Le Jenaise (atto 2-5)
di
Vanj B.
genere
dominazione
Cap.6 Iniziazione
Nei giorni seguenti, cominciavo a "Capire" cosa ero o cosa stavo per diventare, che la mia vita sarebbe stata tutta basata sul sesso, capivo cosa intendeva Lorenzo quando diceva "il massimo della parola amante", e che avrebbe preteso sempre di più. Le parole "iniziazione" e "Jenaise" mi rimbombavano continuamente in testa e io mi chiedevo se questo era quello che volevo dalla vita. Pensavo alla cerimonia come se fosse di una "Setta" religiosa e un po’ mi spaventava. Molte volte ho avuto il pensiero di andarmene ma non volevo tornare dai miei genitori "non sarei più riuscita a fare la vita di prima", pensavo di andare a vivere da sola in una grande città ma non ne avevo il coraggio, così, forse per sentirmi meno "Legata" dissi a Lorenzo che desideravo prendere la patente di guida. Due mesi dopo ho il desiderato "libretto" e Lorenzo mi regala l'auto dei miei sogni. In quei giorni ho scoperto, parlando con lui, che le Jenaise esistono da più di mille anni. All'epoca dell'Inquisizione, in Francia, i potenti "Signori" di allora, "che erano pochi" erano costretti dalla Chiesa e dal Papa a leggi molto ristrettive e severe "come sai", così un giorno, queste famiglie fondarono una "Setta segreta", rapirono o addirittura comprarono, in cambio di denaro o privilegi, delle giovanissime ragazze che passarono la vita a soddisfare tutte le "Perversioni e Depravazioni" dei loro "Padroni", così nacquero le Jenaise. Come vedi, mi dice Lorenzo, le cose sono cambiate, le Jenaise esistono ancora ma solo per propria "Libera" scelta e non costrette da alcuno. Il giorno della mia "Iniziazione" s’avvicinava "mancava poco più di un mese", Lorenzo mi dice di avere trovato il testimone. Siccome, dice, anche Ilenia deve fare l'iniziazione, la farete insieme, così Carlo sarà il tuo testimone ed io quello di Ilenia; con Carlo ho già parlato ed è d'accordo.
Non ero ancora convinta di questa cosa e, siccome il giorno dopo mi sarebbe arrivato il ciclo, ho detto a Lorenzo che me ne sarei andata per qualche giorno per riflettere "ero consapevole che quella era una decisione importante di quelle che ti cambiano la vita".
Il giorno dopo partii e venni a Roma. Si, sono venuta da te. Il mio unico pensiero eri tu, volevo un'amica per confidare e sfogare i miei dubbi pensavo che tu avresti risolto il mio problema. T’ho cercata all'università e, quando t’ho vista, eri con degli amici. Non ho avuto il coraggio di chiamarti così vi ho seguiti fino ad un Bar sperando che prima o poi saresti rimasta sola. Senza farmi notare mi siedo ad un tavolo vicino al vostro, poi, ascoltando i vostri discorsi capisco che non puoi essermi di nessun aiuto così mi alzo ed esco dal locale guardandoti ancora una volta "spero che ora il tuo pensiero sia di dispiacere per non esserci incontrate ma so che capirai".
Nei giorni seguenti faccio la turista, visito i musei, il vaticano, e le meraviglie di Roma antica, alcuni ragazzi mi fanno la "corte" e la cosa mi da un po’ fastidio, m’accorgo che la vita quotidiana della gente non è molto facile "assisto ad uno scippo ai danni di una signora di mezza età". Mi sento "sola", Lorenzo mi manca e.., si nonostante tutto sono innamorata di lui, penso che la mia vita sia il sogno di molte donne e che il sesso dopotutto è bello e va preso come un gioco. Così per l'ennesima volta torno alla villa, appena vedo Lorenzo gli corro incontro, l’abbraccio e gli dico: "Sono Pronta".
La settimana prima della cerimonia, Carlo e Ilenia si trasferiscono alla villa, lei mi dice d’essere molto emozionata, "sente" la cerimonia come se fosse un matrimonio e, forse, in un certo senso lo è. A volte si siede di fronte a me tenendo le gambe spalancate come se fosse abituata alla mia presenza, per me invece è la prima volta che qualcuno mi vede così e ci vuole qualche giorno prima che ci riesca. Giunge così il giorno fatidico, dopo il pranzo io e Ilenia usciamo e andiamo in un centro estetico "a farci belle", siamo un po’ agitate tutte e due, le "coiffeurs" ci chiedono se dobbiamo andare ad un ballo o a un ricevimento, guardandoci, ci mettiamo a ridere e Ilenia dice: a un "battesimo". Torniamo che è quasi l'ora di cena, saliamo in camera e, qui troviamo gli abiti "diciamo così" che dobbiamo indossare. Un paio di stivali neri lucidi alti fin in cima la coscia e una mantellina rossa di velluto corta "quindici centimetri sopra il ginocchio" chiusa in alto con una piccola catenella e con uno stemma sul dorso "tipo stemma Reale". Adelio bussa alla porta e ci avvisa che la cena è servita, noi usciamo e lui ci accompagna verso la Sala da Pranzo. Carlo e Lorenzo ci aspettano in fondo alle scale, sono elegantissimi "in Frac". Siete bellissime, ci dicono in coro, poi ci sediamo per la cena, Carlo ci chiede se siamo emozionate: un po’, dico io, ma loro lo sembrano più di noi.
Dopo cena ci trasferiamo nel salone che è illuminato con una luce accogliente e intima, due poltrone sono state messe di fronte al divano "otto posti", Bianca ci accompagna "io e Ilenia" alle poltrone e ci dice di rimanere li in piedi verso il divano dove Carlo e Lorenzo si sono seduti. Adelio mi porge un vassoio con sopra una specie di pergamena. Lorenzo mi dice: prendila e leggi ad alta voce. Io Angela Casarano in piena libertà di pensiero chiedo alla casata dei Roccassunta che ne hanno la facoltà di divenire Jenaise, e chiedo a Carlo D'Ambrosio di rappresentarmi come testimone di questa mia libera scelta. Lorenzo si alza, mi toglie la mantellina "così rimango nuda con gli stivali" e mi dice: ora puoi sederti. Mi siedo e appoggio le gambe sui braccioli della poltrona in modo che siano ben aperte. Le stesse cose, ora, le fa Ilenia con Carlo sulla poltrona in fianco la mia. Adelio porta una pergamena a Lorenzo che si alza dal divano e legge: io Lorenzo Taviano dei Roccassunta accetto la richiesta di Angala Casarano e, pertanto, a fronte di Carlo D'Ambrosio suo testimone, decreto che gli sia conferito il titolo di Jenaise con tutti i privilegi ad esso associati. Dopo che, anche Carlo fa la sua dichiarazione, arriva Bianca che "prima a me" inizia a depilarci, nel frattempo Adelio serve i caffè a tutti. Mentre Bianca "lavora", io e Ilenia ci guardiamo e sorridiamo, dopotutto questa cerimonia non è così terribile. Lorenzo accende un po’ di musica "soft" e si mette a parlare di "calcio" con Carlo. Quando Bianca ha finito, Carlo ci ricorda che da oggi dovevamo vivere sempre così depilate "nel frattempo vedevo che Lorenzo mi guardava e sicuramente era molto eccitato nel vedermi così". Carlo s’avvicina a me. Ora devi fare qualcosa per dimostrarmi la tua buona volontà mi dice, di diventare Jenaise. Io capisco e comincio a masturbarmi; per la prima volta nella mia vita lo facevo davanti a cinque persone. Nel salone si sentiva solo la musica di sottofondo, e, quando raggiunsi l'orgasmo, Lorenzo si avvicinò, mi diede un bacio e mi disse: sei stata bravissima, mi hai fatto "Morire". Poi toccò ad Ilenia, guardarla mentre si masturbava mi eccitò moltissimo e, quando raggiunse l'orgasmo mi sembrava quasi di averlo avuto io "era la prima volta che vedevo un orgasmo di una donna che non fosse il mio". Adelio ci serve dello champagne, e Lorenzo fa entrare nel salone un uomo sui sessant’anni che ci dovrà fare il tatuaggio. Ho un po’ di paura e chiudo gli occhi; Lorenzo mi bacia e mi tiene la mano per farmi coraggio, per circa venti minuti sento pizzicare la pelle "non soffro molto", quando li riapro vedo una ...J... nera giù in basso dove una volta c'erano i peli "Ilenia invece ha lanciato qualche gridolino e ho visto una lacrimuccia sul suo volto". A questo punto Adelio arriva con una macchina fotografica montata su di un cavalletto e ci scatta una foto così, sedute sulla poltrona con le gambe spalancate in modo che si veda bene il tatuaggio, poi, Lorenzo s’avvicina, si spoglia davanti a tutti "Carlo e Ilenia i domestici sono usciti dal salone" e mi fa fare l'amore orale "compreso la bevuta". Carlo invece, prende Ilenia da "dietro". Per finire la cerimonia leggiamo il giuramento. Io Angela Casarano avendo ricevuto il titolo di Jenaise Giuro di rispettare e accettare le regole ad esso associato, di non divulgarne il segreto ad alcuno e di accettare tutte le richieste che mi vengono fatte dalla persona che amo. Lorenzo mi consegna l'Attestato con la mia foto "sembra una carta d'identità un po’ più grande" che mi fa firmare, un librettino pieno di nomi ed un assegno bancario.
Oramai è notte fonda, prima di andare a dormire saluto Ilenia "ci diamo un bacio sulla guancia" che mi dice: Benvenuta tra "Noi". Anche a te, le rispondo. A letto non riesco a prender sonno, forse perché penso a questa giornata "incredibile" o forse, perché mi brucia un po’ il tatuaggio, ma poi m’addormento.
Cap.7 La Vita Normale
Cara Lucia, da quel giorno la mia vita cambiò veramente, mi sentivo più "donna matura", come se fossi sposata, oramai ero una Jenaise, avevo accettato d’esserlo e questo fatto mi tolse di dosso tutte le mie paure e i miei dubbi "spero che ora il tuo pensiero cerchi d’entrare nel mio e che tu comprenda le mie sensazioni". Ero felice, avevo tutto quello che una donna potesse desiderare e, anche se la mia vita era "tutta" basata sul sesso trovavo il tempo di fare tutto quello che fa una donna. Così, ho imparato a cucinare molto bene "Bianca mi ha dato delle lezioni" e, a volte, preparavo la cena da sola, ho imparato ad andare a cavallo "prendendo lezioni in un Maneggio qui vicino". Ho saputo che anche tu sai cavalcare "più avanti ti dirò da chi" e, che hai imparato all'università, comunque torniamo a me.
