Una vera prostituta!

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tradimenti

Anche tra le coppie più navigate è raro che la lei faccia la battona. Battona intesa come prostituta. Una vera prostituta a pagamento!
Il cornuto può dire “Mia moglie ha fatto la battona!”
Lo racconta lui stesso in uno dei racconti postati sul sito.
Leggetelo sotto. E’ il cornuto che parla!

-Il lavoro ideale sarebbe fare la battona. Peccato che devi scopare anche con chi non ti piace! -
Devo dire che alla vacca non è mai mancata la sincerità.
In quel periodo aveva perso il lavoro da poco e se era infoiata normalmente figurarsi quando si trovò a casa da sola. Si masturbava in continuazione e io mi attivavo perché anche durante la settimana uscisse con diversi tori mentre io mi limitavo (nonostante fossi al lavoro) a sentirla la telefono mentre scopava.
Poi nei week end erano gang a casa nostra e, raramente, anche fuori. Se non si fosse riuscito ad organizzare, si sarebbe andato al privè.
Però alla puttana l’idea di scopare ed essere pagata le intrigava da morire che feci di tutto per accontentarla.
Fu relativamente complicato trovare nei vari siti dei porci disponibili a portarla in motel, scoparsela e alla fine pagarla. Parliamo di cinquanta euro o quaranta, giusto per farla sentire una vera battona.
Il problema era che lei sarebbe uscita solo con maschi che le piacevano quindi la ricerca fu un poco più difficoltosa.
Ne trovai due con i quali uscì alcune volte. Al rientro a casa ci teneva a consegnarmi i soldi e mi confidò che il momento in cui i porci le sbattevano le banconote sul letto era il più eccitante.
Ma come altre esperienze anche questa diventò, per la zoccola, una routine. Inoltre, i due tori, seppur di suo gradimento fisicamente, non la facevano godere a sufficienza quindi, un poco alla volta, smise di incontrare.
Una seconda occasione accadde poco dopo. La troia aveva raggiunto un grande livello di complicità con un'altra troia. Una certa Daiana, una porca incredibile che si cimentava solo in gang da otto porci in su. Meno non le prendeva nemmeno in considerazione.
Talvolta la sera dopocena trovavo la puttana sdraiata nel letto. Il telefonino con auricolare e una mano in mezzo alle gambe mentre si scambiava con Daiana le recensioni sui vari tori incontrati recentemente.
Ovviamente il linguaggio era il consueto cioè cazzi duri, sborra a litri, inculate selvagge. e latro ancora.
Daiana venne a sapere del desiderio della troia di essere pagata e le segnalò una possibilità.
Una sua amica aveva rilevato un club privè e aveva necessità di qualcuna che, durante i pomeriggi, garantisse che ai clienti venisse fatto almeno un pompino se non il servizio completo.
La troia andò da sola al colloquio con la tipa. Inizialmente era scettica, sappiamo tutti che nei privè spesso sono frequentati da anziani o persone poco gradevoli. E lei li voleva solo carini, più giovani, dotati e porci.
Trovò un accordo con la tipa. Lei sarebbe andata nel pomeriggio. Al piano terra era presente un bar mentre sotto era la parte privè. Se il maschio le sarebbe andato bene sarebbe scesa con lui viceversa sarebbe rimasta a piano terra. E la gestrice la avrebbe pagata a prestazione.
Rimaneva il problema di trovare una scusa per parenti e amici nei vari pomeriggi. La zoccola pensò di inventarsi che sarebbe andata a curare un bambino.
Siccome le bugie hanno le gambe corte la zoccola pensò bene di memorizzare una parte (età del bambino, nome del medesimo, caratteristiche generali e altro). Lei se le ripeteva e io di tanto in tanto la interrogavo.
Quei pomeriggi le mie telefonate erano ribaltate. Nel senso che se in motel mi avesse risposto durante le monte in quel caso non avrebbe potuto certo farlo. Quindi quando a seguito dello squillo arrivava il consueto ciao amore era sottinteso che non stesse scopando. Se, viceversa, la telefonata fosse andata a vuoto sarebbe stato inteso che la puttana era all’opera!
Al mio rientro a casa (la trovavo già lì) mi eccitava vederla disinvolta in tuta domestica oppure mi diceva di raggiungerla al bar mentre stava bevendo qualcosa con una amica. In quel caso mi divertiva anche chiederle come si fosse comportato il bambino mentre lei ammiccava senza essere vista.
Una volta a casa non volevo che mi dicesse niente e il tutto fosse rimandato appena saremmo andati a letto.
Una puttana simile non poteva passare inosservata anche agli occhi di professioniste come le pornostar.
Infatti, una di queste le chiese se si sarebbe aggregata a lei durante una gang da organizzarsi u venerdì pomeriggio. Ovviamente accettò! In quella circostanza furono lei e la pornostar ad accontentare una trentina di maschi.
Non sempre la troia si concedeva. Capitò che certi pomeriggi li passò al bar, in quanto non era presente nessuno che le piacesse.
Ma capitò anche che tornò a casa molto soddisfatta tanto che mi fece vedere un messaggio che le indirizzò la tipa del privè (quel pomeriggio era assente) in cui diceva alla puttana di aver saputo dal socio che le urla di goduria della vacca arrivavano fino al piano terra.
