Conteso 3
di
Vandal
genere
etero
III
La sera arriva presto. Franco ha fatto una comparsata, si è scusato e ha detto che la riunione avrebbe avuto un proseguo fino a notte “Gente tenace questi nipponici” aveva sorriso
Sandra lo aveva guardato con malcelato disinteressa. Julia, sbocconcellava un po’ di insalata e mi guardava fisso. Era troppo distante per farmi piedino
“Spudorato porco” aveva commentato con disprezzo Sandra
“Non è il solo” aveva aggiunto Julia andandosene
A bordo piscina, con i faretti che illuminano la superficie d’acqua, me ne sto a sorseggiare del brandy. Julia è sparita non si sa dove. Sandra mi raggiunge poco dopo e si siede vicino a me con un calice di bianco in mano “Allora Michele” si fa più vicina, la scollatura si apre a mostrarmi l’ampio seno sotto di esso “Che ne dici se..?” allunga una mano verso di me, mi tocca il ventre. Contraggo, mi sento in imbarazzo ma, c’è una parte di me che vorrebbe afferrarla e sbatterla con violenza sul bordo piscina
“Intendi farlo con Julia nei paraggi?”
“Probabile che Julia sia in camera tua che ti aspetta. Le piace guardare, lo sai?” la mano scende fino alla patta dei pantaloni, movimenti lenti e sinuosi come la sua voce. Sento il pacco che si gonfia “Come a me piace scopare” abbassa la cerniera, tocca meglio. Io non faccio nulla. Dovrei allontanarla ma… Estrae. Il cazzo è duro come una spranga di ferro. Lei emette un gemito di piacere e di stupore. Prende ad accarezzarlo con perizia e maestria. Si abbassa, arriva a sfiorarmi la punta con il naso, aspira, la lingua saetta. Un brivido mi scuote nel profondo, le afferro il collo, incomincio ad accarezzarlo violentemente. Lei sorride, si mette a cavalcioni. Sotto la gonna non ha nulla, sento la sua fica pelosa che struscia sul mio cazzo. Si avvinghia alle mie spalle, si muove come una cavalla selvaggia, vedo buio e luce. La testa reclinata all’indietro, sono in estasi, le stelle sono macchie confuse nel cielo. Il volto di Julia ci osserva da dietro il balcone della mia camera. Vedo solo una mano. L’altra, sono sicuro, la sta usando per masturbarsi.
Sandra è scatenata, una furia animalesca, struscia la sua fica contro il mio cazzo ma non lo usa completamente. Mi sento bruciare. Ho il terrore che mi prende fuoco. Le sue tette rimbalzano sulla mia faccia, ci affogo dentro. Non capisco più nulla, sono risucchiato in vortice di lussuria.
Poi.. Poi esplodo. Il getto di sperma si fa strada tra gli spazi aperti dei nostri corpi e e arriva a colpire i nostri menti ad impregnare i nostri vestiti. Lascio che lo sperma si spurghi per diversi secondi: dolore e delizia insieme.
Lei sorride, si china sul mio volto, mi bacia “Se deciderei di volermi impalare su quel gran cazzo che hai, sai dove trovarmi” dice lei
“Mi aspettavo che lo facessi” ansimo
“Avrei potuto farlo ma, non sono egoista. Julia ti desidera fin da quando era piccola. E’ giusto che sia lei a godere del tuo cazzo appieno”
Diavolo. E chi ha voglia di scopare dopo questa scopata?Rientro spossato in camera. Luci soffuse, la testa mi gira, la maglietta sa di sudore e sperma. Non penso a Julia in quel momento. Penso che sono stanco e ho bisogno di una doccia. Vado in bagno, mi spoglio, regolo l’acqua. Bollente, come piace a me. Lascio che gli spilli di acqua bollente mi flagellano il corpo. Afferro l’uccello, lo friziono per bene, mi masturbo ma di sperma non ne ho più nemmeno una goccia.