Qualche giorno dopo la mia iniziazione, Lorenzo fa portare in camera nostra un piccolo armadio e lo riempie di "oggetti" in lattice di tutte le misure e lunghezze "avrai capito di cosa parlo". Ci sono degli oggetti vibranti "funzionano a pile", "doppi", ci sono anche delle "palline" di diversa circonferenza legate assieme a due o tre da una cordicella, molti abitini sexy per lo più fatti di fibbie agganciate tra loro e dei "collarini" e laccetti di cuoio, praticamente ha acquistato un intero sex-shop. Da domani, mi disse, userai questi oggetti per le tue masturbazioni giornaliere. Così, iniziai prima con uno poi, col passare dei giorni anche con tre "oggetti" contemporaneamente. Qualche volta, per fare una sorpresa a Lorenzo, invece di usare quei "cosi", usavo degli oggetti che trovavo per casa e, naturalmente, Adelio mi filmava e, quando il venerdì sera guardavamo quelle videocassette m’accorgevo che erano dei veri e propri filmini pornografici. Lorenzo si eccitava moltissimo a vedermi così al punto che per un certo periodo di tempo preferiva masturbarsi guardandomi dal vivo usare quei "cosi" piuttosto che fare l'amore. A volte li fissava con dei laccetti in modo che non potessero "uscire" poi li "accendeva" e io dovevo camminare e tenerli fino a che decideva di fare l’amore,
Giunse l'inverno e con lui le feste. Natale lo passo a S.damiano con la mia famiglia e Lorenzo a Milano con la sua. Sono felice di passare qualche giorno con loro, a tutti porto un regalo che metto sotto l'albero. Mia madre mi trova molto cambiata "in meglio". Mi dice: parli e ti muovi come una "Signora". Da qualche mese esco con un ragazzo di famiglia nobile e ricca gli dico, l'ho conosciuto all'albergo e probabilmente frequentando il suo ambiente sono cambiata. Naturalmente vuole sapere tutto di lui e mi riempie di domande, vuole sapere se ha intenzione di sposarmi. Per ora no, gli rispondo, è troppo presto. A questo punto mi chiede se ho già fatto l'amore con lui e, senza aspettare la risposta mi dice di aspettare a farlo, di non essere troppo "facile" perché gli uomini sono tutti uguali e "dopo" ti considerano male. Mi sento arrossire in viso e gli dico: non ti preoccupare mamma so badare a me stessa. La notte di natale andiamo alla messa di mezzanotte tutti insieme; sta nevicando e penso a tutti gli anni passati in quello stesso modo e a come fosse "diverso" questo. Durante la messa guardo la mia famiglia, sono felice di essere qui tra loro ma avrei voluto ci fosse anche Lorenzo, per un attimo ho un po' di malinconia e tristezza e.... si, mi mancava anche se erano solo due giorni che non lo vedevo. Torniamo a casa e apriamo i regali, a mia madre ho portato un vestito da sera per passare l'ultimo dell'anno "ne ha sempre desiderato uno ma non lo ha mai comprato per non gettare soldi al vento, diceva". A mio padre un giaccone di "Montone", a mio fratello Corrado "si era fidanzato con una ragazza di un paese vicino da quattro mesi e sicuramente non avrebbe fatto l'amore fino al giorno del matrimonio nonostante avessero lui venticinque e lei ventidue anni" ho regalato un paio di sci, a mia sorella Rita, che da quest'anno faceva la prima Ragioneria, un "Computer" sapendo della sua passione di scrivere racconti e poesie. Come sai avevo un regalo anche per te che ti portai a casa il giorno dopo "spero ti sia piaciuto" ma, purtroppo non c'eri, anche tu ti eri trovata un fidanzato ed eri con lui a casa sua a conoscere i suoi genitori, così lo lasciai a tua madre.
Il ventisette saluto tutti e torno alla villa "con la mia auto", non faccio a tempo a scaricare le valigie che la sera stessa ripartiamo "con Lorenzo". Andiamo a festeggiare l'anno nuovo in uno Chalet a Cortina "tre settimane". La casa "chiamiamola così" è proprietà di Carlo "una volta apparteneva alla famiglia di Ilenia", come tutti "o quasi" gli Chalet è tutta perlinata, molto intima e con un caminetto in ogni locale. Naturalmente passeremo questa vacanza con loro "noi quattro soli soli". Quando arriviamo è notte fonda "Lorenzo ha le chiavi per entrare", senza far rumore saliamo in camera, Carlo e Ilenia sono già li nella loro stanza che dormono, e ci mettiamo a dormire. Il mattino successivo, appena mi sveglio Lorenzo mi dice: voglio che nel periodo che staremo qui in casa rimani sempre nuda "la casa è ben riscaldata da un impianto moderno che non si vede ma si sente". Io indosso un paio di calzettoni di lana alti fin sopra il ginocchio che fisso con un laccetto di cuoio e un giacchino senza maniche sempre di lana che lascio aperto davanti. Esco dalla stanza e vedo che giù nel salone "c'è un balcone interno che guarda giù" c'è Ilenia che sta apparecchiando la tavola anche lei nuda, scendo, la saluto e l’aiuto a preparare la colazione, così m’accorgo che le "penzolano" due cordicelle "le famose palline". Passiamo tutte le giornate per negozi, a sciare e nei vari locali di Cortina "ci divertiamo moltissimo" e, ogni volta che rientriamo nello Chalet, per prima cosa ci mettiamo nude tutte e due. Subito, la prima serata che passiamo lì, facciamo l'amore assieme "noi su un divano, Carlo e Ilenia su un altro". Nel salone c'è il camino acceso e fuori nevicava "fu un momento meraviglioso". La notte di S.Silvestro organizziamo una cenetta a lume di candela. Carlo e Lorenzo si vestono in "Frac" e ci attendono giù nel salone. Noi siamo vestite con corsetto con reggicalze e calze nere di seta "prima di vestirci ci siamo depilate a vicenda", scarpe lucide con tacchi a spillo, collarino con papillon e guanti lunghi sempre neri e ci siamo truccate molto "pesanti" con matita nera intorno alle labbra ecc. "sembravamo proprio due prostitute". Quando usciamo dalla camera e ci vedono, rimangono a bocca aperta si notava "chiaramente" che erano molto eccitati. Siete bellissime, ci dicono in coro, ci danno un bacio, ci offrono l'aperitivo poi ci fanno accomodare a tavola una di fronte all'altra e Carlo, da buon padrone di casa, serve la cena "ottima". Quando s’avvicina la mezzanotte ci fanno mettere in ginocchio "a quattro zampe" una a fianco all'altra sul tappeto rivolte verso la televisione "accesa" poi, dopo un po’ di "preliminari" ci "prendono" da "dietro". Così "messe", quando scocca la mezzanotte, Lorenzo stappa lo champagne e, tra i vari "gemiti, brindiamo al nuovo anno "io e Ilenia ci guardiamo e a malapena riusciamo a dire Buon Anno". Per concludere la serata, verso le tre del mattino Carlo prende due bicchierini piccoli "quelli per bere gli alcolici", ci fanno fare l'amore "orale" e al momento "buono" li riempiono con quella "cosa", poi ce li pongono e ci dicono: fate un brindisi al nuovo anno che sia molto intenso per tutti noi. Così io e Ilenia "siamo sedute una di fronte all'altra", tocchiamo i bicchierini con un bel "cin cin" e beviamo tutto in un fiato.
Il giorno prima di partire, Carlo dice a Lorenzo che desidererebbe venire a vivere con noi alla villa "con Ilenia", perché, dice lei si ente sola a vivere quando io non ci sono. Con Angela invece, sarebbe in ottima compagnia. Lorenzo mi chiede se sono d'accordo ed io acconsento con gioia "ormai siamo diventate ottime amiche". Vi aspetto per il primo di Marzo, gli dice, perché Angela ed io prima dobbiamo fare un favore a mio padre e, a metà Febbraio dovremo allontanarci dalla villa per una settimana. Io guardo Lorenzo "non ne sapevo nulla", lui capisce e mi dice: poi in auto ti spiego.
Cap.8 Un Viaggio Premio
Un viaggio "Premio". anzi, una crociera premio è quello che dovevamo fare per suo padre. Per festeggiare quarant'anni d’attività, a i dipendenti più meritevoli tra tutte le sue aziende, noleggia un'intera nave "con rispettivo equipaggio" e gli regala una crociera sul mediterraneo di una settimana "duecentocinquanta persone". Però, lui non ci vuole andare "forse passerà quei giorni in compagnia della sua Jenaise, penso io", e chiede a Lorenzo di andare al suo posto e di rappresentarlo "è il suo unico figlio". Il giorno della partenza "da Genova", noi siamo i primi a salire sulla nave perché lui "ed io", come da copione, deve ricevere tutti gli "ospiti" che arrivano uno ad uno "era un pomeriggio molto freddo e nuvoloso e c'era un vento molto fastidioso, noi eravamo vestiti eleganti ma molto coperti, io indossavo un vestito lungo fino ai piedi con la pelliccia sopra". Per più di due ore, siamo rimasti in piedi in cima alla passerella a ricevere gli ospiti che arrivavano e, ad ognuno di loro dovevamo stringere la mano. Lorenzo diceva: "Benvenuti" e loro: "grazie" Con me, invece, alcuni si presentavano con nome e cognome, altri dicevano solo "Piacere", qualcuno addirittura tentò un "Baciamano" "fu divertente" alla fine però, mi faceva male il braccio. C'era di tutto, dirigenti, operai, impiegati, coppie e singoli, giovani e anche alcuni pensionati. La nave partì anzi, salpò e Lorenzo pronunciò un discorso di benvenuto "all'interfono" scusandosi per la mancata presenza del padre che "poverino", è stato costretto a letto da un leggero malore e augurando a tutti un piacevole viaggio. In quella settimana il mio abbigliamento fu molto "castigato" e dovevo sempre stare molto attenta a non aprire troppo le gambe. Passavamo tutte le giornate a parlare con gli ospiti "dovevamo stare un po’ con tutti" a volte insieme, a volte separati su argomenti d’ogni genere "molto di Lavoro". Lorenzo si comportava come un "vero" Manager, ha una voce calda ma "ferma" e autoritaria "come suo padre" e ha sempre la risposta "pronta" su qualsiasi argomento "non lo ho mai sentito una volta sbagliare una parola". Io, invece, mi sento come una "Diva", ogni persona che m’incontra mi sorride e mi saluta "dopotutto sono la ragazza del capo".
Tra quelle persone, ho conosciuto una coppia a cui mi sono un po’ affezionata "forse perché erano molto simpatici o forse perché erano nativi di un paesino vicino al mio", lui "Donato trent’anni" era operaio e lei "Francesca ventotto" impiegata nella stessa ditta. Abitavano in un paesotto della provincia di Milano "zona Brianza" in una casa in affitto e avevano un figlio di tre anni che, per fare questa crociera, lasciarono in custodia a dei parenti. Con loro feci una delle escursioni previste dalla crociera "Atene" perché Lorenzo non poteva venire "aveva una specie di conferenza con i capireparto". Durante la visita della città "bellissima", arrivammo in un luogo dove si doveva salire su di una scalinata molto ripida, io presi una scusa per non salire "sai il perché" e Francesca rimane con me per farmi compagnia così mi racconta la sua vita. Lavorando entrambi, mi dice, fra dieci anni riuscirò a comprarmi un appartamento. Poi mi chiede come ho conosciuto Lorenzo e mi dice: sei stata fortunata, t’invidio "naturalmente, non gli dico niente delle Jenaise". La mia vita sessuale a bordo è molto "ristretta", tutte le sere, però, prima di scendere per la cena, Lorenzo mi fa "mettere o indossare non so come dirlo ma credo che hai capito" le famose "palline", "tre dietro e due davanti un po’ più grosse", che devo "tenere" per tutta la serata fino a quando torniamo in cabina. Mi sento un po’ imbarazzata "ho sempre paura che mi escano e cadano giù, pensa che figura che farei" e quando mi siedo alla tavola faccio un po’ di fatica così mi ricordo di Simona un anno prima a S.Moriz e penso "ecco il perché".
