La mia bimba, la mia ossessione-13
di
Satiro
genere
incesti
=====LEGGETE DAL PRIMO CAPITOLO====
=Brillavano gli occhi a mia madre, nel parlare di mio padre; E' una donna speciale, sentendola parlare si avvertiva tutta la carica vitale che traboccava e ti investiva .
=Guardavo Lauretta, la guardavo compiaciuto di vederla così attenta; Anche in lei circola il nostro stesso sangue, e il suo che era dormiente l'avevamo svegliato noi e portato avanti, tanto avanti, forse troppo.
=Mentre la tenevo col braccio sinistro allacciata alle spalle, sentii la sua mano cercarmi il sesso; Per alcuni secondi il cuore mi cessò di battere, troppo eccitante quella mossa; Senza invito alcuno, Laura, la mia piccola, per la prima volta da sopra la patta, mi tastò l'uccello che impennandosi rispose repentinamente al suo richiamo; Le guardai il musetto con un carezzevole sorriso; Che bellezza, che stupenda creatura, mi pareva ancor più bella la mia figlioletta;
Le sue labbra, come una potente calamita mi attrassero e, con un guizzo famelico, mi avventai su quelle gemme
moerdendole con un'avidità inusitata.
=Leccai la sua linguetta che schermava con la mia; Continuammo per alcuni minuti inebriandoci nel gustare
quel peccato sia fisico che cerebrale; Poi lei, da biricchina fatta, mi dette, con due dita, una forte strizzata all'uccello facendomi sobbalzare.
=Mia madre, divertita, s'interruppe e venne a sedersi vicino a me.-
--Lascia fare alla nonna - disse allontanandole la mano, e fatto uscire, il mio dardo svettante come una molla, alzò la sua testa al cielo curioso di vedere chi bussava alla sua porta; Lui, conosceva quella bocca e si lasciò baciare.; Io intanto avevo trovato già le piccole tette della mia Lauretta, le avevo infilato la mano sotto la maglietta; Che favolose sensazioni nell'impastare quella morbida carnina.
=Con un cenno, invitai mia figlia a guardare la nonna che felice me lo succhiava, socchiudendo gli occhi estasiata.
=I brividi di piacere che provai, venivano arricchiti nell'immaginare quella stessa lingua che mi deliziava, che, quando ancora bambina, faceva la stessa cosa al fidanzato di sua sorella, mi pareva di vederla che con la sua compagna, si lasciava togliere le mutandine e leccare la fichetta implume; Mi pareva di vederle queste due troiette in erba, ciucciare il cazzo di questo ragazzo; Forse lo facevano anche assieme, tutte e due a lambire la cappella e, magari, leccargli i coglioni e, furono quelle immagini che mi spinsero ad invitare Lauretta ad aiutare la nonna.
=Mio Dio, un minuto dopo , due bocche, due lingue mi lavoravano l'uccello; Mia madre felice di dimostrarle, se ancora ce ne fosse bisogno, come va trattato il maschio; Sì, mia figlia mi dava leggeri tocchi di lingua sul glande, leccando tutto attorno al cornicione
per poi imboccarselo con golosità;La mamma, mi baciava e leccava la pancia e, dopo avermi calato calzoni e mutande alle ginocchia, mi leccava anche le palle.
=Purtroppo le cose belle sono brevi e infatti poco dopo, percorso da fremiti elettrizzanti, godetti in bocca alla mia piccola.-
--Dividilo con me amore - la supplicò mia madre cercandole in bocca la mia linfa; Si baciarono a lungo impastando e spartendo tra loro il frutto del mio piacere.
--Dai mamma, aiutami che la spogliamo - dissi, per volere soddisfare anche la fica della mia principessina
=Via le scarpe da tennis, via le calzettine bianche, via la maglietta, la gonna, le mutandine; Come il millenario miracolo che fa schiudere i petali dei fiori sotto i primi raggi del sole, la nostra creatura ci è fiorita tra le mani; Non cesserò mai di decantare il suo corpicino; Tento, ma mai e poi mai riuscirò a descriverlo neppure in piccola parte.
