Aria Fresca Vacanze (estive) in Montagna (o quasi)
di
Vanj B.
genere
prime esperienze
Ciao ragazzi.., c’ho pensato un po’ prima di scrivere questa storia, perché dovevo assolutamente raccontarla a qualcuno e anche per sfatare chi afferma che le vacanze migliori per noi giovani sono al mare dove si può scopare molto più facilmente.
Gli amici mi chiamano Rego ma il mio nome è Gregorio ho diciannove anni, la maturità (scolastica) raggiunta, e vivo in una bellissima città moderna e allo stesso tempo antica in quel dell'Emilia dove la vita è, si frenetica ma molto molto meno che nelle grandi città.
Mi ritengo una persona molto fortunata perché sono nato nel posto giusto nel momento giusto e nella giusta famiglia. Ho una sorella maggiore di due anni che mi coccola, mia madre che fa il commercialista e mio padre che è un imprenditore e possiede una fabbrica dove producono lampade lampadari e tutto ciò che a che fare con l’illuminazione con quasi un centinaio di collaboratori.
Da molti anni (mio padre), ogni volta che ne ha l’occasione, non smette mai di ricordarmi quanto lui fosse fricchettone alla mia età, alla sua passione per la musica pop rock prog country metal ecc. degli anni 80 90 (ho la casa piena di vinili) e a tutti i concerti a cui ha assistito e, (forse) per questo motivo, un po' l’ho ereditata anch’io.
Qualche anno fa, con alcuni amici, decidemmo di formare un gruppo, abbiamo frequentato delle lezioni di musica (separatamente), acquistato degli strumenti (usati) e così Rego (io) il bassista, Boss (Vanni) il chitarrista, Red (Mauro) il batterista e Merlino (Remo) il pianista iniziavamo a suonare le canzoni più semplici nello stile rock-blues (quelle dei Rolling Stones).
Qualche mese dopo, Boss ci presenta la sua nuova fidanzata (la prima), lei viene ad assistere alle nostre prove musicali e si offre di farci da cantante, si chiama Manuela ma si fa chiamare Amy perché è convinta d’avere una voce come la Winehouse. La prima impressione fu quella di una voce stridula (una gallina strozzata) così, per adattarci, cambiamo il nostro sound e cominciamo a fare canzoni un po' più metal (In This Moment) e ai nostri concerti (negli oratori) sembrava che i ragazzi apprezzassero più di prima, così decidiamo di provare a fare dei pezzi nostri.
Ma veniamo a noi e ai giorni nostri. A luglio, i miei genitori ci annunciano che passeranno le vacanze in crociera nei caraibi, prendo la palla al balzo e ribatto che io andrò nella nostra casa di montagna (o quasi) e porterò con me i Moongate (il mio gruppo musicale) al completo così potremo fare le prove dei nostri pezzi senza disturbare nessuno. Mio padre accetta subito entusiasta ma mia madre non si fida (pensa che le distruggeremo la casa) e impone a Vera (mia sorella) di venire con noi altrimenti non se ne fa nulla. Lei annuisce ma so già che non lo farà perché da qualche tempo s’è trovata il ragazzo (anche se in famiglia non ha detto ancora nulla) e sicuramente ha già tutti i suoi programmi.
Il primo di agosto la Vera accompagna con la macchina i miei genitori all’aeroporto (la crociera parte da Miami) ed io carico la mia di tutto quel che serve e parto per la montagna (o quasi).
Abbiamo una casa sull’appenino (tipico chalet) a circa 900 mt. d’altezza all’inizio di un piccolo ma bellissimo paesino immerso nel verde con le case di pietra le strade molto strette e non più di trecento abitanti che in estate aumentano ma non eccessivamente.
Arrivo che è quasi l’ora di pranzo, apro il cancello e noto subito l’erba alta del giardino, scendo su lo scivolo e parcheggio l’auto nel garage (ce ne stanno tre). Per prima cosa vado nella taverna a controllare perché è qui che monteremo gli strumenti e faremo le prove (basterà spostare un paio di divani e ci staremo comodamente), controllo la lavanderia il ripostiglio e salgo di sopra. Apro porte e finestre, sistemo le provviste in cucina (c’è un tavolo che si mangia in dodici) e accendo la televisione del soggiorno. Dopo aver mangiato qualcosa vado di sopra e sistemo le mie cose nella camera matrimoniale dei miei (due camere matrimoniali con bagno più tre camerette con un bagno in comune all’esterno). Arrivo fino a sera potando l’erba e sistemando il giardino.
Mi sveglio di buon’ora (le nove) e decido di far la colazione al BARCA, il più piccolo dei tre bar che ci sono in paese, situato a fianco del belvedere dove si può godere di una bellissima vista panoramica (gli altri due, uno è all’interno dell’unico albergo e l’altro è la cooperativa proprio al centro del paese). Poco più di due chilometri per arrivarci (a piedi). Una piccola costruzione con, all’interno un ripostiglio e solo tre tavolini e un piccolo wc con l’entrata all’esterno ma un pergolato fuori con diversi tavoli due calciobalilla e una tavola da ping-pong (anni fa c’era anche il jukebox).
Buongiorno Carla, dico quando entro (BARCA= BAR della CArla), lei alza lo sguardo e per un attimo mi fissa e non dice nulla, poi.. Rego? Sei tu? (socc’m..! sussurra) ma cosa sei diventato, ma come sei cambiato, quanti anni sono che non ti facevi vedere, come stai, ed inizia a farmi una camionata di domande.
Appoggio la colazione su di un tavolino (cappuccino e un bombolone alla crema mitico che ci vuole un piatto da antipasti per farcelo stare) mentre la Carla continua imperterrita a far domande, ma non riesco neanche a fare un morso che sento, ciao Rego, alzo lo sguardo e.., (socc’m... ma chi è??, penso) un pezzo di figliola strafiga mi si piazza davanti con una minigonna vertiginosa che mi manda in tilt. Sono l’Ali (Alice), dice ridendo, non mi riconosci?, si siede al tavolo, appoggia la mano sulla mia. Anche tu sei cresciuto come tutte noi e comincia a raccontare di tutti gli anni passati qui insieme ma non passano cinque minuti che sento un coro., ciao, ciao, ciao Rego, alzo la testa e mi vedo circondato da altre quattro ragazze che sembrano essere appena uscite dall’elezione di miss Italia che si siedono tutte intorno a me. Lei è l’Ivana lei la Giulia lei la Marisa e Nessa te le ricordi?, dice l’Ali ridendo. Ora che vi siete avvicinate, rispondo (cercando di superare lo shock). Così iniziano tutte a parlare ridere e fanno una gran cagnara, gli racconto che passerò qui le vacanze con il mio gruppo (che non conoscono) e ne rimangono entusiaste (sembra che in paese in questo momento ci siano pochi maschi) felici di aggregarsi a noi e piene di idee su come passare queste settimane, poi, squilla il cellulare.
Boss è arrivato (con Amy) ed è fuori dal cancello che mi aspetta, saluto le ragazze gli spiego cosa sta succedendo e m’incammino, finalmente riesco ad assaggiare (sbranare) il bombolone. Arrivo a metà strada e vedo un braccio che si agita da una finestra in una casa a una cinquantina di metri. Ciao Rego siete arrivati? sento a malapena. Si, rispondo urlando e cercando di capire chi fosse. C’è anche la Vera?. Ora ho capito, è la Claudia, la grande amica di mia sorella con qualche anno in più (28), m’ha detto che ti sei sposata ribadisco ad alta voce. Ho anche una bimba, risponde, ha un anno e mezzo. Congratulazioni, ribatto ma!, No la Vera non c’è verrà più avanti. Tu rimani?. Si per le vacanze. Allora ci vediamo. Va bene Ciao.
Amy e Boss sono entusiasti del posto della casa e tutto il resto, a loro do l’altra camera matrimoniale (è la prima volta che dormono e vivono insieme) e, mentre sistemano le loro cose, mi diletto in cucina a preparare la pasta.
Ci sediamo a tavola e cominciamo a parlare di come passeremo questi giorni. Verso le due suona il campanello. Anche Merlino e Red sono arrivati con la macchina strapiena di roba, e sono molto affamati, così, mentre Amy e Boss li aiutano, mi rimetto a fare la pasta.