Dopo la cena si va tutti alla discoteca che c'è sulla nave, mi piacerebbe molto fare qualche ballo "veloce" ma, purtroppo non posso "sempre per lo stesso motivo" e, ogni tanto, mi devo appartare in un angolino perché le due "cordicelle" che mi penzolano giù mi sfregano sulle gambe creandomi un leggero prurito. I balli "lenti", però li posso fare. Una sera, mentre Lorenzo balla con una signora che era "sola", un "direttore" di una delle filiali della banca m’invita "ed io accetto", mentre balliamo, lui si stringe a me e, all'improvviso mi mette una mano sul sedere. La paura che avesse capito che ero senza gli slip mi fa fare uno "scatto", così "sento" che mi esce una "pallina" sul "davanti". Mi "stacco" da lui e, con passo veloce "ero terrorizzata" vado alla toilette, per fortuna andò tutto bene e mi "risistemai". Quando torno nella "sala", mi viene incontro scusandosi dell'accaduto "la mano sul sedere", mi dice: lei è troppo bella....è stato più forte di me.... per favore non dica niente al signor Lorenzo. Io gli rispondo: va bene, la perdono, ma che la cosa non si ripeta mai più. Quando torniamo in cabina, invece, gli racconto l'accaduto e lui si eccita moltissimo così, nonostante sia molto stanco, facciamo l'amore "quella fu l'unica volta in tutta la crociera".
Al ritorno si ripeté la cerimonia dei saluti "strette di mano a tutti", vennero anche a salutarmi Francesca e Donato e mi diedero il loro numero di telefono dicendomi che, se fossi passata dalle loro parti, di andare a trovarli. Mentre siamo sull'autostrada per tornare a casa, Lorenzo dice: voglio fermarmi a S.Remo a fare un saluto a Massimo, è un bel po’ che non lo vedo. Poi aggiunge: guarda che solo lui e suo padre sanno delle Jenaise "per farmi capire come dovevo comportarmi". Arriviamo davanti ad un cancello, la solita villona "che non si vede", penso, ci facciamo riconoscere ed entriamo con la macchina. Mentre il cancello si richiude vedo che dietro di noi due grossi Dobermann ci seguono. Davanti all'entrata della casa un domestico ci attende e ci apre la portiera "i cani si posizionano e si "siedono" ai lati della porta" e Massimo ci viene incontro per salutarci. Sei sempre bellissima, mi dice, poi arriva Anna "la sorella" che ci saluta e dice: ma quand'è che vi sposate voi due?. Io guardo Lorenzo ma lui non dice nulla così gli rispondo: siamo ancora giovani per ora pensiamo a divertirci. Entriamo nella casa e Massimo ci accompagna nello studio dove ci attende il padre. Più che uno studio sembrava una biblioteca, il padre di Massimo era seduto dietro una scrivania. Un uomo sui sessant'anni, aveva due baffoni e capelli grigi, doppiopetto sempre grigio con l'orologio a catena nel taschino, gli occhiali e una grossa pancia "sembrava un professore scolastico", mi faceva venire alla mente un grosso Gufo che vidi in un film a cartoni animati. Prima saluta Lorenzo, poi mi porge la mano e dice: benvenuta. A questo punto, Massimo e Anna, praticamente sollevano di peso Lorenzo prendendolo sotto braccio e lo trascinano via dicendogli: vieni a vedere come abbiamo arredato le nostre camere, così, mi ritrovo sola con lui. Si accomodi pure, mi dice. Siedo su di una poltrona di pelle nera che sta’ di fronte alla scrivania, vedo che lui mi fissa sulle gambe e dice: guarda, che io so chi sei. Di colpo sento la faccia che mi brucia non riesco a parlare, con uno sforzo tento di allargare le gambe ma ho la gonna stretta e non ci riesco, e lui: gradisci uno scotch?.. Si grazie, rispondo. Mentre si gira per prendere da bere io sollevo un po’ la gonna così riesco ad aprire un po’ le gambe, lui si avvicina, mi porge il bicchiere e, mentre io bevo, si abbassa per guardarmi. Sono pietrificata, vorrei urlare per chiamare qualcuno ma non ci riesco, probabilmente il mio viso era di colore viola, lui mi guarda e capisce, si alza e mi dice: scusa... per un attimo m’hai fatto ritornare giovane... grazie. Lo guardo "ha un'espressione molto dolce" e in quel momento si sente la voce della moglie che arriva "chiudo le gambe ma quasi mi dispiace di non averle aperte di più", lui me la presenta, poi arriva Lorenzo con gli altri. Un'ora dopo ripartiamo e in auto racconto a Lorenzo l'accaduto. Scusa, mi dice, non te l'avevo ancora detto ma una delle "regole" delle Jenaise è che quando sono di fronte ad una persona che sa chi sono, devono tenere le gambe aperte come fai con Adelio e Bianca. Lo avevo capito, gli rispondo, ma volevo essere sicura.
Cap.9 La Pioggia
Da due giorni piove a dirotto, sono qui nel salone seduta sul divano che guardo la pioggia cadere attraverso le finestre, si sente solo l'acqua. Non so cosa fare e mi sento un po’ sola "sono le due del pomeriggio e Lorenzo è al lavoro", oggi mi sono anche arrivate le mestruazioni così ho indossato un bel maglione a dolcevita blu e un paio di jeans aderenti. Accendo la televisione e la sintonizzo su di una soap opera che sto seguendo da qualche giorno, mi faccio portare un caffè da Bianca poi mi metto a sfogliare qualche rivista.
Sento il suono di un campanello, penso che sia il telefono ma arriva Bianca che mi dice: hanno suonato al cancello. Vada a vedere chi è, le rispondo mentre penso a chi possa essere che va in giro con questa pioggia. Il signor Carlo, mi dice quando torna. E’ Ilenia, penso a voce alta, accidenti oggi è il primo di marzo e vengono a stare qui alla villa mi ero completamente dimenticata!!: vada ad aprire. Attraverso la finestra offuscata dalla pioggia vedo la sagoma di Carlo entrare a piedi dal cancello, in una mano tiene l'ombrello e nell'altra la mano di Ilenia. Con la mano cerco di pulire un po’ il vetro per vedere meglio, poi urlo... ma è nuda.!!; è Pazzo, prenderà una polmonite. Corro alla porta d'ingresso gridando a Bianca... Apro io!!, apro io.
Quando entrarono in casa rimasi senza fiato, Ilenia era completamente nuda, non aveva neanche le scarpe ne collane ne orecchini ne anelli al dito. I capelli tutti raccolti sopra la testa ed era tutta bagnata dalla pioggia. In bocca aveva una "Pallina" unita da due laccetti di cuoio tenuti da una fibbia dietro la testa "non poteva parlare e io vedevo del liquido colare giù dalla bocca e non capivo se fosse saliva o l'acqua della pioggia" e si vedevano chiaramente due cordicelle penzolare giù in basso. Era di carnagione bianchissima e il suo tatuaggio "la famosa J" spiccava subito all'occhio. Carlo, che era vestito con un impermeabile, giacca e cravatta, mi disse: ciao poi, senza aggiungere altro, andarono nel salone. Ilenia apre le gambe "rimanendo in piedi", si piega con la testa in giù verso il pavimento e con le mani s’allarga le natiche. Carlo le s’avvicina, si piega e con calma le toglie le palline, prima quelle davanti poi quelle dietro, lei si rialza e lui gli toglie, slacciando la fibbia dietro la testa, la pallina che aveva in bocca e le appoggia sul divano "erano più grosse di quelle che usavo io". Lei mi guarda e mi dice: ciao!!, poi lui le s’avvicina, gli da un bacio sulla bocca e dice: io vado, sono già in ritardo, mi saluta con un gesto e se ne va. Per un attimo resto sconcertata poi vedo che Ilenia è ancora tutta bagnata e urlo: Bianca per favore porti degli asciugamani. Hai freddo?, gli chiedo, Un po’, mi risponde, poi arriva Bianca. Io l'aiuto ad asciugarsi, chiedo a Bianca di servirci un te caldo e ci sediamo sul divano.
Hai fatto il viaggio così, le chiedo. Con le Palline?. Si, mi risponde, quando siamo partiti tre ore fa sono salita così in auto come mi hai visto, Carlo ha i vetri della sua auto "oscuranti", dal di fuori non si riesce a vedere all'interno mentre viceversa da dentro si vede tutto quello che c’è fuori. Pensa che a un semaforo, mentre eravamo fermi, un venditore di fiori s’è avvicinato al finestrino e ha appoggiato la faccia per vedere all'interno. Ti ha vista? gli chiedo, Speriamo di no, mi risponde, per lui. In quel momento lo sguardo mi va sulle palline che erano li sul divano e dico: chissà perché agli uomini piace così tanto vederci con quelle cose. E' come se ti possedesse contemporaneamente da tutte le parti, mi risponde, ma anche per altri motivi più psicologici, ti faccio degli esempi. Uno potrebbe essere, così nessun altro potrà averti, oppure visto che il sesso è il tuo lavoro!!, lavora, ma io penso che il vero motivo sia il senso di potere nei tuoi confronti che fai tutto quello che vuole senza obbiettare, anche le cose più strane. Vado a prenderti un vestito?, le chiedo. No, mi risponde, devo rimanere così fino a che lui torna, i vestiti me li porterà lui. Stasera?. No, non credo forse fra qualche giorno.
Con il suo arrivo alla villa la mia vita divenne più intensa "anche sessualmente, poi capirai il perché" e meno noiosa. Ilenia, mi racconta la sua vita, praticamente tutta passata nei collegi Svizzeri "i migliori". Un giorno, mi dice, i miei genitori arrivarono al collegio ,avevo quindici anni, e chiesero un colloquio con me alla Madre Superiora. Piangendo, mia madre mi disse che le cose andavano male e che non avrebbero potuto più pagare la retta. C'è una soluzione, mi disse, ma dovrai essere tu a decidere. Fra qualche giorno ti faremo conoscere un ragazzo di qualche anno maggiore di te, se ti piacerà, potrai andare a vivere con lui e, probabilmente non ti sposerà ma saprà darti una vita agiata altrimenti, disse, l'alternativa…. non c'è. Dopo due giorni mi fecero conoscere Carlo e me ne innamorai subito, era più timido di me. Pensa che fu la suora, in un certo senso, a farmi capire cosa dovevo diventare e perché andavo a vivere con lui, iniziò con il darmi lezioni di sesso in privato cercando, con parole adeguate, di farmi capire come si fa all'amore poi, mi fece scrivere la famosa "dichiarazione" che diede ai miei genitori da firmare. Carlo venne a prendermi e mi portò a villa "Lorianne" ad Aosta, davanti alla porta quasi non aveva il coraggio di dirmi che dovevo spogliarmi ma io avevo già capito e lo feci senza dagli troppa importanza. Tre giorni dopo il mio arrivo alla villa, i miei genitori firmarono la loro separazione, mia madre andò a vivere in Inghilterra con un uomo che gli promise di mantenerla. Mio padre, invece, con i pochi soldi che aveva partì per l'Australia per rifarsi una nuova vita, non poteva rimanere qui perché si vergognava a farsi vedere dalla gente che lo conosceva ridotto così.