=Curvato fra le sue cosce, avevo dinnanzi agli occhi e alla bocca, un batuffolo di pelini soffici e neri, che tentavano invano di nascondere il tesoro della dolce fessurina.
=Che gioia baciare le bombate labbra; Inviai un'occhiata rasente il corpo scorgendovi le due collinette di carne con i loro capezzolini scuri e, più su, i suoi occhi che curiosi, volevano vedere il loro papà all'opera:
=Laura era evidentemente su di giri, era in tiro perchè nel giro di tre minuti, mi schizzò il suo primo orgasmo; Continuai a leccarla ancora, perchè oltre ad essere sempre un trauma staccarsi dal suo fiorellino, avevo sentito una lingua che mi leccava, mi leccava il buco del culo; Solo la vedova che bazzicavo fino a poco tempo fa, mi faceva quel servizio, a lei piaceva leccarmi lo sfintere per delle mezzore e, devo confessare che mi piaceva e che mi piace tuttora rendendomi indulgente con i gusti dei gay.
=Mia madre,mentre inginocchiato sul tappeto, mi pascevo della più soave fica dell'universo, mia madre da dietro, nel leccarmi mi teneva aperte le natiche e ogni tanto, con una mano mi teneva in viva il cazzo.
=Feci godere ancora un paio di volte la mia Laura, mia madre credo, si sia data piacere da sola.
=Faticai a ritrovare i miei calzoni, non ricordo bene se me li sia tolti io o la mia mamma, di certo quando decidemmo di andare a letto, c'era mia figlia che nuda si teneva tutti i vestiti in mano premendoseli addosso,
io solo in canottiera e camicia ma con calzoni mutande e scarpe in mano, mia madre invece, completamente vestita, sembrava pronta per uscire; Ridendo di noi stessi andammo a letto.
--Papà, la nonna..non l'avrei mai creduta così porcella
sai cosa mia ha detto oggi? mi disse che fece l'amore
anche con due uomini, insieme papà, insieme.-
--Beh...nelle orge è normale che succedano queste cose
non mi meraviglierei se l'avesse fatto anche con tre o addirittura di più...c'era un via vai a casa nostra.
--La nonna è sì una porcella, ma anche voi uomini non le siete da meno...vero babbo? - Disse ridendo e dandomi una spintarella.-
--No,no,no, adesso bambina mia, lo sei anche tu e - aggiunsi spocchioso - è merito del tuo paparino, sì io t'ho insegnato a fare le belle cosine, io t'ho insegnato e aiutata a scoprire le gioie che può darti questo corpicino d'oro- Le parlavo mentre me lo palpeggiavo e lo tempestavo di baci.
=Poche leccatine di fica e, qualche minuto per lei per riattivare con la bocca il mio pistolone, poi staccandomi dalla sua boccuccia e riallacciandomi al tema appena toccato, dissi.
