La mia bimba, la mia ossessione-10

di
genere
incesti

====LEGGETE DAL PRIMO CAPITOLO====
=Da quel momento ho trascurato drasticamente la passione per la pesca,ora la mia passione era la fica della mia Laura; Le giornate erano troppo lunghe, pesanti, la sera non arrivava mai; Quell'ossessione, quella sofferenza si placava di colpo al primo passo fatto in casa;La cercavo subito con gli occhi e se non era lì, chiedevo a mia madre con malcelata frenesia.
=La sera dopo, prima di cenare, Laura se ne stava in salotto a vedersi un filmetto d'amore sdolcinato, un filmino tutto cuore e amore; Erano questi tipi di storie che lei vedeva e sentiva, la sua struttura mentale era costruita così, nutrita fin dall'infanzia
dall'educazione sia della madre che dai nonni materni.
=Seduta nella poltrona, le andai dietro e da lì, le cercai la boccuccia gustando il miele della sua saliva,
tenendo unite le bocche, in una buffa manovra le girai attorno, sedendomi vicino;E' stato talmente goffo quel giochetto che sbruffando ci staccammo ridendo.-
--Allora Laura...dimmi, come stai?
--Come stò? - Rispose dopo un breve silenzio - mi stò riprendendo...è stato bello e terribile.-
--No bimba mia no, devi dire che è stato terribilmente bello -corressi io invertendone i termini e cambiandone il significato; Si rise ancora e Lauretta non saprà mai come finì quel filmino, le tolsi la visuale col mio volto baciando con rinnovato ardore la sua bocca di corallo; Ci staccò il richiamo per la cena di mia madre.
=Anche quella sera e quella notte, la mia stella illuminò la mia stanza; Per tre notti consecutive ci godemmo l'amore più bello del mondo;Amai mia figlia con tutta la mia perversa passione.
=Non volevo turbare troppo il suo spirito e le cose che le insegnai, lo feci cercando il più possibile di ingentilirle.
--Senti gioia mia, senti come è bello...sono dentro di te, siamo uniti, è così sai che ci chiede la natura - e in risposta ad un suo gemito di piacere, aggiunsi -
siamo fusi l'un l'altro,lo senti...lo senti il mio uccellone, è tutto dentro la tua fichetta...lo senti? La punta sta battendo sul tuo uterino...sta bussando al tuo cuore, aprilo amore, aprilo questo cuore e godi il tuo papà, che ti vuole tanto e tanto bene. - Le cantilenavo così tenendo il suo corpicino sopra di me premendomelo per le sue turgide chiappette; Era così bello quel spingermi in lei che avevo desiderato che non arrivasse mai il momento dell'orgasmo; Era troppo bello, troppo;Quando poi la sentii godere e, nel suo
clou mi cercò la bocca esalando lì gli ultimi sui fremiti di piacere, la gioia psichica che mi dette, raggiunse una vetta mai toccata prima.
=Sentii il suo liquorino scorrere giù arricchito simultaneamente dalla mia goduta e quella miscela d'amore, tracimando dalla passerina della mia bimba, mi allagò scroto e peli, scendendo ancor più giù nella valle delle natiche.
=Rilassato mi soffermai poi ad ammirarle il visetto; Lauretta teneva abbassate la palpebre, dolcemente le accarezzai una gota.-
--Laura - le chiesi - cosa ne pensi del tuo babbo - e
lei scherzosamente staccandosi da me e cercando di allontanarmi.-
--Che sei un gran porcello...-
--Dovresti invece vedermi come il tuo maestro di vita-
--See...maestro, maestro di porcherie...mi hai fatto diventare una porcellina anch'io...-
--Non dire così amore, tu questa qui - e le toccai la passera - questa qui credevi servisse solo a fare pipì,
Hai visto invece quanto piacere ti da!!!
--Porcello, porcello, porcello. - ripetè con un finto broncio e allacciandomi di nuovo con le sue morbide braccine e baciandomi la bocca.-
=Come dissi, per tre notti ripetemmo la solita e sempre nuova routine; Le leccavo sempre le tette, la fica e anche il buchino del culetto, baci e carezze per tutto il suo fulgido e fresco corpicino; Lei mi regalava pompini in fase di perfezionamento ma che trovavo sempre superlativi.
=La quarta sera, che la misi per la prima volta alla pecorina, rideva a non finire; La zittivo ma smise di ridere quando sentì prima la mia lingua che le spalmava saliva dalle labbruzze della fessura al buchino e poi la cappella che facendosi strada nella sua pregiatissima carnina, le raggiunse l'utero col suo millenario avanti e indietro.
