La mia bimba, la mia ossessione - 17
di
Satiro
genere
incesti
=======LEGGETE DAL PRIMO CAPITOLO=====
--Roberto - disse mia madre sarcastica - vedo che come porcellaggine mi stai battendo e...tua figlia non ti è da meno.
= Era vero, Lauretta incurante della nonna, si stava tastando con le dita il buchetto del culo, guardandomi ridendo e mostrandomi le dita imperlate di sperma.-
= Per altri tre o quattro giorni, mi trovavo in casa tutti i pomeriggi, la mia bella nipotina.
= Sempre scherzando, ma non troppo, le davo qualche pacchetta sulle chiappe mostrandomi sempre più invadente; A Laura palpeggiai le tettine sotto i suoi occhi, inserendo la mano sotto la maglietta toccando al nudo la sua preziosa carnina; Insomma s'era creato un clima scherzoso ma prettamente imperniato su questi giochini abbastanza spinti.-
--Sai papà, Ilaria mi chiede spesso, e credo abbia intuito che fra noi c'è più di qualcosa, tanto che ieri sera nella doccia, mentre mi lavava la schiena, lì fra i schizzi d'acqua, mi ha chiesto perchè non ho chiamato te, allora io, dopo averle chiesto di giurare di non dire nulla a nessuno, le dissi che mi lavavi e anche spesso, dicendole che sapevo che ti piace, e le dissi anche che più d'una volta ho visto che ti eri eccitato...papà, volle sapere tutto, pensa dissi che ti viene grosso grosso vedendo la forma sulle mutande
bagnate.-
--Tesoro mio, hai fatto male, è rischioso, da questo è facile intuire i nostri legami.-
--Ma ha giurato sai! -
--See... giurato.-
--Sì, ha incrociato le dita e ha pronunciato il
"giurin giurella".-
= Mio Dio ho pensato, Lauretta è ancora una bambina, poi riflettendo pensai che Ilaria poteva davvero essere brava, l'unico timore era che si potesse confidare con sua madre; Dissi a Lauretta questa mia preoccupazione che lei fugò dicendomi che si era proprio raccomandata in tal senso.-
= A letto una sera, io e lei, m'ero fatto prendere da un certo romanticismo; Le ho accarezzato il visetto sudato con lievi carezze beandomi nel lisciarle le belle sopraciglia; Nel silenzio più profondo, mi scoprii di accarezzarle il viso con gli occhi; Che immensa bellezza, mi parve di vedere raffigurata la primavera; I suoi verginei lineamenti, non potevano suscitare che tenerezza; I sottili capelli incorniciavano quel quadro che solo la natura poteva creare; Lauretta, la mia Lauretta si lasciava contemplare impreziosendo quella visione, con un leggero sorriso.-
--Cosa pensi papà - mi chiese vedendomi così silenzioso e assorto; Le sorrisi.-
--Sto pensando a te, a noi...al mondo, sì al mondo che ci impedisce di urlare la nostra felicità.-
= Le sfiorai le labbra con un leggerissimo bacetto, poi tenendola guancia a guancia, le sussurrai.-
--Ti amo Lauretta, ti amo tanto...non lasciarmi mai sai...ne morirei.-
= La stretta che mi diede come risposta mi fece quasi scoppiare il cuore dalla gioia; Ci addormentammo così seminudi e abbracciati.-
= Sono certo un tipo strano, alterno a momenti romantici ad altri d'estrema lussuria; Una sera, subito dopo cena, in salotto, mentre mia madre s'era ritirata a letto per una forte emicrania, avevo giocato con la mia piccola divertendomi a spogliarla; S'alternava una carezzina sulla passera, alla scomparsa di un indumento; Ovvio anch'io dovevo sottostare alla stessa regola, cosicchè, via le scarpe, una toccatina alla fica, via le mie una sua toccatina all'uccello; Dopo tre round, ho dovuto liberare il cazzo che scoppiava nelle mutande; Si era iniziato quel gioco ridendo, ma quando restammo mezzi nudi subentrò in entrambi l'eccitazione erotica; Non era possibile essere mossi alla risata, la libidine ebbe presto il sopravvento; Ci trovammo, io in canotta
col cazzo che fuoriusciva dal boxer, la mia bimba, in reggiseno e gonnellina e senza gli slip.-
--Vieni qui amore, vieni qui dal tuo paparino che ti adora, vieni amore...mmmuuumm...oh Lauretta mia mi farai morire...fammi sentire questo bel culetto si si si bello bello...e questa barbetta qui...te la spettino
