Quel pompino non era il tuo
di
simonehappysun
genere
etero
“La scoperai pensando che lo fai con me? Mi sto toccando… cosa prenderesti ora a me? Culo? Bocca? Figa?”
“Bocca” rispondo io. “Ho voglia di prenderti la bocca”
Ornella: “Prendila a lei allora. Prendila come fossi io. Immaginami”.
Chiudo la chat quando a letto sento aprire la porta del bagno. Faccio appena in tempo a mettere il cellulare in carica e ad infilarmi sotto le coperte, nudo come sempre, col pisello già in tiro, che entra in camera la mia compagna.
Si spoglia, infila una canotta ed entra nel letto. Allunga una mano per cercarmi ma trova il mio pisello, sento che sorride così mi muovo e le salgo sopra.
La bacio, le nostre lingue si toccano, si attorcigliano, le mani si spingono sui suoi seni.
Il pisello si muove da se: struscia sulle labbra, lo sento passeggiare sul solco che diventa sempre più umido ad ogni passaggio.
Nonappena lei sposta al sua bocca per un piccolo gemito, spingo un colpo diretto, il pisello entra istantaneo, fulmineo dentro quella cavità ben lubrificata. Lei risponde cercando di inarcare la schiena, emette un piccolo gemito.
Apre la bocca respira, ansima con essa, le prendo le mani, gliele stringo, mi metto più su e spingo, spingo violentemente.
Decido di cambiare posizione, la spingo di fianco, mi infilo tra le sue cosce, infilo due dita in figa, gliela allargo e spingo il mio pisello di scatto fino in fondo, lei geme, mi mette una mano sulla pancia per dirmi di far piano: non ho voglia di far piano oggi!
Stringe i denti, lo sente dentro: io sono completamente dentro.
Esco fuori, la prendo per le cosce la tiro giù, le salgo a cavalcioni sulla faccia e le infilo il cazzo in bocca. Lei lo prende, lo accoglie, se lo sente spingere fino in fondo, soffoca, batte con le mani sulle mie gambe per farla respirare, io me ne frego e proseguo, spingo, mentre lei geme, si lamenta, quel gioco non le piace più.
A me eccita un casino, continuo a forzarla, quella è la tua bocca, la tua bocca Ornella…
Spingo un’ultima volta, spingo il mio seme, lei soffoca, piange, sversa quel liquido fuori, il mio pisello ancora dentro rilascia gli ultimi spasmi di seme, lo tiro fuori, la libero, la libero dalle mie gambe.
Lei riprende fiato, sputa il liquido, poi mi guarda e mi tira uno schiaffo, si alza e va in bagno.
Io mi sdraio, passo le dita sul pisello a raccogliere quel poco rimasto, lo assaggio soddisfatto.
Ornella quel pompino non era il tuo…
“Bocca” rispondo io. “Ho voglia di prenderti la bocca”
Ornella: “Prendila a lei allora. Prendila come fossi io. Immaginami”.
Chiudo la chat quando a letto sento aprire la porta del bagno. Faccio appena in tempo a mettere il cellulare in carica e ad infilarmi sotto le coperte, nudo come sempre, col pisello già in tiro, che entra in camera la mia compagna.
Si spoglia, infila una canotta ed entra nel letto. Allunga una mano per cercarmi ma trova il mio pisello, sento che sorride così mi muovo e le salgo sopra.
La bacio, le nostre lingue si toccano, si attorcigliano, le mani si spingono sui suoi seni.
Il pisello si muove da se: struscia sulle labbra, lo sento passeggiare sul solco che diventa sempre più umido ad ogni passaggio.
Nonappena lei sposta al sua bocca per un piccolo gemito, spingo un colpo diretto, il pisello entra istantaneo, fulmineo dentro quella cavità ben lubrificata. Lei risponde cercando di inarcare la schiena, emette un piccolo gemito.
Apre la bocca respira, ansima con essa, le prendo le mani, gliele stringo, mi metto più su e spingo, spingo violentemente.
Decido di cambiare posizione, la spingo di fianco, mi infilo tra le sue cosce, infilo due dita in figa, gliela allargo e spingo il mio pisello di scatto fino in fondo, lei geme, mi mette una mano sulla pancia per dirmi di far piano: non ho voglia di far piano oggi!
Stringe i denti, lo sente dentro: io sono completamente dentro.
Esco fuori, la prendo per le cosce la tiro giù, le salgo a cavalcioni sulla faccia e le infilo il cazzo in bocca. Lei lo prende, lo accoglie, se lo sente spingere fino in fondo, soffoca, batte con le mani sulle mie gambe per farla respirare, io me ne frego e proseguo, spingo, mentre lei geme, si lamenta, quel gioco non le piace più.
A me eccita un casino, continuo a forzarla, quella è la tua bocca, la tua bocca Ornella…
Spingo un’ultima volta, spingo il mio seme, lei soffoca, piange, sversa quel liquido fuori, il mio pisello ancora dentro rilascia gli ultimi spasmi di seme, lo tiro fuori, la libero, la libero dalle mie gambe.
Lei riprende fiato, sputa il liquido, poi mi guarda e mi tira uno schiaffo, si alza e va in bagno.
Io mi sdraio, passo le dita sul pisello a raccogliere quel poco rimasto, lo assaggio soddisfatto.
Ornella quel pompino non era il tuo…
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