Anna & Marco

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genere
dominazione

Anna & Marco
La solita storia in versione Dominazione Maschilista

Quando vedo una donna alla guida di un’auto di grossa cilindrata, un forte sentimento di disapprovazione mi colpisce pienamente, un grande fastidio. Sono sempre bellissime; tutti sanno che più l’auto è di lusso più è bella la donna al suo interno, è un fatto “naturale”. Sono sempre elegantissime, vestite all’ultima moda e “firmate” dallo stilista più in voga. Ma.!!!, cazzo.!! non dovrebbero stare al volante ma sedute sul sedile accanto o dietro “nel caso ci fosse un autista”, e il loro abbigliamento dovrebbe essere sempre più sexy in proporzione del valore dell’auto su cui salgono. Perché dico questo.!!, perché ho sempre creduto che; l’uomo aspira alla ricchezza e la donna a trovare un uomo “solido” e importante (un uomo ricco, mi ricorda spesso mia moglie, comunque è sempre affascinante). L’amore “platonico” esiste solo per la prima e la terza età e tutto quello che una donna vuole dalla vita è.. “essere amata con tanti soldi da spendere”.

Dopo aver caricato i bagagli su la sua utilitaria, Salvatore parte di buon’ora con tutta la sua famiglia per una breve vacanza. Imbocca l’autostrada e si dirige a sud verso il paese delle sue origini dove, come in tutti gli anni passati, incontrerà i suoi parenti. Una grande serenità ed allegria si diffonde nell’abitacolo; i ragazzi seduti dietro che, dopo aver concluso con successo l’anno scolastico, fanno una gran cagnara discutendo tra loro su come passeranno questi giorni; anche lui fantastica con la mente mentre sta alla guida; con la moglie seduta sul sedile accanto che sta già rovistando nelle borse delle provviste che ha ai suoi piedi, piene di panini e ogni ben di dio.

Parecchie ore dopo, quando il sole è al massimo del suo ribollire e sono giunti nei pressi della capitale, un improvviso incolonnamento si forma fino al punto di fermarsi completamente. Salvatore pensa che è strano che il traffico si sia bloccato in questo tratto, di sicuro ci sarà un incidente; apre la portiera e scende dalla macchina per sgranchirsi le gambe. Una folata d’aria bollente lo investe e le persone chiuse nelle auto, che circondano la sua, lo seguono con lo sguardo come se fosse uno completamente fuori di testa. Se non ci fosse il rumore dei motori accesi e dei climatizzatori che girano a pieno regime si sentirebbero le cicale.
Salvatore nota un’auto ad una trentina di metri più avanti della sua, s’accorge che è un’auto di lusso, una di quelle che se ne vedono poche in giro ma non riesce a capire la marca ne il modello e s’incammina verso di questa incuriosito. Arriva a pochi metri ammirando quella magnificenza con la consapevolezza che è la prima volta che ne vede una così da vicino: chissà che interni favolosi deve avere, pensa avvicinandosi ulteriormente cercando di guardare oltre quei vetri oscuranti.

In una frazione di secondi dimentica auto e tutto il resto, perché vede una donna.., una donna bellissima come non ne aveva mai viste.., sta seduta al centro del sedile posteriore ed è nuda. Indossa solo un corsetto rosso e nero che le tiene il seno sollevato completamente esposto, un collare con agganciato un grande mantello nero disteso sullo schienale del sedile, calze nere autoreggenti e sta seduta tenendo le gambe spalancate mostrando chiaramente il sesso tutto depilato.
Salvatore è completamente “imbambolato”, non sa se sta sognando o cosa!!; guarda avanti e vede l’autista, che gli da le spalle, seduto con le mani sul volante ed una divisa impeccabile. La colonna si muove; lei gira la testa per guardarlo senza scomporsi; sua moglie urla pronunciando il suo nome e le auto che stanno dietro la sua iniziano a suonare all’impazzata. Salvatore corre.., risale sulla sua auto e riparte senza curarsi delle imprecazioni che riceve da tutta la famiglia, spera di raggiungere quell’auto ma la intravvede per una frazione di secondi, dopo molti chilometri, che sta uscendo dall’autostrada in direzione della capitale mentre lui prosegue verso la sua meta.