Appena ci sediamo tutti al tavolo suona di nuovo il campanello, tutti mi guardano incuriositi, mi affaccio un po’ e.., sono le ragazze dico. Chi?, ribatte subito Red, quali ragazze?, chiede Merlino nello stesso momento ma non fa in tempo a finire la frase che irrompono nel locale come un uragano e dovevate vedere le loro facce. Non occorre neanche che faccio le presentazioni perché li assalgono riempiendoli di domande mentre l’Ali si siede al mio fianco. Hai ancora la tua cameretta?, mi chiede sorridendo. Si ma mi sono sistemato nella camera dei miei che c’è il letto matrimoniale ed è più comodo la mia l’ha presa Merlino. Me la fai vedere? che sono curiosa. Scusate ragazzi dico, vado un attimo di sopra, ma sono talmente presi dal conoscersi che manco mi hanno sentito.
Che bella!!, è ancora come la ricordavo, e com’è comodo, dice buttandosi sul letto. L’avevi già vista?, le chiedo incuriosito. Senza rispondermi si siede mi guarda fisso con un leggero sorriso e dice: certo che trovarsi una ragazza sul letto, se fosse la tua ragazza!!. (Socc.. ma che coglione sono, penso) mi siedo al suo fianco le metto un braccio intorno al collo e dico: scusa hai ragione non ho la ragazza ma non sono molto esperto di queste cose, poi la bacio (non era il primo, quello è stato con una mia compagna di scuola).
Dopo un po’ di baci con la lingua, si alza dal letto chiude la porta della camera e si spoglia nuda di fronte a me e dice: non l’hai mai fatto vero?. La vedevo talmente bella che ero eccitatissimo, mi spoglio anch’io e quando mi vede nudo dice: Uhauu… che bell’inizio.
Ho fatto l’amore, sì era la prima volta e penso di essere andato bene (più di quello che immaginavo), però lei è stata molto dolce e m’ha aiutato. Prima d’uscire dalla camera, dopo una mezz’ora circa, mi dice senza che le chiedo nulla: tutto molto ok. Perché sei tutta depilata?, le chiedo io. Adesso va di moda, risponde, lo siamo tutte, non ti piace?.
Scendiamo giù e ho l’impressione che non si siano neanche accorti della nostra assenza tranne la Nessa che la guarda fissa e fa un sorriso senza dire nulla e m’accorgo che l’Ali le sorride e fa un piccolo gesto di assenso con la testa. Tutti al BARCA, dico alzando un po' la voce, a farci una bella partita a calcetto, quando siamo lì le ragazze propongono cosa fare per il giorno dopo, una bella escursione sull’alpe.
Ritrovo e colazione dalla Carla, partenza alle nove, quaranta minuti d’automobile poi, zaino racchetta da sci e oltre due ore di cammino sul sentiero, avevo l’impressione che tutti si conoscessero da sempre perché c’era un affiatamento pazzesco soprattutto le ragazze (cose mai viste in città) e Amy che aveva legato talmente da sembrare essere sempre stata una di loro e noto che l’Ivana sta sempre appiccicata a Red.
Arriviamo al rifugio tutti affamati ed era già pieno di gente per fortuna che la Marisa aveva prenotato e ci hanno preparato un lungo tavolo. Ragazzi credetemi, tutti che ci guardavano non mi sono mai sentito così gasato nella mia vita, quattro maschi e sei femmine una più strafiga dell’altra.
Finito il pranzo, cerchiamo un prato con una bella vista panoramica, stendiamo diversi plaid e ci mettiamo a prendere il sole. Le ragazze si mettono in costume molto minibikini (mai visti così neanche al mare). Noi non sappiamo più dove guardare e a volte mi tocca girarmi a pancia in giù per non farmi scoprire, solo che succede che ad un certo punto siamo tutti a pancia in giù e credo che loro s’accorgono di questa cosa e si scambiano degli sguardi e delle risate. Arrivano le sei che neanche ci accorgiamo, togliamo di fretta l’accampamento e c’incamminiamo per il ritorno, mi si avvicina la Nessa e dice: Rego devo chiederti un favore. Volentieri, rispondo. Domani sera alcuni amici di mio fratello vengono su in paese a trovarlo per passare un paio di giorni con lui ma non hanno un posto dove dormire, se tu potessi sistemarli da te per la notte, loro hanno il sacco a pelo e dormono dappertutto. Fermo la comitiva e dico: ragazzi ho deciso che lascerò sempre le porte della casa aperte anche di notte, così se qualcuno per qualche motivo tarda troverà sempre aperto e non occorre che suona, se vi capiterà di vedere gente che dorme da qualche parte in casa non preoccupatevi perché sono gli amici del fratello della Nessa, questo perché sono sicuro che nessuno toccherà nulla.
Mi sveglio (il mattino dopo) e allungo le braccia per stirarmi e contemporaneamente si apre la porta della camera. Ciao Rego. Claudia! Ciao che ci fai qui!. Passavo e ho visto una coppia uscire dalla casa, ho chiesto di te e man detto che eri qui. Boss e la Amy, rispondo, andranno dalla Carla a far la colazione (Remo e Merlino erano in taverna a sistemare gli strumenti). Mi guarda fisso per un attimo in silenzio e poi dice: che faccio? mi spoglio? Ma, appena finisce la frase, si sente la voce di sua madre che la chiama dal giardino. Claudia.., Claudia.. Sono qui, risponde, son venuta a vedere se è arrivata la Vera, che succede?. La bimba sta piangendo.. Va bene arrivo subito, mi guarda sbuffando e va via.
Scendo in taverna a dare una mano a sistemare gli strumenti (amplificatori batteria microfoni ecc.) dopodiché andiamo anche noi al BARCA, strada facendo dico: siccome le ragazze non c’hanno mai sentito suonare, non credo che apprezzeranno i nostri pezzi, forse sarebbe meglio se la prima volta facciamo i vecchi quelli degli stones. Hai ragione replica subito Red lo diciamo subito a Boss. Arriviamo lì che sono tutti presenti e subito Boss ci dice: stasera siamo tutti invitati a cena. Bene, risponde Merlino fregandosi le mani, cosa si mangia?. Tu vieni da me a casa mia, mi dice l’Ali, i miei vogliono vederti e hanno un sacco di cose da chiederti, Red tu vai a casa di Ivana e tu (indicando Merlino) vai dalla Marina. E Boss e Ami? chiedo. Loro vanno dalla Nessa e ci sarà anche la Giulia. Il pomeriggio siamo tutti in taverna e (finalmente) suoniamo tutti i brani che conoscevamo, le ragazze hanno apprezzato molto e su alcuni (jumpin jack flash, satisfaction) si sono messe a ballare e cantare. La Giulia fa una proposta: domani nel pomeriggio potremmo andare giù al paese di sotto a fare un po’ di shopping poi andiamo a mangiare una pizza e tutti in discoteca che ne dite?.
La sera, cerco di vestirmi decentemente e vado a casa dell’Ali (è figlia unica). Una cena sobria e tranquilla, sua madre mi riempie di domande su di me e la Vera e mi fa anche qualche complimento, il padre invece vuole sapere dei miei (si son visti qualche mese prima e si conoscono da molti anni). Quando la madre s’alza dalla tavola per andare a preparare il caffè e il padre s’è girato a guardare la tv, non ho resistito dall’allungare la mano e infilarla sotto la gonna dell’Ali (che era seduta al mio fianco). Lei mi guarda s’alza in piedi dalla sedia e dice: scusami un attimo, e se ne va via. Sono rimasto un po’ così!!, ma dopo un minuto ritorna a sedere facendomi un sorriso. Che ho fatto?, c’ho riprovato e la sorpresa è stata grande ma di più l’eccitazione che ho avuto, era senza gli slip, era andata a toglierli. Con le dita le ho accarezzato il sesso, poi ho tolto la mano e le ho fatto capire che toccava a lei. Appoggia la sua sul mio.. e.., arriva sua mamma con il caffè.
Torno a casa e non c’è nessuno, accendo la televisione e mi butto sul divano. Man mano che tutti rientrano ci raccontiamo di com’è andata la cena, tutti felici e allegri e ho l’impressione che anche Red abbia fatto l’amore con l’Ivana (anche per lui la prima volta) mentre Merlino non si scompone (per ora).
Il mattino dopo, un colpo alla spalla mi sveglia di soprassalto, con sorpresa c’è la Claudia nel letto al mio fianco. Ciao, hai dormito qui?, le chiedo. Lei, senza dire nulla, solleva il piumino si mostra tutta nuda (io con maglietta e mutande) e viene sopra di me baciandomi. Cosa avrei dovuto fare!!, ho fatto l’amore con lei e ho scoperto che è un gran fuoco (una vera porca) più dell’Ali, m’ha fatto un pompino mondiale e alla fine non s’è tirata indietro ma, ha bevuto tutto.