--Pensa amore, la nonna si godeva due maschi...uno davanti e l'altro nel culetto - Ripresi a baciarla, scendendo però con una mano a palparle le chiappe; L a mia piccola aveva due chiappette di carne viva, sana, liscia; Con un dito che chiamerei indiscreto,dopo averle gironzolato attorno al buchino, glielo spinsi un poco dentro, lei si staccò repentinamente dalla mia bocca dandomi un'occhiata mista tra il truce e il riso,
poi, visto che continuavo a termentarglielo, mi fa -
--Papà...non penserai mica di...-
--E perchè no tesoro, perchè no - risposi senza esitazione, stringendomi al suo corpo nudo -
--Ma papà vuoi proprio farmi diventare una donnaccia.-
--Non bestemmiare Lauretta, non bestemmiare...ma allora tutto il mio dire non è valso a nulla...non hai
capito amore che la vita è un passaggio su questa terra? Che si deve prendersi e godere delle cose belle
e il più possibile...si bambina mia, quando sarai vecchia rimpiangeresti d'aver perdute queste gioie...ascoltami, dimmi e sii sincera non ti piace sentire il mio sesso che va e viene dentro di te? Lo stesso vale per me, quando sono dentro di te, mi sento realizzato, nulla ha più valore e credo che lo stesso valga per te...anzi ne sono sicuro -
--Si...mi piace fare l'amore ma...dietro non fa male? -
=Dopo averle spiegato che lo sfintere è un muscolo molto elastico e che non avrebbe sentito alcun dolore,
le dissi stringendole affettuosamente il viso con ambo le mani deformandole la bocca .-
--Laura...dai che lo facciamo...dai - Mi rispose con un mugolio che interpretai come un assenso -
--Aspetta cara...- dissi premuroso, - mettiamo questo sotto la pancia - e, preso un cuscino, la feci adagiare sopra faticando perchè lei non collaborava, ma anzi, brontolava; L'avevo molliccio, ma appena messa in posizione e, al pensiero di ciò che mi stavo apprestando a fare, il cazzo s'irrigidì in modo pauroso; Le vene che irroravano l'asta parevano scoppiare; Il cazzo aveva visto e pregustato quei meravigliosi glutei che, già sporgenti per loro natura,
posti così in risalto, ne aumentavano la loro polposità e di conseguenza l'eccitazione; Era uno spettacolo da "mille e una notte" .
=Mi posi prima vicino a lei e le mormorai -
--Tesoro..non aver paura...tu rilassati, rilassati, anzi spingi un pochino...come quando fai la cacca...
=Un bacetto euna carezza, poi le andai dietro; Il cazzo durissimo dondolava come il beccheggio di un vascello; Le feci aprire le gambette e posizionatomi fra di esse, detti un'ultima occhiata al buchino vergine; Allargai con i pollici le natiche, feci colare uno sputo ricco di saliva -
--No...papà no...- belava la mia piccola -
--Rilassati Laura rilassati...- e, improntata la cappella sullo sfinterino e, sempre tenendole allargate le chiappe, spinsi -
=Se si volesse dare voce al mio uccello, lo sentiremo dire "Questo è mio...questo è mio, adesso culetto caro
ti allargo sai?...Ti entro dentro e la tua padroncina ricorderà sempre questa mia prima visita...perchè mio caro, verrò spesso a farti visita...sì,sì..allargati vengo...vengo..." Infatti vidi entrare la cappella seguita dall'asta e, con un pò di collaborazione di mia figlia, incollai la pancia sulle sue favolose chiappette.
=I lamentosi gemiti, mutarono in un urletto nell'attimo cruciale.
--Aaahhhiii....aaahhhiii...- gridò, quando si sentì profanare ma io, ormai lanciato, continuai ad incularla
egoisticamente dando ascolto solo al mio cazzo che le scavava le viscere; Non potevo rallentare e tantomeno fermarmi, il mio uccello aveva le sue esigenze, voleva inoltrarsi in quella stretta ma nuova via e godere della verginità di mia figlia.
=Per non gravarle addosso, puntellandomi con una mano, pompai e pompai; Quando sborrai mi si annebbiò la vista, tanto intenso era il piacere.
=Svuotai completamente i testicoli, che anche loro, quasi ragionassero, si erano dissanguati per omaggiare il culetto della mia Laura.
=Laura, mentre la inculavo, si lamentava in continuazione, io cercavo di confortarla.
--Non lamentarti amore cerca di captare il piacere, questa è la prima volta..lo sò...mi senti? Mi senti vero? Sappi che stai dando gioia al tuo papà, sono dentro di te tesoro mio, dentro il tuo culetto...si sii
sssiiii aahhh - grugnii poi nel goderle dentro.
--Cosa avete combinato voi due questa notte .- ci chiese mia madre scrutandoci il viso .-
--Nulla...perchè? -
--Ho sentito un casino...-
--Non mi dire che ti abbiamo svegliata eh!!-
--No ma quasi, tanto che stavo per venire a vedere...
se stavate male -
--Beh - saltò su Laura dandomi un'occhiataccia - veramente un pò di male c'è stato vero papà? -
=Noi due scoppiammo a ridere, mia madre ritardò, ma poi
credo abbia capito e si unì al coro.-
( continua )
=Brillavano gli occhi a mia madre, nel parlare di mio padre; E' una donna speciale, sentendola parlare si avvertiva tutta la carica vitale che traboccava e ti investiva .