così - biascicai arruffandole i peletti del pube - o vuoi che te li pettini? Siiii adesso te li pettino con la lingua...così...così...così...-
= Mi son messo a leccare quel passerottino e lei, come fosse un bambolotto restò a gambe alzate e aperte restando così per i 15 meravigliosi minuti del mio leccaggio, poi, poi le abbassò e le chiuse su di me quando con alti mugolii e fremiti mi inaffiò la bocca col suo nettare.-
= Anche lei volle godersi un bocchino; Non ci volle molto, purtroppo alla mia goduta, mi fece l'ingoio ma si lasciò scappare un rivoletto del mi sperma da un angolo della bocca; Poi così discinti ci tenemmo stretti lì sul divano.-
--Papà - esordì - ti piacerebbe fare anche con Ilaria
questi giochetti vero?-
--Oddio certamente...ma tu saresti gelosetta?
--Un pochino sì...però mi piace vederti contento...sai
credo che anche lei ci abbia fatto un pensierino.-
--Ti ha fatto qualche confidenza...?-
--Si...mi ha detto che si tocca spesso.-
--Scusa ma non ha un ragazzo?-
--Ma no papà, ti avevo già detto che lui è timido, non la tocca mai..è molto timido.-
= Allora restando sul tema Ilaria, ne approffittai per parlarle di un mio vecchissimo desiderio e le chiesi timoroso di una risposta negativa.-
--Lauretta non ti piacerebbe fare l'amore in tre...io te e Ilaria? Che ne dici? Aaahhh dev'essere fantastico-
Dissi chiudendo gli occhi sognanti; Non rispose subito, ma poi disse dandomi una toccatina all'uccello che se ne stava col capo reclinato.-
--Sei sicuro che questo ce la faccia con tutte queste donne?-
--Senti - risposi semiserio - se proprio lui non ce la facesse, userò la lingua...funziona bene e sempre...
anche lei sa dare piacere non credi?-
--Si certo...anzi a volte mi piace di più del tuo uccello.
= Il discorso finì lì, ma ormai il dado era tratto.
= Poche sere dopo, nel nostro rione c'è stato uno spettacolo pirotecnico; Il poggiolo di casa di Ilaria
s'affaccia proprio nello spiazzo dove partivano i fuochi artificiali, lì, nel ristretto spazio ci trovammo tutti, io, Lauretta, mia madre, mia sorella Irma e ovviamente anche Ilaria.-
= Le esclamazioni di gioiosa sorpresa ad ogni bagliore, tutti noi le enfattizzavano con degli ooohhh
esagerati scatenando una grande allegria; Io approffittando della confusione, mi ero messo vicino ad Ilaria e lì, quasi sotto gli occhi di tutti, allungai una mano appoggiadola su una sua chiappetta
e la palpai; Lei mi lanciò un'occhiataccia tentando d'istinto di allontanarmi la mano; Sapevo che non avrebbe gridato e fatto scandalo, infatti la piccola, smise di ostacolarmi permettendomi così di palparle per bene il suo adorabile e sodo culetto; La cosa piaceva certamente anche a lei, perchè volendo avrebbe potuto spostarsi, invece restò lì; Il giochino andò avanti per una ventina di minuti, solo Lauretta ultimamente s'era accorta della mia manovra; La guardai
e lei con un sorrisino soffocato d'intesa, mi diede il suo ok; Mia figlia controllava anche l'espressione della cugina, la quale, mi riferì poi, era diventata seria si mordeva addirittura le labbra.-
= Al ritorno a casa, mi ritenni soddisfatto al massimo
oltre ad aver goduto di quelle palpate, avevo fatto un'altro passo in avanti negli approcci con la mia bella e proibita nipotina.-
= Di questi progressi tenevo informato anche mia madre
che compiacendosi mi diede qualche suggerimento che misi subito in pratica.-
= Il pomeriggio successivo con la scusa di coccole, mi sono allacciato Lauretta, che fingendo riluttanza, tentava di fermare la mia mano; Le ero risalito sotto la gonnellina palpando quel ben di Dio.-
--Nonna - protestò con voce lamentosa - nonna, guarda papà...mi palpa, mi tocca la passerina.-
--Ma lascialo fare poverino...chissà da quanto tempo non tocca una femmina..-
--Ma nonna io sono sua figlia...non dovrebbe...-
--E allora - risposi - sei anche tu una femminuccia no?