=Un piacere ineguaglibile lo provai quando, con la pancia, baciai i sodi e vellutati glutei del suo splendido culetto; Quei baci, ripetuti una cinquantina di volte, stimolarono tutto il mio essere e mai credo,
proverò piacere così grande scaricandomi completamente in lei; Spossato mi abbattei sul suo corpicino come fa il toro al colpo mortale.
=Laura subito dopo ogni orgasmo, tra un bacio e l'altro, mi guardava con un sorrisino misto a vergogna.
=Quella sua prima pecorina, la mia piccola, la visse un pò distaccata, l'avevo fatta godere prima due volte con la lingua e quindi, mi confidò in seguito, le pareva veramente d'essere una pecora e io il montone.
=Mia madre, anche per averglielo chiesto esplicitamente, alla sera ci lasciava liberi di amarci; Svicolava con discrezione, ma fu dopo una decina di giorni, che sbrigata velocemente la cucina, venne a sedersi nel divano vicino a Laura; Io ero già in tiro datochè avevo palpeggiato le cosce e indugiato una decina di minuti a suggerle i dolci capezzolini; Ero tutto teso a ciucciare quelle fragoline fatte emergere dalla scollatura, e non m'ero accorto di mia madre.-
--C'è posto anche per me? -Chiese sorniona e, senza attendere risposta, sbottonò un paio di bottoni della camicetta di mia figlia; Laura quando la vide curvarsi e abboccarsi l'altro capezzolo, mi guardò perplessa e frastornata;Con un cenno le feci capire di lasciarla fare; Le baciai la bocca,estasiandomi a quel sapore
mentre mia madre le mordicchiava un capezzolo .
=Una mano si posò sulla mia patta; Fissai subito mia madre, era lei infatti, sempre vogliosa di cazzo e cercava quello di suo figlio.
=Eravamo ancora tutti vestiti;Uno alla volta, lì sul tappeto i nostri indumenti caddero quasi tutti; Io restai in calzoni e mutande, Mia madre s'era tolta la maglia restando in sottoveste e gonna.-
--Lauretta, credo che in questi giorni tu abbia imparato bene a dar piacere al tuo papà, anche con la bocca vero? Ora sarà bene insegnare a lui a far godere una donna non ti pare?...Lo guido io, lasciami fare-
--Ma nonna...- tentò di protestare Laura; Certo che la sua piccola fica reclamava il naturale sfogo e lì sotto i mie occhi, si lasciò togliere gli ultimi due indumenti; Io le slacciai il reggiseno, mia madre le calò le mutandine.
--Caro il mio ometto - Cominciò, quando una passerina deve prendere il volo per il Paradiso, deve essere prima preparata...ecco vedi - Io stavo al gioco e m'ero posto fra le gambine, tirandomela sul bordo del divano; Mia madre continuò-
--Non devi andare subito lì con la bocca - E mi indicò
il grillettino che faceva capolino fra le bonbate e glabre labbra vaginali - Quello - precisò in tono autoritario - è l'ultimo che deve essere solleticato.-
=Disse poi che dovevo sbaciucchiare e leccare l'interno delle cosce, avvicinandomi piano piano alla fica, sfiorando con le mani i fianchi la pancia, le tettine e che questi preliminari devono durare almeno una decina di minuti, il vero artista disse, deve ogni poco, far sentire il suo alito caldo sulla fica ma senza toccarla, così disse; Quando la sentirai vibrare
Devi affondare la lingua nella fessura frullando finalmente anche con le dita, la clitoride; Dopo questa lezione verbale mi allontanò ponendosi lei fra le gambe della nipotina.
--Guarda e impara- concluse e cominciò lei a fare quello che aveva teorizzato.
=Rimasi basito, la sapevo troia ma non pensavo arrivasse a tanto;Certo la scena era di un'estremo erotismo; Laura guardava la nonna che la leccava, guardava anche me, poi eccitata, mi prese una mano stringendola e trasmettendomi i suoi fremiti.
=Tre minuti dopo la piccola ebbe il suo orgasmino, facendosi bere e imprigionando tra le cosce, la testa
della nonna.-
=Io avevo già smesso di toccarmelo ma quella scena mi aveva eccitato oltremodo; Guardavo Laura che si mordeva le labbra forse per non palesare il suo piacere, mia madre sollevò il viso leccandosi le labbra soddisfatta, ma poi vedendo lì la mia asta svettante, se l'imboccò; In pochi minuti le riempii la bocca estasiato anche dai baci che mi stava dando la mia bimba; Momenti di estrema lussuria.
