Te la sei cercata!
di
Cara amica
genere
tradimenti
Caro Luca, ora non hai molte vie di uscita: che ti piacciano o meno ti terrai le corna. Ma se sei sincero converrai che avevi tutte le possibilità per evitarle, magari con un po’ più di lucidità nel capire in che razza di vicolo cieco ti stavi mettendo.
Ora sei sposato e la cosa non è proprio irrilevante. Non puoi neanche usare la clausura della infedeltà in quanto in piena consapevolezza sono dieci anni che, tu e tua moglie (ora posso chiamarla così) fate i trasgressivi.
A onore del vero, tua moglie scopa e gode mentre tu filmi oppure la ascolti godere al telefono nel caso esca senza di te.
Ma non voglio rifare tutta la storia. Anzi, chi ci legge, farebbe bene, prima di inoltrarsi in questa lettura, a dare una letta a “ Chissà chi è ”.
Hai notato che anche la zoccola ora è più sciolta. Non può essere un caso se dopo il matrimonio è diventata più espansiva e, quando scopate, al consueto porco (che ti ha sempre detto) aggiunge anche cornuto.
Talvolta usa apostrofarti come cornutone. Ma non sono tanto le parole in sé, che purtroppo sulla carta non rendono come nel sentirle dal vivo.
Infatti, quando pronuncia “porco” ti appare come una cosa burocratica, abitudinaria, scontata e anche poco convinta.
Invece il “cornutone” come viene pronunciato con enfasi.
Ti è capitato anche di sentirti definire cornuto, cornuto, cornuto tanto che ti stavi innervosendo e la stavi interrompendo, come per dirle che avevi capito perfettamente.
Se ti capitasse ancora quell’istinto non farlo perché la bloccheresti, ma non sapresti cosa pensa in realtà di te. E non ti sei nascosto abbastanza in questi dieci anni?
Ti ricapitolo cosa avrebbe dovuto allarmarti, se non desideravi finire in questa situazione.
Iniziamo da quando la trovasti. Dopo due giorni, fate sesso porco al telefono. Lì ti sentivi forte, e ancora lo eri, in fin dei conti eri un porco che stava chattando con la moglie di un altro. Moglie che ti eri scopato (insieme ad almeno un’altra cinquantina di maschi) quando lei era una ragazzina.
E che eccitazione sapere che il marito era a pochi metri dalla moglie (lei in vasca) che chattava con te auspicando sborra da bere e cazzi da prendere.
Quindi l’incontro in quella città. Ma veramente hai pensato che venisse per te? Non credo. Anche tu avevi capito che la scelta della città non fu casuale. La zoccola avrebbe desiderato rivedere il suo ex, però il fatto che tu avessi la possibilità di avere una casa tutta per voi, fu una grossa occasione anche per la troia. Non avrebbe speso soldi che il marito le diede per andare, ufficialmente, a rilassarsi.
Mise in conto di scopare anche con te e lo fece da subito.
Dì la verità, fu una scopata media. Non super, Non che fosse facile con una vacca così infoiata ma anche tu capisti che non la avevi pienamente soddisfatta.
Cosa diversa fu la sera stessa con il suo ex. Si può dire tutto ma non che la cagna si sia nascosta nei suoi intenti, tanto che dopo sette minuti dall’ingresso in casa del suo famigerato ex (che non vedeva da venticinque anni) era già alla pecorina mentre il porco la pompava con furia.
Forse non lo ammetterai mai ma quella sì che fu una vera monta! Nonostante le porte chiuse sentivi distintamente i colpi del maiale. Lo sentisti anche mentre sborrava. Il suo urlo secco e capisti che lo stava facendo in bocca alla troia. Quindi pensavi che se ne sarebbe andato da lì a poco.
Non fu così. Rimase fino al cuore della notte, ebbe Tre soddisfacenti sborrate e poi finalmente, come arrivato, se ne andò.
Senza ringraziare chi lo avesse ospitato gratuitamente, anche perché era ignaro della tua presenza nella camera a fianco.
Ma in quel caso, chi miglior giudice della zoccola? Facciamolo dire a lei. Cosa ti confidò ansimando ancora dal desiderio?
Ti chiese se sentissi i colpi, ti irrise dicendo che il cazzo del suo ex era il doppio del tuo. Paragonò anche le due sborre, la tua più abbondante ma quell’altra più buona. E con poca signorilità aggiunse che il suo ex era ritornato dalla cornuta (la moglie) con le palle vuote.
Ma qui non ti biasimo. Tu avevi in mente un altro. In quel momento il tuo pensiero andava a lui: il marito amoroso che per tutto il week end inviò messaggini romantici alla mogliettina nella speranza di riconquistarla.
Non ti posso neanche biasimare quando la zoccola, una volta tornata a casa, ti ha cercato adducendo alcune ridicole scuse quali “non sapevo cosa facevo” oppure “ero proprio fuori di me.”
La realtà era invece evidente: il suo ex era felicemente sposato e non ci pensava minimamente a incasinarsi con una puttana simile.
Quindi è comprensibile che tu abbia accettato l’invito della troia a continuare la relazione. Almeno non nei termini che ha impostato lei. Tu apparisti, fin da subito, agli occhi delle amiche il nuovo amore. Bello, romantico, pulito. Forse avresti dovuto dire che era prematuro, chiarendo che eri un complice di giochi e poco altro e non comunque una vera nuova relazione.
Ma anche qui non ti posso biasimare. Avevi tra le mani una zoccola incredibile, apparentemente senza limiti e poi ti sentivi porco, con quel marito che non si rassegnava a perdere la mogliettina.
Quindi via di corsa come un fulmine. Un bel test da fare alla cagna al privé. Test passato a voti pieni, nello stesso l’iscrizione al sito di scambio e le prime offerte di monta per la zoccola.
Quindi la prima svolta. Non eravate d’accordo che iniziavate insieme? E allora cosa ti venne in mente di chiederle (in quanto tu rientravi raramente dalle trasferte) se avesse voglia di uscire senza di te? La volevi testare? E una volta fatto non hai visto che la tua presenza o meno per la puttana era trascurabile?
Anzi, preferì fin da subito uscire da sola. Più libertà. Non ci volle molto a capirlo. Già al secondo incontro quando la chiamasti, la puttana interruppe la conversazione con quel “Ora devo andare, amore”. Fu sufficiente che un toro la richiamasse con un tono alto (volutamente , per farsi sentire da te) che lei ti piantò in asso con quel “Ora devo andare, amore”.
E in quell’”amore” ci stava tanta roba. Avevi voglia tu di spiegare ai bull che lei era sposata e tu solo un compagno di giochi, se poi lei ti definiva “amore mio.”
Parliamoci chiaro. Per i bull, e fin da subito, il cornuto fu uno: cioè tu!
E non nemmeno un caso che la tua mogliettina riferendosi a quel periodo ne parli come del periodo dei “due cornuti”. Tu e il suo ex marito!
Ti do atto che fu una idea porca chiedere cosa provasse la vacca nei mattini successivi alle monte nell’osservare il marito ignaro.
E la zoccola, almeno in quel caso, fu sincera:” Vedevo due paia di corna in testa. Finalmente!”.
Non potevi sapere che in quell’anno, durante le pause tra una monta e un'altra, la vacca descrisse la sua situazione con poche parole: “ Io sono qui a godere con te (rivolta al toro) mentre un cornuto è a casa ignaro, sicuramente davanti alla tv e altro sul suo divano che si sta segando!”
Fino a quell’episodio quando le ruppero il culo.
O meglio, si fece rompere il culo. Perché nei dettagli sta la differenza e non ci volle un genio a capire come andò. Tu (che sprovveduto!) che facesti scegliere a lei (a te non piacevano) se uscire o meno con quei tre maiali.
Lei che li sente al cell e li provoca dicendo che sarebbe ora che qualcuno le rompesse il culo!
E tu tagliato fuori da tutto.
Il cambio di orario di cui la vacca non ti avvisò. Le foto e i video. E che foto! E che video! Le parole subite mentre i porci la facevano godere con due cazzi in figa e quei “cornuto” così chiari e quella voce inconfondibile della zoccola che confermava con enfasi.
Quindi, come se non bastasse, ancora “cornuto, cornuto, cornuto” nel momento in cui le stavano rompendo il culo e ti deridevano perché tu non ne eri stato capace.
Lì non c’era il marito, caro Luca. Il destinatario eri tu!
E ancora telefono e foto e video.
Infine, le prime parole della zoccola appena scesa dall’auto. Sempre con quel “amore “che le accompagnava.
