Le due milf
di
Adelina69
genere
saffico
Due milf, abitano in un caseggiato popoloso, un po’ in periferia, però non degradato,
anzi, molti dei proprietari sono dipendenti statali,impiegati, pensionati.
Sono due belle donne, una è sulla cinquantina, da poco è diventata nonna, l’altra invece sui trentacinque, con due figli in età scolare.
Quella più grande di età si chiama Sandra, è una signora con due belle poppe, fornita di un bel culo, con due grosse cosce voluttuose, lo sguardo scaltro e intrigante, il capello tinto nero e castano.
L’altra si chiama Germana, è bionda,alta di statura, più magra, occhi chiari, fare risoluto, ha un gran culo e due belle tette sode.
Entrambe vanno in giro sempre ben truccate, con vestiti attillati, spesso in minigonna d’estate, mentre d’inverno, calze velate, minivestiti di lana aderenti, lunghi cappotti neri aperti che lasciano intendere tutto l’armamentario.
Molti dei maschi del palazzo le ronzano intorno, facendo finta di essere interessati al più e al meno, ma loro danno poca confidenza, e stanno sempre per i fatti loro.
Entrambe sono mogli trascurate dai mariti, quello di Sandra pensa solo al lavoro ed ha un amante fissa, mentre Germana è alle prese di un mezzo bandito, dedito ai traffici più impensati.
Sono dirimpettaie, le loro porte di casa si affacciano sullo stesso pianerottolo, e con il passare del tempo hanno creato questa particolare unione, all’inizio mossa probabilmente dalla sola solidarietà femminile, ma che poi con il tempo si è trasformata in un rapporto molto più profondo, quasi indissolubile.
All’inizio quando i figli di Germana erano ancora piccoli, e la figlia di Sandra viveva in casa, si vedevano solo di tanto in tanto, avevano iniziato con il rito del caffè dopo pranzo, qualche puntata del programma televisivo del momento, visto insieme, un consiglio su come cucinare la pasta al forno.
Poco alla volta l’intimità si è consolidata, gli inviti alle comunioni dei figli di Germana, al matrimonio della figlia di Sandra, con la benedizione dei mariti assenti, contenti di questa amicizia tra donne, che apparentemente le avrebbe tenute lontano da ben più pericolose tentazioni maschili.
In realtà quella che avrebbe dovuto essere una semplice amicizia tra vicine di casa si è trasformata in qualcosa di molto più morboso, le due si sono innamorate, complice il totale disinteresse anche dal punto di vista affettivo che i mariti le hanno con il passare del tempo riservato, per trasformarle in due amanti, dedite ad una vita sentimentale e sessuale, piena e variegata.
Ma andiamo con ordine.
Come già accennato dopo un inizio fatto di piccole attenzioni e scambi di gentilezze tra vicine, Germana, che delle due era quella con un rapporto molto più difficile e conflittuale con il marito, anche se ad onor del vero quest’ultimo dal punto di vista finanziario nulla faceva mancare alla famiglia, sapeva che lui la tradiva, con ragazze molto più giovani, e dal punto di vista sessuale ormai da anni, dalla nascita del secondo figlio, nemmeno la sfiorava.
Il marito di Sandra invece, per quei due o tre giorni in cui era a casa un paio di volte al mese, la rendeva soddisfatta in pieno,sembrava non cercare avventure altrove, per cui tornava con la voglia, il bisogno impellente di svuotarsi, e la scopava con vigore, lasciandola tranquilla e rilassata.
Germana soffriva molto di questa sua voglia repressa, e spesso si toccava, in bagno o nella doccia, a letto mai, perche la figlia più piccola voleva sempre dormire con la mamma, e non poteva rischiare di farsi sorprendere in un momento cosi intimo e audace.