=In quei giorni d'amore intenso, io e la mia Laura si dormiva assieme, quella sera a letto, poco dopo aver spento la luce e ad aver ricominciato a pomiciare, sentiamo due leggeri tocchi all'uscio, era mia madre che, senza attendere risposta, entrò, si avvicinò al letto dalla parte di mia figlia, salì; Vestiva un body nero molto sexi, non glielo avevo mai visto.
=La lasciammo fare, erano ormai più giorni che ci diceva di voler provare anche lei gli "ultimi sprazzi di felicità" così li definì.
=Nascondendo il mio disappunto non mi opposi a quella intrusione; Io e la mia ninfa eravamo nudi; Me la tenevo stretta baciando in continuazione la sua dolce boccuccia, inebriandomi nel piacere di sentire la linguetta che guizzava come un serpentello; Avevo l'uccello prigioniero fra i nostri corpi, Poggiava sul morbido pancino della mia gioia e muovendo leggermente il bacino, riuscivo a far salire e scendere la pelle;
Era un gioco delizioso, mi dava piacere sia fisico che mentale; Me la premevo addosso forzando sulle chiappe ed erano così piacevoli quelle sensazioni che quando entrò mia madre e mi bloccai, ebbi un attimo di stizza, poi mi riimmersi nell'estasi.
=Mia madre rimase ad osservarci per qualche minuto, vidi che si toccava; Anche questo contribuì ad aumentare l'erotismo che gravava nella stanza,ebbi però
un'ulteriore impulso libidinoso, ampliando i movimenti del bacino anche con lenti movimenti rotatori; Arrivai a fine corsa; Non volli scendere da quel veicolo d'amore e premendomi con ancora più forza
mia figlia addosso, sborrai, sborrai copiosamente fra i nostri due corpi, impiastricciando i nostri ventri.
=Mi lasciai cadere supino, godendo la dolcezza di quel coito fuori sede; Subito una lingua, quella di mia madre, si industriò a pulirci; Leccò prima la mia pancia nettando anche l'uccello scappellandolo bene, poi passò alla nipotina, la ripulì dal mio sperma, poi scese sulla fessurina gustando i suoi umori.
=Mia madre volle godersi un pò il gioco saffico e messasi in ginocchio e di traverso, la veste le era salita lasciando a nudo il grosso culo; Il perverso erotismo di quella scena era altissimo; Mia madre leccava la fichettina alla nipote con la testa ficcata tra le coscette, rinverdendo così il suo passato anche da bisex.
=Io intanto m'ero rimesso a palparmi la piccola, palpavo e ciucciavo le piccole e deliziose mammelline
e solo quando capii che era vicinissima all'estrema goduria, scesi con una mano a frullarle il clito; Era brava la mia vecchia, bello era vedere con quale maestria lappava alternando leccate con la punta della lingua con altre a lingua larga.
=Il respiro serrato di mia figlia, premonitore del suo orgasmo, nonostante avessi io goduto da poco,mi dette
un forte stimolo al cazzo che tornò rigido; Mia madre, veterana dell'alcova, scese dal letto, spense la luce e in un baleno si denudò.
=Nel buio più profondo, venne su di noi, mi cercò il cazzo, due minuti di lavoro di bocca, poi accavallandosi su di me se lo infilò in fica;Laura, anche al buoi capì subito che stavamo chiavando.
=Il letto cigolava, squassato dalla furia nella sua frenetica cavalcata; I miei sacchi seminali stavano lavorando per produrre il seme richiesto dalla mia genitrice; Ad un certo punto, mia madre scese da me, riaccese la luce e disse.-
--Roberto dai, facciamo vedere alla tua piccola la chiavata alla pecorina .-
=Sorrisi, non sapeva che mia figlia di pecorine nella sua breve vita sessuale ne annoverava almeno una decina
Una strizzata d'occhi tra me e Laura, nascose a fatica il nostro riso..
=La vedemmo mettersi a gattoni; Mentalmente feci il raffronto fra le natiche di mia madre e quelle fresche di mia figlia; Mi posizionai, dovevo assolvere il mio dovere di bravo figliolo;Grazie alla mia fantasia e alla reale presenza della mia creatura, chiavai, e devo confessare chiavai e bene.
=Immaginando di stare a cavalcioni della mia donnina, che mentre ci guardava, si accarezzava petto e fica, sborrai; Quale padre non si ecciterebbe nel vedere la propria figlia a masturbarsi; Lauretta si stava solo accarezzando ma quella visione, mi fece imbufalire e con una trentina di affondi sempre più irruenti, iniettai il mio seme nel ventre di mia madre, seminando però in una terra ormai arida.