Quelle parole: “Amore, ora sono una rotta in culo!”
E poi quelle bugie per giustificarsi, tanto da simulare un mezzo stupro, per poi fare goffamente marcia indietro.
Bugie su tutto. Sui tempi, su come avvenne il tutto e poi omissioni a non finire.
Dopo tutto questo, come hai fatto a credere a quella goffa retromarcia? Se non avessi voluto essere cornuto quello sarebbe stato il momento di mollarla!
E lo facesti. Per qualche ora. Con lei piangente tra le braccia delle amiche e tu che facesti la figura dello stronzo mentre lei era la donna innamorata e scaricata vilmente al telefono.
Ti prendesti del bastardo, dello stronzo, del codardo.
Se volevi evitare di essere (quello che ora la zoccola non esita a definirti) il re dei cornuti dovevi rimanere fermo nel tuo proposito di scaricarla.
E per fortuna che alcuni aspetti di quella monta ne sei venuto a conoscenza solo in un tempo successivo. Anzi, no. Forse se tu lo avessi saputo sarebbe stata la molla per fare ultimo saltino cioè lasciare mollare quella vacca.
La troia, nonostante avesse spesso gli occhi chiusi estasiata distingueva quando veniva ripresa con la telecamera e quando no. Non che vederla scopare con quel gusto fosse poca roba ma fu niente quando (dando le spalle a un porco dei tre che era sdraiato) disse:” Ora mi impalo il culo!” . E quando le riempirono anche la figa li incitava con dei “Bravi, così, come maiali, come maiali, godiamo come maiali!”
Quindi ti intortò! Venne da te piangente e implorò di dimenticare quel brutto episodio. Anzi aggiunse che aveva deciso lei: basta giochi. Solo sesso con amore. Tu e lei!
Ma aggiunse quella mezza frase sibillina che ti toccava sull’orgoglio. Disse: “Se più avanti te la senti potremmo ricominciare!”
Era come dire: io continuerei, ma smetto per amor tuo!
Dal tuo punto vista era come dirti.” Hai visto che non reggi queste cose? Lascia perdere. Io smetto per amor tuo.”
Non potevi accettare. Da qui il compromesso accettato senza indugi dalla puttana, anzi accompagnato dalla litania “Se va bene a te, amore mio, però dimmi tu, se vuoi io smetto anche subito!”
Il compromesso fu: la cagna avrebbe continuato ad uscire senza la tua presenza ma solo con singoli, mentre le gang le avreste fatte in tua presenza.
Altra occasione chiarificante del tuo scivolamento verso il diventare un vero cornuto avvenne proprio a casa tua.
Ospitaste quel porco e non mi dire che non capisti che alla zoccola piaceva parecchio, anche come maschio e non solo come toro.
Andaste in camera al piano superiore e la monta fu tutto un “Sentì come gode la tua donna, io la faccio godere!”
Il problema che lei a queste parole rispondeva con entusiasmo e dovizia di particolari.
Non ci volle un genio a capire che ogni singola frase pronunciata da quel porco mancasse solo un’ultima parola: cornuto!
Il fatto che preavvisavi i tori di non chiamarti non li esimeva dal pensarlo.
Ma sui tori ti fu chiaro fin da subito che eri (e sei ancora) un gran cornuto. Quindi non parliamone più. Diamolo per scontato.
E la vacca? Come si proponeva? Da compagna complice o da cornificatrice?
Torniamo a quel giorno. Il toro sfoga i suoi istinti animali in prevalenza sul culo della zoccola rendendoti informato che sua moglie non dà il culo e lui deve ricorrere alle puttane da strada per inculare.
Avevi un grosso istinto di farli smettere ma non potevi farlo pena la conferma in quel caso di sentirti veramente cornuto. E poi la zoccola stava visibilmente godendo. Come potevi?
Finalmente il porco le sborra in bocca. Quindi ne approfitti e inviti il toro a scendere al piano inferiore in sala.
Il messaggio è chiarissimo per tutti: dal tuo punto di vista la monta finisce lì!
Tu ti rivesti. Il toro no. Porta giù semplicemente i vestiti mentre la zoccola va in doccia.
Il porco aveva portato una bottiglia di prosecco quindi la apriste in attesa di brindare alla discesa della troia.
Hai un ampio divano ad angolo, un otto posti. Vi sedete alle estremità e iniziate a conversare.
Poco dopo dei passi sulla scala a chiocciola. È la troia che reduce dalla doccia sta scendendo.
Tu rimani basito: è in accappatoio! Non si è rivestita!
Aldilà del messaggio implicito nello scendere con accappatoio, dove avrebbe dovuto sedersi la zoccola, se fosse stata semplicemente la compagna di trasgressione rispettosa del volere del suo compagno? Ti rispondo io: avrebbe dovuto sedersi al tuo fianco.
Invece che fa? Si siede ben distante da te. Anzi, di fianco al porco il quale per tutta questa scena continuò a conversare con te come se niente fosse accaduto. Come se la zoccola fosse ancora al piano sopra.
La cagna si mise alla sua sinistra. Lui si limitò ad alzare il braccio per appoggiarlo sullo schienale. Senza nemmeno sfiorarla.
Ma iniziò, con la mano destra, a menarsi il cazzo e siccome l'argomento della discussione era il mondo degli scambi ci poteva stare.
La zoccola si fissò sull'uccello inumidendosi le labbra. Se non ci fossero state le vostre parole a coprirle avreste sentito un ansimare eccitato della ninfomane.
Fu sufficiente sfiorarle la spalla senza preavviso. Un tocco e la cagna si fionda (verbo perfetto) sul cazzo del porco facendolo scomparire dalla bocca.
Lui ti guarda trionfante e dice:"Lo sapevo che la cagna della tua donna voleva ancora il mio uccello!"
Quindi la interrompe dal pompino. Prende la bottiglia, versa copiosamente il prosecco sul cazzo (tanto da sporcare anche il divano) e invita la puttana a brindare s cazzo e prosecco.
Ma dura poco. La mette alla pecorina davanti a te, la stanza è piena di luce, e glielo schiaffa letteralmente in culo.
Tu sei furibondo, ma pare che il tuo stato d’animo non interessasse né al toro né alla zoccola.
In sala potrebbero essere visti dall'esterno, li inviti almeno a salire in camera. Lo fanno.
Tu decidi di stare giù auspicando che la troia capisse il segnale.
In realtà la vacca lo aveva capito fin da subito. La realtà era che non gliene fregava un cazzo!
Dopo un quarto ora non accennavano a smettere.
Decidesti quindi di origliare come un guardone qualsiasi. Ovviamente i due bisbigliavano ma qualcosa avevi colto. Tipo il suo: “Ti scopo bene il culo?” e la risposta: “Sei fantastico!” quindi : “Meglio del cornuto? “e la troia che dice :”Oh sì. Molto meglio, molto meglio!”
Entrasti in camera esattamente quando il porco le stava venendo in culo. A pelle Senza preservativo.
Ti disse, con fare finto scherzoso, che le nigeriane che battevano esigevano il profilattico. Molto meglio la tua donna aggiunse.
Quando se ne andò aveste una bella discussione e le motivazioni della troia erano un aggrapparsi sui vetri.
In realtà li avresti dovuto vedere chiaramente la situazione. La marginalità che avevi già in quel momento. Altro che regista e complice.
Quindi le gang dove il tuo ruolo scompariva, se non addirittura veniva preso da altri. La troia infatti fu recidiva.
Tu e lei, un’altra coppia e quattro pazzeschi tori.
Opinione della puttana: la gang dove ha goduto di più.
È lei al centro attenzione, all'altra donna rimangono solo le briciole tanto che anche il marito di questa si getta sulla puttana.
Non fu una monta veloce. Tutt’altro. Provò tutto. Mani in figa, montate selvagge con la bocca e mani impegnate, inculata mentre veniva scopata di bocca, due cazzi in figa, un cazzo in culo uno in figa e altri in bocca.
Per oltre un’ora. Roba da saziare anche la più ninfomane.
Per tutti i partecipanti è inteso che la monta è finita e sono in sala a rivestirsi. La coppia saluta e se ne va mentre la zoccola è in doccia.
E come si presenta in sala? Rivestita anche lei? Neanche per idea: si ripresenta con la lingerie che usa per le monte. E ti considera? Neanche ti degna di uno sguardo!