Si toccava in maniera delicata, sfregando prima i capezzoli molto sensibili, poi l’interno delle cosce, per finire sul clitoride già inturgidito, e sempre più spesso, invece di pensare al marito o a qualche maschio che aveva incontrato, e che le era piaciuto, finiva per vedersi apparire Sandra nuda, che le si inginocchiava di fronte e le infilava la lingua tra le cosce, e le sue dita si fondevano con la lingua, fino a raggiungere quell’ orgasmo che da troppo tempo ormai nessuno le procurava.
A volte le era successo di vederla quasi nuda, durante la prova di qualche vestito, o di qualche capo di biancheria intima, mano a mano che la loro confidenza aumentava, si concedevano sempre più spesso questo genere di attenzioni, lo facevano nei camerini dei negozi dove andavano a fare acquisti, e Sandra
si accorgeva che spesso Germana cercava qualche scusa per intrufolarsi, l’aiutare ad allacciare un reggiseno, a sfilare un vestito troppo aderente, per poter sfiorare quella pelle liscia, un contatto che le dava i brividi, le aumentava la voglia, e le alimentava le fantasie sotto la doccia o al bagno.
Lo stesso faceva quando era lei a provare, richiedeva un aiuto per qualunque cosa, solo per essere anche lei sfiorata, sentire quelle mani sulla schiena, o lungo le cosce mentre le sfilava una gonna troppo stretta, per mostrare i sui seni sodi, con i capezzoli turgidi per l’eccitazione.
Se da una parte temeva che Sandra potesse accorgersi del suo turbamento, dall’altra sperava che anche lei fosse turbata da quelle visioni, che si avventasse su quei capezzoli e li mangiasse prima di leccarla in mezzo alle gambe, facendo diventare reale quella lingua finora solo immaginata.
Andavano avanti cosi da qualche mese, quando Germana iniziò ad accorgersi che Sandra era un po’ incupita, rattristata, non più serena come prima.
All’inizio fu evasiva, circa i motivi, ma poi un giorno si lasciò andare e le confessò che il marito quando tornava aveva smesso di scoparla. Sulle prime solo qualche fugace tentativo, poi qualche scusa banale,
per poi iniziare un vero e proprio regime di astinenza forzata.
Alla fine si era rassegnata, temendo qualche amante che si fosse materializzata, e preferiva non approfondire, in fondo continuava a non farle mancare nulla, anzi per certi versi era ancor più premuroso e generoso, il commento finale era, non tutti i mali vengono per nuocere.
Se questo a Germana un po’ dispiaceva, da una parte le aveva accesso quella piccola fiammella di speranza
che essendo Sandra trascurata, magari si sarebbe potuta accorgere delle sue voglie, e cedere alle sue lusinghe, che nel frattempo erano diventate quasi incontrollabili.
Poi, come sempre in queste cose, quello che non era successo in mesi di attesa e trepidazione, avvenne inaspettato in dieci minuti.
Fu quando la figlia di Sandra, andò in sposa, e Germana come unica amica del cuore, venne chiamata per fare la testimone.
Sandra era figlia unica, non c’erano zie, parenti o cugini, nemmeno sorelle a cui chiedere l’onore, ed essendo la persona ormai più vicina venne scelta lei, d’altronde per Germana era un occasione per rafforzare ancor di più l’unione con Sandra, la scelta dei vestiti, l’organizzazione della cerimonia, erano tutta manna dal cielo.
Arrivò il fatidico giorno, e Germana, aveva scelto un vestito assai conturbante, nero lungo fino ai piedi, con una enorme scollatura sulla schiena, che arrivava quasi fino al sedere.
Sopra uno scialle di seta per la cerimonia in chiesa, poi al ristorante sarebbe stata la più sexy della festa.
Era stata Sandra a volere cosi, continuava a dirle che doveva essere la più bella, la più desiderata.
Germana un po’ non capiva e un po’ sperava che le attenzioni fossero per lei, che l’avesse voluta cosi conturbante, e covava quella speranza nel suo intimo, come un desiderio che si stava per realizzare.
Sandra era vestita da mamma della sposa, molto elegante, ma più castigata, anche se non aveva rinunciato a mettere in bella mostra le sue rigogliose poppe, come lei diceva, il miglior pezzo della casa.