=Guardavo Lauretta, la guardavo compiaciuto di vederla così attenta; Anche in lei circola il nostro stesso sangue, e il suo che era dormiente l'avevamo svegliato noi e portato avanti, tanto avanti, forse troppo.
=Mentre la tenevo col braccio sinistro allacciata alle spalle, sentii la sua mano cercarmi il sesso; Per alcuni secondi il cuore mi cessò di battere, troppo eccitante quella mossa; Senza invito alcuno, Laura, la mia piccola, per la prima volta da sopra la patta, mi tastò l'uccello che impennandosi rispose repentinamente al suo richiamo; Le guardai il musetto con un carezzevole sorriso; Che bellezza, che stupenda creatura, mi pareva ancor più bella la mia figlioletta;
Le sue labbra, come una potente calamita mi attrassero e, con un guizzo famelico, mi avventai su quelle gemme
moerdendole con un'avidità inusitata.
=Leccai la sua linguetta che schermava con la mia; Continuammo per alcuni minuti inebriandoci nel gustare
quel peccato sia fisico che cerebrale; Poi lei, da biricchina fatta, mi dette, con due dita, una forte strizzata all'uccello facendomi sobbalzare.
=Mia madre, divertita, s'interruppe e venne a sedersi vicino a me.-
--Lascia fare alla nonna - disse allontanandole la mano, e fatto uscire, il mio dardo svettante come una molla, alzò la sua testa al cielo curioso di vedere chi bussava alla sua porta; Lui, conosceva quella bocca e si lasciò baciare.; Io intanto avevo trovato già le piccole tette della mia Lauretta, le avevo infilato la mano sotto la maglietta; Che favolose sensazioni nell'impastare quella morbida carnina.
=Con un cenno, invitai mia figlia a guardare la nonna che felice me lo succhiava, socchiudendo gli occhi estasiata.
=I brividi di piacere che provai, venivano arricchiti nell'immaginare quella stessa lingua che mi deliziava, che, quando ancora bambina, faceva la stessa cosa al fidanzato di sua sorella, mi pareva di vederla che con la sua compagna, si lasciava togliere le mutandine e leccare la fichetta implume; Mi pareva di vederle queste due troiette in erba, ciucciare il cazzo di questo ragazzo; Forse lo facevano anche assieme, tutte e due a lambire la cappella e, magari, leccargli i coglioni e, furono quelle immagini che mi spinsero ad invitare Lauretta ad aiutare la nonna.
=Mio Dio, un minuto dopo , due bocche, due lingue mi lavoravano l'uccello; Mia madre felice di dimostrarle, se ancora ce ne fosse bisogno, come va trattato il maschio; Sì, mia figlia mi dava leggeri tocchi di lingua sul glande, leccando tutto attorno al cornicione
per poi imboccarselo con golosità;La mamma, mi baciava e leccava la pancia e, dopo avermi calato calzoni e mutande alle ginocchia, mi leccava anche le palle.
=Purtroppo le cose belle sono brevi e infatti poco dopo, percorso da fremiti elettrizzanti, godetti in bocca alla mia piccola.-
--Dividilo con me amore - la supplicò mia madre cercandole in bocca la mia linfa; Si baciarono a lungo impastando e spartendo tra loro il frutto del mio piacere.
--Dai mamma, aiutami che la spogliamo - dissi, per volere soddisfare anche la fica della mia principessina
=Via le scarpe da tennis, via le calzettine bianche, via la maglietta, la gonna, le mutandine; Come il millenario miracolo che fa schiudere i petali dei fiori sotto i primi raggi del sole, la nostra creatura ci è fiorita tra le mani; Non cesserò mai di decantare il suo corpicino; Tento, ma mai e poi mai riuscirò a descriverlo neppure in piccola parte.