È il porco che ospita (non a caso lo incontrerà varie volte anche da solo tanto da passarci anche delle intere notti insieme) a prenderla per mano e a dire” Ragazzi, Anna vuole ancora cazzo, mi sa che dovete spogliarvi di nuovo!”. Quindi la riporta in camera.
E fu secondo tempo. Ma non finì solo così.
Chissà che rabbia provasti quando (stavolta si erano rivestiti tutti) la cercasti prima di andar via e la trovasti a limonare con uno dei porci. Come una ragazzina, lui la spingeva contro il muro e lingua con lingua. Spudoratamente e con passione da porci.
Anche in quel caso ci fu l’ennesima discussione con la troia, ma ne uscisti perdente.
Ti chiedo. Ma se si comportava così in tua presenza, cosa avrebbe fatto quando tu non eri presente?
Questo lo possiamo solo immaginare.
Ma il tuo nuovo amore non andava con i tori solo quando tu eri assente!
Ricordi quando la raggiungevi? In genere per i week end. Oramai ufficialmente eravate la coppia innamorata, almeno per le amiche. Certo dovevate nascondervi ancora dal marito o meglio non farvi vedere in pose compromettenti.
A te eccitava incontrarlo e sapevi anche, eventualmente, dove scovarlo. Ti eccitava che tu sapessi chi fosse mentre lui no.
In realtà fu la zoccola a chiarire il concetto con più lucidità: quello fu il periodo dei due cornuti. Te e lui! La differenza era che a te non lo confidava.
Ti ricordi quel venerdì pomeriggio? Tu eri in autostrada e le urla di godimento della puttana riempivano l’abitacolo. Era in motel con un toro, tanto che la recuperasti al parcheggio del medesimo per portarla a casa. Fu in quella circostanza che i parenti (oramai ti conoscevano) dissero che lei era cambiata grazie a te. Meno nervosa, più serena.
Le amiche ti invitavano, bonariamente(ma anche no, memore di quando la avevi fatta piangere) a trattarla con amore.
“Non vedi cosa non posta su Facebook. È chiaro che sei tu il nuovo amore. Non deluderla ha bisogno di un amore romantico. Dopo quel matrimonio!” dicevano.
Ti mordesti la lingua. Avresti voluto aggiungere che avevi avuto modo di vederla quando postava cuoricini, era sul suo tablet, al tuo fianco mentre tu (dal tuo) le proponevi bull con il quale vedersi.
Se non le fosse andata sarebbe bastato un diniego con la testa, se invece era di suo gradimento si leccava le labbra.
E certi sabati? La tua presenza tornava comoda e la troia lo intuì da subito. Ti chiese infatti di accompagnarla al luogo consueto di appuntamento con i tori. Lo conosceva molto bene essendoci (solo nel primo anno) andata una trentina di volte. In genere ci andava la sera, con il favore del buio. Ma il sabato pomeriggio è diverso, alla luce del sole.
Quindi chi potrebbe sospettare qualcosa se ti vedesse insieme a lei, vi baciate e poi lei si dirige su un'altra auto? Potrebbe essere un passaggio dato per mille ragioni.
Dopo questo compito la vacca però capì che lasciarti libero di girovagare in paese (mentre lei era alla monta) era pericoloso. Se ti avessero incontrato i parenti? O le amiche? Voi che eravate due cuori e una capanna. Sempre insieme. Ok, avevate delle scuse preconfezionate ma che avrebbero avuto dei punti deboli. Fu così che ti disse:
“Amore, perché non vai al cinema? È meno pericoloso.”
E tu (ora permettimelo!) da buon cornuto obbedivi.
Eri al cinema anche quel sabato mentre lei era con un toro ambitissimo, molto bello e dotato da paura.
E altrettanto porco.
Scopa solo le mogli degli altri tanto che lo dichiara: si eccita e rendere cornuti i mariti. È un animale, deciso al limite della violenza. Ma pare abbia la coda di zoccole che si propongono. È lui a cercare Anna. Oramai siete in testa ai feedback nel sito. Il tutto in pochi mesi. Capitò che Anna disse “sono in testa alla classifica”, tu la correggesti con “siamo” in quanto eravate registrati come una coppia, lei si corresse ma lo fece con un sorrisino che avrebbe dovuto dirti di più di mille parole.
Capiste subito che aumentando la visibilità esisteva il rischio di essere scoperti e adottaste tutti gli accorgimenti possibili.
Lo scenario era da rabbrividire ma ti colpirono comunque quelle parole. Lei le buttava lì, accompagnate da una risatina, se andavano volevano dire che avevano le gambe. Viceversa, rimediava con un” stavo scherzando”
Ti disse: “Se ci scoprono alla fine daranno la colpa soprattutto a te. Sei arrivato tu e io ho iniziato a fare la troia. Penseranno che l’abbia fatto per amore. “
Tutto avrebbe quadrato, compreso quel pianto con le amiche poteva significare che tu la aveva scaricata perché lei era recalcitrante a fare la zoccola, quindi (ovviamente per amore) aveva ceduto!
Ma torniamo a quel toro. Tu sei al cinema mentre iniziano. E’ lui a dominare, le scopa la bocca immobilizzando le mani, quindi inizia a incularla.
Come un animale e in tutte le posizioni. Lei dapprima lo chiede, lo implora: “Ha la figa gonfia, scopami la figa, fammi godere con la figa, ti prego!”
E lui: “Solo se urli che il tuo uomo è un cornutone!”
Qualcuno potrà vedere una attenuante per la zoccola. Stava impazzendo dalla voglia e ci sta che acconsente.
C’è un particolare però: il porco si sarebbe accontentato di un semplice “Sì, è un gran cornuto!”
Invece lei ci mise il carico. E lo capisti da ciò che postò il toro sul suo profilo dopo la monta.
Lui certe cose non poteva conoscerle, a meno che gliele avesse confidate la vacca.
Ne cito qualcuna” Sono due cornutoni, lui e mio marito…il culo me lo hanno rotto con il cornuto al telefono…decido io nel sesso, lui è solo un cornuto…lui è al cinema adesso e l’altro lavora… gli ho promesso niente gang senza lui, secondo te ce la farò?”
Forse se tu avessi monitorato il profilo del toro subito dopo la monta e non dopo due anni (e casualmente) lo avresti scoperto e magari avresti cambiato idea su molte cose.
Ma oramai era quasi fatta. Anche i parenti ti adoravano. Ricordi quella circostanza in cui si assentarono per tre giorni? Fu la vacca a dirti che se ne poteva approfittare. Casa libera.
Fosti tu a dirle se fosse fulminata. Circondata da altre abitazioni, attorniata da tutto il paese che lei conosceva benissimo.
Lei si era creata una immagine da ingenua, da bonacciona che non pensa mai male.
“Sono una credulona. Cosa ci posso fare. Sono fatta così”. Usava dire.
Fu la credulona a dirti: “Ma amore mio. Ci sei anche tu. Tu gli andrai incontro e li porterai dentro. Penseranno sia un tuo amico che non vedi da tempo e invece di andare al bar venite qui. Se non ci fossi tu sarebbe tutto diverso!”
Hai capito la ingenua? Tutto tornava.
Tu obiettasti che, potendo andare in motel, non ci fosse motivo di ospitare.
Lei ti delucidò che finalmente avrebbe potuto soddisfare un suo desiderio che, finora e nonostante i tanti cazzi già presi, non aveva ancora avuto modo di fare.
“Conoscerli solo tramite il cazzo, amore. Tu esci, gli vai incontro io aspetterò ne letto grande (dei parenti) da bendata. Il sogno della mia vita!”
E andò così. Avevate tre sere libere, quanti porci ospitaste? Tre. Uno per ogni sera.
Anche in quel caso ci fu un piccolo (oramai rispetto a quello che avevi passato fu niente) episodio che la diceva lunga su come ti considerasse.
Tu eri preso dalla videocamera nuova e ti cimentavi da cine operatore. Per lei non esistevi. Disinvolta come una pornostar. Anche nei primissimi piani, mentre succhiava e si faceva sborrare in bocca.
Non eri abile come adesso nei video e dovevi girane di due tipi. Uno per voi e l’altro da postare sul sito.
Quelli destinati al sito dovevi riprendere di spalle, con la aggiunta che il video doveva essere di una certa durata, quindi dovevi soffermarti finché non la raggiungevi.
Mentre i due erano viso a viso e si sussurravano qualcosa.
Qualcosa che decifrasti anni dopo. Scopristi un “Ti inculo meglio io il cornuto?” e la risposta sussurrata fu “Non c’è paragone! Non c’è paragone!”.