Scendiamo di sotto insieme ma non si vede ancora nessuno, che ora è? chiedo. Le otto e mezza risponde, poi se ne va mandandomi un bacio con la mano e dice: alla prossima campione. Neanche due minuti dopo e scendono Boss e Amy. Ciao avete visto gente stanotte?. Nessuno rispondono.
Stamani le tre coppie si dividono (per vari motivi) mentre Merlino rimane al BARCA con la Giulia (la Marisa e la Nessa non si sono ancora viste). L’Ali mi porta nei boschi a cercar funghi (che conosce bene perché andava sempre con suo padre), io tengo solo il cestino ma cerco di sfruttare l’occasione per provarci ma lei non vuole perché dice che c’è sempre qualcuno del paese in giro anche se non li vediamo, comunque mi sono divertito e qualche funghetto lo abbiamo trovato.
Alle sei del pomeriggio ci ritroviamo tutti fuori di casa, appena vedo la Nessa le chiedo se gli amici di suo fratello sono stati qui a dormire perché nessuno di noi s’è accorto di nulla, e lei m’ha risposto: si ma sono arrivati tardi e sono partiti presto voi eravate già a letto comunque grazie. E partiamo per il paese di sotto con due auto (quella di Boss e quella di Red) a circa sette chilometri di strada tutta curve e tornanti.
C’è parecchia gente in giro, forse perché è il paese più grosso della zona (non come pensate), con qualche negozio in più e tra scherzi e risate qualcuno acquista qualcosa. Alle sette andiamo nell’unica pizzeria molto affamati, ci dividono in due tavoli perché il locale è piccolo e non li vogliono unire. Alle nove siamo in discoteca.
Discoteca!!!.., un bar pieno dei vecchi del paese che giocano a carte, con una scaletta che va in cantina dove, invece di un magazzino hanno fatto la discoteca (sopra i vecchi e sotto i giovani). Se la vostra idea di discoteca è quella della città vi scapperebbe da ridere, qui ci sono tre file di divanetti che occupano metà del locale ed il resto si balla con qualche luce colorata e nell’angolo il DJ, comunque ci siamo scatenati e divertiti (quel che conta è il gruppo).
Poco prima di mezzanotte Boss mi s’avvicina mentre mi stavo sbacciucchiando con l’Ali su un divanetto e dice: noi si torna su perché l’Amy è stanca e vengono anche la Nessa e la Giulia. Va bene gli rispondo, non preoccuparti, ci vediamo su. Dopo dieci minuti anche Merlino e Red decidono di tornare a casa con La Marina e l’Ivana. Andate gli dico, noi troveremo qualcuno che ci da un passaggio. Quando decidiamo di andarcene il locale era quasi vuoto, usciamo e non c’era nessuno. Chiamo Boss e gli dico di venire a prenderci le dico. No non disturbarlo, andiamo a piedi, dice l’Ali non è poi così tanta strada. Così c’incamminiamo su per quella strada che è pure senza illuminazione però si vedeva benissimo perché c’era un cielo stellato pazzesco come non ne avevo mai visto in vita mia. A metà percorso mi fermo e la bacio, le metto la mano sul sesso e dico: toglili (indossava quei pantaloncini di jeans molto corti che vanno di moda).., adesso mettiti giù a quattro zampe. Ragazzi l’ho scopata alla pecorina proprio in mezzo alla strada sotto un cielo stellato meraviglioso e credo che questa cosa me la ricorderò per sempre.
Arrivo a casa che sono passate le due, devo stare attento a dove metto i piedi perché ci sono almeno una decina di persone che dormono nel sacco a pelo sparse dappertutto. Vado a letto ma non riesco a dormire, penso alla scopata che ho appena fatto e all’Ali (che figa) poi, improvvisamente si apre la porta della camera. Ci hanno invaso la casa. Ciao, che ci fai qui a quest’ora? (la Vera). Ti sei accorto che abbiamo la casa occupata?. Ssshhh, le dico, chiudi la porta e non alzare la voce che sveglierai tutti, non preoccuparti sono gli amici del fratello della Nessa, domattina presto se ne vanno ma tu che fai qui?. Pensa se lo sapesse la mamma, Marco è partito per Roma con i genitori a trovare suo zio m’ha chiesto se andavo ma non volevo stare con i suoi, l’ho salutato e sono venuta subito qui perché non volevo rimanere a casa da sola, arrivo qui e trovo un albergo (mi scappa da ridere). Gli alberghi si fanno pagare rispondo, la tua camera è libera stai tranquilla ma adesso ti conviene dormire qui con me domani te la sistemi come vuoi.
Alle otto una voce mi fa svegliare: Ahh., finalmente sei arrivata (la Claudia). Come facevi a saperlo?, risponde la Vera di fianco a me. Ho visto la tua macchina parcheggiata fuori, poi mi manda un’occhiata che potete immaginare. Voi avrete molte cose da dirvi, dico alzandomi dal letto e raccogliendo i miei vestiti, ma io vado a far colazione, esco dalla camera e vado nel bagno comune. Quando esco trovo Red che esce dalla sua camera con l’Ivana. Buongiorno dico, dormito bene?. Bene si, risponde lui ma dormito mica tanto. E tu?, replica lei ridendo. Ho fatto tutta la strada a piedi rispondo, e per di più è arrivata la Vera, te lo puoi immaginare, venite al BARCA?. No preferisco farla qui, risponde Red. Allora io vado ciao ci vediamo dopo.
Arrivo lì e non c’è nessuno, ordino la colazione e mi siedo al tavolino. La Carla mi guarda e dice: t’an buttato giù dal letto?, hai una faccia strana. E’ arrivata la Vera, rispondo. Bene, allora speriamo che venga qui a trovarmi che son curiosa di vederla. S’è già vista con la Claudia, lo sai che quelle due sono culo e camicia. Scusa Rego, mi dice dopo un attimo, visto che non c’è nessuno vorrei chiederti un favore. La guardo senza dire nulla perché ho la bocca piena. Nel primo pomeriggio potresti passare da me a casa per vedere se riesci ad aggiustarmi il ferro da stiro che non funziona, so che te ne intendi di queste cose. Va bene, le rispondo, non preoccuparti per le due sarò lì a dargli un’occhiata (è vedova da molti anni, per vivere e mantenere due figli, che in questo periodo sono in vacanza, gestisce questo piccolo bar).
Finito il pranzo avviso i ragazzi di dire all’Ali (quando arriva) di aspettarmi che sono andato a fare un lavoro per dare una mano alla Carla. Suono e lei apre la porta con addosso un accappatoio legato con la cinta. Ciao vieni dentro, dice. Andiamo in cucina e sopra il tavolo c’è il ferro da stiro, attacco la spina ed in effetti non scalda. Hai degli attrezzi?. Si risponde, aspetta che te li prendo. Mi consegna una scatola con tutto l’occorrente, mi siedo e comincio a smontarlo. Vuoi un caffe?, chiede. No grazie l’ho appena preso. In effetti una lamina che serve per scaldare è ossidata, mi giro per spiegarle la cosa e…
Adesso non ridete che vi spiego la cosa come l’ho vista. La cinta dell’accappatoio s’è allentata facendolo aprire di poco così vedo che sotto è nuda. Lei s’accorge mi guarda e dice: oramai sei un uomo non dovresti scandalizzarti (penso che avrà qualche anno più di mia madre ma comunque meno di cinquanta), ora che mi hai vista cosa ti sembro?, potrei fare concorrenza alle tue ragazze?. Sei una bella donna, le dico, ma un po' troppo pelosa, non si vede niente indicando con lo sguardo il suo sesso. Lascia cadere l’accappatoio e vedo un seno ancora sodo che già mi fa eccitare, poi si gira s’abbassa leggermente con il busto e con le mani s’allarga le natiche dicendo: così vedi meglio?. A questo punto ero eccitatissimo, posso infierire?. Tu che dici?, risponde senza muoversi. L’ho scopata così.., dopodiché si mette sul letto e gli do una leccata cercando di farlo meglio che potevo, lei chiude gli occhi e non fa un gesto (sembrava svenuta) finché non emette un leggero ansimare che mi fa capire di aver avuto l’orgasmo ( chissà quanto tempo era che non lo faceva). La saluto dicendo che dovevo andare, esco e la lascio lì così.
Torno a casa, ci sono La Claudia e la Vera in cucina che stanno dando da mangiare alla bimba seduta sopra il tavolo, Boss e Amy lì a fianco che guardano, arriva l’Ali (subito dopo di me) e anche lei si siede e si mette a guardare. Stai imparando come si fa?, le chiedo. Mi guarda fa un sorriso e risponde: sono ancora troppo giovane, però fra qualche anno.., non si sa mai. Squilla il cellulare della Vera e sentiamo che dice: si sono in montagna (il suo Marco), Boss mi guarda e replica: montagna?.., quasi!!, montagna è sull’alpe dove eravamo l’altra volta.