Dopo una settimana facciamo l'amore per la prima volta "lo era anche per lui", fu molto bello e, praticamente, feci tutto io poi, mi disse le "regole" che dovevo rispettare e il resto lo sai.
Lorenzo rientra che è quasi l'ora di cena "dopo due giorni dal suo arrivo", ci saluta e va a cambiarsi d'abito poi, ci mettiamo a tavola "guardando Ilenia, quasi mi dispiace di non essere nuda anch'io". Quando Bianca serve il caffè, si alza e sale sul tavolo verso di noi, apre le gambe e dice: Io sarò il dolcetto. Carlo m’ha detto che tutte le sere fino a che non torna durante la cena devo avere un orgasmo e voi sarete i testimoni. Quando Carlo torna alla villa, dopo dieci giorni, la trova ancora così come l'aveva lasciata, le da un bacio e le dice: Ti ho portato i vestiti "io indossavo uno di quei abiti da sex-shop, gonna nera di pelle cortissima tenuta insieme sui fianchi da dei laccetti molto larghi in modo che si capiva che sotto non c'era nulla e un reggiseno di cuoio "aperto", finalmente le mestruazioni erano finite", poi, si rivolge a noi e dice: s’è comportata bene?. Non troppo, risponde Lorenzo, ci ha fatto andare tutto per "traverso". E, tutti, ci sediamo con una sana e allegra risata.
Cap.10 Lei e Gli Altri
In questo momento, ho il ricordo di tutte le nostre discussioni che facevamo sull'amore sul sesso e sugli uomini, ci raccontavamo tutti i nostri desideri e i nostri pensieri su questi argomenti per delle ore credendo fermamente alle nostre idee. Per me, ti dicevo, il sesso non può esistere senza l'amore, non riuscirei mai a farlo senza volere un po’ di "bene" a quell'uomo. Ora, invece, mi sto chiedendo se sia possibile amare contemporaneamente due persone oppure se, per amore verso una persona, sia possibile accettare di fare del sesso con un'altra.
Una sera mentre siamo a letto, prima di addormentarci, Lorenzo spegne la luce e mi dice: domani farai l'amore con Ilenia. Non so lui a quale reazione pensò, ma con stupore, il mio primo pensiero fu "finalmente".
Per un attimo non parlai poi gli dissi: Carlo lo sa? si mi rispose, ed io. Va bene.
Quella notte non sono riuscita a dormire, mi meravigliavo di me stessa ma accettai il fatto che desideravo moltissimo fare l'amore con lei. Quella notte pensai anche a te e a quei famosi discorsi che facevamo, forse la realtà è sempre diversa, pensavo, o forse sono io che sono cambiata ma..... non vedevo l'ora.
Appena c’incontriamo, il mattino dopo, ci salutiamo e ci diamo un bacio sulla guancia ma, dallo sguardo che ci diamo, capisco che anche lei sa quello che dovrà succedere. Era una bella giornata di sole "una delle prime di quella stagione" anche se non molto calda e decidemmo di passarla al mare ma, in realtà, "io e lei" passammo tutta la giornata a "cercarci" continuamente. Ci fissiamo e ci sorridiamo cercando di comportarci come in un giorno comune ma, non riusciamo a distogliere gli occhi l'una dall'altra.
La sera, ceniamo in un ristorante poi andiamo al cinema. Ci fanno sedere una a fianco dell'altra "Lorenzo a sinistra Carlo a destra e noi nel mezzo" e, quando le luci si spengono, ci prendiamo per mano. Fu un momento dolcissimo che durò per tutto il film e, credimi Lucia, quando alla fine usciamo se qualcuno mi avesse chiesto che film ho visto non avrei saputo rispondergli. Rientriamo che era già passata la mezzanotte, ci sediamo sul salotto "c'è il camino acceso" poi, Lorenzo mette una musica soffusa e ci versa qualcosa da bere. Si siede vicino a me e mi porge il bicchiere e mi da un bacio, bevo e lui mi dice: vai da lei.
Mi alzo e vado a sedermi accanto ad Ilenia tenendo il bicchiere in mano e gli dico: cin cin..., lei avvicinando il suo bicchiere mi risponde: a noi!!. Ci guardiamo e, invece di bere ci diamo un bacio sulla bocca molto dolcemente. Contemporaneamente appoggiamo i bicchieri sul pavimento e ci abbracciamo baciandoci "questa volta con la lingua" mentre Lorenzo e Carlo si misero di fronte a noi a guardarci. Fu uno dei giorni "anzi delle notti" più belli della mia vita, anche se ci fossero state cento persone lì che mi guardavano per me esisteva solo lei e nessun altro. Piano piano ci spogliammo a vicenda e andammo avanti ad amarci per più di due ore "ho avuto diversi orgasmi e ho scoperto cosa prova un uomo quando fa l'amore orale a noi donne". Lorenzo e Carlo non fecero assolutamente nulla "credo" guardarono e basta e, alla fine, ci dissero: siete state bravissime. Io mi avvicinai a Lorenzo, lo baciai e gli dissi: ti amo. Prima di dormire ho pensato ancora a te e a quei discorsi "famosi", pensavo a come due ore di tempo possano cambiare la vita e la mentalità di una persona..., in meglio.
Come t’ho già accennato, da quel giorno la mia vita sessuale divenne più intensa e, con Ilenia, praticamente facevo l'amore tutti i giorni. Quando Carlo e Lorenzo erano a casa, si divertivano molto a farci fare dei "giochetti" forse per noi un po’ strani ma per loro molto eccitanti. Ci cospargevano di "pannamontata" e ci dicevano di fare la "lotta-libera" tra noi poi, quando erano sufficientemente eccitati si "inserivano" tra noi e facevamo l'amore, oppure, ci mettevano a quattro “zampe” inginocchiate una a fianco l'altra, prendevano uno di quei "cosi" in lattice e lo appoggiavano per terra al lato opposto della stanza, quella di noi che per prima lo raggiungeva e lo riportava "prendendolo con la bocca" vinceva la gara "chi perdeva doveva far avere un orgasmo con la lingua a chi vinceva" oppure, ci facevano fare l'amore orale e ci "spruzzavano" sul viso poi, io e lei, dovevamo "pulirci" a vicenda con la lingua oppure, dopo avere fatto l'amore orale, dovevamo tenere in bocca quella "cosa" fare un "gargarismo" e poi "passarcela", sempre con la bocca, prima di "bere" e molte altre cose. Le giornate che passavamo "sole" invece, dovevamo fare l'amore almeno due volte il giorno tra noi "invece delle solite masturbazioni" usando "quei cosi", Carlo, ce ne portò alcuni "doppi" più lunghi in modo che potevamo "usarli" insieme "lei da una parte io dall'altra" e, naturalmente, Adelio ci filmava.
Passiamo le vacanze tutti insieme ad Ibiza, dove giungiamo con il panfilo di Lorenzo che ormeggiamo nel porto. Siccome questa è l'isola dove "tutto" è permesso, come prima cosa andiamo a fare dello shopping per acquistare degli abiti adatti al luogo. Il primo abito che indossiamo "io e Ilenia" per la sera, è una tutina "tipo shorts" leggera di colore giallo così aderente che mi penetra da ogni parte e, guardandomi allo specchio, mi vedevo come se fossi nuda. Passeggiamo per le vie della città vecchia piene di gente "quasi tutti giovani" di negozi e di locali di tutti i generi e, nonostante molti ragazzi ci guardano con occhi di "desiderio", ci accorgiamo che ci sono molte ragazze vestite molto sexy "anche più di noi" così, quando ci sediamo in un locale a prendere un drinks ci viene spontaneo tenere le gambe aperte; i nostri uomini si eccitarono molto ma, chi passando s’accorgeva di noi gli diventava il viso rosso-bordò.
Concludiamo la serata in una discoteca dove, mentre Carlo e Lorenzo ci guardano tranquillamente seduti, ci scateniamo a ballare su di un "palchetto" creando tutt'intorno una schiera di uomini che c’incitavano "molto eccitati".
La sera dopo indossavamo un abito lungo ma aperto sui fianchi in modo che si capiva che sotto non vi era nulla; di giorno invece, andavamo ad abbronzarci nelle varie insenature e spiaggette dell'isola e, siccome le persone erano quasi tutte nudiste anche noi prendevamo il sole nude "gli uomini invece in costume" con la differenza, però, che noi eravamo depilate e che dovevamo tenere le gambe aperte "così volevano loro". Tutte le persone che passavano vicino non riuscivano a togliere lo sguardo da noi e, a volte, mi sentivo molto imbarazzata "specialmente quando passavano coppie un po’ anziane o gruppetti di sette otto persone" così chiudevo gli occhi e aspettavo che si fossero allontanati. Una sera, mentre passeggiamo, quattro ragazzotti s’avvicinano a noi e cominciano a fare degli apprezzamenti pesanti tipo: guardate che belle "F....", non vi sembra che siano sprecate con questi due faccia di "C....?". Poi, uno di loro da una specie di sberla alla gonna di Ilenia sollevandola "avevamo un vestitino corto con gonna svolazzante di plissé" e, così videro che sotto non vi era nulla "praticamente gli videro il sedere". Per un attimo si ammutolirono poi cominciarono a darci delle "Prostitute" e uno di loro ci disse: se venite con noi vi diamo cento euro in più. A questo punto Carlo, “che nel frattempo si era tolto l'orologio dal polso” e Lorenzo senza dire una parola si girarono e iniziarono a dagliele di santa ragione fino a che non se la diedero a gambe levate e, noi ci guardammo prima stupite e meravigliate poi ci sentimmo orgogliose e protette "anche se a vederli non si direbbe, scopriamo che sono esperti in arti marziali di difesa personale" e gli buttiamo le braccia al collo baciandoli.
Quando torniamo sulla barca è notte fonda, sono un po’ su di giri anche perché ho bevuto un bicchiere di troppo e, per la prima volta nella mia vita, ho fatto l'amore "di gruppo". Per tutta la notte Lorenzo, Carlo e Ilenia mi "prendono" contemporaneamente alternandosi da tutte le "parti" del mio corpo "non so dirti quanti orgasmi ho avuto". Quando mi sveglio, il giorno dopo, mi rendo conto di quello che è successo "ho fatto l'amore con un uomo che non amo", sveglio Lorenzo che dorme a fianco e gli dico: ho fatto l'amore con un altro uomo non sei geloso?. No, mi risponde, perché l'ho voluto io....ti è piaciuto?.. Si, gli rispondo, molto. Stasera faremo la stessa cosa a Ilenia mi dice, sei gelosa se faccio l'amore con lei?. Non lo so, gli dico, forse. Fu molto bello ed eccitante vedere il "piacere" di Ilenia mentre faceva l'amore con noi tutti assieme che quasi mi dispiaceva non averlo fatto prima.
