La segretaria
di
TATO
genere
gay
Sono GAY e Travestita da sempre, è la natura che sceglie per noi, non il contrario, e poi, nel nostro mondo di oggi, non è più scandaloso, o almeno non finisci al rogo.
Ho sempre cercato di tenerlo il più segreto possibile, sono solo quelli o quelle, che frequento assiduamente o per sesso a saperlo, anche se a guardare bene, vivo sola, donne a casa mia ne sono venute ben poche, comunque, ho una posizione di rilievo da difendere, e quindi stò molto attenta.
Ricopro un ruolo importante in un'azienda di Milano, ho parecchi sottoposti, e varie segretarie, tra qui, una in particolare, la più vecchia diciamo del gruppo e la più capace, nonché mia segretaria personale.
Tra di noi c'è sempre stato un buon feeling, non da dirle chi e cosa facessi, ma sicuramente più volte si è affrontato il discorso famiglia sesso ecc, lei è sposata da anni e ha due figli ormai grandi, siamo coetanei, e così, negli anni, lei ha acquisito un ruolo molto importante, tanto da avere accesso a documenti personali, e ai vari cassetti.
E inevitabilmente, accesso alla mia mail personale, che a dire il vero usavo pochissimo per le mie cose da donna, ma un bel giorno, conosco un bel ragazzo, giovane, molto più giovane di mè, simpatico, brillante, e lo conosco in un bar per noi gay, non nasconde la sua natura, anche se scoprirò poi essere fidanzato con una stupenda ragazza, diciamo che era per ambo i sessi.
Come si può fare nei locali, si inizia a chiacchierare, ci si presenta, io chiaramente vista la differenza di età, stò molto attenta, non voglio che si pensi che sia un'assatanata, preferisco i coetanei, meno rischi, ma lui mi piace, e molto, e così, dopo molte chiacchiere, lo invito per il giorno dopo a cena da mè, accetta volentieri, ok, sono pazza, potrebbe essere mio figlio, ma ormai è fatta.
Così, il giorno dopo, mi preparo, cucino un primo sfizioso e veloce, e prima un leggero antipasto, della birra, so che non beve vino, e mi vesto, per l'occasione, metto un tubino rosso, che risalta le mie curve, non male direi, non metto il reggiseno, il mio piccolo seno è in evidenza, i capezzoli spingono il tessuto, un paio di autoreggenti, sandali, e dopo un leggero trucco, la mia parrucca e sono pronta.
Puntuale alle otto citofona, apro il cuore batte forte, lascio socchiusa la porta e appena lo sento gli dico di entrare, sicuramente si aspetta di vedere un maschio in cucina, e invece si ritrova davanti una donna, trasale, mi guarda, nooo dai, sei favolosa, non avrei mai pensato, si avvicina, mi abbraccia mi bacia, io mi sciolgo, un attimo dopo, mi toglie il vestito, rimango nuda in calze e tacchi, mi ammira, mi guarda il seno, lo tocca lo bacia, in breve, non ceniamo, ma passo una notte da favola, e non solo come passiva, ma anche come attiva, ci siamo amati fino in fondo, e poi verso le trè se ne và e io mi addormento, e così, inizia nei due giorni successivi, un serrato scambio di mail, molto piccanti, e una serie di invii di foto mie, sono pazza dichiaro il mio amore per lui, e che lo voglio lo voglio mio, e dalle mail, si leggeva chiaramente quello che mi aveva fatto quella notte, per filo e per segno.
Era giovedì mattina, erano trè giorni che non lo vedevo, lo sentivo al telefono via mail, ma mi mancava lui, ero incasinata trà l'altro con il lavoro, e la testa era da un'altra parte, trà le sue coscie, e così, ero in ufficio con dei collaboratori, e dissi ad Angela la mia segretaria, di scaricare alcuni fail dalla mia posta personale, cosa che lei diligentemente fece, me li portò stampati e mi guardò in modo strano, ma ero presa e non ci feci molto caso.
Finimmo la riunione, era tardi, rimanemmo solo io e lei, e mentre lei stava battendo le ultime modifiche, telefonai a Marco, volevo sentire la sua voce, e così, gli dissi che lo amovo, che ero eccitata, che mi mancava il suo cazzo e la sua bocca, e che sabato sera, sarei uscita enfemme con amici, e se voleva poi raggiungermi a casa, mi disse di sì, ero al settimo cielo, ti aspetterò a coscie aperte amore dissi, e poi appesi.
Poggiai il telefono, e mi voltai, Angela era lì, in piedi, con le pratiche sul braccio, mi guardava, io trasalii, cazzo avrà sentito tutto, lei parve leggermi nel pensiero, non è difficile capire tutto, dopo aver letto le mail di Marco, se poi aggiungi la telefonata, il quadro è fatto.
