Ritorno a casa da una giornata uggiosa 3
di
Rikky
genere
bisex
Dopo la doccia ci mettiamo sul lettone un pò per rilassarci.
Io mi siedo e poggio la spalla alla testata del letto con un cuscino dietro.
Natasha si siede davanti a me gambe incrociate e mi dice:
"Dai racconta un pò di te. Lo so che hai già parlato di te ma un conto è leggerlo in una chat ed un conto è sentirlo dalla tua voce. Le sensazioni sono diverse".
Ed io:
" Mah, non so se proprio hai ragione, sai!!!. Perchè, almeno per me, scrivere al PC è come se lo faccio istintivamente, senza pensarci, e butto giù parole e concetti proprio come ti dicevo istintivamente, e credo che quei momenti siano quelli più veri e sinceri. Si. Perchè parlare d'istinto mette a nudo la propria anima e il proprio pensiero, e si dice o si fa qualcosa perchè è quella precisa cosa che si desidera fare in quel momento.
E' pur vero che se sbagli puoi correggerti mentre se sbagli a parlare ormai l'hai detto"
E lei:
"Appunto, quindi non trovare scuse e dimmi di te".
Ed io:
"Ok. Allora, da dove vuoi che comincio?"
E lei:
"Dall'inizio, da quando hai cominciato a provare qualcosa sessualmente, con donne o uomini, ma dall'inizio"
Ed io:
"Ok. Beh, devi sapere che la sessualità l'ho dovuta, come dire, scoprire da solo. Da adulto e da genitore, ci ritrovavamo a discutere con amici proprio dell'educazione sessuale dei figli ed alcuni dicevano che giunti all'età dell'adolescenza in qualche modo cercavano di parlare con i figli, ma io non ho avuto nessuna, diciamo, educazione sessuale da mio padre. Anzi, ricordo benissimo come se fosse ieri, avrò avuto non più di 13-14 anni, quando davanti a mia madre facevo notale le bollicine, (acne) e chiedevo cosa mai fosse, e mio padre disse "quelle cose escono solo ai gay". In quel momento mi si gelò il cuore, perchè avevo avuto qualche diciamo toccata solitaria, e avevo paura che lui l'avesse scoperto. Ma poi mia madre lo rimproverò e tornai in me."
Natasha:
"Però forse tuo padre voleva sdrammatizzare e scherzare!"
Ed io:
"Si, sicuramente. Comunque non avevo mai avuto nessuna diciamo indicazione sul sesso. Erano la fine degli anni 70 ed inizio degli 80. Ricordo che, forse come tanti, le uniche foto di nudo che potevi mai vedere in giro, senza acquistare riviste pornografiche, erano seni sconosciuti nel settore dell'intimo del catalogo della Postal Market, che mi facevano eccitare e facevano scoprire ciò che poteva accadere."
E Natasha:
"Ahahaha, quanti guai ha fatto la postal market, quanti ragazzi e ragazze che si son masturbati vedendo il catalogo. Lo ricordo benissimo anch'io. Facendo finta di vedere giocattoli o cose della scuola, ogni scusa era buona poi per andare a sbirciare nell'intimo. Va beh. E poi?
Ed io:
"Beh quelle sensazioni mi spingevano come dire ad osare un pò a tal punto che riuscendo a mettere degli spiccioli da parte, mi comprai una volta la rivista "LE ORE", te la ricordi?"
Natasha:
"Ahhh, beh, era la rivista più gettonata da me. Spettacolare ed eccitante. Film raccontati e scritti di nudità bellissimi per quegli anni"
Ed io:
"Beh vedendo i rapporti sessuali anali delle donne, masturbazioni e seghe che praticavano, in qualche modo pensavo tra me e me, ma cosa si poteva provare?. Fantasticavo e da solo in bagno, cominciai a toccarmi e segarmi. E mentre lo facevo qualche volta mi toccavo con le dita il l'ano e provavo una sensazione che non riuscivo a comprendere ma provocava piacere."
Natasha:
"Che bello ascoltare. E' come se stessi rivivendo insieme a te quello che stai raccontando"
E mentre lo diceva afferrò la mia testa con le mani e mi diede un lunghissimo bacio che io ricambiai. Fu una sensazione piacevole, non solo per l'atto fine a se stesso, ma per la dolcezza con cui fece quel gesto. Fu interminabile e dopo ci stringemmo in un forte abbraccio. e disse:
"Dai continua, non volevo interromperti ma meritavi questo e sentivo di doverlo fare"
In quel momento, mi sentivo ascoltata e compresa, la fissai dritta negli occhi e scesero due lacrime di gioia.
Ripresi:
"Nelle volte successive che capitava di isolarmi nel bagno, cominciavo ad osare un pò di più. Le prime volte mi toccavo solo il pene tentanto una sega, ma l'attenzione era diretta al mio culetto, perchè cominciavo ad appoggiarmi una volta su una bottiglietta di sapone."