Finisco, spengo l’acqua, mi do’ un’asciugata, mi lego l’asciugamano in vita. Entro in camera. Lei è lì che mi aspetta, seduta sul bordo del letto, come l’ho vista in piscina quel giorno, in topless e l’aria maliziosa dipinta in volto. Rimango lì a fissarla, con l’erezione che si risveglia pian piano “Dunque. La mia matrigna ti ha svuotato per bene” esordisce
“Una cosa pazzesca. Ma non abbiamo scopato”
“Lo so, altrimenti saresti conciato peggio” sorride. Si alza e viene verso di me. Mi abbraccia, preme il suo corpo contro di me. L’erezione si risveglia prepotente, lei sorride, mi bacia “Spero tu non sia troppo stanco” mi slaccia l’asciugamano, lascia che il mio uccello le prema sul ventre. Ci baciamo con passione, cadiamo sul letto, ci abbracciamo, ci tocchiamo. Niente di selvaggio, solo passione, dita intrecciate, occhi che si fissano con desiderio “Vuoi?” chiede lei
Annuisco “Sì” e lei si toglie il perizoma. La contemplo un attimo, la sua fichetta è un piccolo taglio privo di peli. Mi abbasso verso di lei, la bacio sulle piccole labbra, ci insinuo la lingua. Lei geme, io insisto. Pian piano risalgo al ventre, al petto, fino alla sua bocca da Lolita. Poi, deciso, ma più dolcemente possibile, entro dentro di lei. Lei urla un mugugno di piacere. Io entro più a fondo, più lento, lei che inarca leggermente la schiena. Io entro, sfrego il cazzo dentro di lei. Poi esco ed entro nuovamente, trovo il ritmo, lei mi asseconda. E’ così meraviglioso. E lei geme, geme, geme.
Non vengo dentro di lei, ancora troppo vuoto ma, lei, ha un sussulto e la fica si bagna ancora di più. Rimaniamo distesi a guardarci negli occhi, con le mani intrecciate.
Ci addormentiamo a notte fonda, dopo avere fatto sesso una seconda volta.
La mattina mi coglie fresco e riposato. L’orologio sul comodino mi dice che sono le 7 del mattino. Julia non c’è ma sento rumore di acqua nella doccia. Poco dopo entra in camera, vispa e pimpante, completamente nuda, che si friziona i capelli. Si viene a sedere accanto a me e mi afferra l’uccello, sbattendolo a destra e a sinistra come un batacchio. “Ben svegliati a tutti e due” sorride, si abbassa a baciarmi
“Ben svegliata anche a te” le afferro una tetta e stuzzico un capezzolo.
“Ti sei divertito o pentito?”
“Perché mai dovrei essere pentito?”
“Beh, Sandra?”
“Era un’altra cosa” la accarezzo una guancia “Tuo padre?”
“Hai paura che ti scopra a letto con la sua figlioletta?” sorride maliziosa
“Beh..”
“Ha telefonato. Ha detto di chiederti di raggiungerlo a lavoro per le 8.00”
“Ok” mi alzo a sedere ma lei mi blocca prima che mi alzi completamente
“Un’ultima cosa” si abbassa veloce e ingoia il mio uccello per intero. Zio bonino che goduria, le labbra che massaggiano piano l’asta turgida e la punta che le solletica il palato
“Uh” faccio. Troppo presto, eiaculo in bocca. Lei serra le labbra e ingoia tutto quanto. Mi torna in mente la bibita che stava sorseggiando il giorno prima. E mi sembra di sentire rumore di contenitore vuoto quando finisce di ingoiare.
In cucina per la colazione, Sandra sta versando succhi d’arancia. E’ in vestaglia ma la corda in vita non è allacciata e sotto è completamente nuda. Non ha più alcun pudore a mostrasi senza veli nemmeno in presenza di Julia.
E Julia che arriva solo con le mutandine del bikini e dei calzettoni a strisce bianche e arancioni. Io sono l’unico vestito e mi sento un po’ in imbarazzo. Julia e Sandra si guardano e, contemporaneamente, esclamano “Esibizionista” e scoppiano a ridere
Sandra si siede accanto a me e si gira a fissarmi, lasciando che il mio sguardo scivoli sul suo magnifico corpo nudo “Non avete fatto rumore questa notte” commenta bevendo il succo d’arancia
Julia è corsa via, sgranocchiando una fetta di marmellata al volo
“Eh no”
“Ma lo avete fatto altrimenti non avreste quell’espressione di ilare felicità dipinta sulla faccia”
“Sì”
“Eh?”
“Sei curiosa”
“La mia natura”
“E’ stato fantastico. Con entrambe”
“Diplomatico. Non mi hai nemmeno scopata”
“Ma è stato come se lo fosse”
“Diplomatico falso”
Dieci minuti dopo, Julia passa davanti a noi, vestita di tutto punto, con lo zainetto sulle spalle “Ciao Sandra, ciao Miki!”
“Dove va?”
“Ne senti già la mancanza?”
“Beh..”
Sandra tende l’orecchio. Il rumore di una portiere che sbatte, una sgommata “Suoi amici. Staranno in spiaggia per un po’. So che dopo andrai da Franco”
“Sì, vorrà farmi vedere l’ambiente”
Ok, dieci minuti ce li hai?” e si abbassa così velocemente che quasi non mi accorgo del pompino, se non quando è già serrato nella sua gola. Lei è più forsennata di Julia. La delicatezza di una pornostar in crisi di astinenza. Ci da dentro parecchio e sento i denti che sfregano sul cazzo. Per la seconda volta nell’arco di un’ora, vengo in bocca ad una splendida donna.
=Fine 3=
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