Nei giorni seguenti, cominciavo a "Capire" cosa ero o cosa stavo per diventare, che la mia vita sarebbe stata tutta basata sul sesso, capivo cosa intendeva Lorenzo quando diceva "il massimo della parola amante", e che avrebbe preteso sempre di più. Le parole "iniziazione" e "Jenaise" mi rimbombavano continuamente in testa e io mi chiedevo se questo era quello che volevo dalla vita. Pensavo alla cerimonia come se fosse di una "Setta" religiosa e un po’ mi spaventava. Molte volte ho avuto il pensiero di andarmene ma non volevo tornare dai miei genitori "non sarei più riuscita a fare la vita di prima", pensavo di andare a vivere da sola in una grande città ma non ne avevo il coraggio, così, forse per sentirmi meno "Legata" dissi a Lorenzo che desideravo prendere la patente di guida. Due mesi dopo ho il desiderato "libretto" e Lorenzo mi regala l'auto dei miei sogni. In quei giorni ho scoperto, parlando con lui, che le Jenaise esistono da più di mille anni. All'epoca dell'Inquisizione, in Francia, i potenti "Signori" di allora, "che erano pochi" erano costretti dalla Chiesa e dal Papa a leggi molto ristrettive e severe "come sai", così un giorno, queste famiglie fondarono una "Setta segreta", rapirono o addirittura comprarono, in cambio di denaro o privilegi, delle giovanissime ragazze che passarono la vita a soddisfare tutte le "Perversioni e Depravazioni" dei loro "Padroni", così nacquero le Jenaise. Come vedi, mi dice Lorenzo, le cose sono cambiate, le Jenaise esistono ancora ma solo per propria "Libera" scelta e non costrette da alcuno. Il giorno della mia "Iniziazione" s’avvicinava "mancava poco più di un mese", Lorenzo mi dice di avere trovato il testimone. Siccome, dice, anche Ilenia deve fare l'iniziazione, la farete insieme, così Carlo sarà il tuo testimone ed io quello di Ilenia; con Carlo ho già parlato ed è d'accordo.
Non ero ancora convinta di questa cosa e, siccome il giorno dopo mi sarebbe arrivato il ciclo, ho detto a Lorenzo che me ne sarei andata per qualche giorno per riflettere "ero consapevole che quella era una decisione importante di quelle che ti cambiano la vita".
Il giorno dopo partii e venni a Roma. Si, sono venuta da te. Il mio unico pensiero eri tu, volevo un'amica per confidare e sfogare i miei dubbi pensavo che tu avresti risolto il mio problema. T’ho cercata all'università e, quando t’ho vista, eri con degli amici. Non ho avuto il coraggio di chiamarti così vi ho seguiti fino ad un Bar sperando che prima o poi saresti rimasta sola. Senza farmi notare mi siedo ad un tavolo vicino al vostro, poi, ascoltando i vostri discorsi capisco che non puoi essermi di nessun aiuto così mi alzo ed esco dal locale guardandoti ancora una volta "spero che ora il tuo pensiero sia di dispiacere per non esserci incontrate ma so che capirai".
Nei giorni seguenti faccio la turista, visito i musei, il vaticano, e le meraviglie di Roma antica, alcuni ragazzi mi fanno la "corte" e la cosa mi da un po’ fastidio, m’accorgo che la vita quotidiana della gente non è molto facile "assisto ad uno scippo ai danni di una signora di mezza età". Mi sento "sola", Lorenzo mi manca e.., si nonostante tutto sono innamorata di lui, penso che la mia vita sia il sogno di molte donne e che il sesso dopotutto è bello e va preso come un gioco. Così per l'ennesima volta torno alla villa, appena vedo Lorenzo gli corro incontro, l’abbraccio e gli dico: "Sono Pronta".
La settimana prima della cerimonia, Carlo e Ilenia si trasferiscono alla villa, lei mi dice d’essere molto emozionata, "sente" la cerimonia come se fosse un matrimonio e, forse, in un certo senso lo è. A volte si siede di fronte a me tenendo le gambe spalancate come se fosse abituata alla mia presenza, per me invece è la prima volta che qualcuno mi vede così e ci vuole qualche giorno prima che ci riesca. Giunge così il giorno fatidico, dopo il pranzo io e Ilenia usciamo e andiamo in un centro estetico "a farci belle", siamo un po’ agitate tutte e due, le "coiffeurs" ci chiedono se dobbiamo andare ad un ballo o a un ricevimento, guardandoci, ci mettiamo a ridere e Ilenia dice: a un "battesimo". Torniamo che è quasi l'ora di cena, saliamo in camera e, qui troviamo gli abiti "diciamo così" che dobbiamo indossare. Un paio di stivali neri lucidi alti fin in cima la coscia e una mantellina rossa di velluto corta "quindici centimetri sopra il ginocchio" chiusa in alto con una piccola catenella e con uno stemma sul dorso "tipo stemma Reale". Adelio bussa alla porta e ci avvisa che la cena è servita, noi usciamo e lui ci accompagna verso la Sala da Pranzo. Carlo e Lorenzo ci aspettano in fondo alle scale, sono elegantissimi "in Frac". Siete bellissime, ci dicono in coro, poi ci sediamo per la cena, Carlo ci chiede se siamo emozionate: un po’, dico io, ma loro lo sembrano più di noi.
Dopo cena ci trasferiamo nel salone che è illuminato con una luce accogliente e intima, due poltrone sono state messe di fronte al divano "otto posti", Bianca ci accompagna "io e Ilenia" alle poltrone e ci dice di rimanere li in piedi verso il divano dove Carlo e Lorenzo si sono seduti. Adelio mi porge un vassoio con sopra una specie di pergamena. Lorenzo mi dice: prendila e leggi ad alta voce. Io Angela Casarano in piena libertà di pensiero chiedo alla casata dei Roccassunta che ne hanno la facoltà di divenire Jenaise, e chiedo a Carlo D'Ambrosio di rappresentarmi come testimone di questa mia libera scelta. Lorenzo si alza, mi toglie la mantellina "così rimango nuda con gli stivali" e mi dice: ora puoi sederti. Mi siedo e appoggio le gambe sui braccioli della poltrona in modo che siano ben aperte. Le stesse cose, ora, le fa Ilenia con Carlo sulla poltrona in fianco la mia. Adelio porta una pergamena a Lorenzo che si alza dal divano e legge: io Lorenzo Taviano dei Roccassunta accetto la richiesta di Angala Casarano e, pertanto, a fronte di Carlo D'Ambrosio suo testimone, decreto che gli sia conferito il titolo di Jenaise con tutti i privilegi ad esso associati. Dopo che, anche Carlo fa la sua dichiarazione, arriva Bianca che "prima a me" inizia a depilarci, nel frattempo Adelio serve i caffè a tutti. Mentre Bianca "lavora", io e Ilenia ci guardiamo e sorridiamo, dopotutto questa cerimonia non è così terribile. Lorenzo accende un po’ di musica "soft" e si mette a parlare di "calcio" con Carlo. Quando Bianca ha finito, Carlo ci ricorda che da oggi dovevamo vivere sempre così depilate "nel frattempo vedevo che Lorenzo mi guardava e sicuramente era molto eccitato nel vedermi così". Carlo s’avvicina a me. Ora devi fare qualcosa per dimostrarmi la tua buona volontà mi dice, di diventare Jenaise. Io capisco e comincio a masturbarmi; per la prima volta nella mia vita lo facevo davanti a cinque persone. Nel salone si sentiva solo la musica di sottofondo, e, quando raggiunsi l'orgasmo, Lorenzo si avvicinò, mi diede un bacio e mi disse: sei stata bravissima, mi hai fatto "Morire". Poi toccò ad Ilenia, guardarla mentre si masturbava mi eccitò moltissimo e, quando raggiunse l'orgasmo mi sembrava quasi di averlo avuto io "era la prima volta che vedevo un orgasmo di una donna che non fosse il mio". Adelio ci serve dello champagne, e Lorenzo fa entrare nel salone un uomo sui sessant’anni che ci dovrà fare il tatuaggio. Ho un po’ di paura e chiudo gli occhi; Lorenzo mi bacia e mi tiene la mano per farmi coraggio, per circa venti minuti sento pizzicare la pelle "non soffro molto", quando li riapro vedo una ...J... nera giù in basso dove una volta c'erano i peli "Ilenia invece ha lanciato qualche gridolino e ho visto una lacrimuccia sul suo volto". A questo punto Adelio arriva con una macchina fotografica montata su di un cavalletto e ci scatta una foto così, sedute sulla poltrona con le gambe spalancate in modo che si veda bene il tatuaggio, poi, Lorenzo s’avvicina, si spoglia davanti a tutti "Carlo e Ilenia i domestici sono usciti dal salone" e mi fa fare l'amore orale "compreso la bevuta". Carlo invece, prende Ilenia da "dietro". Per finire la cerimonia leggiamo il giuramento. Io Angela Casarano avendo ricevuto il titolo di Jenaise Giuro di rispettare e accettare le regole ad esso associato, di non divulgarne il segreto ad alcuno e di accettare tutte le richieste che mi vengono fatte dalla persona che amo. Lorenzo mi consegna l'Attestato con la mia foto "sembra una carta d'identità un po’ più grande" che mi fa firmare, un librettino pieno di nomi ed un assegno bancario.
Oramai è notte fonda, prima di andare a dormire saluto Ilenia "ci diamo un bacio sulla guancia" che mi dice: Benvenuta tra "Noi". Anche a te, le rispondo. A letto non riesco a prender sonno, forse perché penso a questa giornata "incredibile" o forse, perché mi brucia un po’ il tatuaggio, ma poi m’addormento.
Cap.7 La Vita Normale
Cara Lucia, da quel giorno la mia vita cambiò veramente, mi sentivo più "donna matura", come se fossi sposata, oramai ero una Jenaise, avevo accettato d’esserlo e questo fatto mi tolse di dosso tutte le mie paure e i miei dubbi "spero che ora il tuo pensiero cerchi d’entrare nel mio e che tu comprenda le mie sensazioni". Ero felice, avevo tutto quello che una donna potesse desiderare e, anche se la mia vita era "tutta" basata sul sesso trovavo il tempo di fare tutto quello che fa una donna. Così, ho imparato a cucinare molto bene "Bianca mi ha dato delle lezioni" e, a volte, preparavo la cena da sola, ho imparato ad andare a cavallo "prendendo lezioni in un Maneggio qui vicino". Ho saputo che anche tu sai cavalcare "più avanti ti dirò da chi" e, che hai imparato all'università, comunque torniamo a me.