Il giorno prima erano state dall’estetista, si erano fatte depilare, incremare, pitturare le unghie dei piedi e delle mani, e Germana di nascosto sbirciava quelle forme che la facevano impazzire, quella passera depilata che avrebbe voluto mangiare a morsi, per una giornata intera.
Poi la mattina la preparazione, gli aiuti a vestirsi, l’arrivo della parrucchiera e della truccatrice, e la sua eccitazione che cresceva di minuto in minuto sempre più incontrollata.
L’arrivo in chiesa e la cerimonia restano avvolti in una dimensione ovattata, cosi come gran parte del pranzo, ma poi quando la festa stava raggiungendo il suo culmine, e tutti si erano messi a ballare e a cantare, mentre lei ancora un po’ intontita per il troppo bere stava osservando tutta quella allegria
si accorse che Sandra si era seduta vicino a lei, e che senza dire nulla le aveva messo una mano su di una coscia, troppo vicino alla passera, e con un movimento delicato aveva iniziato ad accarezzare quella carne desiderosa,e non era il solito gesto con cui si toccano due amiche, ma qualcosa di più intimo e malizioso.
Le disse che il marito aveva un amante, glielo aveva detto il giorno prima, che lei in ogni caso ormai l’aveva capito, ed era ora che riprendesse in mano la propria vita.
Poi le si avvicinò ad un orecchio e le sussurrò, di seguirla in bagno che dovevano parlare.
Appena dentro e chiusa la porta a chiave, Sandra la spinse contro il muro, e iniziò a baciarla in bocca, con la lingua che frugava tra i denti ed il palato, risucchiando tutto quello che trovava.
A Germana iniziò a girare il capo, e poi quando senti che le stava alzando il vestito, e con una mano aveva preso a massaggiarle la passera, non aveva messo le mutande, l’idea di essere nuda sotto in quella giornata la eccitava da morire, si accorse di essere tutta bagnata, impazzita dalla voglia repressa per mesi, fino a che si accorse che Sandra si era abbassata e la stava leccando, la sua lingua massaggiava quel clitoride che fino alla sera prima solo le sue dita avevano toccato.
Ci mise solo qualche secondo a godere, e le gambe si fecero molli, e scivolò lungo il muro, mentre Sandra si chinava continuando a baciarla, bevendo tutti quegli umori che scappavano fuori da quella fessura.
Poi Sandra mentre osservava la sua amica ansimante si alzò rapida,tirandosi su il lungo vestito iniziò a toccarsi, per raggiungere un velocissimo orgasmo in men che non si dica.
Si ricomposero alla svelta, e dopo un lungo bacio in bocca, uscirono dal bagno per tornare al tavolo, come nulla fosse accaduto.
Poi finita la festa tornarono a casa, i figli di Germana erano dai nonni, ed il marito di Sandra era sparito, probabilmente dall’amante, e loro trascorsero la notte insieme, nello stesso letto, la loro prima notte d’amore.
La voglia di sentire il sapore dell’altrui passera, e di essere leccate, repressa da entrambe, in modo più o meno consapevole da Sandra e dolorosamente reale da Germana, esplose incontrollata e si dedicarono ad
un sessantanove infinito, con entrambe le bocche incollate su quelle vagine pulsanti e odorose, fino a perdere il conto degli orgasmi procurati e ricevuti, rotolandosi tra le lenzuola sempre più ingarbugliate, stropicciate, umide di umori e saliva, con le mani che correvano lungo quelle cosce lisce, che palpavano quei due culi e quei capezzoli turgidi, fino a che entrambe completamente spossate, finalmente svuotate di ogni desiderio dell’una verso l’altra, si addormentarono abbracciate, con le bocche cosi vicine da respirare la stessa aria, odorosa di sesso selvaggio, follemente consumato.
Dopo quella notte, ogni giorno hanno trovato sempre qualche ritaglio di tempo per concedersi il reciproco piacere sessuale, e sempre più spesso anche le notti, quando i figli di Germana ora più grandi, si recavano dai nonni, o alle gite scolastiche, o a casa di amichetti di scuola.