Un forte temporale ci fa svegliare tutti il giorno dopo, tuoni fulmini e la pioggia che si fa sentire molto forte. Ci ritroviamo tutti in cucina (compreso la Vera). Boss dice: con questa pioggia oggi non verrà qui nessuno, è il giorno giusto per fare le prove dei nostri pezzi. Ci trasferiamo tutti nella taverna ed iniziamo a preparare gli strumenti. Arriva la Nessa tutta bagnata e infreddolita e dice: ciao preferisco stare qui, a casa m’annoio, poi guarda la Vera e prosegue, non è meglio se accendiamo il camino?. Hai ragione risponde, vieni di là nel ripostiglio c’è tutto quello che serve. Noi cominciamo a discutere sugli accordi musicali che dobbiamo fare e.., arriva la Claudia con la figlia in braccio infagottata che sembra un pacco. Sei pazza?, le dice la Vera, le farai prendere qualcosa. È meglio che sto qui, risponde, così mia mamma a casa si riposa un po'.
Nel giro di cinque minuti arrivano tutte le altre, ognuna con il suo motivo per essere qui. Dopo diverse interruzioni finalmente siamo pronti a suonare, Amy prende in mano il microfono, Red fa un rullio sulla batteria e.., la bimba scoppia a piangere a squarciagola. Guardo Boss che sfila la tracolla e appoggia la chitarra sul suo supporto con un’espressione rassegnata e all’improvviso una voce ci azzittisce tutti. Buongiorno ragazzi, Don Giuliano il parroco del paese (avrà poco meno di ottant’anni) è qui davanti a noi, che gioia vedere che ci sono ancora tanti giovani in questo paese dice, poi guarda me e prosegue: ciao Rego scusa se non ho suonato ma come sai il paese è piccolo e le voci corrono e m’hanno detto che questa casa è aperta a tutti (la Vera che mi fissa).
Insieme con quelli della cooperativa, prosegue Don Giuliano, stiamo organizzando la festa per la sera del ferragosto ma ci manca l’orchestrina e siccome voi siete musicisti mi sembra doveroso che sarete voi a far ballare e divertire la gente del paese. Ma noi facciamo una musica diversa, risponde Merlino, non conosciamo le canzoni che si ballano. Ma siete dei musicisti, replica Don Giuliano, avete diversi giorni per impararne qualcuna, saranno sufficienti quattro o cinque, siete giovani e imparate in fretta se volete. Guardo i ragazzi e., come potevo dir di no!. Va bene dico, faremo il possibile per riuscirci. Grazie dice Don Giuliano che il signore vi benedica e tutto il paese vi sarà grato, poi, s’avvicina alla Claudia e da una carezza alla bimba dicendo: ma come cresce questa bella bambina, si gira e dice ancora, grazie ragazzi e se ne va via.
I giorni che seguono li passiamo tutti a suonare e imparare 4-5 canzoni di liscio (di Casadei) e 4-5 canzoni famose di cantanti italiani (i Pooh Vasco Rossi Baglioni). Le ragazze fanno tutto il resto (preparare i pasti lavare i piatti fare i letti ecc.) senza disturbarci. Mentre ceniamo, uno di quei giorni, la Vera ci dice che dovremmo organizzare anche il pranzo di ferragosto visto che la festa si svolge di sera nella piazza del paese. Io propongo di fare un barbecue in giardino e se qualcuno vuole invitare qualcun’altro di farlo pure. Tutti accettano con entusiasmo e le ragazze si propongono di organizzare il tutto.
Arriva il ferragosto, Io e la Nessa (che sembra essere la più esperta) siamo addetti al barbecue (fiorentine salamelle costine e spiedini), Red e Boss portano in giardino i due tavoli che ci sono in taverna e apparecchiano (piatti tovaglie ecc.), Amy e Vera preparano il resto degli alimenti (insalate salsine patatine ecc.) mentre Merlino è addetto alle bevande (ha dovuto andare ad acquistarne alcune perché secondo lui quelle che avevamo non erano sufficienti).
Poco prima di mezzogiorno cominciano ad arrivare gli ospiti. La prima è la Carla che porta i dolci (felice d’esserci per non passare la festa da sola) poi arriva la Claudia con tutta la famiglia (compreso la madre), viene subito a farmi conoscere il marito (che trovo molto simpatico) così scopro che lavora da pochi mesi in un’azienda a venti chilometri e parte alle sette del mattino e torna alle sette di sera. Arrivano il fratello della Nessa con i suoi genitori insieme all’Ali e genitori, poi, la Giulia con i suoi due fratellini più giovani (i genitori sono impegnati alla cooperativa a preparare la festa di stasera). Per ultimo arrivano l’Ivana e la Marisa insieme ma da sole.
Qualcuno deve mangiare in cucina perché i due tavoli in giardino non sono sufficienti e c’è un via vai pazzesco, comunque, si mangia si parla si ride si beve e si scherza che arrivano le quattro e mezza quando ci accorgiamo dell’ora. Molliamo tutto e tutti avanti e indietro a portare gli strumenti in piazza per la festa.
Quelli della cooperativa hanno organizzato bene, hanno costruito un palco solo per noi con tanto di lucine colorate, file di bandierine per tutta la piazza e un sacco di tavoli pronti ad accogliere gli abitanti. Alle otto e mezza (all’imbrunire) c’era già un sacco di gente, alle nove iniziamo a suonare e moltissimi si buttano a ballare (tutti con tutti). Alle dieci la piazza era strapiena e avevamo già ripetuto le canzoni che avevamo imparato (Casadei) diverse volte (avevo l’impressione che nessuno si fosse accorto) e noto che anche le ragazze ballano un po' con tutti (giovani vecchi e anche ragazzini). La Carla continua a tagliare le angurie offerte dalla cooperativa. Alle undici l’ambiente comincia ad affievolirsi (qui è già tardi) così suoniamo le altre canzoni che abbiamo imparato ma pochi cantano (perlopiù i giovani). Alle undici e trenta non balla più nessuno così smettiamo e finalmente possiamo sederci anche noi a farci una birra, s’avvicina Don Giuliano accompagnato da altre persone a farci i complimenti per questa festa riuscita.
Alla fine (mezzanotte) dico ai ragazzi: lasciamo tutto qui e veniamo domani a prendere gli strumenti. Mi s’avvicina l’Ali e dice: stanotte vengo a dormire con te (rendendomi felice), mi prende a braccetto e c’incamminiamo verso casa. Dopo pochi passi s’avvicina la Nessa e dice: vengo con voi. Ma stiamo andando a casa, le rispondo. Lo so ma guarda che sul letto matrimoniale si dorme bene anche in tre. Stupito guardo l’Ali che dopo avermi sorriso dice: per me va bene.
Entriamo in camera e loro vanno in bagno, mi metto il mio pigiamino e mi butto sul letto. Escono tutte e due nude e mi mettono in mezzo. Ragazzi cose mai viste che mai avrei pensato che succedessero veramente, non vi dico quante ne ho fatte perché non mi credereste e si sono anche baciate fra loro (con la lingua). A notte inoltrata mi sveglio per andare in bagno, faccio piano per non svegliarle. Quando esco sento il bisogno di bere un po’ d’acqua, apro la porta della camera ma mi blocco perché sento un rumore e.., vedo Merlino che esce dalla camera della Vera e torna nella sua. Mi giro guardo le ragazze che dormono e penso: questo non è un albergo è un bordello.
Due giorni dopo (ci sono voluti per pulire e sistemare tutto), quattro auto sono ferme incolonnate una dietro l’altra fuori dal BARCA (la mia quella di Red quella di Boss e quella della Vera), le vacanze sono finite, baci abbracci e qualcuno piange. Vado a salutare la Carla e a bassa voce mi dice: se hai tempo di venire a trovarmi ricordati che da me puoi fare tutto quello che vuoi, fai buon viaggio e salutami i tuoi genitori, ah dimenticavo!., guarda che gli ho tagliati. Cosa?, Ma dai che hai capito, ciao. Esco fuori e la Claudia mi dice dandomi un bacio sulla guancia: ricordati che noi abbiamo delle cose in sospeso per colpa della Vera, quindi datti da fare. Abbraccio e bacio L’ali (forse mi sono anche innamorato) e ci ripromettiamo di vederci il prima possibile ma non so quando possa succedere perché mi sono iscritto all’università a Milano (ho preso un locale in affitto) la Bicocca dove proverò a diventare ingegnere informatico (se volete mi troverete lì). Prima di salire in macchina mi giro verso Merlino e Red e dico: però ragazzi dite la verità, ma che aria fresca che c’è qui!!.
