L'Inquisitore Fornieres e il coinvolgimento nel parossimo sessuale di Cristina.
di
Tibet
genere
pulp
La mattina, dopo l'esercizio alle armi, si mette al lavoro ma subito viene interrotto da due novità.
Un messaggio della contessa, lo prega di recarsi da lei il prima possibile, è importante! E uno dalla Corte dei Miracoli, ci sono delle importanti notizie da Ailly su Somme, che segua Kapeout che lo guiderà all'incontro.
Sempre scortato dall'invisibile ma onnipresente Pancho si reca al castello e subito va nelle stanze della contessa, la trova in affanno, ancora vestita o meglio svestita della tunica della notte. Mostra buona parte del seno, ha i capelli scomposti ed è evidente che non ha dormito. Le chiede cosa è successo e in risposta lei gli prende la mano e lo porta nella sua camera da letto, lì, sotto le lenzuola c'è Cristina addormentata. Tornano fuori nel salotto e lei chiude la porta.
-Perché è qui?-
-Stanotte... è venuta nel mio letto, Jacques! Aveva una delle sue crisi di pazza lussuria, straparlava, bestemmiava, si è denudata e mi si è buttata addosso, mi ha detto cose orribili su di lei e il diavolo, su di lei e Padre Xavier, mi ha chiesto dov'è, perché non viene e ha iniziato a toccarsi, le mani sul seno, fra le cosce e dietro fra le natiche e ha iniziato a sussultare, ad inarcarsi, a urlare e godeva, godeva immensamente!
Mi raccontava che in quel momento era il diavolo a prenderla!
E la prendeva nel suo sedere, mentre lei era in ginocchio testa a terra e mi ha mostrato cosa intendesse! Usava termini che non immaginavo esistessero e conoscesse, termini di sesso davvero terribili e... Jacques?
Mi ha eccitato! Quel suo parlare, le parole orribili che usava, mi ha drogato la mente!
Che Dio mi perdoni!
Io che l'ho lasciata per pomeriggi interi assieme a quell'uomo terribile, lui che le possedeva selvaggiamente la mente! Ed è riuscita a coinvolgermi! Mi ha detto cose che mi hanno eccitato, fremevo quanto lei, ho iniziato a toccarmi quanto lei, ho goduto quanto lei!
Mi ha portato nella sua pazzia che era anche la mia!
Mi ha raccontato lungamente dei progetti che aveva Padre Xavier per portarmi nelle braccia di Satana! Lui... voleva che ci unissimo tutti nelle spire del demonio! Diceva come mi avrebbero presa, il diavolo per primo e poi tutti! Tutti addosso a me! Che volevano inserirmi nei loro sabba diabolici con il demonio! Che il frate maledetto doveva risparmiare Cristina, ma su di me poteva mettere in atto ogni forma di possesso! Ogni e godermi pienamente e questo... mi eccitava, mi toccavo e godevo!
Jacques? Potrà Dio perdonarmi? Ho ceduto... ho goduto!
Ho lasciato che mi violentasse la mente! Oh... me miserabile!
Mi ha corrotto la mente e ho fatto tutto quello che chiedeva, ho permesso che mia figlia facesse orgia con la mia mente! Mi ha portato più volte all'orgasmo!
Mi vedevo... noi avvinte in un abbraccio innaturale, io che la baciavo fra le cosce, mentre lui... il frate, mi prendeva dietro fra le natiche, ora sono tutta un fremito irresistibile!
Sto bruciando Jacques! Ho voglia! Jacques!
Ora voglio te! Jacques! Devi togliermi questa pazzia! Fremo! Mi sto sciogliendo!-
-Eloisa! Calmati ora! Non è successo nulla di irreparabile! -
Eloisa lascia cadere la tunica e gli si inginocchia davanti e lo cerca con le mani. Lo trova eccitato, duro, pronto! Come può giustificare che la cosa di essere in quelle condizioni? E' coinvolto in questa pazza lussuria! Cristina lo destabilizza completamente e lo eccita quanto Eloisa. Può solo prendere atto della sua debolezza e della sua impossibilità di resistere alla tentazione. Non c'è nessuna anomala influenza del maligno, è una debolezza umana. Non è una cosa irrimediabile.