Ormai si conoscevano alla perfezione, entrambe sapevano dove toccare, cosa leccare, le parti da baciare e quelle da accarezzare, il corpo dell’altra veniva suonato come un violino, gli orgasmi erano sempre più travolgenti e incontrollati.
Non usavano assolutamente giocattoli sessuali, per entrambe il piacere derivava solo dalla stimolazione clitoridea,non sentivano alcuna necessità nell’essere penetrate, i loro erano solo giochi di lingua e sfregamento, avevano imparato stimolarsi i clitoridi uno contro l’altro, accostando le vagine con le gambe divaricate, in una posizione a forcella, si stimolavano in lunghi amplessi durante i quali, gli umori si mischiavano e rendevano lo sfregamento lubrificato, il rumore dello sciacquettio che si generava eccitava
Germana in modo incontrollato e la facevano squirtare, gli schizzi bagnavano la pancia e le cosce di Sandra, la cui squirtata era meno copiosa quasi impercettibile, ma che le procurava dei lunghi spasmi in cui smetteva di respirare tratteneva il fiato e urlava di piacere, poi continuavano fino all’esaurimento delle forze, fino a che non crollavano addormentate.
La scorsa estate hanno fatto la prima vacanza al mare da sole.
Una settimana in un alberghetto sulla spiaggia, su di un isola del Tirreno.
Finalmente libere e lontane da sguardi indiscreti hanno vissuto la loro vita di innamorate, senza timore di scambiarsi effusioni, di andare in giro tenendosi per mano, di scambiarsi baci a volte anche appassionati sul lettino nella spiaggia, di svelare al mondo il loro amore saffico.
Ora entrambe si sono separate, e hanno ottenuto visto il comportamento fedigrafo dei mariti un notevole assegno di mantenimento, si sono trasferite in una villetta di periferia, e trascorrono le loro giornate serene, leccandosi la fica lontane da sguardi morbosi e indiscreti.
anzi, molti dei proprietari sono dipendenti statali,impiegati, pensionati.
Sono due belle donne, una è sulla cinquantina, da poco è diventata nonna, l’altra invece sui trentacinque, con due figli in età scolare.
Quella più grande di età si chiama Sandra, è una signora con due belle poppe, fornita di un bel culo, con due grosse cosce voluttuose, lo sguardo scaltro e intrigante, il capello tinto nero e castano.
L’altra si chiama Germana, è bionda,alta di statura, più magra, occhi chiari, fare risoluto, ha un gran culo e due belle tette sode.
Entrambe vanno in giro sempre ben truccate, con vestiti attillati, spesso in minigonna d’estate, mentre d’inverno, calze velate, minivestiti di lana aderenti, lunghi cappotti neri aperti che lasciano intendere tutto l’armamentario.
Molti dei maschi del palazzo le ronzano intorno, facendo finta di essere interessati al più e al meno, ma loro danno poca confidenza, e stanno sempre per i fatti loro.
Entrambe sono mogli trascurate dai mariti, quello di Sandra pensa solo al lavoro ed ha un amante fissa, mentre Germana è alle prese di un mezzo bandito, dedito ai traffici più impensati.
Sono dirimpettaie, le loro porte di casa si affacciano sullo stesso pianerottolo, e con il passare del tempo hanno creato questa particolare unione, all’inizio mossa probabilmente dalla sola solidarietà femminile, ma che poi con il tempo si è trasformata in un rapporto molto più profondo, quasi indissolubile.
All’inizio quando i figli di Germana erano ancora piccoli, e la figlia di Sandra viveva in casa, si vedevano solo di tanto in tanto, avevano iniziato con il rito del caffè dopo pranzo, qualche puntata del programma televisivo del momento, visto insieme, un consiglio su come cucinare la pasta al forno.