Gli amici mi chiamano Rego ma il mio nome è Gregorio ho diciannove anni, la maturità (scolastica) raggiunta, e vivo in una bellissima città moderna e allo stesso tempo antica in quel dell'Emilia dove la vita è, si frenetica ma molto molto meno che nelle grandi città.
Mi ritengo una persona molto fortunata perché sono nato nel posto giusto nel momento giusto e nella giusta famiglia. Ho una sorella maggiore di due anni che mi coccola, mia madre che fa il commercialista e mio padre che è un imprenditore e possiede una fabbrica dove producono lampade lampadari e tutto ciò che a che fare con l’illuminazione con quasi un centinaio di collaboratori.
Da molti anni (mio padre), ogni volta che ne ha l’occasione, non smette mai di ricordarmi quanto lui fosse fricchettone alla mia età, alla sua passione per la musica pop rock prog country metal ecc. degli anni 80 90 (ho la casa piena di vinili) e a tutti i concerti a cui ha assistito e, (forse) per questo motivo, un po' l’ho ereditata anch’io.
Qualche anno fa, con alcuni amici, decidemmo di formare un gruppo, abbiamo frequentato delle lezioni di musica (separatamente), acquistato degli strumenti (usati) e così Rego (io) il bassista, Boss (Vanni) il chitarrista, Red (Mauro) il batterista e Merlino (Remo) il pianista iniziavamo a suonare le canzoni più semplici nello stile rock-blues (quelle dei Rolling Stones).
Qualche mese dopo, Boss ci presenta la sua nuova fidanzata (la prima), lei viene ad assistere alle nostre prove musicali e si offre di farci da cantante, si chiama Manuela ma si fa chiamare Amy perché è convinta d’avere una voce come la Winehouse. La prima impressione fu quella di una voce stridula (una gallina strozzata) così, per adattarci, cambiamo il nostro sound e cominciamo a fare canzoni un po' più metal (In This Moment) e ai nostri concerti (negli oratori) sembrava che i ragazzi apprezzassero più di prima, così decidiamo di provare a fare dei pezzi nostri.
Ma veniamo a noi e ai giorni nostri. A luglio, i miei genitori ci annunciano che passeranno le vacanze in crociera nei caraibi, prendo la palla al balzo e ribatto che io andrò nella nostra casa di montagna (o quasi) e porterò con me i Moongate (il mio gruppo musicale) al completo così potremo fare le prove dei nostri pezzi senza disturbare nessuno. Mio padre accetta subito entusiasta ma mia madre non si fida (pensa che le distruggeremo la casa) e impone a Vera (mia sorella) di venire con noi altrimenti non se ne fa nulla. Lei annuisce ma so già che non lo farà perché da qualche tempo s’è trovata il ragazzo (anche se in famiglia non ha detto ancora nulla) e sicuramente ha già tutti i suoi programmi.
Il primo di agosto la Vera accompagna con la macchina i miei genitori all’aeroporto (la crociera parte da Miami) ed io carico la mia di tutto quel che serve e parto per la montagna (o quasi).
Abbiamo una casa sull’appenino (tipico chalet) a circa 900 mt. d’altezza all’inizio di un piccolo ma bellissimo paesino immerso nel verde con le case di pietra le strade molto strette e non più di trecento abitanti che in estate aumentano ma non eccessivamente.
Arrivo che è quasi l’ora di pranzo, apro il cancello e noto subito l’erba alta del giardino, scendo su lo scivolo e parcheggio l’auto nel garage (ce ne stanno tre). Per prima cosa vado nella taverna a controllare perché è qui che monteremo gli strumenti e faremo le prove (basterà spostare un paio di divani e ci staremo comodamente), controllo la lavanderia il ripostiglio e salgo di sopra. Apro porte e finestre, sistemo le provviste in cucina (c’è un tavolo che si mangia in dodici) e accendo la televisione del soggiorno. Dopo aver mangiato qualcosa vado di sopra e sistemo le mie cose nella camera matrimoniale dei miei (due camere matrimoniali con bagno più tre camerette con un bagno in comune all’esterno). Arrivo fino a sera potando l’erba e sistemando il giardino.
Mi sveglio di buon’ora (le nove) e decido di far la colazione al BARCA, il più piccolo dei tre bar che ci sono in paese, situato a fianco del belvedere dove si può godere di una bellissima vista panoramica (gli altri due, uno è all’interno dell’unico albergo e l’altro è la cooperativa proprio al centro del paese). Poco più di due chilometri per arrivarci (a piedi). Una piccola costruzione con, all’interno un ripostiglio e solo tre tavolini e un piccolo wc con l’entrata all’esterno ma un pergolato fuori con diversi tavoli due calciobalilla e una tavola da ping-pong (anni fa c’era anche il jukebox).
Buongiorno Carla, dico quando entro (BARCA= BAR della CArla), lei alza lo sguardo e per un attimo mi fissa e non dice nulla, poi.. Rego? Sei tu? (socc’m..! sussurra) ma cosa sei diventato, ma come sei cambiato, quanti anni sono che non ti facevi vedere, come stai, ed inizia a farmi una camionata di domande.
Appoggio la colazione su di un tavolino (cappuccino e un bombolone alla crema mitico che ci vuole un piatto da antipasti per farcelo stare) mentre la Carla continua imperterrita a far domande, ma non riesco neanche a fare un morso che sento, ciao Rego, alzo lo sguardo e.., (socc’m... ma chi è??, penso) un pezzo di figliola strafiga mi si piazza davanti con una minigonna vertiginosa che mi manda in tilt. Sono l’Ali (Alice), dice ridendo, non mi riconosci?, si siede al tavolo, appoggia la mano sulla mia. Anche tu sei cresciuto come tutte noi e comincia a raccontare di tutti gli anni passati qui insieme ma non passano cinque minuti che sento un coro., ciao, ciao, ciao Rego, alzo la testa e mi vedo circondato da altre quattro ragazze che sembrano essere appena uscite dall’elezione di miss Italia che si siedono tutte intorno a me. Lei è l’Ivana lei la Giulia lei la Marisa e Nessa te le ricordi?, dice l’Ali ridendo. Ora che vi siete avvicinate, rispondo (cercando di superare lo shock). Così iniziano tutte a parlare ridere e fanno una gran cagnara, gli racconto che passerò qui le vacanze con il mio gruppo (che non conoscono) e ne rimangono entusiaste (sembra che in paese in questo momento ci siano pochi maschi) felici di aggregarsi a noi e piene di idee su come passare queste settimane, poi, squilla il cellulare.
Boss è arrivato (con Amy) ed è fuori dal cancello che mi aspetta, saluto le ragazze gli spiego cosa sta succedendo e m’incammino, finalmente riesco ad assaggiare (sbranare) il bombolone. Arrivo a metà strada e vedo un braccio che si agita da una finestra in una casa a una cinquantina di metri. Ciao Rego siete arrivati? sento a malapena. Si, rispondo urlando e cercando di capire chi fosse. C’è anche la Vera?. Ora ho capito, è la Claudia, la grande amica di mia sorella con qualche anno in più (28), m’ha detto che ti sei sposata ribadisco ad alta voce. Ho anche una bimba, risponde, ha un anno e mezzo. Congratulazioni, ribatto ma!, No la Vera non c’è verrà più avanti. Tu rimani?. Si per le vacanze. Allora ci vediamo. Va bene Ciao.
Amy e Boss sono entusiasti del posto della casa e tutto il resto, a loro do l’altra camera matrimoniale (è la prima volta che dormono e vivono insieme) e, mentre sistemano le loro cose, mi diletto in cucina a preparare la pasta.
Ci sediamo a tavola e cominciamo a parlare di come passeremo questi giorni. Verso le due suona il campanello. Anche Merlino e Red sono arrivati con la macchina strapiena di roba, e sono molto affamati, così, mentre Amy e Boss li aiutano, mi rimetto a fare la pasta.
Appena ci sediamo tutti al tavolo suona di nuovo il campanello, tutti mi guardano incuriositi, mi affaccio un po’ e.., sono le ragazze dico. Chi?, ribatte subito Red, quali ragazze?, chiede Merlino nello stesso momento ma non fa in tempo a finire la frase che irrompono nel locale come un uragano e dovevate vedere le loro facce. Non occorre neanche che faccio le presentazioni perché li assalgono riempiendoli di domande mentre l’Ali si siede al mio fianco. Hai ancora la tua cameretta?, mi chiede sorridendo. Si ma mi sono sistemato nella camera dei miei che c’è il letto matrimoniale ed è più comodo la mia l’ha presa Merlino. Me la fai vedere? che sono curiosa. Scusate ragazzi dico, vado un attimo di sopra, ma sono talmente presi dal conoscersi che manco mi hanno sentito.
