Diario di Paola - il parroco dove lo metto

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Mi ritrovo a pensare che una ragazza come me sia davvero fuori dall’ordinario.
In una società siciliana dove una donna che esce da sola viene vista male dalle vicine di casa, in un borgo come il mio dove far tardi la sera, o vestire scollate o ancora oggi non avere “preso marito” è qualcosa di straordinario per non dire inconcepibile, mi ritrovo ad essere tuttavia più che fortunata nell’essere uscita da mentalità bigotte, ma soprattuto, cosa più importante, mi ritengo fortunata a non aver mai limitato la mia libertà per le chiacchiere altrui.
Sarei veramente curiosa di sapere cosa penserebbe la gente di un sacerdote che qualche anno fa viveva nel nostro piccolo borgo. Un sacerdote molto giovane, amato dalla comunità al punto da invocarne il ritorno al Vescovo!
Sarei curiosa di vedere le facce di tutta quella gente che osanna quel tizio, nell’apprendere la sua predisposizione alla missione o meglio la sua predisposizione alla posizione del missionario.
Da ragazzina, vuoi per i sacramenti, vuoi perché in un piccolo centro la chiesa era un punto ricreativo e di aggregazione giovanile, frequentavo l’oratorio e le varie attività che si organizzavano in parrocchia per i giovani.
Ancora oggi a volte vado, non saprei dire se per svago, o un malsano tentativo di espiare i miei peccati.
Fatto sta che negli ultimi anni di frequentazione conobbi questo giovane sacerdote, simpatico affabile con i giovani, carino.
Non mi è mai venuta mai la voglia di stuzzicare un uomo di chiesa, sebbene in chiesa abbia scopato, ma magari ne scriverò in un’altra occasione; ho preferito più che altro gli uomini in divisa ma questo penso sia un cliché abbastanza comune.
Comunque, il mese scorso, me ne stavo nuda in spiaggia, dietro le dune, in una insenatura abbastanza nascosta, dove posso starmene tranquilla senza la paura di qualche segaiolo portatore di acne. Ebbene avevo praticamente trascorso il mio pomeriggio in libertà in una spiaggia abbastanza deserta; avevo fatto il bagno e passeggiato in perizoma per un piccolo tratto di spiaggia.
Poche persone; un paio di gay, qualche coppia/famiglia in lontananza, niente altro se non un ladruncolo in direzione delle famigliole ben nascosto dietro i cespugli pronto a mettere a segno il suo colpo della giornata e un tizio, seduto sulla riva che trascorse il suo tempo leggendo.
Avevo notato il tizio, ma da lontano, ritenendolo innocuo, non lo ritenni degno di particolare attenzione.
Tornata a casa, mi ricollegai al mondo reale, accendendo anche il mio cell.
A parte le mail di lavoro, e richieste di amicizia inopportune e inappropriate sui social, verso ora di cena mi ritrovai ad essere contattata da quel sacerdote…
Cominciò a chiacchierare, chiedendomi della mia vita, che lavoro facessi, se fossi impegnata sentimentalmente, e che ero diventata una bella donna.
Si affrettò a dire che aveva visto le ben poche foto pubblicate su facebook (cosa che tra l’altro odio profondamente ma le mie amiche ne sono schiave e non riescono a non taggarmi).
Continuò negli elogi fisici, scendendo anche in altri campi: in particolare cominciò se dal momento che non avessi un fidanzato, avessi un passatempo. Alla mia risposta negativa, passò senza indugio alla masturbazione, dicendo che sicuramente era una cosa che facevo spesso e senza problemi.
Sinceramente rimasi un po’ perplessa, e cercai di sviare il discorso dicendo che era un argomento non molto opportuno.
Lui continuò invece sull’argomento dicendo che non c’era nulla di male e cha anche lui cercava sfogo nella masturbazione, e che la cosa non lo fermava solo ad uno sfogo in casa, ma se ne aveva voglia lo faceva dove poteva, come pure in spiaggia.
Ed ecco che a quel punto mi chiese se anche a me piacesse masturbarmi all’aperto come in spiaggia.
Io continuo a sviare la risposta, dando comunque un affermazione alla sua domanda, ma cercando di evidenziare la assurdità della discussione.
Proseguiamo su questo filone assurdo finchè, afferma che a me piace veramente e che mi aveva visto in spiaggia, a masturbarmi proprio quel pomeriggio!
Io rimango basita: vuoi vedere che quel tizio che leggeva era proprio lui?
Cerco di negare senza comunque tirare la corda, ma lui prosegue nel suo ragionamento affermando che non c’è niente di male, e che magari la prossima volta potevamo farlo insieme.
La discussione va oltre la mia voglia di rispondere e non ho proprio voglia di perderci tempo quindi lo saluto e stacco la connessione.
Mi riconnetto l’indomani e trovo i suoi messaggi che sia pur in forma di scusa, lasciano pur tuttavia intendere la voglia di un possibile incontro.
Rispondo velocemente che non è il caso e chiudo la chat.
Mi ricontatta qualche giorno dopo dicendo che era libero che stava andando in spiaggia, a godersi il tramonto e magari a farsi una bella sega.
Gli auguro un buon divertimento e continuo a ignorarlo. In serata mi manda una foto, temo il peggio e in realtà è un tramonto a mare di quelli belli che ti sciolgo le stanchezze della giornata.
Nonappena si rende conto che ho visto la foto, non esita a contattarmi, provocandomi e chiedendomi se avessi aperto la foto solamente perché immaginavo altro. Rispondo che in realtà non immaginavo nulla e lui per tutta risposta mi dice che avrebbe potuto farla al momento.
Rispondo di no e lo saluto.
Passa qualche giorno di silenzio, e cerco di riflettere sulle discussioni avute, sinceramente non so se stia scherzando pesantemente o in realtà ci stai davvero provando ad avere un incontro.
Ritengo comunque che per la sua figura non può permettersi di avanzare proposte del genere e chiudo le mie riflessioni pensando ad altro.
scritto il
2022-07-26
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