E' completamente preso dalla bocca di Eloisa che lo sta succhiando famelica, lo lecca, gli riempie l'asta di saliva, tanta saliva così abbondante che le cola dalla bocca come se fosse piena del suo sperma! Si stacca, lo guarda... lo riprende in bocca! Jacques è in piedi, rigido, inarcato, le tiene la testa con le mani e la penetra selvaggiamente, le inserisce completamente l'asta dura nella gola. Sente la mente alleggerirsi e diventare solo il terminale del suo piacere, si svuota nella sua bocca urlando. La riempie, continue eiaculazioni con gli spasmi del piacere e la vede bere a fatica la cospicua quantità di seme.
E' ancora eccitato, troppo il coinvolgimento, la prende e la costringe in ginocchio e passa le mani sul suo meraviglioso e ampio sedere, le apre le guance paffute delle natiche e ammira il suo fiore leggermente dischiuso, stranamente arrossato e gonfio come usato a lungo, anche la vagina appare gonfia e aperta, si chiede mentalmente cosa abbiano fatto le due donne per darsi soddisfazione! Appoggia la sua bocca a quel fiore scuro, profumato, lo bacia, cerca di inserirci la lingua. Sa che sarà lui ad aprirle definitivamente il fiore scuro, ma non adesso!
Adesso vuole possederla! Prenderla con violenza!
Sfamare la voglia che ha!
-Lì... dove mi baci... mi immaginavo di essere posseduta! Jacques... lì! Sentivo con la mente come spingevano e mi aprivano a forza! E mi piaceva. Mi piaceva che lo facessero! Mi piaceva quella violenza e sentirli tutti dentro di me, Lui... il demonio, il frate e poi tutti gli altri! Oh... Jacques... prendimi!-
Non vuole farlo ora ma sa che lo farà! Che prenderà quel fiore scuro, che entrerà a forza in quella sua meraviglia. La penetra invece nella sua conchiglia aperta e bagnata, grondante e spinge senza mai fermarsi! E la sente urlare, ululare quasi come una lupa posseduta dal branco dei maschi, sente che sta godendo in una serie di orgasmi sempre più ravvicinati. La tiene forte e spinge un dito nel suo fiore fra le natiche, la penetra mentre il suo membro scava con violenza nella vagina! Infine arriva a godere!
Urla e spinge! E continua, continua fino a quando non sente il membro perdere rigidità e lo leva, sfinito.
L'Inquisitore deve andare!
Vorrebbe davvero fermarsi ma non può!
La cosa di Cristina sta evolvendo in una maniera disastrosa e non ha idea di come risolverla. Sa anche che ne è coinvolto in modo completo. Lui preso come e quanto le due donne, sente l'attrazione verso quello strano e insano piacere!
Eloisa lo implora di restare, non vuole restare sola con la figlia, subisce troppo la sua lussuria, non vuole cederle di nuovo in una depravazione che sente contro natura, lei non può godere con chi ha generato!
L'Inquisitore non può fermarsi!
Eloisa dovrà far restare la figlia nella sua stanza, non farla uscire, la tenga chiusa.
La rassicura, tornerà nel pomeriggio.
Deve raggiungere subito la corte dei miracoli, immagina che ci siano notizie importanti. In breve e per vie defilate segue Kapeout e raggiungono una piccola casa in cattive condizioni. Entrano e mentre i suoi due accompagnatori si fermano all'ingresso, lui viene condotto in una sala. Quello che contiene è evidentemente il frutto di furti, oggetti anche di gran valore, tutto eterogeneo ed è evidente che sono stati scelti con cura dal proprietario.
-Benvenuto nella mia dimora, Inquisitore... si accomodi, non oso sperare che accetti ma sarei onorato se dividesse il pasto con me, quello che propone la mia casa nella sua pochezza...-
Accetta volentieri, l'uomo lo interessa, mostra una sensibilità fuori dal comune ed è sempre più convinto che abbia una storia interessante dietro di se.
La tavola è apparecchiata lussuosamente sia pur con cose scomposte e differenti fra loro, la tovaglia, le stoviglie sono di gran valore. L'uomo gli porge un bicchiere di vino. Brindano, lo sorprende perché rivolge il brindisi al Re!
