Gli scogli
di
simonehappysun
genere
masturbazione
Andai in spiaggia da sola quel pomeriggio.
Avevo addosso un caldo atroce causato dal fatto che tutta la mattinata ero stata vestita e in terrazzo sotto il sole a seguire i lavori. Avevano montato la vasca idromassaggio e, nel contempo il muratore aveva terminato di montare la piccola tettoia sulla zona che avrebbe accolto un mini angolo cucina. Tutto era sistemato, c'era solo da pulire, ma quello decisi di farlo fare a Matteo.
Di fatto, gli mandai un messaggino dicendo di farsi trovare a casa mia dopo il lavoro e che avrebbe trovato le chiavi nascoste dentro il vaso.
"Quando sei dentro casa mandami un messaggio."
E così io ero andata al mare e lui a casa mia stava togliendo i cartoni di imballaggio e pulendo, togliendo di torno tutta la roba da buttare.
Io invece, in spiaggia con il sole che mi abbronzava il sedere e le spalle.
Decisi di andare a fare un bagno, accaldata com'ero, non pensai nemmeno a portarmi dietro un perizoma in caso di necessità. Così nuda mi tuffai in acqua, la frescura mi dava sollievo e mi rilassavo: ero in piano relax quando vidi passare due uomini che mi oltrepassarono senza troppa attenzione e voltarono lo scoglio.
Rimasi incuriosita di quei ragazzoni e decisi di approfondire la questione. Nuotai verso lo scoglio per sbirciare dall'altra parte, ma non vedevo nulla. Per come mi ricordavo quella spiaggia, li non c'era spiaggia. Mi allontanai e feci una nuotata più al largo; poi non riuscendo a vedere decisi di lanciarmi.
Uscii dall'acqua e tornai al mio telo. Raccolsi le mie cose e nuda, arrivai allo scoglio; appena svoltai me li trovai davanti a dorso nudo intenti a fumarsi una canna.
-Scusate. Pensavo non ci fosse nessuno. Mi avevano detto che si poteva stare nudi qui, ma non sapevo se da questa o l'altra parte.-
-In realtà stanno nudi sia qui che li, se vuoi puoi rimanere con noi- mi dissero con un sorrisetto malizioso -Qui è più riservato.-
Stetti al gioco, lanciando un sorriso di assenso e stesi il mio telo: quella spiaggetta era veramente piccola, si faceva davvero fatica a dividersi quello spazio in 3, ma ormai mi ero lanciata, così mostrando platealmente il sedere, sistemai il telo e posizionai la borsa come cuscino.
Mi sdraiai, chiudendo gli occhi e facendomi baciare dal sole mentre i due se ne stavano seduti sullo scoglio a fumare e senza darmi grande attenzione.
Finita la canna, si diressero in acqua, li vidi nuotare, allontanarsi un po', scomparire sott'acqua e rimergere.
Tornai al mio rilassamento, quasi soporifero. Quando dopo qualche minuto, mi risveglia, non vidi più nessuno in giro: pensai in un primo momento che se ne fossero andati, poi dopo essermi guardata in giro, vidi le magliette perfettamente piegate e appoggiate allo scoglio e un borsello.
Immaginai che fossero andati a farsi una passeggiata o una nuotata così mi alzai e sbirciai alla spiaggetta accanto, ma non vidi nessuno.
Decisi di tuffarmi e rinfrescarmi, così dopo un lungo tuffo e qualche bracciata, mi ritrovai a toccare a stento; poco male, mi sdraiai a pelo d'acqua e presi a toccarmi le labbra e la paluria, quando fui pronta, allargai leggermente e rilasciai la pipì. Sentivo il calore di quel liquido accarezzarmi le dita e zampillare in acqua. Quando terminai, feci un'altra nuotata e svoltato lo scoglio, li trovai.
Trovai dapprima i costumi appesi allo scoglio e subito dopo uno dei due seduto sullo scoglio e l'altro in mezzo alle sue gambe che lo spompiava.
Rimasi li a guardare quella scena erotica: l'uomo seduto, con la testa indietro, occhi chiusi in piena balia del massaggio orale del suo compagno; l'altro immerso in quel momento di piacere.
Andava su e giù per il pisello perfettamente rasato, spingedo il suo visu in su per guardare il moroso in fase di risalita dall'asta: non usava le mani andava solo di bocca e di lingua. Quando l'attrezzo sfuggiva dalla bocca, lo recuperava con le labbra senza mai toccarlo.
Venne il momento che si abbassò per giocherellare con le palle: era uno spettacolo vedere con quanta dedizione si dedicasse a procurare piacere! In quella posizione potevo vedere l'asta venosa, turgida e dalla cappella lucida ergersi li tra gli scogli e la carne.
L'ultima cosa che vidi fu la lingua risalire lungo tutta l'asta per far scoparire il pisello dentro quella bocca famelica, calda e accogliente.
Chiusi gli occhi, mi voltai, durante quella visione la mia mano era penetrata tra le mie labbra, la mia sinistra strapazzava il seno. Due o tre dita a turno entravano e uscivano dal mio corpo, spingendosi, a volte, più in fondo che potevano.