Poco alla volta l’intimità si è consolidata, gli inviti alle comunioni dei figli di Germana, al matrimonio della figlia di Sandra, con la benedizione dei mariti assenti, contenti di questa amicizia tra donne, che apparentemente le avrebbe tenute lontano da ben più pericolose tentazioni maschili.
In realtà quella che avrebbe dovuto essere una semplice amicizia tra vicine di casa si è trasformata in qualcosa di molto più morboso, le due si sono innamorate, complice il totale disinteresse anche dal punto di vista affettivo che i mariti le hanno con il passare del tempo riservato, per trasformarle in due amanti, dedite ad una vita sentimentale e sessuale, piena e variegata.
Ma andiamo con ordine.
Come già accennato dopo un inizio fatto di piccole attenzioni e scambi di gentilezze tra vicine, Germana, che delle due era quella con un rapporto molto più difficile e conflittuale con il marito, anche se ad onor del vero quest’ultimo dal punto di vista finanziario nulla faceva mancare alla famiglia, sapeva che lui la tradiva, con ragazze molto più giovani, e dal punto di vista sessuale ormai da anni, dalla nascita del secondo figlio, nemmeno la sfiorava.
Il marito di Sandra invece, per quei due o tre giorni in cui era a casa un paio di volte al mese, la rendeva soddisfatta in pieno,sembrava non cercare avventure altrove, per cui tornava con la voglia, il bisogno impellente di svuotarsi, e la scopava con vigore, lasciandola tranquilla e rilassata.
Germana soffriva molto di questa sua voglia repressa, e spesso si toccava, in bagno o nella doccia, a letto mai, perche la figlia più piccola voleva sempre dormire con la mamma, e non poteva rischiare di farsi sorprendere in un momento cosi intimo e audace.
Si toccava in maniera delicata, sfregando prima i capezzoli molto sensibili, poi l’interno delle cosce, per finire sul clitoride già inturgidito, e sempre più spesso, invece di pensare al marito o a qualche maschio che aveva incontrato, e che le era piaciuto, finiva per vedersi apparire Sandra nuda, che le si inginocchiava di fronte e le infilava la lingua tra le cosce, e le sue dita si fondevano con la lingua, fino a raggiungere quell’ orgasmo che da troppo tempo ormai nessuno le procurava.
A volte le era successo di vederla quasi nuda, durante la prova di qualche vestito, o di qualche capo di biancheria intima, mano a mano che la loro confidenza aumentava, si concedevano sempre più spesso questo genere di attenzioni, lo facevano nei camerini dei negozi dove andavano a fare acquisti, e Sandra
si accorgeva che spesso Germana cercava qualche scusa per intrufolarsi, l’aiutare ad allacciare un reggiseno, a sfilare un vestito troppo aderente, per poter sfiorare quella pelle liscia, un contatto che le dava i brividi, le aumentava la voglia, e le alimentava le fantasie sotto la doccia o al bagno.
Lo stesso faceva quando era lei a provare, richiedeva un aiuto per qualunque cosa, solo per essere anche lei sfiorata, sentire quelle mani sulla schiena, o lungo le cosce mentre le sfilava una gonna troppo stretta, per mostrare i sui seni sodi, con i capezzoli turgidi per l’eccitazione.
Se da una parte temeva che Sandra potesse accorgersi del suo turbamento, dall’altra sperava che anche lei fosse turbata da quelle visioni, che si avventasse su quei capezzoli e li mangiasse prima di leccarla in mezzo alle gambe, facendo diventare reale quella lingua finora solo immaginata.
Andavano avanti cosi da qualche mese, quando Germana iniziò ad accorgersi che Sandra era un po’ incupita, rattristata, non più serena come prima.
All’inizio fu evasiva, circa i motivi, ma poi un giorno si lasciò andare e le confessò che il marito quando tornava aveva smesso di scoparla. Sulle prime solo qualche fugace tentativo, poi qualche scusa banale,
per poi iniziare un vero e proprio regime di astinenza forzata.