Quand’era piccola, Anna ricorda che sua madre, nonostante la sua fosse una famiglia borghese e nonostante che a lei piacesse moltissimo andare a scuola e imparare le cose, le diceva spesso che una bambina bella come lei da grande avrebbe sicuramente sposato un uomo ricco che l’avrebbe trattata e fatta fare una vita da regina: avrai molti servitori, le diceva, che faranno tutto per te. Non mi sembra una bella vita, rispondeva, se faranno tutto loro io non avrò nulla da fare, deve essere molto noiosa una vita così. La mandarono in collegio, ma non uno qualsiasi, uno prestigioso in svizzera, con insegnanti più che qualificati e gestito dalle suore. Lì dentro, una notte, ebbe il suo primo approccio al sesso, non con un ragazzo ma la sua migliore amica. Non riusciva a dormire e, nel buio totale, sente un leggero ansimare quasi un lamento; capisce che proviene dal suo letto e si alza per raggiungerlo cercando di non far rumore per non svegliare le altre due.

Non stai bene?, le chiede. Ssch.., risponde portando il dito sulla bocca. Cosa stai facendo?, le chiede gesticolando con la mano e mimando. Lei solleva il piumino mostrandole la parte inferiore del corpo nuda e dice con la voce appena sussurrata: mi sto toccando, tu non l’hai mai fatto?. Perché?. Perché è bello, è una cosa che ha a che fare con il sesso.., torna a dormire che domani ti spiego.
Anna impara a masturbarsi e scopre che è molto piacevole; a volte, di notte, s’infila nel letto della sua amica e lo fanno insieme finché iniziano a farlo l’una all’altra prendendolo come un gioco.
Parlano di ragazzi, e non vogliono farsi trovare impreparate quando sarà il momento; così fanno le “prove” di baci fra loro, prima casti, poi con la lingua e inconsapevolmente diventano amanti. Quando torna a casa non è più vergine ma si sente pronta ad affrontare gli uomini senza timore d’essere imbranata con il sesso. La prima volta con un ragazzo, però, fu un vero disastro; lui era un suo coetaneo conosciuto una delle prime volte che le consentirono di andare in discoteca; era ansiosa, desiderosa di provare un rapporto orale con un “puffo” vero (i cazzi li chiamava così), ma appena lo mise in bocca lui “venne” riempiendole la bocca di sperma e scappando via di corsa. Da quel momento la sua reputazione cominciò ad andare verso un'unica direzione; ma fu con l’ingresso nel mondo universitario che la sua vita si mise su quel binario.

Le sue colleghe di corso “tutte” erano figlie di persone altolocate “come lei” ma non abbastanza ed il loro unico scopo era quello di sposarsi un calciatore famoso, un industriale, un uomo politico molto influente chiunque potesse fargli fare una vita da regina. Anna, naturalmente, ne fu coinvolta in pieno e in loro compagnia cominciò a passare ore dall’estetista, ore a cercare gli abiti giusti eleganti e succinti ore in palestra e ore a discutere con loro su chi potesse essere la persona giusta. Cominciarono a frequentare le feste private in lussuose ville, in locali esclusivi e su bellissimi Yacht e capirono che per poter rimanere in quegli ambienti non potevano fare le schizzinose ma dovevano “concedersi” ai voleri di quegli uomini. Anna, il sesso, aveva imparato ad apprezzarlo molto e non faceva fatica, una volta deciso chi era l’uomo da adescare, ad accontentare e accettare le sue passioni.

Poi arrivò quel giorno che suo padre le confessò d’essere sull’orlo del fallimento, che non avrebbe più potuto passarle tutti quei soldi che spendeva e le consiglia di trovarsi un lavoro. Anna capisce che non sarebbe mai riuscita ad uscire da quel mondo dorato in cui si trovava ed ebbe un periodo di disperazione fino al giorno in cui una delle sue “amiche” di mondo le disse che c’era una signora molto altolocata che organizzava incontri pagati molto bene con persone che volevano divertirsi senza far troppo “rumore”.

Anna si presenta ad una signora elegante e piuttosto anziana in una casa raffinata immersa nel verde all’estrema periferia; questa le dice senza mezzi termini che si tratta di un lavoro da escort di alto bordo che potrebbe avere la durata di una notte di un weekend o di diversi giorni. Per quel periodo dovrà essere completamente disponibile a tutto ciò che riguarda il sesso e accettare ogni cosa le chiede di fare la persona che l’ha scelta. Potresti partecipare ad un’orgia con uomini e donne o ad un addio al celibato dove tutti gli amici dello sposo ti avranno come preferiscono ma questo lo scoprirai quando sarai lì, le dice la signora, e il tuo onorario comunque sarà molto alto e in base a quello che farai. Se accetterai, prosegue, verrai qui e sarai vestita e preparata secondo le esigenze del cliente e noi ti accompagneremo alla tua destinazione e verremo a prenderti alla fine. Quando tornerai qui registrerai un audio dove racconterai quello che hai fatto in base a questo ti darò i soldi e il contratto sarà chiuso. Anna ci pensa per un po’ e poi risponde titubante: vorrei provare.
L’accompagnano in una saletta molto intima ed elegante trasformata in uno studio fotografico. Ti inseriremo nel nostro album con le altre ragazze le dice la signora ed iniziano a farle delle foto con abiti eleganti poi con abiti molto sexy e nuda in atteggiamenti molto hard e, alla fine, la signora le dice che le faranno un video dove deve masturbarsi e raggiungere l’orgasmo perché molti clienti prima di scegliere vogliono vedere l’orgasmo della ragazza.