= Intanto Ilaria, che era presente, s'era messa a ridere e sorprendendomi saltò su dicendo.
--Lo sapete cosa mia ha fatto ieri sera lo zio? Mentre guardavamo i fuochi artificiali, mi ha palpato il culo,
dì no se hai il coraggio - disse guardandomi e ridacchiando.-
--E chi lo nega...è vero caspita hai un culetto superbo
e...ho voluto sentire se era anche sodo..-
--E lo era? - chiese ridendo mia madre.-
--Certo che sì - Poi tirando a me anche Ilaria - vieni qui piccolo gioiello, vieni qui dallo zio...m'intendo di culi io sai? Tu carina, quando crescerai con questo culetto qui farai impazzire tutti i ragazzi...te lo dico io...-
= Poi, trascurando mia figlia, l'ho stretta a me; Vedendola ancora sorridente anche dopo averle palpeggiato una tetta, capii che il semaforo segnava verde; La tirai giù nel divano cominciando a palparle le cosce; Lei si dibatteva, però da puttanella quale era, fingeva di stringere le gambe, invece nella festosa lotta, le apriva e chiudeva continuamente consentendo alla miamano d'arrivarle alla fichetta; Arrivato alle mutandine, premetti pre più volte quel cuscineto bombato dai peli del pube percependo l'eccitante tepore della sua verginea intimità.
= Credo che mai dimenticherò quei momenti; Stranamente il mio cazzo restava quieto, amorfo, forse il cervello che lo comanda era tutto teso a valutare le reazioni della piccola, di mia figli e di mia madre che assistevano compiaciute al mio sollazzo.-
--Papà... basta dai poverina...le fai male.-
= Mi bloccai però continuai a tenermi stretto Ilaria, e guardandola le chiesi-
--Ti faccio male?
--No, ma...-
--Visto?... Dai tesorino lasciami toccare, fammi sentire come sei fatta...-
= Arrivai nuovamente a toccarle le mutandine, erano umidicce e calde, certamente la sua passerina aveva recepito le mie carezze, poi essendosi scompostamente messasi di fiaco, riuscii a raggiugere una natica, e infilato le dita sotto il bordino degli slippini,mmi godetti il turgore e la levigatezza di quel burroso gluteo, tornai ancora sopra le mutandine frugandole la passerina e credo che, quando Lauretta ridendo me la tolse dalle mani, Ilaria in cuor suo le sia dispiaciuto
= Le fanciulle scappando, ridevano sboccate.-
--Vai a trovarle nella cameretta - mi suggerì mia madre
-il ferro va battuto fin che è rosso..ma non hai capito comele piace?...Vai vai e osa di più...la piccola ci sta eccome.-
--Mi spiace un pochino per Lauretta...non vorrei si ingelosisse...