Alla fine si era rassegnata, temendo qualche amante che si fosse materializzata, e preferiva non approfondire, in fondo continuava a non farle mancare nulla, anzi per certi versi era ancor più premuroso e generoso, il commento finale era, non tutti i mali vengono per nuocere.
Se questo a Germana un po’ dispiaceva, da una parte le aveva accesso quella piccola fiammella di speranza
che essendo Sandra trascurata, magari si sarebbe potuta accorgere delle sue voglie, e cedere alle sue lusinghe, che nel frattempo erano diventate quasi incontrollabili.
Poi, come sempre in queste cose, quello che non era successo in mesi di attesa e trepidazione, avvenne inaspettato in dieci minuti.
Fu quando la figlia di Sandra, andò in sposa, e Germana come unica amica del cuore, venne chiamata per fare la testimone.
Sandra era figlia unica, non c’erano zie, parenti o cugini, nemmeno sorelle a cui chiedere l’onore, ed essendo la persona ormai più vicina venne scelta lei, d’altronde per Germana era un occasione per rafforzare ancor di più l’unione con Sandra, la scelta dei vestiti, l’organizzazione della cerimonia, erano tutta manna dal cielo.
Arrivò il fatidico giorno, e Germana, aveva scelto un vestito assai conturbante, nero lungo fino ai piedi, con una enorme scollatura sulla schiena, che arrivava quasi fino al sedere.
Sopra uno scialle di seta per la cerimonia in chiesa, poi al ristorante sarebbe stata la più sexy della festa.
Era stata Sandra a volere cosi, continuava a dirle che doveva essere la più bella, la più desiderata.
Germana un po’ non capiva e un po’ sperava che le attenzioni fossero per lei, che l’avesse voluta cosi conturbante, e covava quella speranza nel suo intimo, come un desiderio che si stava per realizzare.
Sandra era vestita da mamma della sposa, molto elegante, ma più castigata, anche se non aveva rinunciato a mettere in bella mostra le sue rigogliose poppe, come lei diceva, il miglior pezzo della casa.
Il giorno prima erano state dall’estetista, si erano fatte depilare, incremare, pitturare le unghie dei piedi e delle mani, e Germana di nascosto sbirciava quelle forme che la facevano impazzire, quella passera depilata che avrebbe voluto mangiare a morsi, per una giornata intera.
Poi la mattina la preparazione, gli aiuti a vestirsi, l’arrivo della parrucchiera e della truccatrice, e la sua eccitazione che cresceva di minuto in minuto sempre più incontrollata.
L’arrivo in chiesa e la cerimonia restano avvolti in una dimensione ovattata, cosi come gran parte del pranzo, ma poi quando la festa stava raggiungendo il suo culmine, e tutti si erano messi a ballare e a cantare, mentre lei ancora un po’ intontita per il troppo bere stava osservando tutta quella allegria
si accorse che Sandra si era seduta vicino a lei, e che senza dire nulla le aveva messo una mano su di una coscia, troppo vicino alla passera, e con un movimento delicato aveva iniziato ad accarezzare quella carne desiderosa,e non era il solito gesto con cui si toccano due amiche, ma qualcosa di più intimo e malizioso.
Le disse che il marito aveva un amante, glielo aveva detto il giorno prima, che lei in ogni caso ormai l’aveva capito, ed era ora che riprendesse in mano la propria vita.
Poi le si avvicinò ad un orecchio e le sussurrò, di seguirla in bagno che dovevano parlare.
Appena dentro e chiusa la porta a chiave, Sandra la spinse contro il muro, e iniziò a baciarla in bocca, con la lingua che frugava tra i denti ed il palato, risucchiando tutto quello che trovava.
A Germana iniziò a girare il capo, e poi quando senti che le stava alzando il vestito, e con una mano aveva preso a massaggiarle la passera, non aveva messo le mutande, l’idea di essere nuda sotto in quella giornata la eccitava da morire, si accorse di essere tutta bagnata, impazzita dalla voglia repressa per mesi, fino a che si accorse che Sandra si era abbassata e la stava leccando, la sua lingua massaggiava quel clitoride che fino alla sera prima solo le sue dita avevano toccato.