-Prima di dirle il perché l'ho fatta venire, voglio ringraziarla per aver provveduto per Kapeout.-
-Gli ho imposto di non rubare! E mi ha promesso che non lo farà mai più.-
-Il ragazzo è molto intelligente, sensato e furbo. Ho un debito di riconoscenza verso di lui, i suoi genitori che non ci sono più mi hanno molto aiutato, vorrei chiederle Monsignore se potesse curare la sua educazione, dovrebbe studiare... coprirei ogni spesa, anche la più rilevante.-
-Ci ho già pensato, sto verificando cosa sia più opportuno per lui, quale strada fargli prendere e lo farei perché il ragazzo merita questa opportunità, la terrò al corrente, glielo prometto, se ci sarà bisogno di un finanziamento glielo farò presente, ma intendo occuparmi io del ragazzo.-
-Le sono grato, ora possiamo pranzare.-
Come se fosse stata in ascolto una giovane donna entra nella stanza e gli rivolge un piccolo inchino, è bellissima e l'Inquisitore la guarda sorpreso chiedendosi chi è, è l'uomo a soddisfare questa curiosità.
-Monsignore... le presento mia figlia Esmeralda. Si sacrifica per alleviarmi la dura vita che mi è destinata. -
-Piacere Esmeralda, sei davvero bellissima e come dice tuo padre sembra che hai anche molti altri meriti, buona e generosa.-
-Ahah... Monsignore! Uomo galante! Avrebbe dovuto conoscere sua madre, forse la donna più bella mai nata e Esmeralda ha preso molto da lei oltre la sua bellezza, conosce il potere delle erbe, le arti divinatorie, potrebbe stupirla per come sa vedere il futuro. Ora mangiamo e mentre mangiamo le dico cosa succede.-
Cosa succede è presto detto, i contrabbandieri stanno organizzando la fuga, un ripiegamento su chissà quale nuovo porto, stanno concentrando tutti i battelli ad Ailly sur Somme, li stanno caricando e intendono spostare la loro base operativa, insomma i topi stanno scappando, ci sono tutti i capi del traffico, da Gautiers in giù e tutti coloro che si sono compromessi, hanno fiutato il pericolo e scappano con tutto il loro bottino.
E lui... l'Inquisitore non è ancora pronto a chiuderli in trappola! Il generale Grimand sarà sul posto forse l'indomani! Deve pensare ad una contromossa valida.
-Ha detto che sono ormeggiati ad Ailly?-
-Si... bordo contro bordo, stanno caricando le merci che tengono nei depositi-
-Dobbiamo impedire che possano partire, ho un piano ma ho bisogno del vostro aiuto, sarà generosamente ricompensato.-
-Dica... Inquisitore.-
-Io con una decina di uomini eliminerò chi custodisce le barche, mi serve che i suoi uomini diano fuoco ai battelli, che usino il fuoco greco... lo conosce? Un impasto di paglia, salnitro, zolfo e pece. Agiremo poco prima dell'alba di domani, è il momento più favorevole per gli attacchi di sorpresa, ma i suoi dovranno essere in posizione molto prima e attendere.-
-Quanti uomini?-
-Più sono meglio è, che diano fuoco ai magazzini, alle baracche dove dormono i battellieri, al molo, creino diversivi.-
-Va bene, sarà fatto!-
-Uscite per tempo, farò chiudere la città, non potrà uscire nessuno.-
-Monsignore si fidi di noi, creda... siamo in grado di entrare e uscire comunque.-
-Una ultima cosa, può organizzare in breve una milizia cittadina? Qualche decina di uomini che possano presidiare le porte e le vie della città, temo una reazione quando chiuderò i topi in trappola...-
-Mano libera?
-Non ecceda però, li faccia indossare qualcosa di riconoscibile.-
-Uno straccio bianco al braccio?-
Prendono gli ultimi accordi sul posto dove raggrupparsi ad Ailly. Sarà l'uomo a provvedere al fuoco greco.
Sulla porta di casa trova Esmeralda a salutarlo.
-Spero di poterla rivedere presto a casa nostra, Monsignore.-
-E' la mia speranza più sentita, Esmeralda... grazie.-
-Se posso permettermi, Monsignore, lei ha un'aura malvagia intorno a se e un grosso problema da affrontare, se vuole venga a trovarmi e forse posso aiutarla.-
L'Inquisitore la guarda con maggior attenzione, si perde nel nero vorticoso dei suoi occhi. Affonda.
-Verrò Esmeralda...-
Al castello trova i due giovani ufficiali mandati il giorno precedente dal generale Grimand, portano un suo messaggio. Il generale e un primo contingente di trecento dragoni a cavallo prenderanno sede in serata a Le Druil les Amiens a poca distanza dalla città, il seguito delle truppe arriverà l'indomani.