Qualche giorno dopo la mia iniziazione, Lorenzo fa portare in camera nostra un piccolo armadio e lo riempie di "oggetti" in lattice di tutte le misure e lunghezze "avrai capito di cosa parlo". Ci sono degli oggetti vibranti "funzionano a pile", "doppi", ci sono anche delle "palline" di diversa circonferenza legate assieme a due o tre da una cordicella, molti abitini sexy per lo più fatti di fibbie agganciate tra loro e dei "collarini" e laccetti di cuoio, praticamente ha acquistato un intero sex-shop. Da domani, mi disse, userai questi oggetti per le tue masturbazioni giornaliere. Così, iniziai prima con uno poi, col passare dei giorni anche con tre "oggetti" contemporaneamente. Qualche volta, per fare una sorpresa a Lorenzo, invece di usare quei "cosi", usavo degli oggetti che trovavo per casa e, naturalmente, Adelio mi filmava e, quando il venerdì sera guardavamo quelle videocassette m’accorgevo che erano dei veri e propri filmini pornografici. Lorenzo si eccitava moltissimo a vedermi così al punto che per un certo periodo di tempo preferiva masturbarsi guardandomi dal vivo usare quei "cosi" piuttosto che fare l'amore. A volte li fissava con dei laccetti in modo che non potessero "uscire" poi li "accendeva" e io dovevo camminare e tenerli fino a che decideva di fare l’amore,
Giunse l'inverno e con lui le feste. Natale lo passo a S.damiano con la mia famiglia e Lorenzo a Milano con la sua. Sono felice di passare qualche giorno con loro, a tutti porto un regalo che metto sotto l'albero. Mia madre mi trova molto cambiata "in meglio". Mi dice: parli e ti muovi come una "Signora". Da qualche mese esco con un ragazzo di famiglia nobile e ricca gli dico, l'ho conosciuto all'albergo e probabilmente frequentando il suo ambiente sono cambiata. Naturalmente vuole sapere tutto di lui e mi riempie di domande, vuole sapere se ha intenzione di sposarmi. Per ora no, gli rispondo, è troppo presto. A questo punto mi chiede se ho già fatto l'amore con lui e, senza aspettare la risposta mi dice di aspettare a farlo, di non essere troppo "facile" perché gli uomini sono tutti uguali e "dopo" ti considerano male. Mi sento arrossire in viso e gli dico: non ti preoccupare mamma so badare a me stessa. La notte di natale andiamo alla messa di mezzanotte tutti insieme; sta nevicando e penso a tutti gli anni passati in quello stesso modo e a come fosse "diverso" questo. Durante la messa guardo la mia famiglia, sono felice di essere qui tra loro ma avrei voluto ci fosse anche Lorenzo, per un attimo ho un po' di malinconia e tristezza e.... si, mi mancava anche se erano solo due giorni che non lo vedevo. Torniamo a casa e apriamo i regali, a mia madre ho portato un vestito da sera per passare l'ultimo dell'anno "ne ha sempre desiderato uno ma non lo ha mai comprato per non gettare soldi al vento, diceva". A mio padre un giaccone di "Montone", a mio fratello Corrado "si era fidanzato con una ragazza di un paese vicino da quattro mesi e sicuramente non avrebbe fatto l'amore fino al giorno del matrimonio nonostante avessero lui venticinque e lei ventidue anni" ho regalato un paio di sci, a mia sorella Rita, che da quest'anno faceva la prima Ragioneria, un "Computer" sapendo della sua passione di scrivere racconti e poesie. Come sai avevo un regalo anche per te che ti portai a casa il giorno dopo "spero ti sia piaciuto" ma, purtroppo non c'eri, anche tu ti eri trovata un fidanzato ed eri con lui a casa sua a conoscere i suoi genitori, così lo lasciai a tua madre.
Il ventisette saluto tutti e torno alla villa "con la mia auto", non faccio a tempo a scaricare le valigie che la sera stessa ripartiamo "con Lorenzo". Andiamo a festeggiare l'anno nuovo in uno Chalet a Cortina "tre settimane". La casa "chiamiamola così" è proprietà di Carlo "una volta apparteneva alla famiglia di Ilenia", come tutti "o quasi" gli Chalet è tutta perlinata, molto intima e con un caminetto in ogni locale. Naturalmente passeremo questa vacanza con loro "noi quattro soli soli". Quando arriviamo è notte fonda "Lorenzo ha le chiavi per entrare", senza far rumore saliamo in camera, Carlo e Ilenia sono già li nella loro stanza che dormono, e ci mettiamo a dormire. Il mattino successivo, appena mi sveglio Lorenzo mi dice: voglio che nel periodo che staremo qui in casa rimani sempre nuda "la casa è ben riscaldata da un impianto moderno che non si vede ma si sente". Io indosso un paio di calzettoni di lana alti fin sopra il ginocchio che fisso con un laccetto di cuoio e un giacchino senza maniche sempre di lana che lascio aperto davanti. Esco dalla stanza e vedo che giù nel salone "c'è un balcone interno che guarda giù" c'è Ilenia che sta apparecchiando la tavola anche lei nuda, scendo, la saluto e l’aiuto a preparare la colazione, così m’accorgo che le "penzolano" due cordicelle "le famose palline". Passiamo tutte le giornate per negozi, a sciare e nei vari locali di Cortina "ci divertiamo moltissimo" e, ogni volta che rientriamo nello Chalet, per prima cosa ci mettiamo nude tutte e due. Subito, la prima serata che passiamo lì, facciamo l'amore assieme "noi su un divano, Carlo e Ilenia su un altro". Nel salone c'è il camino acceso e fuori nevicava "fu un momento meraviglioso". La notte di S.Silvestro organizziamo una cenetta a lume di candela. Carlo e Lorenzo si vestono in "Frac" e ci attendono giù nel salone. Noi siamo vestite con corsetto con reggicalze e calze nere di seta "prima di vestirci ci siamo depilate a vicenda", scarpe lucide con tacchi a spillo, collarino con papillon e guanti lunghi sempre neri e ci siamo truccate molto "pesanti" con matita nera intorno alle labbra ecc. "sembravamo proprio due prostitute". Quando usciamo dalla camera e ci vedono, rimangono a bocca aperta si notava "chiaramente" che erano molto eccitati. Siete bellissime, ci dicono in coro, ci danno un bacio, ci offrono l'aperitivo poi ci fanno accomodare a tavola una di fronte all'altra e Carlo, da buon padrone di casa, serve la cena "ottima". Quando s’avvicina la mezzanotte ci fanno mettere in ginocchio "a quattro zampe" una a fianco all'altra sul tappeto rivolte verso la televisione "accesa" poi, dopo un po’ di "preliminari" ci "prendono" da "dietro". Così "messe", quando scocca la mezzanotte, Lorenzo stappa lo champagne e, tra i vari "gemiti, brindiamo al nuovo anno "io e Ilenia ci guardiamo e a malapena riusciamo a dire Buon Anno". Per concludere la serata, verso le tre del mattino Carlo prende due bicchierini piccoli "quelli per bere gli alcolici", ci fanno fare l'amore "orale" e al momento "buono" li riempiono con quella "cosa", poi ce li pongono e ci dicono: fate un brindisi al nuovo anno che sia molto intenso per tutti noi. Così io e Ilenia "siamo sedute una di fronte all'altra", tocchiamo i bicchierini con un bel "cin cin" e beviamo tutto in un fiato.
Il giorno prima di partire, Carlo dice a Lorenzo che desidererebbe venire a vivere con noi alla villa "con Ilenia", perché, dice lei si ente sola a vivere quando io non ci sono. Con Angela invece, sarebbe in ottima compagnia. Lorenzo mi chiede se sono d'accordo ed io acconsento con gioia "ormai siamo diventate ottime amiche". Vi aspetto per il primo di Marzo, gli dice, perché Angela ed io prima dobbiamo fare un favore a mio padre e, a metà Febbraio dovremo allontanarci dalla villa per una settimana. Io guardo Lorenzo "non ne sapevo nulla", lui capisce e mi dice: poi in auto ti spiego.
Cap.8 Un Viaggio Premio
Un viaggio "Premio". anzi, una crociera premio è quello che dovevamo fare per suo padre. Per festeggiare quarant'anni d’attività, a i dipendenti più meritevoli tra tutte le sue aziende, noleggia un'intera nave "con rispettivo equipaggio" e gli regala una crociera sul mediterraneo di una settimana "duecentocinquanta persone". Però, lui non ci vuole andare "forse passerà quei giorni in compagnia della sua Jenaise, penso io", e chiede a Lorenzo di andare al suo posto e di rappresentarlo "è il suo unico figlio". Il giorno della partenza "da Genova", noi siamo i primi a salire sulla nave perché lui "ed io", come da copione, deve ricevere tutti gli "ospiti" che arrivano uno ad uno "era un pomeriggio molto freddo e nuvoloso e c'era un vento molto fastidioso, noi eravamo vestiti eleganti ma molto coperti, io indossavo un vestito lungo fino ai piedi con la pelliccia sopra". Per più di due ore, siamo rimasti in piedi in cima alla passerella a ricevere gli ospiti che arrivavano e, ad ognuno di loro dovevamo stringere la mano. Lorenzo diceva: "Benvenuti" e loro: "grazie" Con me, invece, alcuni si presentavano con nome e cognome, altri dicevano solo "Piacere", qualcuno addirittura tentò un "Baciamano" "fu divertente" alla fine però, mi faceva male il braccio. C'era di tutto, dirigenti, operai, impiegati, coppie e singoli, giovani e anche alcuni pensionati. La nave partì anzi, salpò e Lorenzo pronunciò un discorso di benvenuto "all'interfono" scusandosi per la mancata presenza del padre che "poverino", è stato costretto a letto da un leggero malore e augurando a tutti un piacevole viaggio. In quella settimana il mio abbigliamento fu molto "castigato" e dovevo sempre stare molto attenta a non aprire troppo le gambe. Passavamo tutte le giornate a parlare con gli ospiti "dovevamo stare un po’ con tutti" a volte insieme, a volte separati su argomenti d’ogni genere "molto di Lavoro". Lorenzo si comportava come un "vero" Manager, ha una voce calda ma "ferma" e autoritaria "come suo padre" e ha sempre la risposta "pronta" su qualsiasi argomento "non lo ho mai sentito una volta sbagliare una parola". Io, invece, mi sento come una "Diva", ogni persona che m’incontra mi sorride e mi saluta "dopotutto sono la ragazza del capo".
Tra quelle persone, ho conosciuto una coppia a cui mi sono un po’ affezionata "forse perché erano molto simpatici o forse perché erano nativi di un paesino vicino al mio", lui "Donato trent’anni" era operaio e lei "Francesca ventotto" impiegata nella stessa ditta. Abitavano in un paesotto della provincia di Milano "zona Brianza" in una casa in affitto e avevano un figlio di tre anni che, per fare questa crociera, lasciarono in custodia a dei parenti. Con loro feci una delle escursioni previste dalla crociera "Atene" perché Lorenzo non poteva venire "aveva una specie di conferenza con i capireparto". Durante la visita della città "bellissima", arrivammo in un luogo dove si doveva salire su di una scalinata molto ripida, io presi una scusa per non salire "sai il perché" e Francesca rimane con me per farmi compagnia così mi racconta la sua vita. Lavorando entrambi, mi dice, fra dieci anni riuscirò a comprarmi un appartamento. Poi mi chiede come ho conosciuto Lorenzo e mi dice: sei stata fortunata, t’invidio "naturalmente, non gli dico niente delle Jenaise". La mia vita sessuale a bordo è molto "ristretta", tutte le sere, però, prima di scendere per la cena, Lorenzo mi fa "mettere o indossare non so come dirlo ma credo che hai capito" le famose "palline", "tre dietro e due davanti un po’ più grosse", che devo "tenere" per tutta la serata fino a quando torniamo in cabina. Mi sento un po’ imbarazzata "ho sempre paura che mi escano e cadano giù, pensa che figura che farei" e quando mi siedo alla tavola faccio un po’ di fatica così mi ricordo di Simona un anno prima a S.Moriz e penso "ecco il perché".