L'eccitazione, il caldo, l'acqua che mi accarezzava, le dita dentro me mi avevano portato in estasi.
Avevo addosso un caldo atroce causato dal fatto che tutta la mattinata ero stata vestita e in terrazzo sotto il sole a seguire i lavori. Avevano montato la vasca idromassaggio e, nel contempo il muratore aveva terminato di montare la piccola tettoia sulla zona che avrebbe accolto un mini angolo cucina. Tutto era sistemato, c'era solo da pulire, ma quello decisi di farlo fare a Matteo.
Di fatto, gli mandai un messaggino dicendo di farsi trovare a casa mia dopo il lavoro e che avrebbe trovato le chiavi nascoste dentro il vaso.
"Quando sei dentro casa mandami un messaggio."
E così io ero andata al mare e lui a casa mia stava togliendo i cartoni di imballaggio e pulendo, togliendo di torno tutta la roba da buttare.
Io invece, in spiaggia con il sole che mi abbronzava il sedere e le spalle.
Decisi di andare a fare un bagno, accaldata com'ero, non pensai nemmeno a portarmi dietro un perizoma in caso di necessità. Così nuda mi tuffai in acqua, la frescura mi dava sollievo e mi rilassavo: ero in piano relax quando vidi passare due uomini che mi oltrepassarono senza troppa attenzione e voltarono lo scoglio.
Rimasi incuriosita di quei ragazzoni e decisi di approfondire la questione. Nuotai verso lo scoglio per sbirciare dall'altra parte, ma non vedevo nulla. Per come mi ricordavo quella spiaggia, li non c'era spiaggia. Mi allontanai e feci una nuotata più al largo; poi non riuscendo a vedere decisi di lanciarmi.
Uscii dall'acqua e tornai al mio telo. Raccolsi le mie cose e nuda, arrivai allo scoglio; appena svoltai me li trovai davanti a dorso nudo intenti a fumarsi una canna.
-Scusate. Pensavo non ci fosse nessuno. Mi avevano detto che si poteva stare nudi qui, ma non sapevo se da questa o l'altra parte.-
-In realtà stanno nudi sia qui che li, se vuoi puoi rimanere con noi- mi dissero con un sorrisetto malizioso -Qui è più riservato.-
Stetti al gioco, lanciando un sorriso di assenso e stesi il mio telo: quella spiaggetta era veramente piccola, si faceva davvero fatica a dividersi quello spazio in 3, ma ormai mi ero lanciata, così mostrando platealmente il sedere, sistemai il telo e posizionai la borsa come cuscino.
Mi sdraiai, chiudendo gli occhi e facendomi baciare dal sole mentre i due se ne stavano seduti sullo scoglio a fumare e senza darmi grande attenzione.
Finita la canna, si diressero in acqua, li vidi nuotare, allontanarsi un po', scomparire sott'acqua e rimergere.
Tornai al mio rilassamento, quasi soporifero. Quando dopo qualche minuto, mi risveglia, non vidi più nessuno in giro: pensai in un primo momento che se ne fossero andati, poi dopo essermi guardata in giro, vidi le magliette perfettamente piegate e appoggiate allo scoglio e un borsello.
Immaginai che fossero andati a farsi una passeggiata o una nuotata così mi alzai e sbirciai alla spiaggetta accanto, ma non vidi nessuno.
Decisi di tuffarmi e rinfrescarmi, così dopo un lungo tuffo e qualche bracciata, mi ritrovai a toccare a stento; poco male, mi sdraiai a pelo d'acqua e presi a toccarmi le labbra e la paluria, quando fui pronta, allargai leggermente e rilasciai la pipì. Sentivo il calore di quel liquido accarezzarmi le dita e zampillare in acqua. Quando terminai, feci un'altra nuotata e svoltato lo scoglio, li trovai.
Trovai dapprima i costumi appesi allo scoglio e subito dopo uno dei due seduto sullo scoglio e l'altro in mezzo alle sue gambe che lo spompiava.
Rimasi li a guardare quella scena erotica: l'uomo seduto, con la testa indietro, occhi chiusi in piena balia del massaggio orale del suo compagno; l'altro immerso in quel momento di piacere.
Andava su e giù per il pisello perfettamente rasato, spingedo il suo visu in su per guardare il moroso in fase di risalita dall'asta: non usava le mani andava solo di bocca e di lingua. Quando l'attrezzo sfuggiva dalla bocca, lo recuperava con le labbra senza mai toccarlo.
Venne il momento che si abbassò per giocherellare con le palle: era uno spettacolo vedere con quanta dedizione si dedicasse a procurare piacere! In quella posizione potevo vedere l'asta venosa, turgida e dalla cappella lucida ergersi li tra gli scogli e la carne.
L'ultima cosa che vidi fu la lingua risalire lungo tutta l'asta per far scoparire il pisello dentro quella bocca famelica, calda e accogliente.
Chiusi gli occhi, mi voltai, durante quella visione la mia mano era penetrata tra le mie labbra, la mia sinistra strapazzava il seno. Due o tre dita a turno entravano e uscivano dal mio corpo, spingendosi, a volte, più in fondo che potevano.
L'eccitazione, il caldo, l'acqua che mi accarezzava, le dita dentro me mi avevano portato in estasi.
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