E' un bene che siano visibili dalle mura, un valido deterrente, chiede ai due giovani ufficiali se sono in grado di partecipare ad un raid contro i contrabbandieri, accettano entusiasti. Il luogo della riunione è nel cortile del castello, al rintocco del coprifuoco.
Altrettanto entusiasta il tenente Monrepuor. Lo incarica di preparare cavalli e armi per quindici cavalieri. Gli chiede del capitano e degli altri ufficiali della guarnigione del castello, dove sono?
-Dileguati... Inquisitore, fuggiti, hanno lasciato la città.-
-Poco male, da questo momento sarai tu il capitano, Monrepuor. Quanti uomini sono rimasti?-
-Oltre ai miei? Una decina... abbastanza sicuri. Nessun ufficiale, tutti fuggiti.-
-Sottufficiali?-
-Il sergente Muniot... Inquisitore.-
-Sarà il comandante del presidio durante la tua assenza, promuoviamolo a tenente, lascia di guardia cinque uomini al castello con lui, gli altri che vadano alla mia residenza, saranno comandati di guardia alle porte della città. Nessuno dovrà entrare o uscire, nessuno!-
Altrettanto deficitaria la situazione delle guardie di città, gli ufficiali spariti, le poche guardie vengono raggruppate con quelle del castello. Una rapida visita al Vescovado, anche qui lascia due uomini di presidio e gli altri, pochi, li fa riunire a quelli del castello e a quelli dell'Inquisizione.
E' sera quando termina di organizzare le cose, dividere gli uomini, avvisarli della presenza di una milizia cittadina che farà da supporto al mantenimento dell'ordine. I cittadini dovranno essere ignari di quanto accade. Da le ultime disposizioni, partiranno dopo mezzanotte per raggiungere per tempo Ailly. Saranno in quindici, lui, Pancho, i due ufficiali, il capitano Monrepuor e i suoi dieci uomini. Mette gli abiti adatti. Pantaloni neri, casacca nera, stivali, un corsetto di cuoio a protezione del torace, il suo stiletto e una corta daga con la lama a doppio taglio.
Torna al castello, deve andare da Eloisa.
Ripensa alle parole di Esmeralda, quanto è coinvolto dalla possessione di Cristina? E quanto è già coinvolta Eloisa? Sente in sè un senso di disagio.
Un messaggio della contessa, lo prega di recarsi da lei il prima possibile, è importante! E uno dalla Corte dei Miracoli, ci sono delle importanti notizie da Ailly su Somme, che segua Kapeout che lo guiderà all'incontro.
Sempre scortato dall'invisibile ma onnipresente Pancho si reca al castello e subito va nelle stanze della contessa, la trova in affanno, ancora vestita o meglio svestita della tunica della notte. Mostra buona parte del seno, ha i capelli scomposti ed è evidente che non ha dormito. Le chiede cosa è successo e in risposta lei gli prende la mano e lo porta nella sua camera da letto, lì, sotto le lenzuola c'è Cristina addormentata. Tornano fuori nel salotto e lei chiude la porta.
-Perché è qui?-
-Stanotte... è venuta nel mio letto, Jacques! Aveva una delle sue crisi di pazza lussuria, straparlava, bestemmiava, si è denudata e mi si è buttata addosso, mi ha detto cose orribili su di lei e il diavolo, su di lei e Padre Xavier, mi ha chiesto dov'è, perché non viene e ha iniziato a toccarsi, le mani sul seno, fra le cosce e dietro fra le natiche e ha iniziato a sussultare, ad inarcarsi, a urlare e godeva, godeva immensamente!
Mi raccontava che in quel momento era il diavolo a prenderla!
E la prendeva nel suo sedere, mentre lei era in ginocchio testa a terra e mi ha mostrato cosa intendesse! Usava termini che non immaginavo esistessero e conoscesse, termini di sesso davvero terribili e... Jacques?
Mi ha eccitato! Quel suo parlare, le parole orribili che usava, mi ha drogato la mente!
Che Dio mi perdoni!
Io che l'ho lasciata per pomeriggi interi assieme a quell'uomo terribile, lui che le possedeva selvaggiamente la mente! Ed è riuscita a coinvolgermi! Mi ha detto cose che mi hanno eccitato, fremevo quanto lei, ho iniziato a toccarmi quanto lei, ho goduto quanto lei!
Mi ha portato nella sua pazzia che era anche la mia!