Dopo la cena si va tutti alla discoteca che c'è sulla nave, mi piacerebbe molto fare qualche ballo "veloce" ma, purtroppo non posso "sempre per lo stesso motivo" e, ogni tanto, mi devo appartare in un angolino perché le due "cordicelle" che mi penzolano giù mi sfregano sulle gambe creandomi un leggero prurito. I balli "lenti", però li posso fare. Una sera, mentre Lorenzo balla con una signora che era "sola", un "direttore" di una delle filiali della banca m’invita "ed io accetto", mentre balliamo, lui si stringe a me e, all'improvviso mi mette una mano sul sedere. La paura che avesse capito che ero senza gli slip mi fa fare uno "scatto", così "sento" che mi esce una "pallina" sul "davanti". Mi "stacco" da lui e, con passo veloce "ero terrorizzata" vado alla toilette, per fortuna andò tutto bene e mi "risistemai". Quando torno nella "sala", mi viene incontro scusandosi dell'accaduto "la mano sul sedere", mi dice: lei è troppo bella....è stato più forte di me.... per favore non dica niente al signor Lorenzo. Io gli rispondo: va bene, la perdono, ma che la cosa non si ripeta mai più. Quando torniamo in cabina, invece, gli racconto l'accaduto e lui si eccita moltissimo così, nonostante sia molto stanco, facciamo l'amore "quella fu l'unica volta in tutta la crociera".
Al ritorno si ripeté la cerimonia dei saluti "strette di mano a tutti", vennero anche a salutarmi Francesca e Donato e mi diedero il loro numero di telefono dicendomi che, se fossi passata dalle loro parti, di andare a trovarli. Mentre siamo sull'autostrada per tornare a casa, Lorenzo dice: voglio fermarmi a S.Remo a fare un saluto a Massimo, è un bel po’ che non lo vedo. Poi aggiunge: guarda che solo lui e suo padre sanno delle Jenaise "per farmi capire come dovevo comportarmi". Arriviamo davanti ad un cancello, la solita villona "che non si vede", penso, ci facciamo riconoscere ed entriamo con la macchina. Mentre il cancello si richiude vedo che dietro di noi due grossi Dobermann ci seguono. Davanti all'entrata della casa un domestico ci attende e ci apre la portiera "i cani si posizionano e si "siedono" ai lati della porta" e Massimo ci viene incontro per salutarci. Sei sempre bellissima, mi dice, poi arriva Anna "la sorella" che ci saluta e dice: ma quand'è che vi sposate voi due?. Io guardo Lorenzo ma lui non dice nulla così gli rispondo: siamo ancora giovani per ora pensiamo a divertirci. Entriamo nella casa e Massimo ci accompagna nello studio dove ci attende il padre. Più che uno studio sembrava una biblioteca, il padre di Massimo era seduto dietro una scrivania. Un uomo sui sessant'anni, aveva due baffoni e capelli grigi, doppiopetto sempre grigio con l'orologio a catena nel taschino, gli occhiali e una grossa pancia "sembrava un professore scolastico", mi faceva venire alla mente un grosso Gufo che vidi in un film a cartoni animati. Prima saluta Lorenzo, poi mi porge la mano e dice: benvenuta. A questo punto, Massimo e Anna, praticamente sollevano di peso Lorenzo prendendolo sotto braccio e lo trascinano via dicendogli: vieni a vedere come abbiamo arredato le nostre camere, così, mi ritrovo sola con lui. Si accomodi pure, mi dice. Siedo su di una poltrona di pelle nera che sta’ di fronte alla scrivania, vedo che lui mi fissa sulle gambe e dice: guarda, che io so chi sei. Di colpo sento la faccia che mi brucia non riesco a parlare, con uno sforzo tento di allargare le gambe ma ho la gonna stretta e non ci riesco, e lui: gradisci uno scotch?.. Si grazie, rispondo. Mentre si gira per prendere da bere io sollevo un po’ la gonna così riesco ad aprire un po’ le gambe, lui si avvicina, mi porge il bicchiere e, mentre io bevo, si abbassa per guardarmi. Sono pietrificata, vorrei urlare per chiamare qualcuno ma non ci riesco, probabilmente il mio viso era di colore viola, lui mi guarda e capisce, si alza e mi dice: scusa... per un attimo m’hai fatto ritornare giovane... grazie. Lo guardo "ha un'espressione molto dolce" e in quel momento si sente la voce della moglie che arriva "chiudo le gambe ma quasi mi dispiace di non averle aperte di più", lui me la presenta, poi arriva Lorenzo con gli altri. Un'ora dopo ripartiamo e in auto racconto a Lorenzo l'accaduto. Scusa, mi dice, non te l'avevo ancora detto ma una delle "regole" delle Jenaise è che quando sono di fronte ad una persona che sa chi sono, devono tenere le gambe aperte come fai con Adelio e Bianca. Lo avevo capito, gli rispondo, ma volevo essere sicura.
Cap.9 La Pioggia
Da due giorni piove a dirotto, sono qui nel salone seduta sul divano che guardo la pioggia cadere attraverso le finestre, si sente solo l'acqua. Non so cosa fare e mi sento un po’ sola "sono le due del pomeriggio e Lorenzo è al lavoro", oggi mi sono anche arrivate le mestruazioni così ho indossato un bel maglione a dolcevita blu e un paio di jeans aderenti. Accendo la televisione e la sintonizzo su di una soap opera che sto seguendo da qualche giorno, mi faccio portare un caffè da Bianca poi mi metto a sfogliare qualche rivista.
Sento il suono di un campanello, penso che sia il telefono ma arriva Bianca che mi dice: hanno suonato al cancello. Vada a vedere chi è, le rispondo mentre penso a chi possa essere che va in giro con questa pioggia. Il signor Carlo, mi dice quando torna. E’ Ilenia, penso a voce alta, accidenti oggi è il primo di marzo e vengono a stare qui alla villa mi ero completamente dimenticata!!: vada ad aprire. Attraverso la finestra offuscata dalla pioggia vedo la sagoma di Carlo entrare a piedi dal cancello, in una mano tiene l'ombrello e nell'altra la mano di Ilenia. Con la mano cerco di pulire un po’ il vetro per vedere meglio, poi urlo... ma è nuda.!!; è Pazzo, prenderà una polmonite. Corro alla porta d'ingresso gridando a Bianca... Apro io!!, apro io.
Quando entrarono in casa rimasi senza fiato, Ilenia era completamente nuda, non aveva neanche le scarpe ne collane ne orecchini ne anelli al dito. I capelli tutti raccolti sopra la testa ed era tutta bagnata dalla pioggia. In bocca aveva una "Pallina" unita da due laccetti di cuoio tenuti da una fibbia dietro la testa "non poteva parlare e io vedevo del liquido colare giù dalla bocca e non capivo se fosse saliva o l'acqua della pioggia" e si vedevano chiaramente due cordicelle penzolare giù in basso. Era di carnagione bianchissima e il suo tatuaggio "la famosa J" spiccava subito all'occhio. Carlo, che era vestito con un impermeabile, giacca e cravatta, mi disse: ciao poi, senza aggiungere altro, andarono nel salone. Ilenia apre le gambe "rimanendo in piedi", si piega con la testa in giù verso il pavimento e con le mani s’allarga le natiche. Carlo le s’avvicina, si piega e con calma le toglie le palline, prima quelle davanti poi quelle dietro, lei si rialza e lui gli toglie, slacciando la fibbia dietro la testa, la pallina che aveva in bocca e le appoggia sul divano "erano più grosse di quelle che usavo io". Lei mi guarda e mi dice: ciao!!, poi lui le s’avvicina, gli da un bacio sulla bocca e dice: io vado, sono già in ritardo, mi saluta con un gesto e se ne va. Per un attimo resto sconcertata poi vedo che Ilenia è ancora tutta bagnata e urlo: Bianca per favore porti degli asciugamani. Hai freddo?, gli chiedo, Un po’, mi risponde, poi arriva Bianca. Io l'aiuto ad asciugarsi, chiedo a Bianca di servirci un te caldo e ci sediamo sul divano.
Hai fatto il viaggio così, le chiedo. Con le Palline?. Si, mi risponde, quando siamo partiti tre ore fa sono salita così in auto come mi hai visto, Carlo ha i vetri della sua auto "oscuranti", dal di fuori non si riesce a vedere all'interno mentre viceversa da dentro si vede tutto quello che c’è fuori. Pensa che a un semaforo, mentre eravamo fermi, un venditore di fiori s’è avvicinato al finestrino e ha appoggiato la faccia per vedere all'interno. Ti ha vista? gli chiedo, Speriamo di no, mi risponde, per lui. In quel momento lo sguardo mi va sulle palline che erano li sul divano e dico: chissà perché agli uomini piace così tanto vederci con quelle cose. E' come se ti possedesse contemporaneamente da tutte le parti, mi risponde, ma anche per altri motivi più psicologici, ti faccio degli esempi. Uno potrebbe essere, così nessun altro potrà averti, oppure visto che il sesso è il tuo lavoro!!, lavora, ma io penso che il vero motivo sia il senso di potere nei tuoi confronti che fai tutto quello che vuole senza obbiettare, anche le cose più strane. Vado a prenderti un vestito?, le chiedo. No, mi risponde, devo rimanere così fino a che lui torna, i vestiti me li porterà lui. Stasera?. No, non credo forse fra qualche giorno.
Con il suo arrivo alla villa la mia vita divenne più intensa "anche sessualmente, poi capirai il perché" e meno noiosa. Ilenia, mi racconta la sua vita, praticamente tutta passata nei collegi Svizzeri "i migliori". Un giorno, mi dice, i miei genitori arrivarono al collegio ,avevo quindici anni, e chiesero un colloquio con me alla Madre Superiora. Piangendo, mia madre mi disse che le cose andavano male e che non avrebbero potuto più pagare la retta. C'è una soluzione, mi disse, ma dovrai essere tu a decidere. Fra qualche giorno ti faremo conoscere un ragazzo di qualche anno maggiore di te, se ti piacerà, potrai andare a vivere con lui e, probabilmente non ti sposerà ma saprà darti una vita agiata altrimenti, disse, l'alternativa…. non c'è. Dopo due giorni mi fecero conoscere Carlo e me ne innamorai subito, era più timido di me. Pensa che fu la suora, in un certo senso, a farmi capire cosa dovevo diventare e perché andavo a vivere con lui, iniziò con il darmi lezioni di sesso in privato cercando, con parole adeguate, di farmi capire come si fa all'amore poi, mi fece scrivere la famosa "dichiarazione" che diede ai miei genitori da firmare. Carlo venne a prendermi e mi portò a villa "Lorianne" ad Aosta, davanti alla porta quasi non aveva il coraggio di dirmi che dovevo spogliarmi ma io avevo già capito e lo feci senza dagli troppa importanza. Tre giorni dopo il mio arrivo alla villa, i miei genitori firmarono la loro separazione, mia madre andò a vivere in Inghilterra con un uomo che gli promise di mantenerla. Mio padre, invece, con i pochi soldi che aveva partì per l'Australia per rifarsi una nuova vita, non poteva rimanere qui perché si vergognava a farsi vedere dalla gente che lo conosceva ridotto così.
