La mia bimba, la mia ossessione-12

di
genere
incesti

======LEGGETE DAL PRIMO CAPITOLO=====

=E' risaputo che non gli si dà il giusto valore alla cosa posseduta, viene dato tutto per scontato, sarà, ma io, la mia Lauretta l'apprezzo eccome e diversamente come non potrei dare valore alla sua boccuccia che vale miliardi, alle sue tettine che valgono migliaia di miliardi, alla sua fichetta,al suo culetto, a tutto il suo meraviglioso e perfetto corpicino che non ha prezzo. No quel detto non vale per me; Quando la guardo il mio viso, i miei occhi si illuminano, diventano sfacciatamente adoranti, tanto che cerco sempre di evitare gente attorno, lo percepirebbero subito. "Non ti fai più vedere" mi dicevano gli amici "dell'amo d'oro"; Se anche loro avessero un passerotto che gira per casa, capirebbero; Loro non possono sapere che quelle due ore rubate a loro, le passo nella gioia più grande del mondo, non sanno che mentre loro parlano di carpe e di lucci, io sto scopando la più preziosa creatura dell'universo, che sto viaggiando col sesso nella più pregiata e proibita fica esistente, che sto dando a mia figlia tutto me stesso provando fremiti di piacere indescrivibili.
=Quasi tutte le sere i primi baci fiorivano nel divano del salotto, spesso non resistendo e talvolta con la partecipazione di mia madre, finiva lì il primo raund; Mia madre, con gli occhi che parlavano, qualche volta, chiedeva di venire in camera con noi, Laura, cuore generoso per natura, una sera prendendola per mano.
--Andiamo nonna...vieni anche tu...
= Era commovente e al contempo eccitante vederle entrare in camera così tenendosi per mano; Avevo l'impressione che le regole si fossero capovolte perchè vedere una ragazzina portare una donnamatura nell'alcova del peccato, non è cosa di tutti i giorni.
=Una sera, saltando l'ora della tv, si andò a letto tuttie tre assieme; Mia madre, essendo donna, sapeva leccare la fica meglio di me; Sapeva dove, come, quanto
e questo Laura, pur apprezzando la mia lingua, vedevo bene che preferiva quella della nonna e per questo mamma si sentiva invitata a nozze, non disdegnava di certo leccarsi una bella fichetta fresca, restando il cazzo la sua vera e grande passione.
=Eccezionale fu la sera che scopai Lauretta alla pecorina, ma stesi; Tenendole alzata una gamba, la stantuffavo da dietro; Era un modo molto comodo e lo si ripeteve spess; Mia madre mi pigliava l'uccello, le dave una decina di pompate con la bocca, poi faceva scorrere il glande sul taglietto inboccando lei stessa il buchino; Chiavate da favola.
=Mia madre ci leccava tutto, leccava il grillettino, le mie palle e il tronco del cazzo che ne restava fuori, il pancino della piccola facendola vibrare come un'anguilla.
=Non sono mai ricorso al Viagra, ma ne avrei avuto tanto bisogno; Ogni sera godevo di due o tre orgasmi, credo non sia cosa da poco; Avevo sempre un appetito formidabile, dovevo caricare energie; Anche mia figlia era un pò tirata, mostrava le sue belle occhiaie, pareva avesse perennemente le mestruazioni.
--Sai ieri cosa volle sapere la tua Lauretta? - mi disse mia madre un giorno - mi ha chiesto se avevo anch'io mai fatto l'amore nel culetto...lei, a dire il vero ha detto "di dietro"...penso sia Ilaria che le fa questi discorsi, non credi? -
--Può essere ma...scusa non penserai che voglia...-
--Si porcellone...se ha chiesto questo vuol dire che un pensierino l'ha fatto no? -
--Ma no dai...è curiosità, solo curiosità...si, e tu cosa gli hai risposto -
--Ah io...le dissi la verità, che sì che l'avevo fatto e che è bello come, e forse più, del modo naturale; Ripensando poi a quel dialogo, mi sorsero forti dubbi, mi impensierii; Sono, e sono sempre stato un bel porco,
ma al solo pensiero di poter inculare la mia Lauretta,
il mio ego si ribellava, sarà perchè continuo a pensarla più ingenua della realtà; Nella mia vita sessuale avevo fatto parecchie di quelle esperienze e non avrei alcuna remora di farne ancora, ma con la mia piccola, rompere il culo alla mia bambina, il mio animo si rifiutava.