Mi ha raccontato lungamente dei progetti che aveva Padre Xavier per portarmi nelle braccia di Satana! Lui... voleva che ci unissimo tutti nelle spire del demonio! Diceva come mi avrebbero presa, il diavolo per primo e poi tutti! Tutti addosso a me! Che volevano inserirmi nei loro sabba diabolici con il demonio! Che il frate maledetto doveva risparmiare Cristina, ma su di me poteva mettere in atto ogni forma di possesso! Ogni e godermi pienamente e questo... mi eccitava, mi toccavo e godevo!
Jacques? Potrà Dio perdonarmi? Ho ceduto... ho goduto!
Ho lasciato che mi violentasse la mente! Oh... me miserabile!
Mi ha corrotto la mente e ho fatto tutto quello che chiedeva, ho permesso che mia figlia facesse orgia con la mia mente! Mi ha portato più volte all'orgasmo!
Mi vedevo... noi avvinte in un abbraccio innaturale, io che la baciavo fra le cosce, mentre lui... il frate, mi prendeva dietro fra le natiche, ora sono tutta un fremito irresistibile!
Sto bruciando Jacques! Ho voglia! Jacques!
Ora voglio te! Jacques! Devi togliermi questa pazzia! Fremo! Mi sto sciogliendo!-
-Eloisa! Calmati ora! Non è successo nulla di irreparabile! -
Eloisa lascia cadere la tunica e gli si inginocchia davanti e lo cerca con le mani. Lo trova eccitato, duro, pronto! Come può giustificare che la cosa di essere in quelle condizioni? E' coinvolto in questa pazza lussuria! Cristina lo destabilizza completamente e lo eccita quanto Eloisa. Può solo prendere atto della sua debolezza e della sua impossibilità di resistere alla tentazione. Non c'è nessuna anomala influenza del maligno, è una debolezza umana. Non è una cosa irrimediabile.
E' completamente preso dalla bocca di Eloisa che lo sta succhiando famelica, lo lecca, gli riempie l'asta di saliva, tanta saliva così abbondante che le cola dalla bocca come se fosse piena del suo sperma! Si stacca, lo guarda... lo riprende in bocca! Jacques è in piedi, rigido, inarcato, le tiene la testa con le mani e la penetra selvaggiamente, le inserisce completamente l'asta dura nella gola. Sente la mente alleggerirsi e diventare solo il terminale del suo piacere, si svuota nella sua bocca urlando. La riempie, continue eiaculazioni con gli spasmi del piacere e la vede bere a fatica la cospicua quantità di seme.
E' ancora eccitato, troppo il coinvolgimento, la prende e la costringe in ginocchio e passa le mani sul suo meraviglioso e ampio sedere, le apre le guance paffute delle natiche e ammira il suo fiore leggermente dischiuso, stranamente arrossato e gonfio come usato a lungo, anche la vagina appare gonfia e aperta, si chiede mentalmente cosa abbiano fatto le due donne per darsi soddisfazione! Appoggia la sua bocca a quel fiore scuro, profumato, lo bacia, cerca di inserirci la lingua. Sa che sarà lui ad aprirle definitivamente il fiore scuro, ma non adesso!
Adesso vuole possederla! Prenderla con violenza!
Sfamare la voglia che ha!
-Lì... dove mi baci... mi immaginavo di essere posseduta! Jacques... lì! Sentivo con la mente come spingevano e mi aprivano a forza! E mi piaceva. Mi piaceva che lo facessero! Mi piaceva quella violenza e sentirli tutti dentro di me, Lui... il demonio, il frate e poi tutti gli altri! Oh... Jacques... prendimi!-
Non vuole farlo ora ma sa che lo farà! Che prenderà quel fiore scuro, che entrerà a forza in quella sua meraviglia. La penetra invece nella sua conchiglia aperta e bagnata, grondante e spinge senza mai fermarsi! E la sente urlare, ululare quasi come una lupa posseduta dal branco dei maschi, sente che sta godendo in una serie di orgasmi sempre più ravvicinati. La tiene forte e spinge un dito nel suo fiore fra le natiche, la penetra mentre il suo membro scava con violenza nella vagina! Infine arriva a godere!
Urla e spinge! E continua, continua fino a quando non sente il membro perdere rigidità e lo leva, sfinito.
L'Inquisitore deve andare!
Vorrebbe davvero fermarsi ma non può!
