Cornuto: -- l'amico di famiglia 7

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genere
tradimenti

Capitolo 7
Lo spettacolo mi eccitava, tirai fuori il cazzo è cominciai a masturbarmi.
Speravo che ormai accadesse qualcosa. Dal mio punto di osservazione notavo un rigonfio dentro i pantaloni di lui. La carezza di lei sulla gamba lo eccitava.
Lui però era chiaramente frenato, penso dalla mia presenza in cucina.
Cosa dovevo fare per farlo sentire a suo agio?? Non potevo certamente uscire di casa! Ci pensò mia moglie a fine cena a fare in modo che il tutto prendesse la giusta piega. Avevamo appena finito di brindare ai suoi anni appena compiuti.
Giorgio si sedette sul divano, mia moglie lo raggiunge mettendosi al suo fianco.
Io sparecchiai è mi ritirai in cucina a riordinare il tutto.
Qualche minuto dopo lei mi raggiunse, mise una mano sulla mia spalla dicendo.
"Giorgio è sorpreso e pure bloccato dalla tua presenza." -- "Cosa devo fare??,domandai, e lei mi fa. "Stai qui! Non venire fuori, se voi che la cosa accada, per nessun motivo non farti vedere ne sentire." Altro che se volevo che accadesse, le mostrai il cazzo duro per dimostrare che non vevdevo l'ora che succedesse. Lei me lo prese in mano per un momento dicendo a bassa voce. "OK...!
Continua a farti la sega." Così dicendo tornò in sala da lui sedendosi nuovamente al suo fianco, lo abbraccia baciandolo in bocca. Giorgio si ritrae dicendo.
"Ma che fai...?? Sei impazzita! Di la c'è tuo marito..." Lei lo zittisce rispondendo. "Non ti preoccupare, non succederà nulla, è d'accordo..." Lui la interrompe ancora dicendo. "Ma non è possibile! Poi Federico è un caro amico, non posso fare questo." -- "Puoi! Certo che puoi...!" Ribatte decisa alzando un pò la voce. "Sono dei mesi che mi chiede di farmi scopare da te. Sei stato invitato apposta questa sera. Tu sei il mio regalo di compleanno."
Giorgio non si era ancora ripreso dalla sorpresa, mia moglie le slaccia la cerniera dei pantaloni, glieli strappa quasi di dosso e il suo cazzo, qualche cm più grande del mio svetta maestoso per aria. Con avidità lei lo imbocca, lui comincia ad ansimare. Aveva dimenticato la mia presenza dietro la porta della cucina, con gli occhi chiusi stava gustando il paradiso che la bocca di lei le stava regalando.
Lo succhiava lentamente, con avidità, le stringeva le palle e inghiottiva tutta l'asta con un dito infilato nell'ano. Fermandosi a riprendere fiato le domandò.
"Che ne dici della mia bocca, e sempre quella di dieci anni fa??" -- "Ora è meglio...", rispose, "me la ricordavo più ruvida, ora è più morbida, di velluto."
Qualche minuto dopo con un grugnito le riepie la bocca del suo piacere.
Giorgio sborrò a lungo. Mia moglie non riuscì ad inghiottire tutto, la sborra le colava fuori dalle labbra.
Guardò in cucina ricordandosi di me dietro a quella porta, si stacco un attimo da lui e mi raggiunse, mi trovò con le mani piene di sborra. Anch'io avevo goduto assistendo a quell'eccitante spettacolo, mi diede un bacio per farmi sentire il sapore di lui, poi sorridendo senza aggiungere altro si lava la bocca sputando sul lavandino quanto le era rimasto.
"Tutto bene caro...", mi disse, "la serata è iniziata, non ti muovere da qui."
Continua.
scritto il
2020-06-02
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