--Macchè macchè, Lauretta sa che sei suo di cuore e di sesso...la piccola ti adora.-
--Dici?.-
--Certo...vai, vai...-
= Spronato al peccato e proprio dalla mamma, andai di soppiatto a spiarle; La porta era aperta e le ragazze sbellicandosi dalle risa, si tenevano abbracciate saltellando.-
--Mi ha toccato la fica sai? -diceva Ilaria fra le risa
--E anche il seno , se non sbaglio - la corresse Lauretta - e ti è piaciuto?-
--Sì...però non dirglielo...mi raccomando .-
--E invece ho sentito tutto - diss'io affacciandomi sull'uscio; Ilaria si rifugiò fra la braccia di mia figlia come volesse chiedere protezione; Colta in fallo si era veramente preoccupata, temendo chissacchè-
--Senti le dissi - visto che ti è piaciuto, mandiamo via Lauretta.-
--No, no Lauretta sta qui...per piacere.-
--Aaaahhh!!! - Urlai - ecco il lupo cattivo che sbrana le pecorelle.- e abbracciandole tutte e due ai fianchi
tentai di baciarle; Ilaria mi sfuggì, invece mia figlia si lasciò patrugnare per bene; La buttai sul lettino coricandomi subito vicino; Lei allora si mise a sgambettare all'aria le sue snelle gambette; Riuscii a fermarne una con un mia gamba; Stretta così nella mia morsa amorosa e sempre impersonando il lupo cattivo
ho cominciato a palpare le tettine, le spinsi su la maglietta mettendo addirittura a nudo uno di quei gioielli di carne; Lauretta sempre ridendo, chiamava in aiuto la cugina che felice di partecipare a quella lotta, tentava di strapparmela; Nella battaglia, ero riuscito a fare un paio difugaci incursioni sulla fichetta di mia figlia incollando anche la bocca sulla tetta che ero riuscito a far sgusciare dal reggiseno.
= Anche se l'obbiettivo era mia nipote, pure con Lauretta il gioco del lupo era piacevolissimo; Attirai giù anche Ilaria e nel groviglio dei nostri corpi, le mie avide mani, avide di carne fresca, palpavano a destra e a manca; Che spettacolo di tette aveva la mia nipotina; Ero riuscito a godermene una mentre le tenevo la faccia premuta in un bacio; La piccola, fingendo di urlare, dalla paura, teneva la bocca aperta, lo zio, il lupo cattivo, veloce come il pensiero, le cacciò dentro la lingua e mia figlia, ormai presa nel gioco, finse di sottrarmi la preda, in effetti la teneva ferma cosicchè ebbi modo di infilare una mano sotto la gonna anche a lei, toccando e pressando più volte la sua calda nicchia; Non fu certo come la carezza che esige una fica, tuttavia quei toccamenti furono sufficenti a farle assaggiare il piacere che si prova se è un'altra mano e non la tua che ti tocca.-
--No zio no dai...-supplicava Ilaria ma ridendo, non me la fai piccola, pensai, vedo che ti piace troietta.
= Ad un certo punto, quando come difesa aveva accavallato le gambe, ostruendo l'accesso al suo fichino e essendo Lauretta a portata di mano, infilai la mano sotto la sua mini, Ilaria inspiegabilmente, tenne ferme le mani di mia figlia che tentavano di allontanarmi.-
= Eravamo al momento clou, il mio uccello urlava dal dolore, aveva riconosciuto il nido di mia figlia e voleva volarci dentro.-
--Lauretta, mamma mia Lauretta, devi imparare anche tu
le cosine dell'amore - dissi cambiando tono - su da brava bambina ascoltami non mi piace fare il lupo che vi sbrana...vorrei esservi maestro d'amore, sì maestro d'amore.-
--E cioè - chiese Ilaria.-
--Cioè? vi insegno l'arte più bella del mondo...l'arte dell'amore...voi siete giovani ed è giusto che sappiate cosa vogliono i maschietti da voi .-
= Poi vedendole attente, continuai con una mia, tutta mia, illogica paternale; Arrivai a porle una domanda particolare.
--Ma voi, e dovete essere sincere, avete mai visto un sesso maschile? Sincere ehh!!! -
--Il tuo papà.- disse Lauretta ridendo forte, io la fulminai con un'occhiata.-
--Sì..il tuo zio.- aggiuse Ilaria; Loro intendevano il mio che avevano visto quel giorno.-
--Ho capito, ho capito... io intendevo un sesso eccitato...duro.-
= Eravamo tutti e tre seduti sul lettino di mia figlia,
mi alzai e facendo aderire la stoffa dei calzoni, mostrai alle fanciulle la gobba del mio cazzo che durissimo sentiva la presenza di fiche, e che fiche.-
--Ve lo mostro? - chiesi; Silenzio.