Tu e quel porco non legavate, era evidente. Lui voleva scoparsela senza la tua presenza e se ne andò senza aver goduto.
Al quarto giorno rientrarono i parenti e lei servizievole che serviva a tavola, ritirava i piatti per andare a lavarli. Il tutto sullo stesso tavolo dove poche ore prima veniva messa alla pecorina per essere selvaggiamente inculata!
Quindi arriva il primo laccio che comincia a stringerti il collo: andate a vivere insieme!
Ricordi il trasloco? Una delle poche cose comprate nuove fu il divano. Cosa c’entra? Ti rammento. Vi contatta il bull che la zoccola ospitò a casa di parenti.
Quello che non riuscì a sborrare.
Sarebbe venuto volentieri a casa vostra per un veloce sopralluogo, si propose perché sul sito avevate annunciato la convivenza e cercavate un esperto in impianti.
Ti sentivi porco e furbo. Ti balenò l’idea di concedere alla troia quello che non era riuscita a ottenere la volta precedente cioè il consueto pompino finale con ingoio.
Senza quello la troia può scopare fino a domani ma è come se mancasse qualcosa tanto che (in seguito) in una gang un toro disse che doveva scappare. Era già venuto due volte ma mai in bocca alla troia la quale lo bloccò sul corridoio e non lo mollò finché non gli svuotò le palle nella sua bocca.
Comunque torniamo a quel toro. Arrivò e tu ti eri preparato il piano. Appena andò in bagno dicesti alla troia che tu uscivi e le lasciavi il tempo per finire quanto rimasto in sorpreso e di chiamare quando avrebbe finito.
Tra l’impreparazione e il poco tempo a disposizione del toro (così credevi) pensavi che ti avrebbe chiamato dopo pochi minuti.
Invece hai dovuto aspettare ben tre quarti d’ora prima che la vacca di inviò il messaggio “Abbiamo finito amore, puoi rientrare”.
Ma la sorpresa non fu tanto il tempo impiegato ma il fatto che, una volta a casa, notasti che la troia aveva indossato il corsetto e ammise che lo aveva indosso ancora prima che arrivasse il toro
Si era preparata in anticipo la vacca, prima ancora che tu le proponessi questa sorpresa.
Quando il porco uscì dal bagno trovò la vacca seduta sul divano. E così collaudarono per primi anche il divano.
Sorpresa che invece, devo ammettere, ti riuscì un paio di anni dopo.
Oramai la troia era consueta a gang in casa, a singoli, anche a coppie con lei bisex, anche un black super dotato.
Come incontrava viene raccontato fin troppo bene nei racconti precedenti, quello che non viene detto erano i tuoi compiti durante le gang.
Oltre che filmare e fotografare dovevi tenere al giusto livello il volume delle tv, fornire acqua e asciugamani puliti in camera, preparare preservativi nel caso i bull li avessero dimenticati.
Ma, in caso di gang, avevi un altro compito. Non potevano certo arrivare contemporaneamente in casa cinque o sei tori. Per non destare sospetti l’ingresso doveva essere necessariamente scaglionato.
Quindi dovevi uscire di casa una prima volta per recuperarne due (ad esempio) e riscendere per gli altri. Dipendeva dal numero di tori, senza contare che i qualche caso ospitaste porci che arrivavano con tempi diversi.
E la zoccola aveva la pazienza di aspettare il gruppo? Questi erano gli accordi iniziali. Tutti in sala e quando c’erano tutti si cominciava.
Mai successo! Appena entrava il primo gruppo era la troia a prendere iniziativa mentre tu scendevi una seconda volta e talvolta una terza.
Anche durante le pause sei sempre stato escluso. La vacca ti ignorava beatamente era sempre lei a dare inizio ai secondi tempo con un esplicito “C’è ancora cazzo per me?”.
Comunque devo darti atto che fosti bravo e porco in occasione delle sorprese (racconto “Chissà chi è”) ma davanti alla promessa della vacca che te le avrebbe rese, come potevi dubitare? Dopo tutto quello che ti aveva fatto in precedenza?
Te le rese quattro volte, sempre con tori diversi e in ciascuno di questi non perse occasione per farti percepire un bel paio di corna in testa.
Cominciando dalla scelta dei tori. Avrebbe potuto scegliere tra un centinaio.
Ovviamente desiderava qualcuno in particolare ma buon senso avrebbe voluto che fosse qualcuno che era già stato a casa vostra.
Invece no. Quelli che voleva lei li aveva incontrati in altri luoghi quindi dovette gestire anche i loro ingressi in casa. Nei pomeriggi, tu a lavoro e lei in camera.
I video parlano chiaramente con quella luce che entra dalla finestra.
Le andò sempre bene anche perché l’ingenua (è ironico) consigliò a ciascuno di questi di non arrivare a mani vuote, ma di avere una cartellina o qualcosa di simile. Se qualcuno avesse chiesto sarebbe stato un giro di assicuratori che sottoponevano dei preventivi.
Ma chi scelse?
Già il primo indica da quanto volesse farti cornuto! Lo riconoscesti subito in video, nonostante fosse passato del tempo.
Era quel porco che trovasti a limonare insieme alla cagna dopo una gang!
Successivamente a quello lui si era proposto per rivedere la zoccola ma tu, ancora infastidito, trovasti ogni volta una scusa per non fargliela riprovare.
Vuoi che la cagna non avesse capito tutto questo? E con quanta voglia lo accolse? Da quanto era infoiata si masturbò tre volte in sua attesa e non si fece scrupolo di confidarlo al toro (immagina l’orgoglio di quel porco) il quale con un pretesto pensò bene di fartelo sapere nel video.
Che non fosse un primo incontro e che fosse desiderato dalla vacca lo dicono anche le sue stesse parole: “Non ricordo più il sapore della tua sborra!”
Anche gli altri tori avevano una caratteristica comune: ti consideravano un cornuto.
Quindi dopo una memorabile inculata la troia disse: “Era tanto che non lo prendevo in culo!” con il risultato che il toro postò un commento ironico su di te.
Un terzo è talmente evidente che ti considera becco e cornutone che lo capirebbe anche uno sprovveduto.
Ovviamente la cagna lo aveva preavvisato che non doveva proferire quella parola ma il resto è eloquente. Dal malizioso e sorridente “Dai che glielo facciamo sentire” detto dalla zoccola appena impugnato il telefono per chiamarti fino a “Lo senti come gode? Eh, lo senti come gode?” urlato nel telefono dal porco una volta appurato che tu non c’eri.
La zoccola collabora attivamente per la buona riuscita tenendo il telefono a pochi centimetri dalla bocca del porco.
Inoltre, dovevi essere meno precipitoso nella visione di quel video. Capisco che quaranta e oltre minuti di monta sono molti, ma dovevi prestare più attenzione all’audio.
Non alle urla della troia che coprivano anche la tv ma in certi momenti. Se avessi ascoltato attentamente avresti percepito una parola. Ogni volta che il toro affondava il colpo portandosi a pochi centimetri dalla vacca.
“Cornuto, cornuto, cornuto” Tre volte! E la troia confermava con altrettanti “sii “.
Durante le pause, a detta dei tori, non ti trattò proprio da complice con una serie di affermazioni tipo “Lui mi mantiene e io godo” oppure” magari lui mi pompasse il culo come fai tu” .
Quindi (sempre descritto nei precedenti racconti) fece la battona al privé. In questo caso tu fosti un’ombra. Nessuno sapeva di te.
Ultimo legame! Vi sposaste e per te fu la fine.
La zoccola disse che le sarebbe piaciuto giocare anche la stessa notte. Beh, non dovette aspettare molto se, in viaggio di nozze, di diede da fare con quattro porci.
E dopo il matrimonio lo svelamento. La cagna si sente sicura, È fatta. Ha accalappiato il cornuto e lei fa ciò che vuole.
Però non le basta. Ci vuole giocare. E ti semina indizi. Ti ricordi di tizio e di caio?
Certo che ricordavi. Tutti amici di Facebook della troia. Tutti impegnati.
E quando ti chiese (ansimando dal desiderio) di farsene uno tu fosti categorico.
“Non si può. Non sanno niente che siamo nei giochi e sono stesso paese. Poi passerei da cornuto e sai che non gradisco!”
“Hai ragione amore mio. Mi ero dimenticata. Sono d’accordo. Non si può”
Quindi sapendo come la pensavi non ti chiese il permesso neanche per il secondo, il terzo, il quarto e chissà quanti altri”
Forse però ricorderai che di tanto in tanto, a metà settimana, ti chiedesse.” Amore ma sabato lavori?”