Dopo una settimana facciamo l'amore per la prima volta "lo era anche per lui", fu molto bello e, praticamente, feci tutto io poi, mi disse le "regole" che dovevo rispettare e il resto lo sai.
Lorenzo rientra che è quasi l'ora di cena "dopo due giorni dal suo arrivo", ci saluta e va a cambiarsi d'abito poi, ci mettiamo a tavola "guardando Ilenia, quasi mi dispiace di non essere nuda anch'io". Quando Bianca serve il caffè, si alza e sale sul tavolo verso di noi, apre le gambe e dice: Io sarò il dolcetto. Carlo m’ha detto che tutte le sere fino a che non torna durante la cena devo avere un orgasmo e voi sarete i testimoni. Quando Carlo torna alla villa, dopo dieci giorni, la trova ancora così come l'aveva lasciata, le da un bacio e le dice: Ti ho portato i vestiti "io indossavo uno di quei abiti da sex-shop, gonna nera di pelle cortissima tenuta insieme sui fianchi da dei laccetti molto larghi in modo che si capiva che sotto non c'era nulla e un reggiseno di cuoio "aperto", finalmente le mestruazioni erano finite", poi, si rivolge a noi e dice: s’è comportata bene?. Non troppo, risponde Lorenzo, ci ha fatto andare tutto per "traverso". E, tutti, ci sediamo con una sana e allegra risata.
Cap.10 Lei e Gli Altri
In questo momento, ho il ricordo di tutte le nostre discussioni che facevamo sull'amore sul sesso e sugli uomini, ci raccontavamo tutti i nostri desideri e i nostri pensieri su questi argomenti per delle ore credendo fermamente alle nostre idee. Per me, ti dicevo, il sesso non può esistere senza l'amore, non riuscirei mai a farlo senza volere un po’ di "bene" a quell'uomo. Ora, invece, mi sto chiedendo se sia possibile amare contemporaneamente due persone oppure se, per amore verso una persona, sia possibile accettare di fare del sesso con un'altra.
Una sera mentre siamo a letto, prima di addormentarci, Lorenzo spegne la luce e mi dice: domani farai l'amore con Ilenia. Non so lui a quale reazione pensò, ma con stupore, il mio primo pensiero fu "finalmente".
Per un attimo non parlai poi gli dissi: Carlo lo sa? si mi rispose, ed io. Va bene.
Quella notte non sono riuscita a dormire, mi meravigliavo di me stessa ma accettai il fatto che desideravo moltissimo fare l'amore con lei. Quella notte pensai anche a te e a quei famosi discorsi che facevamo, forse la realtà è sempre diversa, pensavo, o forse sono io che sono cambiata ma..... non vedevo l'ora.
Appena c’incontriamo, il mattino dopo, ci salutiamo e ci diamo un bacio sulla guancia ma, dallo sguardo che ci diamo, capisco che anche lei sa quello che dovrà succedere. Era una bella giornata di sole "una delle prime di quella stagione" anche se non molto calda e decidemmo di passarla al mare ma, in realtà, "io e lei" passammo tutta la giornata a "cercarci" continuamente. Ci fissiamo e ci sorridiamo cercando di comportarci come in un giorno comune ma, non riusciamo a distogliere gli occhi l'una dall'altra.
La sera, ceniamo in un ristorante poi andiamo al cinema. Ci fanno sedere una a fianco dell'altra "Lorenzo a sinistra Carlo a destra e noi nel mezzo" e, quando le luci si spengono, ci prendiamo per mano. Fu un momento dolcissimo che durò per tutto il film e, credimi Lucia, quando alla fine usciamo se qualcuno mi avesse chiesto che film ho visto non avrei saputo rispondergli. Rientriamo che era già passata la mezzanotte, ci sediamo sul salotto "c'è il camino acceso" poi, Lorenzo mette una musica soffusa e ci versa qualcosa da bere. Si siede vicino a me e mi porge il bicchiere e mi da un bacio, bevo e lui mi dice: vai da lei.
Mi alzo e vado a sedermi accanto ad Ilenia tenendo il bicchiere in mano e gli dico: cin cin..., lei avvicinando il suo bicchiere mi risponde: a noi!!. Ci guardiamo e, invece di bere ci diamo un bacio sulla bocca molto dolcemente. Contemporaneamente appoggiamo i bicchieri sul pavimento e ci abbracciamo baciandoci "questa volta con la lingua" mentre Lorenzo e Carlo si misero di fronte a noi a guardarci. Fu uno dei giorni "anzi delle notti" più belli della mia vita, anche se ci fossero state cento persone lì che mi guardavano per me esisteva solo lei e nessun altro. Piano piano ci spogliammo a vicenda e andammo avanti ad amarci per più di due ore "ho avuto diversi orgasmi e ho scoperto cosa prova un uomo quando fa l'amore orale a noi donne". Lorenzo e Carlo non fecero assolutamente nulla "credo" guardarono e basta e, alla fine, ci dissero: siete state bravissime. Io mi avvicinai a Lorenzo, lo baciai e gli dissi: ti amo. Prima di dormire ho pensato ancora a te e a quei discorsi "famosi", pensavo a come due ore di tempo possano cambiare la vita e la mentalità di una persona..., in meglio.
Come t’ho già accennato, da quel giorno la mia vita sessuale divenne più intensa e, con Ilenia, praticamente facevo l'amore tutti i giorni. Quando Carlo e Lorenzo erano a casa, si divertivano molto a farci fare dei "giochetti" forse per noi un po’ strani ma per loro molto eccitanti. Ci cospargevano di "pannamontata" e ci dicevano di fare la "lotta-libera" tra noi poi, quando erano sufficientemente eccitati si "inserivano" tra noi e facevamo l'amore, oppure, ci mettevano a quattro “zampe” inginocchiate una a fianco l'altra, prendevano uno di quei "cosi" in lattice e lo appoggiavano per terra al lato opposto della stanza, quella di noi che per prima lo raggiungeva e lo riportava "prendendolo con la bocca" vinceva la gara "chi perdeva doveva far avere un orgasmo con la lingua a chi vinceva" oppure, ci facevano fare l'amore orale e ci "spruzzavano" sul viso poi, io e lei, dovevamo "pulirci" a vicenda con la lingua oppure, dopo avere fatto l'amore orale, dovevamo tenere in bocca quella "cosa" fare un "gargarismo" e poi "passarcela", sempre con la bocca, prima di "bere" e molte altre cose. Le giornate che passavamo "sole" invece, dovevamo fare l'amore almeno due volte il giorno tra noi "invece delle solite masturbazioni" usando "quei cosi", Carlo, ce ne portò alcuni "doppi" più lunghi in modo che potevamo "usarli" insieme "lei da una parte io dall'altra" e, naturalmente, Adelio ci filmava.
Passiamo le vacanze tutti insieme ad Ibiza, dove giungiamo con il panfilo di Lorenzo che ormeggiamo nel porto. Siccome questa è l'isola dove "tutto" è permesso, come prima cosa andiamo a fare dello shopping per acquistare degli abiti adatti al luogo. Il primo abito che indossiamo "io e Ilenia" per la sera, è una tutina "tipo shorts" leggera di colore giallo così aderente che mi penetra da ogni parte e, guardandomi allo specchio, mi vedevo come se fossi nuda. Passeggiamo per le vie della città vecchia piene di gente "quasi tutti giovani" di negozi e di locali di tutti i generi e, nonostante molti ragazzi ci guardano con occhi di "desiderio", ci accorgiamo che ci sono molte ragazze vestite molto sexy "anche più di noi" così, quando ci sediamo in un locale a prendere un drinks ci viene spontaneo tenere le gambe aperte; i nostri uomini si eccitarono molto ma, chi passando s’accorgeva di noi gli diventava il viso rosso-bordò.
Concludiamo la serata in una discoteca dove, mentre Carlo e Lorenzo ci guardano tranquillamente seduti, ci scateniamo a ballare su di un "palchetto" creando tutt'intorno una schiera di uomini che c’incitavano "molto eccitati".
La sera dopo indossavamo un abito lungo ma aperto sui fianchi in modo che si capiva che sotto non vi era nulla; di giorno invece, andavamo ad abbronzarci nelle varie insenature e spiaggette dell'isola e, siccome le persone erano quasi tutte nudiste anche noi prendevamo il sole nude "gli uomini invece in costume" con la differenza, però, che noi eravamo depilate e che dovevamo tenere le gambe aperte "così volevano loro". Tutte le persone che passavano vicino non riuscivano a togliere lo sguardo da noi e, a volte, mi sentivo molto imbarazzata "specialmente quando passavano coppie un po’ anziane o gruppetti di sette otto persone" così chiudevo gli occhi e aspettavo che si fossero allontanati. Una sera, mentre passeggiamo, quattro ragazzotti s’avvicinano a noi e cominciano a fare degli apprezzamenti pesanti tipo: guardate che belle "F....", non vi sembra che siano sprecate con questi due faccia di "C....?". Poi, uno di loro da una specie di sberla alla gonna di Ilenia sollevandola "avevamo un vestitino corto con gonna svolazzante di plissé" e, così videro che sotto non vi era nulla "praticamente gli videro il sedere". Per un attimo si ammutolirono poi cominciarono a darci delle "Prostitute" e uno di loro ci disse: se venite con noi vi diamo cento euro in più. A questo punto Carlo, “che nel frattempo si era tolto l'orologio dal polso” e Lorenzo senza dire una parola si girarono e iniziarono a dagliele di santa ragione fino a che non se la diedero a gambe levate e, noi ci guardammo prima stupite e meravigliate poi ci sentimmo orgogliose e protette "anche se a vederli non si direbbe, scopriamo che sono esperti in arti marziali di difesa personale" e gli buttiamo le braccia al collo baciandoli.
Quando torniamo sulla barca è notte fonda, sono un po’ su di giri anche perché ho bevuto un bicchiere di troppo e, per la prima volta nella mia vita, ho fatto l'amore "di gruppo". Per tutta la notte Lorenzo, Carlo e Ilenia mi "prendono" contemporaneamente alternandosi da tutte le "parti" del mio corpo "non so dirti quanti orgasmi ho avuto". Quando mi sveglio, il giorno dopo, mi rendo conto di quello che è successo "ho fatto l'amore con un uomo che non amo", sveglio Lorenzo che dorme a fianco e gli dico: ho fatto l'amore con un altro uomo non sei geloso?. No, mi risponde, perché l'ho voluto io....ti è piaciuto?.. Si, gli rispondo, molto. Stasera faremo la stessa cosa a Ilenia mi dice, sei gelosa se faccio l'amore con lei?. Non lo so, gli dico, forse. Fu molto bello ed eccitante vedere il "piacere" di Ilenia mentre faceva l'amore con noi tutti assieme che quasi mi dispiaceva non averlo fatto prima.
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