= Allora sforzandomi d'essere tranquillo e inter=
pretando il loro silenzio come un sì;Tiai giù lo zip.
( continua )
--
--Roberto - disse mia madre sarcastica - vedo che come porcellaggine mi stai battendo e...tua figlia non ti è da meno.
= Era vero, Lauretta incurante della nonna, si stava tastando con le dita il buchetto del culo, guardandomi ridendo e mostrandomi le dita imperlate di sperma.-
= Per altri tre o quattro giorni, mi trovavo in casa tutti i pomeriggi, la mia bella nipotina.
= Sempre scherzando, ma non troppo, le davo qualche pacchetta sulle chiappe mostrandomi sempre più invadente; A Laura palpeggiai le tettine sotto i suoi occhi, inserendo la mano sotto la maglietta toccando al nudo la sua preziosa carnina; Insomma s'era creato un clima scherzoso ma prettamente imperniato su questi giochini abbastanza spinti.-
--Sai papà, Ilaria mi chiede spesso, e credo abbia intuito che fra noi c'è più di qualcosa, tanto che ieri sera nella doccia, mentre mi lavava la schiena, lì fra i schizzi d'acqua, mi ha chiesto perchè non ho chiamato te, allora io, dopo averle chiesto di giurare di non dire nulla a nessuno, le dissi che mi lavavi e anche spesso, dicendole che sapevo che ti piace, e le dissi anche che più d'una volta ho visto che ti eri eccitato...papà, volle sapere tutto, pensa dissi che ti viene grosso grosso vedendo la forma sulle mutande
bagnate.-
--Tesoro mio, hai fatto male, è rischioso, da questo è facile intuire i nostri legami.-
--Ma ha giurato sai! -
--See... giurato.-
--Sì, ha incrociato le dita e ha pronunciato il
"giurin giurella".-
= Mio Dio ho pensato, Lauretta è ancora una bambina, poi riflettendo pensai che Ilaria poteva davvero essere brava, l'unico timore era che si potesse confidare con sua madre; Dissi a Lauretta questa mia preoccupazione che lei fugò dicendomi che si era proprio raccomandata in tal senso.-
= A letto una sera, io e lei, m'ero fatto prendere da un certo romanticismo; Le ho accarezzato il visetto sudato con lievi carezze beandomi nel lisciarle le belle sopraciglia; Nel silenzio più profondo, mi scoprii di accarezzarle il viso con gli occhi; Che immensa bellezza, mi parve di vedere raffigurata la primavera; I suoi verginei lineamenti, non potevano suscitare che tenerezza; I sottili capelli incorniciavano quel quadro che solo la natura poteva creare; Lauretta, la mia Lauretta si lasciava contemplare impreziosendo quella visione, con un leggero sorriso.-
--Cosa pensi papà - mi chiese vedendomi così silenzioso e assorto; Le sorrisi.-
--Sto pensando a te, a noi...al mondo, sì al mondo che ci impedisce di urlare la nostra felicità.-
= Le sfiorai le labbra con un leggerissimo bacetto, poi tenendola guancia a guancia, le sussurrai.-
--Ti amo Lauretta, ti amo tanto...non lasciarmi mai sai...ne morirei.-
= La stretta che mi diede come risposta mi fece quasi scoppiare il cuore dalla gioia; Ci addormentammo così seminudi e abbracciati.-
= Sono certo un tipo strano, alterno a momenti romantici ad altri d'estrema lussuria; Una sera, subito dopo cena, in salotto, mentre mia madre s'era ritirata a letto per una forte emicrania, avevo giocato con la mia piccola divertendomi a spogliarla; S'alternava una carezzina sulla passera, alla scomparsa di un indumento; Ovvio anch'io dovevo sottostare alla stessa regola, cosicchè, via le scarpe, una toccatina alla fica, via le mie una sua toccatina all'uccello; Dopo tre round, ho dovuto liberare il cazzo che scoppiava nelle mutande; Si era iniziato quel gioco ridendo, ma quando restammo mezzi nudi subentrò in entrambi l'eccitazione erotica; Non era possibile essere mossi alla risata, la libidine ebbe presto il sopravvento; Ci trovammo, io in canotta
col cazzo che fuoriusciva dal boxer, la mia bimba, in reggiseno e gonnellina e senza gli slip.-
--Vieni qui amore, vieni qui dal tuo paparino che ti adora, vieni amore...mmmuuumm...oh Lauretta mia mi farai morire...fammi sentire questo bel culetto si si si bello bello...e questa barbetta qui...te la spettino
così - biascicai arruffandole i peletti del pube - o vuoi che te li pettini? Siiii adesso te li pettino con la lingua...così...così...così...-
= Mi son messo a leccare quel passerottino e lei, come fosse un bambolotto restò a gambe alzate e aperte restando così per i 15 meravigliosi minuti del mio leccaggio, poi, poi le abbassò e le chiuse su di me quando con alti mugolii e fremiti mi inaffiò la bocca col suo nettare.-
= Anche lei volle godersi un bocchino; Non ci volle molto, purtroppo alla mia goduta, mi fece l'ingoio ma si lasciò scappare un rivoletto del mi sperma da un angolo della bocca; Poi così discinti ci tenemmo stretti lì sul divano.-
--Papà - esordì - ti piacerebbe fare anche con Ilaria
questi giochetti vero?-
--Oddio certamente...ma tu saresti gelosetta?