=Alle 2,30, mia madre, sfinita più di noi, si congedò
baciandoci la bocca;
=Lauretta ormai nei tornei amorosi, si apriva completamente dando ascolto e sfogando le voglie della sua giovane fica e lì, con la fichetta ancora calda , appena uscita la nonna, soffocando una risata mi disse-
--Se avesse saputo che la conoscevo la pecorina...
--Già, già.- risposi ironizzando - il tuo papà, da vecchio pastore, te ne ha fatte finora solo alcune, ti prometto tesorino mio che ne faremo un folto gregge e riempiremo questo ovile - dissi spaziando con lo sguardo per tutta la stanza; Ridemmo, poi mentre continuavo a gustare la sua bocca, spossato mi lasciai ghermire dal sonno passando dal sogno reale a quello onirico.
=Non cessava l'ossessione per mia figlia, prima mi martellava per averla, dopo che la stavo godendo, l'ossessione continuava; Me la vedevo dappertutto, quello che si faceva di sera e di notte, lo rivivevo di giorno, lo rivivevo attimo per attimo e spessissimo anche se avevo le palle asciutte nel riviverle mi si rizzava ugualmente; Più d'una volta in ufficio, corsi il rischio di fare una figura di cacca.
= Nel giro di un mese, i tipi di giochini erano all'incirca sempre quelli,bellissimi e appaganti, ma c'era ancora molto da fare.
=Come nell'edilizia ci sono gli stati di avanzamento, così io avevo fatto un programmino da svolgere gradatamente con la mia fanciulla; Non aveva ancora imparato a farmi il pompino con l'ingoio; Temevo sempre si disgustasse e che magari ponesse termine ai nostri giochi proibiti, è vero che anche senza quel perverso piacere l'amore che mi donava era appagante al massimo, credo però che mia madre l'abbia più volte sollecitata a farlo;Lauretta si era decisa a farlo quando una sera aveva visto la nonna che, dopo avermi spremuto le palle, aveva aperto la bocca mostrandoci
l'opalescente linfa e facendola sparire inghiottendola.
=La sera dopo nel nostro talamo.
--Lauretta...amore...- le dissi accarezzandole la testina scapigliata e premendomela sull'uccello nel suo normale bocchino - fammi contento,,,mandalo giù...hai
visto la nonna...lo fa e le piace sai?...Su tesorino mio fallo anche tu su...-
=Ascoltava la mia supplica mentre mi ciucciava la cappella, dardeggiando la fessurina e il cornicione con la punta della linguetta; Quando capì dai miei fremiti che stavo per venire, mi dette una fugace occhiata, poi ad occhi chiusi e come appreso dalla nonna, accelerò i movimenti della manina e, cosa inaspettata, mi impastò le palle.
--Ecco...Laura ecco...vengoooo...vengoooo...si, si vengo...mandalo giù amore... mandalo giù...
=Le tenevo la testa, il primo schizzo le sfuggì, ma gli altri li tenne in bocca lasciandomi scaricare completamente in lei; Ritraendo lentamente il bacino, mi sfilai dalla bocca, lei tenne le labbra serrate, mi dette un'altra occhiata e alzando un pochino il visino angelico, certamente inconsciamente, mi permise di vedere la deglutizione; Eureka, mia figlia mi mostrò l'avvenuto miracolo dell'ingoio.
=Mi sorrise poi con un'espressione che voleva dire "Sei contento?...L'ho fatto, ti è piaciuto? Sono stata brava?
=Riflettendo devo riconoscere che la mia bambina ha un carattere molto dolce, lei è sempre protesa verso gesti altruistici e non solo nel campo sessuale, anzi forse questo genere per lei è il più oneroso.
=Se mi accontentò lo devo principalmente per il suo amore verso di me, verso il suo papà ma, credo sopratutto agli ormoni che le tormentano la calda, la bella, la dolce, la stupenda, la piccola fessura che la natura le ha posto fra le cosce.
=Mia madre amante dell'opera lirica, una sera è rientrata alla mezza, io e la piccola avevamo già goduto e stavamo nudi a letto a farsi le coccole; Mia
madre dopo una decina di minuti dal suo rientro, entra da noi; E' già in vestalia, ci guarda, sorride.
--Vedo che avete già sparato tutte le cartucce...bravi bravi...- siede vicino a me, sbircia il mio sesso che si sta riposando dopo la bella battaglia - Sono sicurissima che questo qui - disse toccandolo - questo qui si rialzerà bello e svettante se le narro come sua madre, fin da piccola, ha conosciuto il sesso.-
=Premettendo che aveva già promesso di raccontare alla nipotina la sua iniziazione sessuale, iniziazione che a me mai fece cenno...incominciò a parlare.
( continua )
di
scritto il
2011-07-25
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