=Curvato fra le sue cosce, avevo dinnanzi agli occhi e alla bocca, un batuffolo di pelini soffici e neri, che tentavano invano di nascondere il tesoro della dolce fessurina.
=Che gioia baciare le bombate labbra; Inviai un'occhiata rasente il corpo scorgendovi le due collinette di carne con i loro capezzolini scuri e, più su, i suoi occhi che curiosi, volevano vedere il loro papà all'opera:
=Laura era evidentemente su di giri, era in tiro perchè nel giro di tre minuti, mi schizzò il suo primo orgasmo; Continuai a leccarla ancora, perchè oltre ad essere sempre un trauma staccarsi dal suo fiorellino, avevo sentito una lingua che mi leccava, mi leccava il buco del culo; Solo la vedova che bazzicavo fino a poco tempo fa, mi faceva quel servizio, a lei piaceva leccarmi lo sfintere per delle mezzore e, devo confessare che mi piaceva e che mi piace tuttora rendendomi indulgente con i gusti dei gay.
=Mia madre,mentre inginocchiato sul tappeto, mi pascevo della più soave fica dell'universo, mia madre da dietro, nel leccarmi mi teneva aperte le natiche e ogni tanto, con una mano mi teneva in viva il cazzo.
=Feci godere ancora un paio di volte la mia Laura, mia madre credo, si sia data piacere da sola.
=Faticai a ritrovare i miei calzoni, non ricordo bene se me li sia tolti io o la mia mamma, di certo quando decidemmo di andare a letto, c'era mia figlia che nuda si teneva tutti i vestiti in mano premendoseli addosso,
io solo in canottiera e camicia ma con calzoni mutande e scarpe in mano, mia madre invece, completamente vestita, sembrava pronta per uscire; Ridendo di noi stessi andammo a letto.
--Papà, la nonna..non l'avrei mai creduta così porcella
sai cosa mia ha detto oggi? mi disse che fece l'amore
anche con due uomini, insieme papà, insieme.-
--Beh...nelle orge è normale che succedano queste cose
non mi meraviglierei se l'avesse fatto anche con tre o addirittura di più...c'era un via vai a casa nostra.
--La nonna è sì una porcella, ma anche voi uomini non le siete da meno...vero babbo? - Disse ridendo e dandomi una spintarella.-
--No,no,no, adesso bambina mia, lo sei anche tu e - aggiunsi spocchioso - è merito del tuo paparino, sì io t'ho insegnato a fare le belle cosine, io t'ho insegnato e aiutata a scoprire le gioie che può darti questo corpicino d'oro- Le parlavo mentre me lo palpeggiavo e lo tempestavo di baci.
=Poche leccatine di fica e, qualche minuto per lei per riattivare con la bocca il mio pistolone, poi staccandomi dalla sua boccuccia e riallacciandomi al tema appena toccato, dissi.
--Pensa amore, la nonna si godeva due maschi...uno davanti e l'altro nel culetto - Ripresi a baciarla, scendendo però con una mano a palparle le chiappe; L a mia piccola aveva due chiappette di carne viva, sana, liscia; Con un dito che chiamerei indiscreto,dopo averle gironzolato attorno al buchino, glielo spinsi un poco dentro, lei si staccò repentinamente dalla mia bocca dandomi un'occhiata mista tra il truce e il riso,
poi, visto che continuavo a termentarglielo, mi fa -
--Papà...non penserai mica di...-
--E perchè no tesoro, perchè no - risposi senza esitazione, stringendomi al suo corpo nudo -
--Ma papà vuoi proprio farmi diventare una donnaccia.-
--Non bestemmiare Lauretta, non bestemmiare...ma allora tutto il mio dire non è valso a nulla...non hai
capito amore che la vita è un passaggio su questa terra? Che si deve prendersi e godere delle cose belle
e il più possibile...si bambina mia, quando sarai vecchia rimpiangeresti d'aver perdute queste gioie...ascoltami, dimmi e sii sincera non ti piace sentire il mio sesso che va e viene dentro di te? Lo stesso vale per me, quando sono dentro di te, mi sento realizzato, nulla ha più valore e credo che lo stesso valga per te...anzi ne sono sicuro -
--Si...mi piace fare l'amore ma...dietro non fa male? -
=Dopo averle spiegato che lo sfintere è un muscolo molto elastico e che non avrebbe sentito alcun dolore,
le dissi stringendole affettuosamente il viso con ambo le mani deformandole la bocca .-
--Laura...dai che lo facciamo...dai - Mi rispose con un mugolio che interpretai come un assenso -
--Aspetta cara...- dissi premuroso, - mettiamo questo sotto la pancia - e, preso un cuscino, la feci adagiare sopra faticando perchè lei non collaborava, ma anzi, brontolava; L'avevo molliccio, ma appena messa in posizione e, al pensiero di ciò che mi stavo apprestando a fare, il cazzo s'irrigidì in modo pauroso; Le vene che irroravano l'asta parevano scoppiare; Il cazzo aveva visto e pregustato quei meravigliosi glutei che, già sporgenti per loro natura,
posti così in risalto, ne aumentavano la loro polposità e di conseguenza l'eccitazione; Era uno spettacolo da "mille e una notte" .