Che bella!!, è ancora come la ricordavo, e com’è comodo, dice buttandosi sul letto. L’avevi già vista?, le chiedo incuriosito. Senza rispondermi si siede mi guarda fisso con un leggero sorriso e dice: certo che trovarsi una ragazza sul letto, se fosse la tua ragazza!!. (Socc.. ma che coglione sono, penso) mi siedo al suo fianco le metto un braccio intorno al collo e dico: scusa hai ragione non ho la ragazza ma non sono molto esperto di queste cose, poi la bacio (non era il primo, quello è stato con una mia compagna di scuola).
Dopo un po’ di baci con la lingua, si alza dal letto chiude la porta della camera e si spoglia nuda di fronte a me e dice: non l’hai mai fatto vero?. La vedevo talmente bella che ero eccitatissimo, mi spoglio anch’io e quando mi vede nudo dice: Uhauu… che bell’inizio.
Ho fatto l’amore, sì era la prima volta e penso di essere andato bene (più di quello che immaginavo), però lei è stata molto dolce e m’ha aiutato. Prima d’uscire dalla camera, dopo una mezz’ora circa, mi dice senza che le chiedo nulla: tutto molto ok. Perché sei tutta depilata?, le chiedo io. Adesso va di moda, risponde, lo siamo tutte, non ti piace?.
Scendiamo giù e ho l’impressione che non si siano neanche accorti della nostra assenza tranne la Nessa che la guarda fissa e fa un sorriso senza dire nulla e m’accorgo che l’Ali le sorride e fa un piccolo gesto di assenso con la testa. Tutti al BARCA, dico alzando un po' la voce, a farci una bella partita a calcetto, quando siamo lì le ragazze propongono cosa fare per il giorno dopo, una bella escursione sull’alpe.
Ritrovo e colazione dalla Carla, partenza alle nove, quaranta minuti d’automobile poi, zaino racchetta da sci e oltre due ore di cammino sul sentiero, avevo l’impressione che tutti si conoscessero da sempre perché c’era un affiatamento pazzesco soprattutto le ragazze (cose mai viste in città) e Amy che aveva legato talmente da sembrare essere sempre stata una di loro e noto che l’Ivana sta sempre appiccicata a Red.
Arriviamo al rifugio tutti affamati ed era già pieno di gente per fortuna che la Marisa aveva prenotato e ci hanno preparato un lungo tavolo. Ragazzi credetemi, tutti che ci guardavano non mi sono mai sentito così gasato nella mia vita, quattro maschi e sei femmine una più strafiga dell’altra.
Finito il pranzo, cerchiamo un prato con una bella vista panoramica, stendiamo diversi plaid e ci mettiamo a prendere il sole. Le ragazze si mettono in costume molto minibikini (mai visti così neanche al mare). Noi non sappiamo più dove guardare e a volte mi tocca girarmi a pancia in giù per non farmi scoprire, solo che succede che ad un certo punto siamo tutti a pancia in giù e credo che loro s’accorgono di questa cosa e si scambiano degli sguardi e delle risate. Arrivano le sei che neanche ci accorgiamo, togliamo di fretta l’accampamento e c’incamminiamo per il ritorno, mi si avvicina la Nessa e dice: Rego devo chiederti un favore. Volentieri, rispondo. Domani sera alcuni amici di mio fratello vengono su in paese a trovarlo per passare un paio di giorni con lui ma non hanno un posto dove dormire, se tu potessi sistemarli da te per la notte, loro hanno il sacco a pelo e dormono dappertutto. Fermo la comitiva e dico: ragazzi ho deciso che lascerò sempre le porte della casa aperte anche di notte, così se qualcuno per qualche motivo tarda troverà sempre aperto e non occorre che suona, se vi capiterà di vedere gente che dorme da qualche parte in casa non preoccupatevi perché sono gli amici del fratello della Nessa, questo perché sono sicuro che nessuno toccherà nulla.
Mi sveglio (il mattino dopo) e allungo le braccia per stirarmi e contemporaneamente si apre la porta della camera. Ciao Rego. Claudia! Ciao che ci fai qui!. Passavo e ho visto una coppia uscire dalla casa, ho chiesto di te e man detto che eri qui. Boss e la Amy, rispondo, andranno dalla Carla a far la colazione (Remo e Merlino erano in taverna a sistemare gli strumenti). Mi guarda fisso per un attimo in silenzio e poi dice: che faccio? mi spoglio? Ma, appena finisce la frase, si sente la voce di sua madre che la chiama dal giardino. Claudia.., Claudia.. Sono qui, risponde, son venuta a vedere se è arrivata la Vera, che succede?. La bimba sta piangendo.. Va bene arrivo subito, mi guarda sbuffando e va via.
Scendo in taverna a dare una mano a sistemare gli strumenti (amplificatori batteria microfoni ecc.) dopodiché andiamo anche noi al BARCA, strada facendo dico: siccome le ragazze non c’hanno mai sentito suonare, non credo che apprezzeranno i nostri pezzi, forse sarebbe meglio se la prima volta facciamo i vecchi quelli degli stones. Hai ragione replica subito Red lo diciamo subito a Boss. Arriviamo lì che sono tutti presenti e subito Boss ci dice: stasera siamo tutti invitati a cena. Bene, risponde Merlino fregandosi le mani, cosa si mangia?. Tu vieni da me a casa mia, mi dice l’Ali, i miei vogliono vederti e hanno un sacco di cose da chiederti, Red tu vai a casa di Ivana e tu (indicando Merlino) vai dalla Marina. E Boss e Ami? chiedo. Loro vanno dalla Nessa e ci sarà anche la Giulia. Il pomeriggio siamo tutti in taverna e (finalmente) suoniamo tutti i brani che conoscevamo, le ragazze hanno apprezzato molto e su alcuni (jumpin jack flash, satisfaction) si sono messe a ballare e cantare. La Giulia fa una proposta: domani nel pomeriggio potremmo andare giù al paese di sotto a fare un po’ di shopping poi andiamo a mangiare una pizza e tutti in discoteca che ne dite?.
La sera, cerco di vestirmi decentemente e vado a casa dell’Ali (è figlia unica). Una cena sobria e tranquilla, sua madre mi riempie di domande su di me e la Vera e mi fa anche qualche complimento, il padre invece vuole sapere dei miei (si son visti qualche mese prima e si conoscono da molti anni). Quando la madre s’alza dalla tavola per andare a preparare il caffè e il padre s’è girato a guardare la tv, non ho resistito dall’allungare la mano e infilarla sotto la gonna dell’Ali (che era seduta al mio fianco). Lei mi guarda s’alza in piedi dalla sedia e dice: scusami un attimo, e se ne va via. Sono rimasto un po’ così!!, ma dopo un minuto ritorna a sedere facendomi un sorriso. Che ho fatto?, c’ho riprovato e la sorpresa è stata grande ma di più l’eccitazione che ho avuto, era senza gli slip, era andata a toglierli. Con le dita le ho accarezzato il sesso, poi ho tolto la mano e le ho fatto capire che toccava a lei. Appoggia la sua sul mio.. e.., arriva sua mamma con il caffè.
Torno a casa e non c’è nessuno, accendo la televisione e mi butto sul divano. Man mano che tutti rientrano ci raccontiamo di com’è andata la cena, tutti felici e allegri e ho l’impressione che anche Red abbia fatto l’amore con l’Ivana (anche per lui la prima volta) mentre Merlino non si scompone (per ora).
Il mattino dopo, un colpo alla spalla mi sveglia di soprassalto, con sorpresa c’è la Claudia nel letto al mio fianco. Ciao, hai dormito qui?, le chiedo. Lei, senza dire nulla, solleva il piumino si mostra tutta nuda (io con maglietta e mutande) e viene sopra di me baciandomi. Cosa avrei dovuto fare!!, ho fatto l’amore con lei e ho scoperto che è un gran fuoco (una vera porca) più dell’Ali, m’ha fatto un pompino mondiale e alla fine non s’è tirata indietro ma, ha bevuto tutto.
Scendiamo di sotto insieme ma non si vede ancora nessuno, che ora è? chiedo. Le otto e mezza risponde, poi se ne va mandandomi un bacio con la mano e dice: alla prossima campione. Neanche due minuti dopo e scendono Boss e Amy. Ciao avete visto gente stanotte?. Nessuno rispondono.