--Un pochino sì...però mi piace vederti contento...sai
credo che anche lei ci abbia fatto un pensierino.-
--Ti ha fatto qualche confidenza...?-
--Si...mi ha detto che si tocca spesso.-
--Scusa ma non ha un ragazzo?-
--Ma no papà, ti avevo già detto che lui è timido, non la tocca mai..è molto timido.-
= Allora restando sul tema Ilaria, ne approffittai per parlarle di un mio vecchissimo desiderio e le chiesi timoroso di una risposta negativa.-
--Lauretta non ti piacerebbe fare l'amore in tre...io te e Ilaria? Che ne dici? Aaahhh dev'essere fantastico-
Dissi chiudendo gli occhi sognanti; Non rispose subito, ma poi disse dandomi una toccatina all'uccello che se ne stava col capo reclinato.-
--Sei sicuro che questo ce la faccia con tutte queste donne?-
--Senti - risposi semiserio - se proprio lui non ce la facesse, userò la lingua...funziona bene e sempre...
anche lei sa dare piacere non credi?-
--Si certo...anzi a volte mi piace di più del tuo uccello.
= Il discorso finì lì, ma ormai il dado era tratto.
= Poche sere dopo, nel nostro rione c'è stato uno spettacolo pirotecnico; Il poggiolo di casa di Ilaria
s'affaccia proprio nello spiazzo dove partivano i fuochi artificiali, lì, nel ristretto spazio ci trovammo tutti, io, Lauretta, mia madre, mia sorella Irma e ovviamente anche Ilaria.-
= Le esclamazioni di gioiosa sorpresa ad ogni bagliore, tutti noi le enfattizzavano con degli ooohhh
esagerati scatenando una grande allegria; Io approffittando della confusione, mi ero messo vicino ad Ilaria e lì, quasi sotto gli occhi di tutti, allungai una mano appoggiadola su una sua chiappetta
e la palpai; Lei mi lanciò un'occhiataccia tentando d'istinto di allontanarmi la mano; Sapevo che non avrebbe gridato e fatto scandalo, infatti la piccola, smise di ostacolarmi permettendomi così di palparle per bene il suo adorabile e sodo culetto; La cosa piaceva certamente anche a lei, perchè volendo avrebbe potuto spostarsi, invece restò lì; Il giochino andò avanti per una ventina di minuti, solo Lauretta ultimamente s'era accorta della mia manovra; La guardai
e lei con un sorrisino soffocato d'intesa, mi diede il suo ok; Mia figlia controllava anche l'espressione della cugina, la quale, mi riferì poi, era diventata seria si mordeva addirittura le labbra.-
= Al ritorno a casa, mi ritenni soddisfatto al massimo
oltre ad aver goduto di quelle palpate, avevo fatto un'altro passo in avanti negli approcci con la mia bella e proibita nipotina.-
= Di questi progressi tenevo informato anche mia madre
che compiacendosi mi diede qualche suggerimento che misi subito in pratica.-
= Il pomeriggio successivo con la scusa di coccole, mi sono allacciato Lauretta, che fingendo riluttanza, tentava di fermare la mia mano; Le ero risalito sotto la gonnellina palpando quel ben di Dio.-
--Nonna - protestò con voce lamentosa - nonna, guarda papà...mi palpa, mi tocca la passerina.-
--Ma lascialo fare poverino...chissà da quanto tempo non tocca una femmina..-
--Ma nonna io sono sua figlia...non dovrebbe...-
--E allora - risposi - sei anche tu una femminuccia no?