Quindi se avessi letto il labiale di alcuni maschi al vostro passaggio in paese, avresti letto una parola che finisce con UTO!
Ora sei sposato e la cosa non è proprio irrilevante. Non puoi neanche usare la clausura della infedeltà in quanto in piena consapevolezza sono dieci anni che, tu e tua moglie (ora posso chiamarla così) fate i trasgressivi.
A onore del vero, tua moglie scopa e gode mentre tu filmi oppure la ascolti godere al telefono nel caso esca senza di te.
Ma non voglio rifare tutta la storia. Anzi, chi ci legge, farebbe bene, prima di inoltrarsi in questa lettura, a dare una letta a “ Chissà chi è ”.
Hai notato che anche la zoccola ora è più sciolta. Non può essere un caso se dopo il matrimonio è diventata più espansiva e, quando scopate, al consueto porco (che ti ha sempre detto) aggiunge anche cornuto.
Talvolta usa apostrofarti come cornutone. Ma non sono tanto le parole in sé, che purtroppo sulla carta non rendono come nel sentirle dal vivo.
Infatti, quando pronuncia “porco” ti appare come una cosa burocratica, abitudinaria, scontata e anche poco convinta.
Invece il “cornutone” come viene pronunciato con enfasi.
Ti è capitato anche di sentirti definire cornuto, cornuto, cornuto tanto che ti stavi innervosendo e la stavi interrompendo, come per dirle che avevi capito perfettamente.
Se ti capitasse ancora quell’istinto non farlo perché la bloccheresti, ma non sapresti cosa pensa in realtà di te. E non ti sei nascosto abbastanza in questi dieci anni?
Ti ricapitolo cosa avrebbe dovuto allarmarti, se non desideravi finire in questa situazione.
Iniziamo da quando la trovasti. Dopo due giorni, fate sesso porco al telefono. Lì ti sentivi forte, e ancora lo eri, in fin dei conti eri un porco che stava chattando con la moglie di un altro. Moglie che ti eri scopato (insieme ad almeno un’altra cinquantina di maschi) quando lei era una ragazzina.
E che eccitazione sapere che il marito era a pochi metri dalla moglie (lei in vasca) che chattava con te auspicando sborra da bere e cazzi da prendere.
Quindi l’incontro in quella città. Ma veramente hai pensato che venisse per te? Non credo. Anche tu avevi capito che la scelta della città non fu casuale. La zoccola avrebbe desiderato rivedere il suo ex, però il fatto che tu avessi la possibilità di avere una casa tutta per voi, fu una grossa occasione anche per la troia. Non avrebbe speso soldi che il marito le diede per andare, ufficialmente, a rilassarsi.
Mise in conto di scopare anche con te e lo fece da subito.
Dì la verità, fu una scopata media. Non super, Non che fosse facile con una vacca così infoiata ma anche tu capisti che non la avevi pienamente soddisfatta.
Cosa diversa fu la sera stessa con il suo ex. Si può dire tutto ma non che la cagna si sia nascosta nei suoi intenti, tanto che dopo sette minuti dall’ingresso in casa del suo famigerato ex (che non vedeva da venticinque anni) era già alla pecorina mentre il porco la pompava con furia.
Forse non lo ammetterai mai ma quella sì che fu una vera monta! Nonostante le porte chiuse sentivi distintamente i colpi del maiale. Lo sentisti anche mentre sborrava. Il suo urlo secco e capisti che lo stava facendo in bocca alla troia. Quindi pensavi che se ne sarebbe andato da lì a poco.
Non fu così. Rimase fino al cuore della notte, ebbe Tre soddisfacenti sborrate e poi finalmente, come arrivato, se ne andò.
Senza ringraziare chi lo avesse ospitato gratuitamente, anche perché era ignaro della tua presenza nella camera a fianco.
Ma in quel caso, chi miglior giudice della zoccola? Facciamolo dire a lei. Cosa ti confidò ansimando ancora dal desiderio?
Ti chiese se sentissi i colpi, ti irrise dicendo che il cazzo del suo ex era il doppio del tuo. Paragonò anche le due sborre, la tua più abbondante ma quell’altra più buona. E con poca signorilità aggiunse che il suo ex era ritornato dalla cornuta (la moglie) con le palle vuote.
Ma qui non ti biasimo. Tu avevi in mente un altro. In quel momento il tuo pensiero andava a lui: il marito amoroso che per tutto il week end inviò messaggini romantici alla mogliettina nella speranza di riconquistarla.
Non ti posso neanche biasimare quando la zoccola, una volta tornata a casa, ti ha cercato adducendo alcune ridicole scuse quali “non sapevo cosa facevo” oppure “ero proprio fuori di me.”
La realtà era invece evidente: il suo ex era felicemente sposato e non ci pensava minimamente a incasinarsi con una puttana simile.
Quindi è comprensibile che tu abbia accettato l’invito della troia a continuare la relazione. Almeno non nei termini che ha impostato lei. Tu apparisti, fin da subito, agli occhi delle amiche il nuovo amore. Bello, romantico, pulito. Forse avresti dovuto dire che era prematuro, chiarendo che eri un complice di giochi e poco altro e non comunque una vera nuova relazione.
Ma anche qui non ti posso biasimare. Avevi tra le mani una zoccola incredibile, apparentemente senza limiti e poi ti sentivi porco, con quel marito che non si rassegnava a perdere la mogliettina.
Quindi via di corsa come un fulmine. Un bel test da fare alla cagna al privé. Test passato a voti pieni, nello stesso l’iscrizione al sito di scambio e le prime offerte di monta per la zoccola.
Quindi la prima svolta. Non eravate d’accordo che iniziavate insieme? E allora cosa ti venne in mente di chiederle (in quanto tu rientravi raramente dalle trasferte) se avesse voglia di uscire senza di te? La volevi testare? E una volta fatto non hai visto che la tua presenza o meno per la puttana era trascurabile?
Anzi, preferì fin da subito uscire da sola. Più libertà. Non ci volle molto a capirlo. Già al secondo incontro quando la chiamasti, la puttana interruppe la conversazione con quel “Ora devo andare, amore”. Fu sufficiente che un toro la richiamasse con un tono alto (volutamente , per farsi sentire da te) che lei ti piantò in asso con quel “Ora devo andare, amore”.
E in quell’”amore” ci stava tanta roba. Avevi voglia tu di spiegare ai bull che lei era sposata e tu solo un compagno di giochi, se poi lei ti definiva “amore mio.”
Parliamoci chiaro. Per i bull, e fin da subito, il cornuto fu uno: cioè tu!
E non nemmeno un caso che la tua mogliettina riferendosi a quel periodo ne parli come del periodo dei “due cornuti”. Tu e il suo ex marito!
Ti do atto che fu una idea porca chiedere cosa provasse la vacca nei mattini successivi alle monte nell’osservare il marito ignaro.
E la zoccola, almeno in quel caso, fu sincera:” Vedevo due paia di corna in testa. Finalmente!”.
Non potevi sapere che in quell’anno, durante le pause tra una monta e un'altra, la vacca descrisse la sua situazione con poche parole: “ Io sono qui a godere con te (rivolta al toro) mentre un cornuto è a casa ignaro, sicuramente davanti alla tv e altro sul suo divano che si sta segando!”
Fino a quell’episodio quando le ruppero il culo.
O meglio, si fece rompere il culo. Perché nei dettagli sta la differenza e non ci volle un genio a capire come andò. Tu (che sprovveduto!) che facesti scegliere a lei (a te non piacevano) se uscire o meno con quei tre maiali.
Lei che li sente al cell e li provoca dicendo che sarebbe ora che qualcuno le rompesse il culo!
E tu tagliato fuori da tutto.
Il cambio di orario di cui la vacca non ti avvisò. Le foto e i video. E che foto! E che video! Le parole subite mentre i porci la facevano godere con due cazzi in figa e quei “cornuto” così chiari e quella voce inconfondibile della zoccola che confermava con enfasi.
Quindi, come se non bastasse, ancora “cornuto, cornuto, cornuto” nel momento in cui le stavano rompendo il culo e ti deridevano perché tu non ne eri stato capace.
Lì non c’era il marito, caro Luca. Il destinatario eri tu!
E ancora telefono e foto e video.
Infine, le prime parole della zoccola appena scesa dall’auto. Sempre con quel “amore “che le accompagnava.
Quelle parole: “Amore, ora sono una rotta in culo!”
E poi quelle bugie per giustificarsi, tanto da simulare un mezzo stupro, per poi fare goffamente marcia indietro.