=Da tempo, quando fottevamo alla pecorina, sia per la stessa posizione che si assume nella sadomia, sia perchè non ci avevo mai pensato, quel culetto mi deliziava ugualmente la pancia; Difficile descrivere il piacere che si gode nel premersi sulla pancia le sode chiappette,roteare il bacino e farsela accarezzare in una lussuriosa danza del ventre; Questo piacere mi saziava e non pensai mai alla sodomia.
= Ogni sera lì in cucina, smanioso di toccarla dopo la giornata di lavoro, me l'attiravo lasciandola in piedi tra le mie gambe; Le mie mani correvano subito sotto la sua gonna beandomi della sua fresca intimità, dopo però quei discorsi riferiti da mia madre, nel palparle le natiche, mi tornavano alla mente; E lì con le mani su quel ben di Dio, i divieti che m'ero imposto, vacillò; Nel pensare che quel culetto che mi stavo palpando era vergine, sodo, liscio, carnoso, insomma stupendo, e che sarebbe stato indubbiamente bello , bellissimo penetrarvi; Sì quella remora mi si stava affievolendo, anche se poi veniva rinvigorita nel rinvangare lei bambina che mi stava sempre attorno, a casa, al mare, rivedere la sua gioiosa fanciullezza e ora volerla sporcare no, lo trovavo esecrabile, tuttavia, la sera stessa dopo una mezzoretta di esaltanti preliminari, posta a 90 gradi, stavamo godendoci una superba pecorina; Lentamente, per gustare meglio, entravo e uscivo da suo grembo; Goduria infinita. Dopo aver danzato al ritmmo della lussuria, volli vederle bene il buchetto del culo dalla giusta visuale; Con i due pollici le allontanai le natiche e ritraendo la pancia potei vederle il piccolo orifizio; Mi sembrava il sole stilizzato, ma stilizzato da madre natura che nessun mortale può uguagliare.
=Le 36 crespine dello sfintere rosee al centro e via via sfumando in un alone oscuro verso l'esterno, parevano invocare visite; Il loro armonioso irradiarsi
sembrava un'invitante sorriso che ammiccava; Quando poi, dopo aver goduto entrambi, me la coccolai accarezzandole amorevolmente il viso e vi leggevo negli occhi la gioia del piacere appena avuto, allora fui punto dal rimorso per il perverso pensiero che avevo formulato.
=Ogni tanto mi accusava d'essere un porcellone, cosa avrebbe detto se avesse conosciuto i miei pensieri in riguardo appunto, al suo culetto.
=Dopo un breve relax, riprendemmo a baciarci, che non smetterei mai; Avevo poi insistito così tanto a succhiarle un capezzolo, che quando riguardai le due mammelline, non erano più gemelle; Una col capezzolo bruno scuro, l'altro, quello che avevo ciucciato mostrava attorno, un'aureola di un rosso vivace.
--Tesoro...- le sussurrai poi vellicandole col polpastrello le labbra della bocca - tesoro il mio uccellotto è geloso, vuole essere baciato anche lui da
questa bocchina bella...su da brava, accontentalo su -
=Laura vole l'mput; Mi dette un bacio, e piano piano raggiunse il mio scettro; Fantastico il calore del suo alitare nel mio inguine; Senza toccarlo con le mani, lo prese in bocca; Era ancora insaporito dei nostri umori, ma ormai la mia bimba aveva passato il Rubicone,
cominciando un lento e soave su e giù.
=Avevo goduto da poco, potendo così godermi quel pompino in tutte le sue sfumature; Imparò bene la mia piccola, mia madre le fu maestra; Mi sorprese non poco quando, mentre lo menava dolcemente, incuneò la testa
fra le mie cosce baciandomi e leccandomi le palle arrivando con la linguetta fin sotto sotto raggiungendo quasi il mio buco; Non l'aveva mai fatto,
l'eccitazione salì alle stelle; Mi mossi, accarezzai i
lisci glutei, poi attirai il corpicino verso il mio viso, le cercai famelico la fica.