=Mi posi prima vicino a lei e le mormorai -
--Tesoro..non aver paura...tu rilassati, rilassati, anzi spingi un pochino...come quando fai la cacca...
=Un bacetto euna carezza, poi le andai dietro; Il cazzo durissimo dondolava come il beccheggio di un vascello; Le feci aprire le gambette e posizionatomi fra di esse, detti un'ultima occhiata al buchino vergine; Allargai con i pollici le natiche, feci colare uno sputo ricco di saliva -
--No...papà no...- belava la mia piccola -
--Rilassati Laura rilassati...- e, improntata la cappella sullo sfinterino e, sempre tenendole allargate le chiappe, spinsi -
=Se si volesse dare voce al mio uccello, lo sentiremo dire "Questo è mio...questo è mio, adesso culetto caro
ti allargo sai?...Ti entro dentro e la tua padroncina ricorderà sempre questa mia prima visita...perchè mio caro, verrò spesso a farti visita...sì,sì..allargati vengo...vengo..." Infatti vidi entrare la cappella seguita dall'asta e, con un pò di collaborazione di mia figlia, incollai la pancia sulle sue favolose chiappette.
=I lamentosi gemiti, mutarono in un urletto nell'attimo cruciale.
--Aaahhhiii....aaahhhiii...- gridò, quando si sentì profanare ma io, ormai lanciato, continuai ad incularla
egoisticamente dando ascolto solo al mio cazzo che le scavava le viscere; Non potevo rallentare e tantomeno fermarmi, il mio uccello aveva le sue esigenze, voleva inoltrarsi in quella stretta ma nuova via e godere della verginità di mia figlia.
=Per non gravarle addosso, puntellandomi con una mano, pompai e pompai; Quando sborrai mi si annebbiò la vista, tanto intenso era il piacere.
=Svuotai completamente i testicoli, che anche loro, quasi ragionassero, si erano dissanguati per omaggiare il culetto della mia Laura.
=Laura, mentre la inculavo, si lamentava in continuazione, io cercavo di confortarla.
--Non lamentarti amore cerca di captare il piacere, questa è la prima volta..lo sò...mi senti? Mi senti vero? Sappi che stai dando gioia al tuo papà, sono dentro di te tesoro mio, dentro il tuo culetto...si sii
sssiiii aahhh - grugnii poi nel goderle dentro.
--Cosa avete combinato voi due questa notte .- ci chiese mia madre scrutandoci il viso .-
--Nulla...perchè? -
--Ho sentito un casino...-
--Non mi dire che ti abbiamo svegliata eh!!-
--No ma quasi, tanto che stavo per venire a vedere...
se stavate male -
--Beh - saltò su Laura dandomi un'occhiataccia - veramente un pò di male c'è stato vero papà? -
=Noi due scoppiammo a ridere, mia madre ritardò, ma poi
credo abbia capito e si unì al coro.-
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