Bugie su tutto. Sui tempi, su come avvenne il tutto e poi omissioni a non finire.
Dopo tutto questo, come hai fatto a credere a quella goffa retromarcia? Se non avessi voluto essere cornuto quello sarebbe stato il momento di mollarla!
E lo facesti. Per qualche ora. Con lei piangente tra le braccia delle amiche e tu che facesti la figura dello stronzo mentre lei era la donna innamorata e scaricata vilmente al telefono.
Ti prendesti del bastardo, dello stronzo, del codardo.
Se volevi evitare di essere (quello che ora la zoccola non esita a definirti) il re dei cornuti dovevi rimanere fermo nel tuo proposito di scaricarla.
E per fortuna che alcuni aspetti di quella monta ne sei venuto a conoscenza solo in un tempo successivo. Anzi, no. Forse se tu lo avessi saputo sarebbe stata la molla per fare ultimo saltino cioè lasciare mollare quella vacca.
La troia, nonostante avesse spesso gli occhi chiusi estasiata distingueva quando veniva ripresa con la telecamera e quando no. Non che vederla scopare con quel gusto fosse poca roba ma fu niente quando (dando le spalle a un porco dei tre che era sdraiato) disse:” Ora mi impalo il culo!” . E quando le riempirono anche la figa li incitava con dei “Bravi, così, come maiali, come maiali, godiamo come maiali!”
Quindi ti intortò! Venne da te piangente e implorò di dimenticare quel brutto episodio. Anzi aggiunse che aveva deciso lei: basta giochi. Solo sesso con amore. Tu e lei!
Ma aggiunse quella mezza frase sibillina che ti toccava sull’orgoglio. Disse: “Se più avanti te la senti potremmo ricominciare!”
Era come dire: io continuerei, ma smetto per amor tuo!
Dal tuo punto vista era come dirti.” Hai visto che non reggi queste cose? Lascia perdere. Io smetto per amor tuo.”
Non potevi accettare. Da qui il compromesso accettato senza indugi dalla puttana, anzi accompagnato dalla litania “Se va bene a te, amore mio, però dimmi tu, se vuoi io smetto anche subito!”
Il compromesso fu: la cagna avrebbe continuato ad uscire senza la tua presenza ma solo con singoli, mentre le gang le avreste fatte in tua presenza.
Altra occasione chiarificante del tuo scivolamento verso il diventare un vero cornuto avvenne proprio a casa tua.
Ospitaste quel porco e non mi dire che non capisti che alla zoccola piaceva parecchio, anche come maschio e non solo come toro.
Andaste in camera al piano superiore e la monta fu tutto un “Sentì come gode la tua donna, io la faccio godere!”
Il problema che lei a queste parole rispondeva con entusiasmo e dovizia di particolari.
Non ci volle un genio a capire che ogni singola frase pronunciata da quel porco mancasse solo un’ultima parola: cornuto!
Il fatto che preavvisavi i tori di non chiamarti non li esimeva dal pensarlo.
Ma sui tori ti fu chiaro fin da subito che eri (e sei ancora) un gran cornuto. Quindi non parliamone più. Diamolo per scontato.
E la vacca? Come si proponeva? Da compagna complice o da cornificatrice?
Torniamo a quel giorno. Il toro sfoga i suoi istinti animali in prevalenza sul culo della zoccola rendendoti informato che sua moglie non dà il culo e lui deve ricorrere alle puttane da strada per inculare.
Avevi un grosso istinto di farli smettere ma non potevi farlo pena la conferma in quel caso di sentirti veramente cornuto. E poi la zoccola stava visibilmente godendo. Come potevi?
Finalmente il porco le sborra in bocca. Quindi ne approfitti e inviti il toro a scendere al piano inferiore in sala.
Il messaggio è chiarissimo per tutti: dal tuo punto di vista la monta finisce lì!
Tu ti rivesti. Il toro no. Porta giù semplicemente i vestiti mentre la zoccola va in doccia.
Il porco aveva portato una bottiglia di prosecco quindi la apriste in attesa di brindare alla discesa della troia.
Hai un ampio divano ad angolo, un otto posti. Vi sedete alle estremità e iniziate a conversare.
Poco dopo dei passi sulla scala a chiocciola. È la troia che reduce dalla doccia sta scendendo.
Tu rimani basito: è in accappatoio! Non si è rivestita!
Aldilà del messaggio implicito nello scendere con accappatoio, dove avrebbe dovuto sedersi la zoccola, se fosse stata semplicemente la compagna di trasgressione rispettosa del volere del suo compagno? Ti rispondo io: avrebbe dovuto sedersi al tuo fianco.
Invece che fa? Si siede ben distante da te. Anzi, di fianco al porco il quale per tutta questa scena continuò a conversare con te come se niente fosse accaduto. Come se la zoccola fosse ancora al piano sopra.
La cagna si mise alla sua sinistra. Lui si limitò ad alzare il braccio per appoggiarlo sullo schienale. Senza nemmeno sfiorarla.
Ma iniziò, con la mano destra, a menarsi il cazzo e siccome l'argomento della discussione era il mondo degli scambi ci poteva stare.
La zoccola si fissò sull'uccello inumidendosi le labbra. Se non ci fossero state le vostre parole a coprirle avreste sentito un ansimare eccitato della ninfomane.
Fu sufficiente sfiorarle la spalla senza preavviso. Un tocco e la cagna si fionda (verbo perfetto) sul cazzo del porco facendolo scomparire dalla bocca.
Lui ti guarda trionfante e dice:"Lo sapevo che la cagna della tua donna voleva ancora il mio uccello!"
Quindi la interrompe dal pompino. Prende la bottiglia, versa copiosamente il prosecco sul cazzo (tanto da sporcare anche il divano) e invita la puttana a brindare s cazzo e prosecco.
Ma dura poco. La mette alla pecorina davanti a te, la stanza è piena di luce, e glielo schiaffa letteralmente in culo.
Tu sei furibondo, ma pare che il tuo stato d’animo non interessasse né al toro né alla zoccola.
In sala potrebbero essere visti dall'esterno, li inviti almeno a salire in camera. Lo fanno.
Tu decidi di stare giù auspicando che la troia capisse il segnale.
In realtà la vacca lo aveva capito fin da subito. La realtà era che non gliene fregava un cazzo!
Dopo un quarto ora non accennavano a smettere.
Decidesti quindi di origliare come un guardone qualsiasi. Ovviamente i due bisbigliavano ma qualcosa avevi colto. Tipo il suo: “Ti scopo bene il culo?” e la risposta: “Sei fantastico!” quindi : “Meglio del cornuto? “e la troia che dice :”Oh sì. Molto meglio, molto meglio!”
Entrasti in camera esattamente quando il porco le stava venendo in culo. A pelle Senza preservativo.
Ti disse, con fare finto scherzoso, che le nigeriane che battevano esigevano il profilattico. Molto meglio la tua donna aggiunse.
Quando se ne andò aveste una bella discussione e le motivazioni della troia erano un aggrapparsi sui vetri.
In realtà li avresti dovuto vedere chiaramente la situazione. La marginalità che avevi già in quel momento. Altro che regista e complice.
Quindi le gang dove il tuo ruolo scompariva, se non addirittura veniva preso da altri. La troia infatti fu recidiva.
Tu e lei, un’altra coppia e quattro pazzeschi tori.
Opinione della puttana: la gang dove ha goduto di più.
È lei al centro attenzione, all'altra donna rimangono solo le briciole tanto che anche il marito di questa si getta sulla puttana.
Non fu una monta veloce. Tutt’altro. Provò tutto. Mani in figa, montate selvagge con la bocca e mani impegnate, inculata mentre veniva scopata di bocca, due cazzi in figa, un cazzo in culo uno in figa e altri in bocca.
Per oltre un’ora. Roba da saziare anche la più ninfomane.
Per tutti i partecipanti è inteso che la monta è finita e sono in sala a rivestirsi. La coppia saluta e se ne va mentre la zoccola è in doccia.
E come si presenta in sala? Rivestita anche lei? Neanche per idea: si ripresenta con la lingerie che usa per le monte. E ti considera? Neanche ti degna di uno sguardo!
È il porco che ospita (non a caso lo incontrerà varie volte anche da solo tanto da passarci anche delle intere notti insieme) a prenderla per mano e a dire” Ragazzi, Anna vuole ancora cazzo, mi sa che dovete spogliarvi di nuovo!”. Quindi la riporta in camera.