Stamani le tre coppie si dividono (per vari motivi) mentre Merlino rimane al BARCA con la Giulia (la Marisa e la Nessa non si sono ancora viste). L’Ali mi porta nei boschi a cercar funghi (che conosce bene perché andava sempre con suo padre), io tengo solo il cestino ma cerco di sfruttare l’occasione per provarci ma lei non vuole perché dice che c’è sempre qualcuno del paese in giro anche se non li vediamo, comunque mi sono divertito e qualche funghetto lo abbiamo trovato.
Alle sei del pomeriggio ci ritroviamo tutti fuori di casa, appena vedo la Nessa le chiedo se gli amici di suo fratello sono stati qui a dormire perché nessuno di noi s’è accorto di nulla, e lei m’ha risposto: si ma sono arrivati tardi e sono partiti presto voi eravate già a letto comunque grazie. E partiamo per il paese di sotto con due auto (quella di Boss e quella di Red) a circa sette chilometri di strada tutta curve e tornanti.
C’è parecchia gente in giro, forse perché è il paese più grosso della zona (non come pensate), con qualche negozio in più e tra scherzi e risate qualcuno acquista qualcosa. Alle sette andiamo nell’unica pizzeria molto affamati, ci dividono in due tavoli perché il locale è piccolo e non li vogliono unire. Alle nove siamo in discoteca.
Discoteca!!!.., un bar pieno dei vecchi del paese che giocano a carte, con una scaletta che va in cantina dove, invece di un magazzino hanno fatto la discoteca (sopra i vecchi e sotto i giovani). Se la vostra idea di discoteca è quella della città vi scapperebbe da ridere, qui ci sono tre file di divanetti che occupano metà del locale ed il resto si balla con qualche luce colorata e nell’angolo il DJ, comunque ci siamo scatenati e divertiti (quel che conta è il gruppo).
Poco prima di mezzanotte Boss mi s’avvicina mentre mi stavo sbacciucchiando con l’Ali su un divanetto e dice: noi si torna su perché l’Amy è stanca e vengono anche la Nessa e la Giulia. Va bene gli rispondo, non preoccuparti, ci vediamo su. Dopo dieci minuti anche Merlino e Red decidono di tornare a casa con La Marina e l’Ivana. Andate gli dico, noi troveremo qualcuno che ci da un passaggio. Quando decidiamo di andarcene il locale era quasi vuoto, usciamo e non c’era nessuno. Chiamo Boss e gli dico di venire a prenderci le dico. No non disturbarlo, andiamo a piedi, dice l’Ali non è poi così tanta strada. Così c’incamminiamo su per quella strada che è pure senza illuminazione però si vedeva benissimo perché c’era un cielo stellato pazzesco come non ne avevo mai visto in vita mia. A metà percorso mi fermo e la bacio, le metto la mano sul sesso e dico: toglili (indossava quei pantaloncini di jeans molto corti che vanno di moda).., adesso mettiti giù a quattro zampe. Ragazzi l’ho scopata alla pecorina proprio in mezzo alla strada sotto un cielo stellato meraviglioso e credo che questa cosa me la ricorderò per sempre.
Arrivo a casa che sono passate le due, devo stare attento a dove metto i piedi perché ci sono almeno una decina di persone che dormono nel sacco a pelo sparse dappertutto. Vado a letto ma non riesco a dormire, penso alla scopata che ho appena fatto e all’Ali (che figa) poi, improvvisamente si apre la porta della camera. Ci hanno invaso la casa. Ciao, che ci fai qui a quest’ora? (la Vera). Ti sei accorto che abbiamo la casa occupata?. Ssshhh, le dico, chiudi la porta e non alzare la voce che sveglierai tutti, non preoccuparti sono gli amici del fratello della Nessa, domattina presto se ne vanno ma tu che fai qui?. Pensa se lo sapesse la mamma, Marco è partito per Roma con i genitori a trovare suo zio m’ha chiesto se andavo ma non volevo stare con i suoi, l’ho salutato e sono venuta subito qui perché non volevo rimanere a casa da sola, arrivo qui e trovo un albergo (mi scappa da ridere). Gli alberghi si fanno pagare rispondo, la tua camera è libera stai tranquilla ma adesso ti conviene dormire qui con me domani te la sistemi come vuoi.
Alle otto una voce mi fa svegliare: Ahh., finalmente sei arrivata (la Claudia). Come facevi a saperlo?, risponde la Vera di fianco a me. Ho visto la tua macchina parcheggiata fuori, poi mi manda un’occhiata che potete immaginare. Voi avrete molte cose da dirvi, dico alzandomi dal letto e raccogliendo i miei vestiti, ma io vado a far colazione, esco dalla camera e vado nel bagno comune. Quando esco trovo Red che esce dalla sua camera con l’Ivana. Buongiorno dico, dormito bene?. Bene si, risponde lui ma dormito mica tanto. E tu?, replica lei ridendo. Ho fatto tutta la strada a piedi rispondo, e per di più è arrivata la Vera, te lo puoi immaginare, venite al BARCA?. No preferisco farla qui, risponde Red. Allora io vado ciao ci vediamo dopo.
Arrivo lì e non c’è nessuno, ordino la colazione e mi siedo al tavolino. La Carla mi guarda e dice: t’an buttato giù dal letto?, hai una faccia strana. E’ arrivata la Vera, rispondo. Bene, allora speriamo che venga qui a trovarmi che son curiosa di vederla. S’è già vista con la Claudia, lo sai che quelle due sono culo e camicia. Scusa Rego, mi dice dopo un attimo, visto che non c’è nessuno vorrei chiederti un favore. La guardo senza dire nulla perché ho la bocca piena. Nel primo pomeriggio potresti passare da me a casa per vedere se riesci ad aggiustarmi il ferro da stiro che non funziona, so che te ne intendi di queste cose. Va bene, le rispondo, non preoccuparti per le due sarò lì a dargli un’occhiata (è vedova da molti anni, per vivere e mantenere due figli, che in questo periodo sono in vacanza, gestisce questo piccolo bar).
Finito il pranzo avviso i ragazzi di dire all’Ali (quando arriva) di aspettarmi che sono andato a fare un lavoro per dare una mano alla Carla. Suono e lei apre la porta con addosso un accappatoio legato con la cinta. Ciao vieni dentro, dice. Andiamo in cucina e sopra il tavolo c’è il ferro da stiro, attacco la spina ed in effetti non scalda. Hai degli attrezzi?. Si risponde, aspetta che te li prendo. Mi consegna una scatola con tutto l’occorrente, mi siedo e comincio a smontarlo. Vuoi un caffe?, chiede. No grazie l’ho appena preso. In effetti una lamina che serve per scaldare è ossidata, mi giro per spiegarle la cosa e…
Adesso non ridete che vi spiego la cosa come l’ho vista. La cinta dell’accappatoio s’è allentata facendolo aprire di poco così vedo che sotto è nuda. Lei s’accorge mi guarda e dice: oramai sei un uomo non dovresti scandalizzarti (penso che avrà qualche anno più di mia madre ma comunque meno di cinquanta), ora che mi hai vista cosa ti sembro?, potrei fare concorrenza alle tue ragazze?. Sei una bella donna, le dico, ma un po' troppo pelosa, non si vede niente indicando con lo sguardo il suo sesso. Lascia cadere l’accappatoio e vedo un seno ancora sodo che già mi fa eccitare, poi si gira s’abbassa leggermente con il busto e con le mani s’allarga le natiche dicendo: così vedi meglio?. A questo punto ero eccitatissimo, posso infierire?. Tu che dici?, risponde senza muoversi. L’ho scopata così.., dopodiché si mette sul letto e gli do una leccata cercando di farlo meglio che potevo, lei chiude gli occhi e non fa un gesto (sembrava svenuta) finché non emette un leggero ansimare che mi fa capire di aver avuto l’orgasmo ( chissà quanto tempo era che non lo faceva). La saluto dicendo che dovevo andare, esco e la lascio lì così.
Torno a casa, ci sono La Claudia e la Vera in cucina che stanno dando da mangiare alla bimba seduta sopra il tavolo, Boss e Amy lì a fianco che guardano, arriva l’Ali (subito dopo di me) e anche lei si siede e si mette a guardare. Stai imparando come si fa?, le chiedo. Mi guarda fa un sorriso e risponde: sono ancora troppo giovane, però fra qualche anno.., non si sa mai. Squilla il cellulare della Vera e sentiamo che dice: si sono in montagna (il suo Marco), Boss mi guarda e replica: montagna?.., quasi!!, montagna è sull’alpe dove eravamo l’altra volta.