Alla prossima. Devo interrompere perchè è arrivato un cliente in azienda. KISS KISS
Io mi siedo e poggio la spalla alla testata del letto con un cuscino dietro.
Natasha si siede davanti a me gambe incrociate e mi dice:
"Dai racconta un pò di te. Lo so che hai già parlato di te ma un conto è leggerlo in una chat ed un conto è sentirlo dalla tua voce. Le sensazioni sono diverse".
Ed io:
" Mah, non so se proprio hai ragione, sai!!!. Perchè, almeno per me, scrivere al PC è come se lo faccio istintivamente, senza pensarci, e butto giù parole e concetti proprio come ti dicevo istintivamente, e credo che quei momenti siano quelli più veri e sinceri. Si. Perchè parlare d'istinto mette a nudo la propria anima e il proprio pensiero, e si dice o si fa qualcosa perchè è quella precisa cosa che si desidera fare in quel momento.
E' pur vero che se sbagli puoi correggerti mentre se sbagli a parlare ormai l'hai detto"
E lei:
"Appunto, quindi non trovare scuse e dimmi di te".
Ed io:
"Ok. Allora, da dove vuoi che comincio?"
E lei:
"Dall'inizio, da quando hai cominciato a provare qualcosa sessualmente, con donne o uomini, ma dall'inizio"
Ed io:
"Ok. Beh, devi sapere che la sessualità l'ho dovuta, come dire, scoprire da solo. Da adulto e da genitore, ci ritrovavamo a discutere con amici proprio dell'educazione sessuale dei figli ed alcuni dicevano che giunti all'età dell'adolescenza in qualche modo cercavano di parlare con i figli, ma io non ho avuto nessuna, diciamo, educazione sessuale da mio padre. Anzi, ricordo benissimo come se fosse ieri, avrò avuto non più di 13-14 anni, quando davanti a mia madre facevo notale le bollicine, (acne) e chiedevo cosa mai fosse, e mio padre disse "quelle cose escono solo ai gay". In quel momento mi si gelò il cuore, perchè avevo avuto qualche diciamo toccata solitaria, e avevo paura che lui l'avesse scoperto. Ma poi mia madre lo rimproverò e tornai in me."
Natasha:
"Però forse tuo padre voleva sdrammatizzare e scherzare!"
Ed io:
"Si, sicuramente. Comunque non avevo mai avuto nessuna diciamo indicazione sul sesso. Erano la fine degli anni 70 ed inizio degli 80. Ricordo che, forse come tanti, le uniche foto di nudo che potevi mai vedere in giro, senza acquistare riviste pornografiche, erano seni sconosciuti nel settore dell'intimo del catalogo della Postal Market, che mi facevano eccitare e facevano scoprire ciò che poteva accadere."
E Natasha:
"Ahahaha, quanti guai ha fatto la postal market, quanti ragazzi e ragazze che si son masturbati vedendo il catalogo. Lo ricordo benissimo anch'io. Facendo finta di vedere giocattoli o cose della scuola, ogni scusa era buona poi per andare a sbirciare nell'intimo. Va beh. E poi?
Ed io:
"Beh quelle sensazioni mi spingevano come dire ad osare un pò a tal punto che riuscendo a mettere degli spiccioli da parte, mi comprai una volta la rivista "LE ORE", te la ricordi?"
Natasha:
"Ahhh, beh, era la rivista più gettonata da me. Spettacolare ed eccitante. Film raccontati e scritti di nudità bellissimi per quegli anni"
Ed io:
"Beh vedendo i rapporti sessuali anali delle donne, masturbazioni e seghe che praticavano, in qualche modo pensavo tra me e me, ma cosa si poteva provare?. Fantasticavo e da solo in bagno, cominciai a toccarmi e segarmi. E mentre lo facevo qualche volta mi toccavo con le dita il l'ano e provavo una sensazione che non riuscivo a comprendere ma provocava piacere."
Natasha:
"Che bello ascoltare. E' come se stessi rivivendo insieme a te quello che stai raccontando"
E mentre lo diceva afferrò la mia testa con le mani e mi diede un lunghissimo bacio che io ricambiai. Fu una sensazione piacevole, non solo per l'atto fine a se stesso, ma per la dolcezza con cui fece quel gesto. Fu interminabile e dopo ci stringemmo in un forte abbraccio. e disse:
"Dai continua, non volevo interromperti ma meritavi questo e sentivo di doverlo fare"
In quel momento, mi sentivo ascoltata e compresa, la fissai dritta negli occhi e scesero due lacrime di gioia.
Ripresi:
"Nelle volte successive che capitava di isolarmi nel bagno, cominciavo ad osare un pò di più. Le prime volte mi toccavo solo il pene tentanto una sega, ma l'attenzione era diretta al mio culetto, perchè cominciavo ad appoggiarmi una volta su una bottiglietta di sapone."
Alla prossima. Devo interrompere perchè è arrivato un cliente in azienda. KISS KISS
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Bisex o voglia trans?racconto sucessivo
Ritorno a casa da una giornata uggiosa 4
Commenti dei lettori al racconto erotico