordo con papà, e si diverte un mondo, poi la mamma disse, ora il culo amore il culo, e papà, estrasse il suo cazzone duro e lucido, appoggiò la cappella allo sfintere di mamma, e introdusse la cappella, il buco prontamente si dilatò, e la sentii chiaramente dire, sbattimelo in culo, con un colpo solo, e pompami, ora, subito, papà la trafisse con il cazzo, entrò, lei mugulò, e iniziò a godere, papà la montò per una decina di minuti, e poi le venne dentro, lei dovette soffocare le urla di piacere con un cuscino, e poi rantolò.
Era venuto dentro il culo di mamma, poi lo sfilò, e lei si premurò di leccarlo e succhiarlo per bene, e lo fece rivolta a noi, il suo culo era divino, e poi iniziò a fuoriuscire la sborra di papà, in quantità industriale, le correva sulle coscie e poi sul letto, era stupendo, mi veniva voglia di correre lì a leccarla tutta e berla, ma mia sorella, mi disse, ora a letto porco, e così, passai la notte tra seghe e sogni.
Alla mattina, andai a scuola, e al mio ritorno, trovai mamma indaffarata a rassettare la mia camera, una volta entrata, le mi abbracciò, e mi mise il capo appoggiato al suo seno, era un premio per mè, ma notai che non aveva reggiseno, e potei intravedere i capezzoli duri che spingevano sulla camicetta, e notai, che lo spacco alla camicia era molto più ampio, e ad un tatto il seno di sinistra fece capolino, e me lo trovai a portata di bocca, non resistetti e iniziai a succhiare il turgido capezzolo, porcellino cosa fai, disse, ma non mi allontanò, anzi, le piaceva, e così, per una decina di minuti lo succhiai, e come al solito, mi bagnai tra le gambe, poi mi staccò, e mi disse, tesoro, capisco che sei un ragazzino, e che la natura vuole che ti masturbi, ma ieri sera hai sporcato il letto in maniera pazzesca, e poi, se devi usare la nostra biancheria per eccitarti, una volta sporcata, mettila in lavatrice, non è un problema, se ti ecciti così, e poi se assisti ai momenti di sesso mio con papà, portati in asciugamani, ieri sera era un lago di sborra fuori dalla nostra camera, e così mi passò la mano tra i capelli, tranquillo mi disse capisco, e se hai dei dubbi, o anche solo domande, lo sai io ci sono.
E mentre stava per uscire, dissi, io indosso le vostre cose, non le uso solo per eccitarmi, lei si voltò, le indossi, davvero ti piace indossare indumenti femminili?, si mamma, mi piace vestirmi come voi, ritornò e mi abbracciò, ma dai sei una femminuccia allora, si le dissi, e poi da quando ho visto il cazzo di papà, sogno di toccarlo, di succhiarlo, come hai fatto tù ieri sera, mamma mi baciò, e mi disse, ti aiuterò, io con tua sorella, appena papà riparte, poi aggiunse, questa sera si ripete lo spettacolo, mi raccomando l'asciugamano, e rise.
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