La cosa di Cristina sta evolvendo in una maniera disastrosa e non ha idea di come risolverla. Sa anche che ne è coinvolto in modo completo. Lui preso come e quanto le due donne, sente l'attrazione verso quello strano e insano piacere!
Eloisa lo implora di restare, non vuole restare sola con la figlia, subisce troppo la sua lussuria, non vuole cederle di nuovo in una depravazione che sente contro natura, lei non può godere con chi ha generato!
L'Inquisitore non può fermarsi!
Eloisa dovrà far restare la figlia nella sua stanza, non farla uscire, la tenga chiusa.
La rassicura, tornerà nel pomeriggio.
Deve raggiungere subito la corte dei miracoli, immagina che ci siano notizie importanti. In breve e per vie defilate segue Kapeout e raggiungono una piccola casa in cattive condizioni. Entrano e mentre i suoi due accompagnatori si fermano all'ingresso, lui viene condotto in una sala. Quello che contiene è evidentemente il frutto di furti, oggetti anche di gran valore, tutto eterogeneo ed è evidente che sono stati scelti con cura dal proprietario.
-Benvenuto nella mia dimora, Inquisitore... si accomodi, non oso sperare che accetti ma sarei onorato se dividesse il pasto con me, quello che propone la mia casa nella sua pochezza...-
Accetta volentieri, l'uomo lo interessa, mostra una sensibilità fuori dal comune ed è sempre più convinto che abbia una storia interessante dietro di se.
La tavola è apparecchiata lussuosamente sia pur con cose scomposte e differenti fra loro, la tovaglia, le stoviglie sono di gran valore. L'uomo gli porge un bicchiere di vino. Brindano, lo sorprende perché rivolge il brindisi al Re!
-Prima di dirle il perché l'ho fatta venire, voglio ringraziarla per aver provveduto per Kapeout.-
-Gli ho imposto di non rubare! E mi ha promesso che non lo farà mai più.-
-Il ragazzo è molto intelligente, sensato e furbo. Ho un debito di riconoscenza verso di lui, i suoi genitori che non ci sono più mi hanno molto aiutato, vorrei chiederle Monsignore se potesse curare la sua educazione, dovrebbe studiare... coprirei ogni spesa, anche la più rilevante.-
-Ci ho già pensato, sto verificando cosa sia più opportuno per lui, quale strada fargli prendere e lo farei perché il ragazzo merita questa opportunità, la terrò al corrente, glielo prometto, se ci sarà bisogno di un finanziamento glielo farò presente, ma intendo occuparmi io del ragazzo.-
-Le sono grato, ora possiamo pranzare.-
Come se fosse stata in ascolto una giovane donna entra nella stanza e gli rivolge un piccolo inchino, è bellissima e l'Inquisitore la guarda sorpreso chiedendosi chi è, è l'uomo a soddisfare questa curiosità.
-Monsignore... le presento mia figlia Esmeralda. Si sacrifica per alleviarmi la dura vita che mi è destinata. -
-Piacere Esmeralda, sei davvero bellissima e come dice tuo padre sembra che hai anche molti altri meriti, buona e generosa.-
-Ahah... Monsignore! Uomo galante! Avrebbe dovuto conoscere sua madre, forse la donna più bella mai nata e Esmeralda ha preso molto da lei oltre la sua bellezza, conosce il potere delle erbe, le arti divinatorie, potrebbe stupirla per come sa vedere il futuro. Ora mangiamo e mentre mangiamo le dico cosa succede.-
Cosa succede è presto detto, i contrabbandieri stanno organizzando la fuga, un ripiegamento su chissà quale nuovo porto, stanno concentrando tutti i battelli ad Ailly sur Somme, li stanno caricando e intendono spostare la loro base operativa, insomma i topi stanno scappando, ci sono tutti i capi del traffico, da Gautiers in giù e tutti coloro che si sono compromessi, hanno fiutato il pericolo e scappano con tutto il loro bottino.
E lui... l'Inquisitore non è ancora pronto a chiuderli in trappola! Il generale Grimand sarà sul posto forse l'indomani! Deve pensare ad una contromossa valida.