=Quella sera mia figlia conobbe il 69, il suo primo; Mi ero trascinato il suo corpo tutto sopra di me, le ginocchia ai lati della mia testa e, aggrappato alle carnose chiappe, le ho dato e ricevuto quel vecchio e sempre nuovo piacere.-
=Leccai la sua vulvetta ancora ricca dei succhi dell'orgasmo precedente; Una vera leccornia; Una decina di minuti fra baci e leccate poi, sentendola agitarsi, aumentai la velocità e assaporando quasi subito gli inebrianti schizzi del suo piacere; Nei momenti della sua goduria aveva bloccato il lavoro di bocca su di me, che poco dopo aver ripreso se la sentì riempire di sperma; Ebbi una bella e corposa sborrata dovuta all'eccitante e primo 69 che godevo con la mia figliola;Restammo in quella posizione per oltre cinque minuti; Non volevo rompere quell'incanto.
--Laura - le chiesi tornati viso a viso - è stato bello vero?...sai cosa abbiamo fatto? -
--Sì,lo sò, lo sò porcellone, abbiamo fatto un 69 ecco-
=Come m'era piaciuto sentirlo dire da lei, dalla sua bocca; Gioiendo mi resi conto quanto, io e mia madre, avevamo trascinato Laura nel paradiso dei piaceri carnali; Stentavo a credere che quel visino all'acqua e sapone, avesse in così breve tempo accumulato un così ricco bagaglio di esperienze e quelle curiosità sulla sodomia chieste alla nonna, metteva forse in luce un lato che voleva conoscere materialmente.
=Spesso dopo fatto l'amore si tornava in cucina per un piccolo ristoro, ci si rivestiva con qualcosa; Che bellezza il suo viso sudato e arrossato, i capelli scomposti e sparsi anche sugli occhi.
=Bevendo acqua fresca, mi guardava di sottecchi e se i nostri sguardi s'incrociavano, ci mettevamo a ridere.
--Papà quando noi abbiamo cominciato, pensavo d'essere troppo giovane per fare l'amore...hai sentito la nonna?
--Certo amore, è vero hai perduto tante cosine belle ma
il tuo papà cercherà di fartele recuperare.- Risposi abbracciandola con affetto; La stretta che mi dette, mi riempì il cuore di vera felicità.-
=Tornati a letto concludemmo con un'eccitante chiavata
alla missionaria, iniziata ponendomi le gambe sulle spalle e trattenedola per le cosce; Le sondai la fica che pareva ancor più stretta; Abbiamo poi presa la più naturale delle pose;Chiavammo alloggiando fra le sue gambe aperte esommergendola col mio corpo; Sborrai dentro sollecitato dal tamburellare dei talloni sui miei fianchi in un tripudio di urletti e mugolii.
=Quando a pranzo o a cena si parlava di questa o quella cosa, mi estraniavo, tutto mi lasciava indifferente, era l'ossessivo pensiero per la mia bimba che catalizzava la mia vita; Anche il conoscere come era stata deflorata mia madrea, che pur doveva interessarmi, veniva posposto alla mia Lauretta, la sua immagine era come marchiata a fuoco nel mio cuore.
--Mamma - dissi una sera lì in salotto - Lauretta vuol conoscere le tue avventure amorose, ce le racconti?
