Cavedio

di
genere
masturbazione

Tornata a casa decisi di darmi una rinfrescata veloce. Nel viaggio di rientro a casa, la mia mente frullava veloce: ombrelloni, piscine, sdraio, gazebo, piscine si spostavano veloci nella mia mente cercando il corretto posizionamento della mia terrazza.

Per cui, appena entrata in casa e salutato Matteo, lasciai la borsa del mare all'ingresso, presi al volo un telo e mi diressi verso lo "scoperto" (cavedio), appesi il vestitino allo stendino e, nuda, mi feci la doccia li all'aperto col tubo di gomma.

La mia mente aveva attivato la modalità architetto, e mentre l'acqua scorreva togliendomi la salsedine dalla pelle, rivedevo quello spazio riorganizzato e ottimizzato.

Non feci caso al posto che sia pur casa mia, era uno spazio aperto.

Da adolescente era normale farmi pa doccia li tornata dal mare, ricordo li io e mio fratello farci le docce al rientro dal mare, spruzzarci e insaponarci a vicenda...

Ora c'era qualcosa di diverso: presi il telo per asciugarmi, e alzata la testa per asciugare i capelli, mi resi conto di due finestre delle case accanto che si affacciavano su quello spazio interno:.

Notai uno sguardo dietro una delle finestre, ma non capì se fosse mia immaginazione o una visione reale.

Deciso di verificare cosi lasciai il telo sullo stendino e con un mocio detti un po' di contegno all'acqua che lo scarico non era ancora riuscito a raccogliere.

Poi dopo essere tornata di nuovo dentro, uscì con un flacone di olio e il mio coniglietto (non è altro che il mio amico fallo in gomma)

Lasciai il coniglietto in bella mostra, e posizionata platealmente a gambe larghe iniziai a spalmarmi l'olio idratante su tutto il corpo.

Collo, spalle, fianchi, seno, gambe, passera, lo passai su tutto il corpo. Catturai il guardone poco prima di alzarmi: era un ragazzone sembrava alto e molto robusto. Apparve un attimo per scomparire di nuovo dietro la finestra.

Quella situazione mi eccitava, mi alzai e portai indietro il sedere in direzione della sua finestra, passai l'olio sul sedere facendo bene attenzione ad allargare i glutei e solleticare il buchetto. Poi dopo una leccata al coniglietto, lo posizionai sulla sedia e mi ci sedetti sopra infilandomelo tutto dentro in un colpo solo.

La mia fessura forse non era ancora pronta ad accogliere ma quando arrivò in fondo mi dette un flash di piacere.

Chiusi gli occhi rilasciando un piccolo gemito. Appoggiai le mani allo schienale della sedia e avanzai un movimento alternato su e giù sullo strumento di piacere.

Ero bagnata, due dita solcarono le labbra solleticando il clito.

Non lesinai alcun gemito. Inarcai la schiena spinta dal piacere e curiosa della vista del mio spettatore: eccolo!

Mi alzai e uscì l'attrezzo, mi voltai e bagnato con l'olio lo inserì nel culo. Questa volta portai i piedi sulla sedia cosi da aprire meglio il culo e ripresi il su e giù. Questa volta ansimavo più forte, potevo mostrare i miei seni ballonzolanti e guardare lo spettatote.

Ci vollero due dita nella passera per portarmi al piacere.

Mi abbandonai sulla sedia, lasciando il mio culo pieno, recuperai i miei umori che prontamente portai in bocca, cosi come recuperai il fiato.

Lanciai uno sguardo e un sorriso alla finestra spettatrice e tornai in casa.

Dopo aver preso del the freddo dal frigo accesi il pc, mi collegai al sito della Ikea e ordinai tutto quello che mi serviva: la terrazza era ufficialmente un cantiere aperto!
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[Stralcio di: Diario di Paola Oggi]

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scritto il
2022-08-25
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