E fu secondo tempo. Ma non finì solo così.
Chissà che rabbia provasti quando (stavolta si erano rivestiti tutti) la cercasti prima di andar via e la trovasti a limonare con uno dei porci. Come una ragazzina, lui la spingeva contro il muro e lingua con lingua. Spudoratamente e con passione da porci.
Anche in quel caso ci fu l’ennesima discussione con la troia, ma ne uscisti perdente.
Ti chiedo. Ma se si comportava così in tua presenza, cosa avrebbe fatto quando tu non eri presente?
Questo lo possiamo solo immaginare.
Ma il tuo nuovo amore non andava con i tori solo quando tu eri assente!
Ricordi quando la raggiungevi? In genere per i week end. Oramai ufficialmente eravate la coppia innamorata, almeno per le amiche. Certo dovevate nascondervi ancora dal marito o meglio non farvi vedere in pose compromettenti.
A te eccitava incontrarlo e sapevi anche, eventualmente, dove scovarlo. Ti eccitava che tu sapessi chi fosse mentre lui no.
In realtà fu la zoccola a chiarire il concetto con più lucidità: quello fu il periodo dei due cornuti. Te e lui! La differenza era che a te non lo confidava.
Ti ricordi quel venerdì pomeriggio? Tu eri in autostrada e le urla di godimento della puttana riempivano l’abitacolo. Era in motel con un toro, tanto che la recuperasti al parcheggio del medesimo per portarla a casa. Fu in quella circostanza che i parenti (oramai ti conoscevano) dissero che lei era cambiata grazie a te. Meno nervosa, più serena.
Le amiche ti invitavano, bonariamente(ma anche no, memore di quando la avevi fatta piangere) a trattarla con amore.
“Non vedi cosa non posta su Facebook. È chiaro che sei tu il nuovo amore. Non deluderla ha bisogno di un amore romantico. Dopo quel matrimonio!” dicevano.
Ti mordesti la lingua. Avresti voluto aggiungere che avevi avuto modo di vederla quando postava cuoricini, era sul suo tablet, al tuo fianco mentre tu (dal tuo) le proponevi bull con il quale vedersi.
Se non le fosse andata sarebbe bastato un diniego con la testa, se invece era di suo gradimento si leccava le labbra.
E certi sabati? La tua presenza tornava comoda e la troia lo intuì da subito. Ti chiese infatti di accompagnarla al luogo consueto di appuntamento con i tori. Lo conosceva molto bene essendoci (solo nel primo anno) andata una trentina di volte. In genere ci andava la sera, con il favore del buio. Ma il sabato pomeriggio è diverso, alla luce del sole.
Quindi chi potrebbe sospettare qualcosa se ti vedesse insieme a lei, vi baciate e poi lei si dirige su un'altra auto? Potrebbe essere un passaggio dato per mille ragioni.
Dopo questo compito la vacca però capì che lasciarti libero di girovagare in paese (mentre lei era alla monta) era pericoloso. Se ti avessero incontrato i parenti? O le amiche? Voi che eravate due cuori e una capanna. Sempre insieme. Ok, avevate delle scuse preconfezionate ma che avrebbero avuto dei punti deboli. Fu così che ti disse:
“Amore, perché non vai al cinema? È meno pericoloso.”
E tu (ora permettimelo!) da buon cornuto obbedivi.
Eri al cinema anche quel sabato mentre lei era con un toro ambitissimo, molto bello e dotato da paura.
E altrettanto porco.
Scopa solo le mogli degli altri tanto che lo dichiara: si eccita e rendere cornuti i mariti. È un animale, deciso al limite della violenza. Ma pare abbia la coda di zoccole che si propongono. È lui a cercare Anna. Oramai siete in testa ai feedback nel sito. Il tutto in pochi mesi. Capitò che Anna disse “sono in testa alla classifica”, tu la correggesti con “siamo” in quanto eravate registrati come una coppia, lei si corresse ma lo fece con un sorrisino che avrebbe dovuto dirti di più di mille parole.
Capiste subito che aumentando la visibilità esisteva il rischio di essere scoperti e adottaste tutti gli accorgimenti possibili.
Lo scenario era da rabbrividire ma ti colpirono comunque quelle parole. Lei le buttava lì, accompagnate da una risatina, se andavano volevano dire che avevano le gambe. Viceversa, rimediava con un” stavo scherzando”
Ti disse: “Se ci scoprono alla fine daranno la colpa soprattutto a te. Sei arrivato tu e io ho iniziato a fare la troia. Penseranno che l’abbia fatto per amore. “
Tutto avrebbe quadrato, compreso quel pianto con le amiche poteva significare che tu la aveva scaricata perché lei era recalcitrante a fare la zoccola, quindi (ovviamente per amore) aveva ceduto!
Ma torniamo a quel toro. Tu sei al cinema mentre iniziano. E’ lui a dominare, le scopa la bocca immobilizzando le mani, quindi inizia a incularla.
Come un animale e in tutte le posizioni. Lei dapprima lo chiede, lo implora: “Ha la figa gonfia, scopami la figa, fammi godere con la figa, ti prego!”
E lui: “Solo se urli che il tuo uomo è un cornutone!”
Qualcuno potrà vedere una attenuante per la zoccola. Stava impazzendo dalla voglia e ci sta che acconsente.
C’è un particolare però: il porco si sarebbe accontentato di un semplice “Sì, è un gran cornuto!”
Invece lei ci mise il carico. E lo capisti da ciò che postò il toro sul suo profilo dopo la monta.
Lui certe cose non poteva conoscerle, a meno che gliele avesse confidate la vacca.
Ne cito qualcuna” Sono due cornutoni, lui e mio marito…il culo me lo hanno rotto con il cornuto al telefono…decido io nel sesso, lui è solo un cornuto…lui è al cinema adesso e l’altro lavora… gli ho promesso niente gang senza lui, secondo te ce la farò?”
Forse se tu avessi monitorato il profilo del toro subito dopo la monta e non dopo due anni (e casualmente) lo avresti scoperto e magari avresti cambiato idea su molte cose.
Ma oramai era quasi fatta. Anche i parenti ti adoravano. Ricordi quella circostanza in cui si assentarono per tre giorni? Fu la vacca a dirti che se ne poteva approfittare. Casa libera.
Fosti tu a dirle se fosse fulminata. Circondata da altre abitazioni, attorniata da tutto il paese che lei conosceva benissimo.
Lei si era creata una immagine da ingenua, da bonacciona che non pensa mai male.
“Sono una credulona. Cosa ci posso fare. Sono fatta così”. Usava dire.
Fu la credulona a dirti: “Ma amore mio. Ci sei anche tu. Tu gli andrai incontro e li porterai dentro. Penseranno sia un tuo amico che non vedi da tempo e invece di andare al bar venite qui. Se non ci fossi tu sarebbe tutto diverso!”
Hai capito la ingenua? Tutto tornava.
Tu obiettasti che, potendo andare in motel, non ci fosse motivo di ospitare.
Lei ti delucidò che finalmente avrebbe potuto soddisfare un suo desiderio che, finora e nonostante i tanti cazzi già presi, non aveva ancora avuto modo di fare.
“Conoscerli solo tramite il cazzo, amore. Tu esci, gli vai incontro io aspetterò ne letto grande (dei parenti) da bendata. Il sogno della mia vita!”
E andò così. Avevate tre sere libere, quanti porci ospitaste? Tre. Uno per ogni sera.
Anche in quel caso ci fu un piccolo (oramai rispetto a quello che avevi passato fu niente) episodio che la diceva lunga su come ti considerasse.
Tu eri preso dalla videocamera nuova e ti cimentavi da cine operatore. Per lei non esistevi. Disinvolta come una pornostar. Anche nei primissimi piani, mentre succhiava e si faceva sborrare in bocca.
Non eri abile come adesso nei video e dovevi girane di due tipi. Uno per voi e l’altro da postare sul sito.
Quelli destinati al sito dovevi riprendere di spalle, con la aggiunta che il video doveva essere di una certa durata, quindi dovevi soffermarti finché non la raggiungevi.
Mentre i due erano viso a viso e si sussurravano qualcosa.
Qualcosa che decifrasti anni dopo. Scopristi un “Ti inculo meglio io il cornuto?” e la risposta sussurrata fu “Non c’è paragone! Non c’è paragone!”.
Tu e quel porco non legavate, era evidente. Lui voleva scoparsela senza la tua presenza e se ne andò senza aver goduto.