Dopo un paio di settimane suona il cellulare e la voce della signora le dice: c’è un contratto per lei per un weekend venga venerdì nel primo pomeriggio arrivederci.
Anna si presenta con un animo molto ansioso e non troppo convinta di quel che sta facendo ma ha molto bisogno di soldi: proverò una volta poi vedremo, pensa mentre entra in quella casa. La signora la riceve molto cordialmente, la fanno spogliare nuda e la depilano meticolosamente in tutto il corpo tranne la testa, le fanno indossare un corsetto rosso e nero che le tiene il seno sollevato e ben esposto, calze nere autoreggenti e scarpe con tacco a pillo, il trucco poi la signora le aggancia al collo un mantello nero che l’avvolge tutta. Sei pronta per partire le dice prendendola per mano incamminandosi verso il cortile, sei agitata?, un po’, risponde Anna. Fuori un auto bellissima con autista che tiene la portiera aperta, la signora l’aiuta a sedersi al centro del sedile posteriore poi distende per bene il mantello sullo schienale scoprendo il suo corpo. Tieni le gambe allargate le dice, così brava.., non scendere dalla macchina fino a che non verrà a prenderti il cliente e dovrà trovarti così come sei ora, il mantello chiudilo solo in caso di necessità e per qualsiasi cosa chiedi pure all’autista, lui sa cosa deve fare, tutto chiaro?, si risponde Anna. Bene.., potete partire, fai buon viaggio e divertiti noi ci vediamo domenica sera e mi raccomando comportati bene e fai tutto quel che devi.

Quando Anna vede che imboccano l’autostrada si rivolge all’autista e chiede: dove stiamo andando?. Roma, risponde lui, ci vorranno tre quattro ore. Durante il tragitto molti autobus e camion si affiancano a loro e Anna vede che tutte le persone si girano a guardare, lo fanno per ammirare l’auto pensa sperando che quei vetri oscuranti lo siano abbastanza, poi si forma una colonna e si fermano. Vede la faccia di quell’uomo appiccicata al vetro che la guarda e subito le viene l’istinto di chiudere il mantello ma si blocca pensando che, visto che è la prima volta, l’abbiano mandato apposta per controllare se si comporta come le hanno detto di fare. L’auto riparte e, alla fine si fermano davanti ad un cancello dove si vede solo il muro di cinta e tutti alberi intorno. L’autista tenendo le mani sul volante non fa nulla di nulla, neanche suona il clacson ma dopo alcuni secondi il cancello comincia ad aprirsi lentamente.

Marco è la persona che tutti dovrebbero essere nella vita, nato nel posto giusto e al momento giusto, erede di una delle famiglie più ricche e influenti della nazione. La sua vita era già tutta segnata fin dall’inizio e la sua famiglia lo ha cresciuto non come si potrebbe pensare nella bambagia ma facendogli capire come era la vita reale e la sofferenza, dopotutto se erano arrivati lì!! un motivo doveva ben esserci. Tutta l’infanzia trascorsa nelle scuole statali “normali” , poi la partenza per un college in America fino alla laurea. L’unico pensiero negativo e timore che i suoi genitori avevano per lui è che perdesse la testa per una donna senza capire se lei lo amasse solo per il suo stato, ma anche in questo furono fortunati. Marco ebbe molte esperienze con molte donne quando era all’estero ma non riuscì mai ad innamorarsi.

Quando torna a casa è pronto per introdursi nel mondo della finanza e del lavoro affiancato dal padre e dalla sua esperienza. Per festeggiare l’evento decide di passare un weekend piacevole in una delle sue ville; qui non ha molti amici veri purtroppo, non ha avuto molto tempo fin’ora per questo, anche se farà di tutto per rimediare, così decide d’incontrare una donna che non gli dia problemi; s’interessa e scopre diverse agenzie di escort che siano molto serie e discrete e alla fine sceglie la ragazza che le sembra giusta per lui.

A questo punto ognuno di voi può dare un finale a questa storia secondo la propria fantasia…, ah dimenticavo di dirvi che io sono il padre di Marco e vi racconto il mio finale che dedico ad una delle più belle canzoni di Lucio Dalla.

Quando aprì la porta per farla scendere dall’auto e si videro….
Anna avrebbe voluto morire….
Marco voleva andarsene lontano….
scritto il
2020-05-01
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