--Certo, certo - disse e cominciò a narrare - Si, dopo quel casino con Franco, quietate le acque, continuaii a frequesntare Ada, lei ne era uscita immune da quel scandalo. Ne parlavamo sempre, forte delle cognizioni
acquisite, ovviamente il sesso era il tema dominante.Ada un giorno riuscì a trovare uno dei rarissimi giornalini, era di suo fratello. Lo consultavamo commentando le varie porcheriole illustrate, ma erano le esperienze vissute che ci spinsero a trastullarci. Di solito, a casa sua a o da me, ci si appartava e toccandoci con ditalini, che crescendo, trovavamo sempre più piacevoli. Pensate che oltre a toccarci avevamo raffinato l'arte dei baci. Mamma mia quanti e quanti baci ci siamo date: Io poco più di dieci anni e lei a quasi dodici, non aveva avuto ancora le mestruazioni, però i suoi ditalini rilasciavano un pochino di rugiada. Ci siamo incamminate nei sentieri di Saffo, le nostre fichette fiorivano quasi a vista d'occhio. Invidiavo Ada Perchè aveva già messo su un poco di tette, aveva già una bella peluria sottile,quando la toccavo, sentivo i suoi fili d'erba che le crescevano nel suo giardino, il mio non dava segni di vita. Controllavo quasi ogni giorno, finchè un bel giorno ecco il miracolo. Li feci vedere subito ad Ada, nel confronto , perdevo 10 a 2 me ne ero ugualmente felice.Anche la crescita delle tette fu per me motivo di tristezza. Lei a dodici anni e mezzo aveva due bei globi, glieli toccavo e mi piaceva, ma ne ero anche gelosa. Io liscia come un biliardo.Successe che suo fratello Andrea che aveva 6 o 7 anni più di lei, un giorno s'accorse dei
giornalini; Fu furbo, invece di temere d'essere accusato lui come sporcaccione, minacciò Ada di fare la spia ai loro genitori. Non so bene come, ma dopo qualche tempo Andrea la ricattava, la palpava pretendendo ogni giorno qualcosa in più, lei, che come me, amava il sesso, fingendo di non volere, lo lasciava fare. Ci prese così gusto che dopo tre mesi coinvolse anche me. Lui da lei, prima si accontentava di palparla, poi più esigente, si faceva masturbare, poi sempre più finchè fecero l'amore , lei non era più vergine e essendo vogliosa gli si dette volentieri Mi disse che fu lei stessa a chiederglielo. Ada mi raccontava come fosse bello a farlo e quei racconti mi mettevano addosso un certo formicolio. Glielo dissi e fu così che venni coinvolta anch'io. Fu con lui che un pomeriggio, nella loro cantina, persi la verginità. Così come tempo prima, assistei io alla deflorazione,
di Ada, così lei assistè alla mia . Ricordo come Andrea, trovando il terreno fertile ci seppe fare. Già in precedenza avevamo avuto un paio di incontri a tre, mi palpeggiava tutta, mi dette quasi subito il suo uccello in mano. Non mi fece molto male, aveva un cazzo molto piccolo in confronto a quello di Franco, era così, sui 12-12 centimetri e fu quel strumento d'amore che mi trafisse la fica. Con lui gli incontri diradarono quando appunto dovette frequentare l'università, certo che quando rientrava in città, io ma sopratutto la sorella, ce lo pappavamo. Io, come ebbi modo di dirvi, le tenevo il bandolo. Ovvero cresciute e pur avendo ogni una il fidanzatino, quando tornava lui, era bravo, si inventava di andare noi tre da una zia, invece ci portava in una casa di un vecchio
porco che solo per vederci scopare metteva a disposizione la sua casa al mare.A nostra insaputa, nascosto, si masturbava a nastro.Il vecchio credeva che fossimo due puttanelle,non sapeva che erano fratelli.Per il vecchio porco, vedere due ragazze sui 16 anni con un maschio di 22-23 veniva pienamente ripagato. Eravamo diventate due belle ragazze, anch'io avevo messo su un bel paio di tette. Anche i ragazzi del momento godevano delle nostre grazie.
= Guardavo mia madre, gettando qualche occhiata a Laura
che pendeva dalle sue labbra, le chiese.
--Nonna...ma quanti fidanzati....no uomini hai avuto tanti? - attendendo attenta la risposta.
--Si tesoro mio - disse stringendo e scuotentole affettuosamente per il mento - si tanti, tanti, però non mi sento puttana, sono...un'artista del sesso seguendo la mia indole e senza far male a nessuno -
--Mamma, mio padre è quello che mi ha dato il nome vero? -
--Sì, certo stanne certo, lui era un mandrillo a letto, abbiamo fatto follie e, come le chiamo io , le più sagge follie della vita.-
( continua)

di
scritto il
2011-08-10
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