Ci mise solo qualche secondo a godere, e le gambe si fecero molli, e scivolò lungo il muro, mentre Sandra si chinava continuando a baciarla, bevendo tutti quegli umori che scappavano fuori da quella fessura.
Poi Sandra mentre osservava la sua amica ansimante si alzò rapida,tirandosi su il lungo vestito iniziò a toccarsi, per raggiungere un velocissimo orgasmo in men che non si dica.
Si ricomposero alla svelta, e dopo un lungo bacio in bocca, uscirono dal bagno per tornare al tavolo, come nulla fosse accaduto.
Poi finita la festa tornarono a casa, i figli di Germana erano dai nonni, ed il marito di Sandra era sparito, probabilmente dall’amante, e loro trascorsero la notte insieme, nello stesso letto, la loro prima notte d’amore.
La voglia di sentire il sapore dell’altrui passera, e di essere leccate, repressa da entrambe, in modo più o meno consapevole da Sandra e dolorosamente reale da Germana, esplose incontrollata e si dedicarono ad
un sessantanove infinito, con entrambe le bocche incollate su quelle vagine pulsanti e odorose, fino a perdere il conto degli orgasmi procurati e ricevuti, rotolandosi tra le lenzuola sempre più ingarbugliate, stropicciate, umide di umori e saliva, con le mani che correvano lungo quelle cosce lisce, che palpavano quei due culi e quei capezzoli turgidi, fino a che entrambe completamente spossate, finalmente svuotate di ogni desiderio dell’una verso l’altra, si addormentarono abbracciate, con le bocche cosi vicine da respirare la stessa aria, odorosa di sesso selvaggio, follemente consumato.
Dopo quella notte, ogni giorno hanno trovato sempre qualche ritaglio di tempo per concedersi il reciproco piacere sessuale, e sempre più spesso anche le notti, quando i figli di Germana ora più grandi, si recavano dai nonni, o alle gite scolastiche, o a casa di amichetti di scuola.
Ormai si conoscevano alla perfezione, entrambe sapevano dove toccare, cosa leccare, le parti da baciare e quelle da accarezzare, il corpo dell’altra veniva suonato come un violino, gli orgasmi erano sempre più travolgenti e incontrollati.
Non usavano assolutamente giocattoli sessuali, per entrambe il piacere derivava solo dalla stimolazione clitoridea,non sentivano alcuna necessità nell’essere penetrate, i loro erano solo giochi di lingua e sfregamento, avevano imparato stimolarsi i clitoridi uno contro l’altro, accostando le vagine con le gambe divaricate, in una posizione a forcella, si stimolavano in lunghi amplessi durante i quali, gli umori si mischiavano e rendevano lo sfregamento lubrificato, il rumore dello sciacquettio che si generava eccitava
Germana in modo incontrollato e la facevano squirtare, gli schizzi bagnavano la pancia e le cosce di Sandra, la cui squirtata era meno copiosa quasi impercettibile, ma che le procurava dei lunghi spasmi in cui smetteva di respirare tratteneva il fiato e urlava di piacere, poi continuavano fino all’esaurimento delle forze, fino a che non crollavano addormentate.
La scorsa estate hanno fatto la prima vacanza al mare da sole.
Una settimana in un alberghetto sulla spiaggia, su di un isola del Tirreno.
Finalmente libere e lontane da sguardi indiscreti hanno vissuto la loro vita di innamorate, senza timore di scambiarsi effusioni, di andare in giro tenendosi per mano, di scambiarsi baci a volte anche appassionati sul lettino nella spiaggia, di svelare al mondo il loro amore saffico.
Ora entrambe si sono separate, e hanno ottenuto visto il comportamento fedigrafo dei mariti un notevole assegno di mantenimento, si sono trasferite in una villetta di periferia, e trascorrono le loro giornate serene, leccandosi la fica lontane da sguardi morbosi e indiscreti.
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