Mi sedetti sulla poltrona, abbassai gli occhi, e dissi si è vero, ora lo sai, sono gay, mi piacciono i maschi, mi piace travestirmi, e fare la donna, mi piace il cazzo, come presumo piaccia a tè, lei sorrise, si avvicinò, mi accarezzò la testa e disse, non è una cosa che mi prende alla sprovvista, lo avevo capito da tempo, e poi se nascondi le calze appena acquistate nel cassetto e poi io devo cercare delle pratiche, è difficile non notarle no?, cacchi è vero, dissi.
Non devi preoccuparti mi disse Angela, il tuo segreto è tra mè e tè, e comunque, mi farebbe piacere vederti dal vivo, e non solo in foto, ridemmo tutte e due, e ora raccontami di lui, gli raccontai la notte favolosa passata trà le sue braccia e sul suo cazzone, e così, iniziò un'amicizia strettissima trà mè e lei.
Passai un sabato da favola, prima passeggiando con amici per Milano, enfemme, e poi trà le braccia di Marco, e poi domenica verso le 11 mi chiamò Angela per saper come era andata, e le raccontai tutto, poi mi disse, se mi faceva piacere se nel pomeriggio passava a farmi un saluto, accettai ben volentieri, e così, mi feci trovare pronta.
Appena entrò in casa e mi vide, mi abbracciò, e mi disse, sei stupenda, la accompagnai a vedere la casa, e mi fece i complimenti, una casa da donna vera.
Poi mi disse se volevo fare una passeggiata, accettai, andammo in camera e mi cambiai, tolsi il vestito che indossavo e rimasi in intimo mi infilai il reggicalze calze, mi misi una camicetta e una gonnellina, mi truccai, misi la parrucca e dissi, andiamo?, stavamo uscendo, quando notai che aveva smagliato una calza, e le proposi di cambiarle aprii un cassetto e dissi di scegliere quelle co voleva, optò, per un paio di autoreggenti color carne finissime, tolse le decolté, sfilò i collant, me li buttò sul viso ridendo, tipo spogliarello, ero impietrita, era veramente bella Angela, non me ne ero mai accorta, allora fece cadere ilvestito a terra, era nuda, il seno pieno rotondo, i capezzoli erano aguzzi, il suo respiro era affannoso, e lì, tra le coscie una piccola ferita, la sua figa.
Non riuscii a trattenermi, mi avvicinai, la abbracciai, e la baciai, lei ricambiò, le lingue si fusero, e pochi istanti dopo, leccavo il suo meraviglioso corpo.
pOTEI BERE IL SUCCO DELLA SUA VAGINA, E LEI IL MIO SPERMA, poi le infilai il mio cazzo in figa e la pompaia per una mezz'ora, era una delle poche fighe che avevo scopato in vita mia e che figa.
Era ora di cena, ci preparammo e andammo in un ristorantino vicino casa mia, e così potemmo parlare in santa pace.
Da quel giorno, Angela divenne la mia amica, donna compagna di giochi, conobbe Marco, e ci scopò sia con mè, che da soli, non ero gelosa, li amavo entrambi.
In ufficio, era pazzesco, io ero sempre en femme sotto, non passava giorno, che non ci toccassimo, e se eravamo sole, lei entrava con un paio di scarpe, mi mettevo nuda e mi scopava o la scopavo io.
Intanto la mia vita sessuale procedeva ottimamente, due o trè volte la settimana, il mio letto era caldo, ora il panettiere, ora il figlio del meccanico, ora chi capitava, era stupendo, e il sabato sera, Marco e spesso insieme Angela.
Poi un anno fa, una sera, Angela si presenta a casa mia, preoccupata e trafelata, entra si siede, mi guarda, e mi dice, sono gravida amore, sono in cinta di tè, e piange, la abbraccio, di mè, sei sicura?, certo e te lo dimostrerò ora cosa facciamo?, e tuo marito? chiedo, mio marito non lo sa, mi butterà fuori di casa è da molto che non scopiamo, e ora cosa facciamo?, nulla amore verrai da mè, ma sappi che qui entrano ed escono maschi, ti dovrai adattare.
E così, un mese dopo venne da mè, e rimase fino al parto. riconobbi la bambina, e ora è mia moglie, ci siamo sposate da poco, ora, è da Marco, è meglio, io mi sono nel frattempo innamorata del prete della parrocchia, Don Giulio, quasi sess'antenne, un cazzo da urlo, e tutte le sere dorme da mè, sono la sua donna come dice sempre lui, sabato gli farò una sorpresa, Angela dormirà con noi, vuole un altro figlio.