-Ha detto che sono ormeggiati ad Ailly?-
-Si... bordo contro bordo, stanno caricando le merci che tengono nei depositi-
-Dobbiamo impedire che possano partire, ho un piano ma ho bisogno del vostro aiuto, sarà generosamente ricompensato.-
-Dica... Inquisitore.-
-Io con una decina di uomini eliminerò chi custodisce le barche, mi serve che i suoi uomini diano fuoco ai battelli, che usino il fuoco greco... lo conosce? Un impasto di paglia, salnitro, zolfo e pece. Agiremo poco prima dell'alba di domani, è il momento più favorevole per gli attacchi di sorpresa, ma i suoi dovranno essere in posizione molto prima e attendere.-
-Quanti uomini?-
-Più sono meglio è, che diano fuoco ai magazzini, alle baracche dove dormono i battellieri, al molo, creino diversivi.-
-Va bene, sarà fatto!-
-Uscite per tempo, farò chiudere la città, non potrà uscire nessuno.-
-Monsignore si fidi di noi, creda... siamo in grado di entrare e uscire comunque.-
-Una ultima cosa, può organizzare in breve una milizia cittadina? Qualche decina di uomini che possano presidiare le porte e le vie della città, temo una reazione quando chiuderò i topi in trappola...-
-Mano libera?
-Non ecceda però, li faccia indossare qualcosa di riconoscibile.-
-Uno straccio bianco al braccio?-
Prendono gli ultimi accordi sul posto dove raggrupparsi ad Ailly. Sarà l'uomo a provvedere al fuoco greco.
Sulla porta di casa trova Esmeralda a salutarlo.
-Spero di poterla rivedere presto a casa nostra, Monsignore.-
-E' la mia speranza più sentita, Esmeralda... grazie.-
-Se posso permettermi, Monsignore, lei ha un'aura malvagia intorno a se e un grosso problema da affrontare, se vuole venga a trovarmi e forse posso aiutarla.-
L'Inquisitore la guarda con maggior attenzione, si perde nel nero vorticoso dei suoi occhi. Affonda.
-Verrò Esmeralda...-
Al castello trova i due giovani ufficiali mandati il giorno precedente dal generale Grimand, portano un suo messaggio. Il generale e un primo contingente di trecento dragoni a cavallo prenderanno sede in serata a Le Druil les Amiens a poca distanza dalla città, il seguito delle truppe arriverà l'indomani.
E' un bene che siano visibili dalle mura, un valido deterrente, chiede ai due giovani ufficiali se sono in grado di partecipare ad un raid contro i contrabbandieri, accettano entusiasti. Il luogo della riunione è nel cortile del castello, al rintocco del coprifuoco.
Altrettanto entusiasta il tenente Monrepuor. Lo incarica di preparare cavalli e armi per quindici cavalieri. Gli chiede del capitano e degli altri ufficiali della guarnigione del castello, dove sono?
-Dileguati... Inquisitore, fuggiti, hanno lasciato la città.-
-Poco male, da questo momento sarai tu il capitano, Monrepuor. Quanti uomini sono rimasti?-
-Oltre ai miei? Una decina... abbastanza sicuri. Nessun ufficiale, tutti fuggiti.-
-Sottufficiali?-
-Il sergente Muniot... Inquisitore.-
-Sarà il comandante del presidio durante la tua assenza, promuoviamolo a tenente, lascia di guardia cinque uomini al castello con lui, gli altri che vadano alla mia residenza, saranno comandati di guardia alle porte della città. Nessuno dovrà entrare o uscire, nessuno!-
Altrettanto deficitaria la situazione delle guardie di città, gli ufficiali spariti, le poche guardie vengono raggruppate con quelle del castello. Una rapida visita al Vescovado, anche qui lascia due uomini di presidio e gli altri, pochi, li fa riunire a quelli del castello e a quelli dell'Inquisizione.
E' sera quando termina di organizzare le cose, dividere gli uomini, avvisarli della presenza di una milizia cittadina che farà da supporto al mantenimento dell'ordine. I cittadini dovranno essere ignari di quanto accade. Da le ultime disposizioni, partiranno dopo mezzanotte per raggiungere per tempo Ailly. Saranno in quindici, lui, Pancho, i due ufficiali, il capitano Monrepuor e i suoi dieci uomini. Mette gli abiti adatti. Pantaloni neri, casacca nera, stivali, un corsetto di cuoio a protezione del torace, il suo stiletto e una corta daga con la lama a doppio taglio.
Torna al castello, deve andare da Eloisa.
Ripensa alle parole di Esmeralda, quanto è coinvolto dalla possessione di Cristina? E quanto è già coinvolta Eloisa? Sente in sè un senso di disagio.
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