Al quarto giorno rientrarono i parenti e lei servizievole che serviva a tavola, ritirava i piatti per andare a lavarli. Il tutto sullo stesso tavolo dove poche ore prima veniva messa alla pecorina per essere selvaggiamente inculata!
Quindi arriva il primo laccio che comincia a stringerti il collo: andate a vivere insieme!
Ricordi il trasloco? Una delle poche cose comprate nuove fu il divano. Cosa c’entra? Ti rammento. Vi contatta il bull che la zoccola ospitò a casa di parenti.
Quello che non riuscì a sborrare.
Sarebbe venuto volentieri a casa vostra per un veloce sopralluogo, si propose perché sul sito avevate annunciato la convivenza e cercavate un esperto in impianti.
Ti sentivi porco e furbo. Ti balenò l’idea di concedere alla troia quello che non era riuscita a ottenere la volta precedente cioè il consueto pompino finale con ingoio.
Senza quello la troia può scopare fino a domani ma è come se mancasse qualcosa tanto che (in seguito) in una gang un toro disse che doveva scappare. Era già venuto due volte ma mai in bocca alla troia la quale lo bloccò sul corridoio e non lo mollò finché non gli svuotò le palle nella sua bocca.
Comunque torniamo a quel toro. Arrivò e tu ti eri preparato il piano. Appena andò in bagno dicesti alla troia che tu uscivi e le lasciavi il tempo per finire quanto rimasto in sorpreso e di chiamare quando avrebbe finito.
Tra l’impreparazione e il poco tempo a disposizione del toro (così credevi) pensavi che ti avrebbe chiamato dopo pochi minuti.
Invece hai dovuto aspettare ben tre quarti d’ora prima che la vacca di inviò il messaggio “Abbiamo finito amore, puoi rientrare”.
Ma la sorpresa non fu tanto il tempo impiegato ma il fatto che, una volta a casa, notasti che la troia aveva indossato il corsetto e ammise che lo aveva indosso ancora prima che arrivasse il toro
Si era preparata in anticipo la vacca, prima ancora che tu le proponessi questa sorpresa.
Quando il porco uscì dal bagno trovò la vacca seduta sul divano. E così collaudarono per primi anche il divano.
Sorpresa che invece, devo ammettere, ti riuscì un paio di anni dopo.
Oramai la troia era consueta a gang in casa, a singoli, anche a coppie con lei bisex, anche un black super dotato.
Come incontrava viene raccontato fin troppo bene nei racconti precedenti, quello che non viene detto erano i tuoi compiti durante le gang.
Oltre che filmare e fotografare dovevi tenere al giusto livello il volume delle tv, fornire acqua e asciugamani puliti in camera, preparare preservativi nel caso i bull li avessero dimenticati.
Ma, in caso di gang, avevi un altro compito. Non potevano certo arrivare contemporaneamente in casa cinque o sei tori. Per non destare sospetti l’ingresso doveva essere necessariamente scaglionato.
Quindi dovevi uscire di casa una prima volta per recuperarne due (ad esempio) e riscendere per gli altri. Dipendeva dal numero di tori, senza contare che i qualche caso ospitaste porci che arrivavano con tempi diversi.
E la zoccola aveva la pazienza di aspettare il gruppo? Questi erano gli accordi iniziali. Tutti in sala e quando c’erano tutti si cominciava.
Mai successo! Appena entrava il primo gruppo era la troia a prendere iniziativa mentre tu scendevi una seconda volta e talvolta una terza.
Anche durante le pause sei sempre stato escluso. La vacca ti ignorava beatamente era sempre lei a dare inizio ai secondi tempo con un esplicito “C’è ancora cazzo per me?”.
Comunque devo darti atto che fosti bravo e porco in occasione delle sorprese (racconto “Chissà chi è”) ma davanti alla promessa della vacca che te le avrebbe rese, come potevi dubitare? Dopo tutto quello che ti aveva fatto in precedenza?
Te le rese quattro volte, sempre con tori diversi e in ciascuno di questi non perse occasione per farti percepire un bel paio di corna in testa.
Cominciando dalla scelta dei tori. Avrebbe potuto scegliere tra un centinaio.
Ovviamente desiderava qualcuno in particolare ma buon senso avrebbe voluto che fosse qualcuno che era già stato a casa vostra.
Invece no. Quelli che voleva lei li aveva incontrati in altri luoghi quindi dovette gestire anche i loro ingressi in casa. Nei pomeriggi, tu a lavoro e lei in camera.
I video parlano chiaramente con quella luce che entra dalla finestra.
Le andò sempre bene anche perché l’ingenua (è ironico) consigliò a ciascuno di questi di non arrivare a mani vuote, ma di avere una cartellina o qualcosa di simile. Se qualcuno avesse chiesto sarebbe stato un giro di assicuratori che sottoponevano dei preventivi.
Ma chi scelse?
Già il primo indica da quanto volesse farti cornuto! Lo riconoscesti subito in video, nonostante fosse passato del tempo.
Era quel porco che trovasti a limonare insieme alla cagna dopo una gang!
Successivamente a quello lui si era proposto per rivedere la zoccola ma tu, ancora infastidito, trovasti ogni volta una scusa per non fargliela riprovare.
Vuoi che la cagna non avesse capito tutto questo? E con quanta voglia lo accolse? Da quanto era infoiata si masturbò tre volte in sua attesa e non si fece scrupolo di confidarlo al toro (immagina l’orgoglio di quel porco) il quale con un pretesto pensò bene di fartelo sapere nel video.
Che non fosse un primo incontro e che fosse desiderato dalla vacca lo dicono anche le sue stesse parole: “Non ricordo più il sapore della tua sborra!”
Anche gli altri tori avevano una caratteristica comune: ti consideravano un cornuto.
Quindi dopo una memorabile inculata la troia disse: “Era tanto che non lo prendevo in culo!” con il risultato che il toro postò un commento ironico su di te.
Un terzo è talmente evidente che ti considera becco e cornutone che lo capirebbe anche uno sprovveduto.
Ovviamente la cagna lo aveva preavvisato che non doveva proferire quella parola ma il resto è eloquente. Dal malizioso e sorridente “Dai che glielo facciamo sentire” detto dalla zoccola appena impugnato il telefono per chiamarti fino a “Lo senti come gode? Eh, lo senti come gode?” urlato nel telefono dal porco una volta appurato che tu non c’eri.
La zoccola collabora attivamente per la buona riuscita tenendo il telefono a pochi centimetri dalla bocca del porco.
Inoltre, dovevi essere meno precipitoso nella visione di quel video. Capisco che quaranta e oltre minuti di monta sono molti, ma dovevi prestare più attenzione all’audio.
Non alle urla della troia che coprivano anche la tv ma in certi momenti. Se avessi ascoltato attentamente avresti percepito una parola. Ogni volta che il toro affondava il colpo portandosi a pochi centimetri dalla vacca.
“Cornuto, cornuto, cornuto” Tre volte! E la troia confermava con altrettanti “sii “.
Durante le pause, a detta dei tori, non ti trattò proprio da complice con una serie di affermazioni tipo “Lui mi mantiene e io godo” oppure” magari lui mi pompasse il culo come fai tu” .
Quindi (sempre descritto nei precedenti racconti) fece la battona al privé. In questo caso tu fosti un’ombra. Nessuno sapeva di te.
Ultimo legame! Vi sposaste e per te fu la fine.
La zoccola disse che le sarebbe piaciuto giocare anche la stessa notte. Beh, non dovette aspettare molto se, in viaggio di nozze, di diede da fare con quattro porci.
E dopo il matrimonio lo svelamento. La cagna si sente sicura, È fatta. Ha accalappiato il cornuto e lei fa ciò che vuole.
Però non le basta. Ci vuole giocare. E ti semina indizi. Ti ricordi di tizio e di caio?
Certo che ricordavi. Tutti amici di Facebook della troia. Tutti impegnati.
E quando ti chiese (ansimando dal desiderio) di farsene uno tu fosti categorico.
“Non si può. Non sanno niente che siamo nei giochi e sono stesso paese. Poi passerei da cornuto e sai che non gradisco!”
“Hai ragione amore mio. Mi ero dimenticata. Sono d’accordo. Non si può”
Quindi sapendo come la pensavi non ti chiese il permesso neanche per il secondo, il terzo, il quarto e chissà quanti altri”
Forse però ricorderai che di tanto in tanto, a metà settimana, ti chiedesse.” Amore ma sabato lavori?”
Quindi se avessi letto il labiale di alcuni maschi al vostro passaggio in paese, avresti letto una parola che finisce con UTO!
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