Ho sempre cercato di tenerlo il più segreto possibile, sono solo quelli o quelle, che frequento assiduamente o per sesso a saperlo, anche se a guardare bene, vivo sola, donne a casa mia ne sono venute ben poche, comunque, ho una posizione di rilievo da difendere, e quindi stò molto attenta.
Ricopro un ruolo importante in un'azienda di Milano, ho parecchi sottoposti, e varie segretarie, tra qui, una in particolare, la più vecchia diciamo del gruppo e la più capace, nonché mia segretaria personale.
Tra di noi c'è sempre stato un buon feeling, non da dirle chi e cosa facessi, ma sicuramente più volte si è affrontato il discorso famiglia sesso ecc, lei è sposata da anni e ha due figli ormai grandi, siamo coetanei, e così, negli anni, lei ha acquisito un ruolo molto importante, tanto da avere accesso a documenti personali, e ai vari cassetti.
E inevitabilmente, accesso alla mia mail personale, che a dire il vero usavo pochissimo per le mie cose da donna, ma un bel giorno, conosco un bel ragazzo, giovane, molto più giovane di mè, simpatico, brillante, e lo conosco in un bar per noi gay, non nasconde la sua natura, anche se scoprirò poi essere fidanzato con una stupenda ragazza, diciamo che era per ambo i sessi.
Come si può fare nei locali, si inizia a chiacchierare, ci si presenta, io chiaramente vista la differenza di età, stò molto attenta, non voglio che si pensi che sia un'assatanata, preferisco i coetanei, meno rischi, ma lui mi piace, e molto, e così, dopo molte chiacchiere, lo invito per il giorno dopo a cena da mè, accetta volentieri, ok, sono pazza, potrebbe essere mio figlio, ma ormai è fatta.
Così, il giorno dopo, mi preparo, cucino un primo sfizioso e veloce, e prima un leggero antipasto, della birra, so che non beve vino, e mi vesto, per l'occasione, metto un tubino rosso, che risalta le mie curve, non male direi, non metto il reggiseno, il mio piccolo seno è in evidenza, i capezzoli spingono il tessuto, un paio di autoreggenti, sandali, e dopo un leggero trucco, la mia parrucca e sono pronta.
Puntuale alle otto citofona, apro il cuore batte forte, lascio socchiusa la porta e appena lo sento gli dico di entrare, sicuramente si aspetta di vedere un maschio in cucina, e invece si ritrova davanti una donna, trasale, mi guarda, nooo dai, sei favolosa, non avrei mai pensato, si avvicina, mi abbraccia mi bacia, io mi sciolgo, un attimo dopo, mi toglie il vestito, rimango nuda in calze e tacchi, mi ammira, mi guarda il seno, lo tocca lo bacia, in breve, non ceniamo, ma passo una notte da favola, e non solo come passiva, ma anche come attiva, ci siamo amati fino in fondo, e poi verso le trè se ne và e io mi addormento, e così, inizia nei due giorni successivi, un serrato scambio di mail, molto piccanti, e una serie di invii di foto mie, sono pazza dichiaro il mio amore per lui, e che lo voglio lo voglio mio, e dalle mail, si leggeva chiaramente quello che mi aveva fatto quella notte, per filo e per segno.
Era giovedì mattina, erano trè giorni che non lo vedevo, lo sentivo al telefono via mail, ma mi mancava lui, ero incasinata trà l'altro con il lavoro, e la testa era da un'altra parte, trà le sue coscie, e così, ero in ufficio con dei collaboratori, e dissi ad Angela la mia segretaria, di scaricare alcuni fail dalla mia posta personale, cosa che lei diligentemente fece, me li portò stampati e mi guardò in modo strano, ma ero presa e non ci feci molto caso.
Finimmo la riunione, era tardi, rimanemmo solo io e lei, e mentre lei stava battendo le ultime modifiche, telefonai a Marco, volevo sentire la sua voce, e così, gli dissi che lo amovo, che ero eccitata, che mi mancava il suo cazzo e la sua bocca, e che sabato sera, sarei uscita enfemme con amici, e se voleva poi raggiungermi a casa, mi disse di sì, ero al settimo cielo, ti aspetterò a coscie aperte amore dissi, e poi appesi.
Poggiai il telefono, e mi voltai, Angela era lì, in piedi, con le pratiche sul braccio, mi guardava, io trasalii, cazzo avrà sentito tutto, lei parve leggermi nel pensiero, non è difficile capire tutto, dopo aver letto le mail di Marco, se poi aggiungi la telefonata, il quadro è fatto.