= Intanto Ilaria, che era presente, s'era messa a ridere e sorprendendomi saltò su dicendo.
--Lo sapete cosa mia ha fatto ieri sera lo zio? Mentre guardavamo i fuochi artificiali, mi ha palpato il culo,
dì no se hai il coraggio - disse guardandomi e ridacchiando.-
--E chi lo nega...è vero caspita hai un culetto superbo
e...ho voluto sentire se era anche sodo..-
--E lo era? - chiese ridendo mia madre.-
--Certo che sì - Poi tirando a me anche Ilaria - vieni qui piccolo gioiello, vieni qui dallo zio...m'intendo di culi io sai? Tu carina, quando crescerai con questo culetto qui farai impazzire tutti i ragazzi...te lo dico io...-
= Poi, trascurando mia figlia, l'ho stretta a me; Vedendola ancora sorridente anche dopo averle palpeggiato una tetta, capii che il semaforo segnava verde; La tirai giù nel divano cominciando a palparle le cosce; Lei si dibatteva, però da puttanella quale era, fingeva di stringere le gambe, invece nella festosa lotta, le apriva e chiudeva continuamente consentendo alla miamano d'arrivarle alla fichetta; Arrivato alle mutandine, premetti pre più volte quel cuscineto bombato dai peli del pube percependo l'eccitante tepore della sua verginea intimità.
= Credo che mai dimenticherò quei momenti; Stranamente il mio cazzo restava quieto, amorfo, forse il cervello che lo comanda era tutto teso a valutare le reazioni della piccola, di mia figli e di mia madre che assistevano compiaciute al mio sollazzo.-
--Papà... basta dai poverina...le fai male.-
= Mi bloccai però continuai a tenermi stretto Ilaria, e guardandola le chiesi-
--Ti faccio male?
--No, ma...-
--Visto?... Dai tesorino lasciami toccare, fammi sentire come sei fatta...-
= Arrivai nuovamente a toccarle le mutandine, erano umidicce e calde, certamente la sua passerina aveva recepito le mie carezze, poi essendosi scompostamente messasi di fiaco, riuscii a raggiugere una natica, e infilato le dita sotto il bordino degli slippini,mmi godetti il turgore e la levigatezza di quel burroso gluteo, tornai ancora sopra le mutandine frugandole la passerina e credo che, quando Lauretta ridendo me la tolse dalle mani, Ilaria in cuor suo le sia dispiaciuto
= Le fanciulle scappando, ridevano sboccate.-
--Vai a trovarle nella cameretta - mi suggerì mia madre
-il ferro va battuto fin che è rosso..ma non hai capito comele piace?...Vai vai e osa di più...la piccola ci sta eccome.-
--Mi spiace un pochino per Lauretta...non vorrei si ingelosisse...