Un forte temporale ci fa svegliare tutti il giorno dopo, tuoni fulmini e la pioggia che si fa sentire molto forte. Ci ritroviamo tutti in cucina (compreso la Vera). Boss dice: con questa pioggia oggi non verrà qui nessuno, è il giorno giusto per fare le prove dei nostri pezzi. Ci trasferiamo tutti nella taverna ed iniziamo a preparare gli strumenti. Arriva la Nessa tutta bagnata e infreddolita e dice: ciao preferisco stare qui, a casa m’annoio, poi guarda la Vera e prosegue, non è meglio se accendiamo il camino?. Hai ragione risponde, vieni di là nel ripostiglio c’è tutto quello che serve. Noi cominciamo a discutere sugli accordi musicali che dobbiamo fare e.., arriva la Claudia con la figlia in braccio infagottata che sembra un pacco. Sei pazza?, le dice la Vera, le farai prendere qualcosa. È meglio che sto qui, risponde, così mia mamma a casa si riposa un po'.
Nel giro di cinque minuti arrivano tutte le altre, ognuna con il suo motivo per essere qui. Dopo diverse interruzioni finalmente siamo pronti a suonare, Amy prende in mano il microfono, Red fa un rullio sulla batteria e.., la bimba scoppia a piangere a squarciagola. Guardo Boss che sfila la tracolla e appoggia la chitarra sul suo supporto con un’espressione rassegnata e all’improvviso una voce ci azzittisce tutti. Buongiorno ragazzi, Don Giuliano il parroco del paese (avrà poco meno di ottant’anni) è qui davanti a noi, che gioia vedere che ci sono ancora tanti giovani in questo paese dice, poi guarda me e prosegue: ciao Rego scusa se non ho suonato ma come sai il paese è piccolo e le voci corrono e m’hanno detto che questa casa è aperta a tutti (la Vera che mi fissa).
Insieme con quelli della cooperativa, prosegue Don Giuliano, stiamo organizzando la festa per la sera del ferragosto ma ci manca l’orchestrina e siccome voi siete musicisti mi sembra doveroso che sarete voi a far ballare e divertire la gente del paese. Ma noi facciamo una musica diversa, risponde Merlino, non conosciamo le canzoni che si ballano. Ma siete dei musicisti, replica Don Giuliano, avete diversi giorni per impararne qualcuna, saranno sufficienti quattro o cinque, siete giovani e imparate in fretta se volete. Guardo i ragazzi e., come potevo dir di no!. Va bene dico, faremo il possibile per riuscirci. Grazie dice Don Giuliano che il signore vi benedica e tutto il paese vi sarà grato, poi, s’avvicina alla Claudia e da una carezza alla bimba dicendo: ma come cresce questa bella bambina, si gira e dice ancora, grazie ragazzi e se ne va via.
I giorni che seguono li passiamo tutti a suonare e imparare 4-5 canzoni di liscio (di Casadei) e 4-5 canzoni famose di cantanti italiani (i Pooh Vasco Rossi Baglioni). Le ragazze fanno tutto il resto (preparare i pasti lavare i piatti fare i letti ecc.) senza disturbarci. Mentre ceniamo, uno di quei giorni, la Vera ci dice che dovremmo organizzare anche il pranzo di ferragosto visto che la festa si svolge di sera nella piazza del paese. Io propongo di fare un barbecue in giardino e se qualcuno vuole invitare qualcun’altro di farlo pure. Tutti accettano con entusiasmo e le ragazze si propongono di organizzare il tutto.
Arriva il ferragosto, Io e la Nessa (che sembra essere la più esperta) siamo addetti al barbecue (fiorentine salamelle costine e spiedini), Red e Boss portano in giardino i due tavoli che ci sono in taverna e apparecchiano (piatti tovaglie ecc.), Amy e Vera preparano il resto degli alimenti (insalate salsine patatine ecc.) mentre Merlino è addetto alle bevande (ha dovuto andare ad acquistarne alcune perché secondo lui quelle che avevamo non erano sufficienti).
Poco prima di mezzogiorno cominciano ad arrivare gli ospiti. La prima è la Carla che porta i dolci (felice d’esserci per non passare la festa da sola) poi arriva la Claudia con tutta la famiglia (compreso la madre), viene subito a farmi conoscere il marito (che trovo molto simpatico) così scopro che lavora da pochi mesi in un’azienda a venti chilometri e parte alle sette del mattino e torna alle sette di sera. Arrivano il fratello della Nessa con i suoi genitori insieme all’Ali e genitori, poi, la Giulia con i suoi due fratellini più giovani (i genitori sono impegnati alla cooperativa a preparare la festa di stasera). Per ultimo arrivano l’Ivana e la Marisa insieme ma da sole.
Qualcuno deve mangiare in cucina perché i due tavoli in giardino non sono sufficienti e c’è un via vai pazzesco, comunque, si mangia si parla si ride si beve e si scherza che arrivano le quattro e mezza quando ci accorgiamo dell’ora. Molliamo tutto e tutti avanti e indietro a portare gli strumenti in piazza per la festa.
Quelli della cooperativa hanno organizzato bene, hanno costruito un palco solo per noi con tanto di lucine colorate, file di bandierine per tutta la piazza e un sacco di tavoli pronti ad accogliere gli abitanti. Alle otto e mezza (all’imbrunire) c’era già un sacco di gente, alle nove iniziamo a suonare e moltissimi si buttano a ballare (tutti con tutti). Alle dieci la piazza era strapiena e avevamo già ripetuto le canzoni che avevamo imparato (Casadei) diverse volte (avevo l’impressione che nessuno si fosse accorto) e noto che anche le ragazze ballano un po' con tutti (giovani vecchi e anche ragazzini). La Carla continua a tagliare le angurie offerte dalla cooperativa. Alle undici l’ambiente comincia ad affievolirsi (qui è già tardi) così suoniamo le altre canzoni che abbiamo imparato ma pochi cantano (perlopiù i giovani). Alle undici e trenta non balla più nessuno così smettiamo e finalmente possiamo sederci anche noi a farci una birra, s’avvicina Don Giuliano accompagnato da altre persone a farci i complimenti per questa festa riuscita.
Alla fine (mezzanotte) dico ai ragazzi: lasciamo tutto qui e veniamo domani a prendere gli strumenti. Mi s’avvicina l’Ali e dice: stanotte vengo a dormire con te (rendendomi felice), mi prende a braccetto e c’incamminiamo verso casa. Dopo pochi passi s’avvicina la Nessa e dice: vengo con voi. Ma stiamo andando a casa, le rispondo. Lo so ma guarda che sul letto matrimoniale si dorme bene anche in tre. Stupito guardo l’Ali che dopo avermi sorriso dice: per me va bene.
Entriamo in camera e loro vanno in bagno, mi metto il mio pigiamino e mi butto sul letto. Escono tutte e due nude e mi mettono in mezzo. Ragazzi cose mai viste che mai avrei pensato che succedessero veramente, non vi dico quante ne ho fatte perché non mi credereste e si sono anche baciate fra loro (con la lingua). A notte inoltrata mi sveglio per andare in bagno, faccio piano per non svegliarle. Quando esco sento il bisogno di bere un po’ d’acqua, apro la porta della camera ma mi blocco perché sento un rumore e.., vedo Merlino che esce dalla camera della Vera e torna nella sua. Mi giro guardo le ragazze che dormono e penso: questo non è un albergo è un bordello.
Due giorni dopo (ci sono voluti per pulire e sistemare tutto), quattro auto sono ferme incolonnate una dietro l’altra fuori dal BARCA (la mia quella di Red quella di Boss e quella della Vera), le vacanze sono finite, baci abbracci e qualcuno piange. Vado a salutare la Carla e a bassa voce mi dice: se hai tempo di venire a trovarmi ricordati che da me puoi fare tutto quello che vuoi, fai buon viaggio e salutami i tuoi genitori, ah dimenticavo!., guarda che gli ho tagliati. Cosa?, Ma dai che hai capito, ciao. Esco fuori e la Claudia mi dice dandomi un bacio sulla guancia: ricordati che noi abbiamo delle cose in sospeso per colpa della Vera, quindi datti da fare. Abbraccio e bacio L’ali (forse mi sono anche innamorato) e ci ripromettiamo di vederci il prima possibile ma non so quando possa succedere perché mi sono iscritto all’università a Milano (ho preso un locale in affitto) la Bicocca dove proverò a diventare ingegnere informatico (se volete mi troverete lì). Prima di salire in macchina mi giro verso Merlino e Red e dico: però ragazzi dite la verità, ma che aria fresca che c’è qui!!.
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