Mi sedetti sulla poltrona, abbassai gli occhi, e dissi si è vero, ora lo sai, sono gay, mi piacciono i maschi, mi piace travestirmi, e fare la donna, mi piace il cazzo, come presumo piaccia a tè, lei sorrise, si avvicinò, mi accarezzò la testa e disse, non è una cosa che mi prende alla sprovvista, lo avevo capito da tempo, e poi se nascondi le calze appena acquistate nel cassetto e poi io devo cercare delle pratiche, è difficile non notarle no?, cacchi è vero, dissi.
Non devi preoccuparti mi disse Angela, il tuo segreto è tra mè e tè, e comunque, mi farebbe piacere vederti dal vivo, e non solo in foto, ridemmo tutte e due, e ora raccontami di lui, gli raccontai la notte favolosa passata trà le sue braccia e sul suo cazzone, e così, iniziò un'amicizia strettissima trà mè e lei.
Passai un sabato da favola, prima passeggiando con amici per Milano, enfemme, e poi trà le braccia di Marco, e poi domenica verso le 11 mi chiamò Angela per saper come era andata, e le raccontai tutto, poi mi disse, se mi faceva piacere se nel pomeriggio passava a farmi un saluto, accettai ben volentieri, e così, mi feci trovare pronta.
Appena entrò in casa e mi vide, mi abbracciò, e mi disse, sei stupenda, la accompagnai a vedere la casa, e mi fece i complimenti, una casa da donna vera.
Poi mi disse se volevo fare una passeggiata, accettai, andammo in camera e mi cambiai, tolsi il vestito che indossavo e rimasi in intimo mi infilai il reggicalze calze, mi misi una camicetta e una gonnellina, mi truccai, misi la parrucca e dissi, andiamo?, stavamo uscendo, quando notai che aveva smagliato una calza, e le proposi di cambiarle aprii un cassetto e dissi di scegliere quelle co voleva, optò, per un paio di autoreggenti color carne finissime, tolse le decolté, sfilò i collant, me li buttò sul viso ridendo, tipo spogliarello, ero impietrita, era veramente bella Angela, non me ne ero mai accorta, allora fece cadere ilvestito a terra, era nuda, il seno pieno rotondo, i capezzoli erano aguzzi, il suo respiro era affannoso, e lì, tra le coscie una piccola ferita, la sua figa.
Non riuscii a trattenermi, mi avvicinai, la abbracciai, e la baciai, lei ricambiò, le lingue si fusero, e pochi istanti dopo, leccavo il suo meraviglioso corpo.
pOTEI BERE IL SUCCO DELLA SUA VAGINA, E LEI IL MIO SPERMA, poi le infilai il mio cazzo in figa e la pompaia per una mezz'ora, era una delle poche fighe che avevo scopato in vita mia e che figa.
Era ora di cena, ci preparammo e andammo in un ristorantino vicino casa mia, e così potemmo parlare in santa pace.
Da quel giorno, Angela divenne la mia amica, donna compagna di giochi, conobbe Marco, e ci scopò sia con mè, che da soli, non ero gelosa, li amavo entrambi.
In ufficio, era pazzesco, io ero sempre en femme sotto, non passava giorno, che non ci toccassimo, e se eravamo sole, lei entrava con un paio di scarpe, mi mettevo nuda e mi scopava o la scopavo io.
Intanto la mia vita sessuale procedeva ottimamente, due o trè volte la settimana, il mio letto era caldo, ora il panettiere, ora il figlio del meccanico, ora chi capitava, era stupendo, e il sabato sera, Marco e spesso insieme Angela.
Poi un anno fa, una sera, Angela si presenta a casa mia, preoccupata e trafelata, entra si siede, mi guarda, e mi dice, sono gravida amore, sono in cinta di tè, e piange, la abbraccio, di mè, sei sicura?, certo e te lo dimostrerò ora cosa facciamo?, e tuo marito? chiedo, mio marito non lo sa, mi butterà fuori di casa è da molto che non scopiamo, e ora cosa facciamo?, nulla amore verrai da mè, ma sappi che qui entrano ed escono maschi, ti dovrai adattare.
E così, un mese dopo venne da mè, e rimase fino al parto. riconobbi la bambina, e ora è mia moglie, ci siamo sposate da poco, ora, è da Marco, è meglio, io mi sono nel frattempo innamorata del prete della parrocchia, Don Giulio, quasi sess'antenne, un cazzo da urlo, e tutte le sere dorme da mè, sono la sua donna come dice sempre lui, sabato gli farò una sorpresa, Angela dormirà con noi, vuole un altro figlio.
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