--Macchè macchè, Lauretta sa che sei suo di cuore e di sesso...la piccola ti adora.-
--Dici?.-
--Certo...vai, vai...-
= Spronato al peccato e proprio dalla mamma, andai di soppiatto a spiarle; La porta era aperta e le ragazze sbellicandosi dalle risa, si tenevano abbracciate saltellando.-
--Mi ha toccato la fica sai? -diceva Ilaria fra le risa
--E anche il seno , se non sbaglio - la corresse Lauretta - e ti è piaciuto?-
--Sì...però non dirglielo...mi raccomando .-
--E invece ho sentito tutto - diss'io affacciandomi sull'uscio; Ilaria si rifugiò fra la braccia di mia figlia come volesse chiedere protezione; Colta in fallo si era veramente preoccupata, temendo chissacchè-
--Senti le dissi - visto che ti è piaciuto, mandiamo via Lauretta.-
--No, no Lauretta sta qui...per piacere.-
--Aaaahhh!!! - Urlai - ecco il lupo cattivo che sbrana le pecorelle.- e abbracciandole tutte e due ai fianchi
tentai di baciarle; Ilaria mi sfuggì, invece mia figlia si lasciò patrugnare per bene; La buttai sul lettino coricandomi subito vicino; Lei allora si mise a sgambettare all'aria le sue snelle gambette; Riuscii a fermarne una con un mia gamba; Stretta così nella mia morsa amorosa e sempre impersonando il lupo cattivo
ho cominciato a palpare le tettine, le spinsi su la maglietta mettendo addirittura a nudo uno di quei gioielli di carne; Lauretta sempre ridendo, chiamava in aiuto la cugina che felice di partecipare a quella lotta, tentava di strapparmela; Nella battaglia, ero riuscito a fare un paio difugaci incursioni sulla fichetta di mia figlia incollando anche la bocca sulla tetta che ero riuscito a far sgusciare dal reggiseno.
= Anche se l'obbiettivo era mia nipote, pure con Lauretta il gioco del lupo era piacevolissimo; Attirai giù anche Ilaria e nel groviglio dei nostri corpi, le mie avide mani, avide di carne fresca, palpavano a destra e a manca; Che spettacolo di tette aveva la mia nipotina; Ero riuscito a godermene una mentre le tenevo la faccia premuta in un bacio; La piccola, fingendo di urlare, dalla paura, teneva la bocca aperta, lo zio, il lupo cattivo, veloce come il pensiero, le cacciò dentro la lingua e mia figlia, ormai presa nel gioco, finse di sottrarmi la preda, in effetti la teneva ferma cosicchè ebbi modo di infilare una mano sotto la gonna anche a lei, toccando e pressando più volte la sua calda nicchia; Non fu certo come la carezza che esige una fica, tuttavia quei toccamenti furono sufficenti a farle assaggiare il piacere che si prova se è un'altra mano e non la tua che ti tocca.-
--No zio no dai...-supplicava Ilaria ma ridendo, non me la fai piccola, pensai, vedo che ti piace troietta.
= Ad un certo punto, quando come difesa aveva accavallato le gambe, ostruendo l'accesso al suo fichino e essendo Lauretta a portata di mano, infilai la mano sotto la sua mini, Ilaria inspiegabilmente, tenne ferme le mani di mia figlia che tentavano di allontanarmi.-
= Eravamo al momento clou, il mio uccello urlava dal dolore, aveva riconosciuto il nido di mia figlia e voleva volarci dentro.-
--Lauretta, mamma mia Lauretta, devi imparare anche tu
le cosine dell'amore - dissi cambiando tono - su da brava bambina ascoltami non mi piace fare il lupo che vi sbrana...vorrei esservi maestro d'amore, sì maestro d'amore.-
--E cioè - chiese Ilaria.-
--Cioè? vi insegno l'arte più bella del mondo...l'arte dell'amore...voi siete giovani ed è giusto che sappiate cosa vogliono i maschietti da voi .-
= Poi vedendole attente, continuai con una mia, tutta mia, illogica paternale; Arrivai a porle una domanda particolare.
--Ma voi, e dovete essere sincere, avete mai visto un sesso maschile? Sincere ehh!!! -
--Il tuo papà.- disse Lauretta ridendo forte, io la fulminai con un'occhiata.-
--Sì..il tuo zio.- aggiuse Ilaria; Loro intendevano il mio che avevano visto quel giorno.-
--Ho capito, ho capito... io intendevo un sesso eccitato...duro.-
= Eravamo tutti e tre seduti sul lettino di mia figlia,
mi alzai e facendo aderire la stoffa dei calzoni, mostrai alle fanciulle la gobba del mio cazzo che durissimo sentiva la presenza di fiche, e che fiche.-
--Ve lo mostro? - chiesi; Silenzio.
= Allora sforzandomi d'essere tranquillo e inter=
pretando il loro silenzio come un sì;Tiai giù lo zip.
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