La nostra zoccola fece la puttana a pagamento con queste modalità per circa tre mesi e tre pomeriggi alla settimana.
Poi si stancò anche di quello.
Sempre Daiana le consigliò di incontrare un tipo. Un certo Filippo se non ricordo male che organizzava gang spaventose a pagamento per i singoli. Il tipo arrivava a pagare anche qualche centinaio di euro alle troie che partecipavano a condizione che però prendessero tutto quello che c’era da prendere! Quindi per la nostra vacca non era il massimo.
Però la curiosità ebbe la meglio. Quella sera andai anche io. Il colloquio sarebbe avvenuto al piano sopra di dove era situato il privè. Un appartamento ben arredato in quanto Filippo abitava li.
Un bel maschio, alto e anche possente. Intorno la quarantina, brizzolato ma ben curato. Ben vestito con una elegante camicia.
Lui ci accolse con signorilità ma non nascose che aveva poco tempo. Il tipo era appoggiato alla scrivania e noi in piedi a un paio di metri da lui.
Dopo una rapida occhiata alla vacca fece un discorso anche molto garbato in cui fece capire che così non poteva valutare.
La puttana non mi guardò, non cercò cenni di intesa ma fece tutto autonomamente.
Si avvicinò al porco e lo invitò a limonarla lingua con lingua.
Quindi si mise in ginocchio e fece capire che ci teneva a fare da sola. Gli slacciò i pantaloni, gli abbassò gli slip e si divorò il suo uccello.
Il porco era un vero superdotato. Con un grosso arnese.
Ovviamente Filippo capì subito che la vacca adorava i pompini.
-Cazzo troia questa vuole bere! E io non posso. Dopo ho una gang! Ma a questo punto il provino facciamolo bene! - disse il porco.
La sbattè alla pecorina sulla scrivania. Prima in figa:
-Perfetta! Bella larga che ci stanno anche due cazzi dentro! E ora proviamo il culo! -
Un attimo dopo: -Fantastico! Bello sfondato si vede che è passato un reggimento in questo culo! -
Ma il provino non era finito.
Si assentò e tornò con un bicchiere, Una coppa. Con all’interno un liquido.
Era sborra!
-E ora vediamo come te la cavi a bere! -
Alla vacca brillavano gli occhi. Si rimise in ginocchio e come se fosse acqua minerale bevve tutto di un fiato. Non contenta raccolse con due dita quello che era rimasto e pulì il bicchiere.
Filippo era soddisfatto della prestazione della vacca!
-Già da stasera potresti fare la battona. Giù al club abbiamo una gang. Però devo avvisarvi che sarà una cosa particolare. -
Ci spiegò che quella sera ci sarebbe stata una mega gang. Il locale era ampio da poterlo permettere. Una ventina di donne e centinaia di porci.
Ma lui per la puttana aveva pensato a un trattamento particolare.
-Se ti va bene ti do in pasto a cinque ragazzi. Non sottovalutarli però. Sono decisi anche se giovani. Inoltre, arrivano da famiglie molto chiacchierate. Sono calabresi. Uno di questi deve festeggiare l’addio al celibato. -
La vacca non si fece pregare e disse che per lei non ci sarebbe stato problema.
Filippo si rivolse a me: - Penso che ti faranno fare il cornuto oggi. Ti avviso. Se accettate io ve lo avevo detto! -
Io ero sul punto di chiedere informazioni ma vidi che la puttana era già eccitatissima.
Spuntarono dalle mani di Filippo cinquanta euro.
-Altri cinquanta dopo alla fine. Non hai obblighi se non con quel gruppo. Poi ovviamente se ti vuoi divertire ti puoi aggregare agli altri. Ma prima devi svuotare le palle a quelli! -
Scendemmo nel privè. Dopo mezz’ora era una bolgia. Tanti maschi e molte coppie.
Arrivò Filippo con cinque ragazzi. Il maggiore non superava i ventitré anni almeno a mio avviso.
Ci indicò un angolo dove andare. Nessuno dei cinque si degnò di un saluto.
Nell’angolo era presente il consueto letto rotondo, una sedia, e una specie di sedia romana che permette di mettere alla pecorina la troia di turno per incularla agevolmente.
Qualcuno, tra cui la zoccola, lo chiama l’inculatoio!
Una catena chiusa interdiva l’accesso ad altri.
Era già stato tutto concordato e preparato da Filippo.
I cinque parlavano un calabrese talmente stretto che per me era incomprensibile.
Quello che era chiaro che avevano cercato a Filippo una milf da usare a loro piacimento. Non fu un caso che avevano chiesto anche la mia presenza.
Dovetti fare il cornuto di turno. Mi intimarono di sedermi sulla sedia e di fronte a me misero la sedia romana.
La incularono come selvaggi tirandole i capelli e obbligandola a guardarmi mentre le facevano il culo.
Il festeggiato ci diede dentro con più foga. Mentre uno inculava gli altri incitavano insultando la zoccola in modo pesante. Era evidente che la disprezzavano e per loro era solo una battona da strada.
A me davano del cornuto.
Il letto servì solo per essere più comodi quando decisero di metterle contemporaneamente due cazzi in culo!
Fu un ora di sesso animale. Ad un certo punto uno si assentò per vari minuti.
Quando tornò aveva un piatto argentato piano con all’interno una grande quantità di sperma.
Presero la zoccola e la rimisero sull’inculatoio e mentre veniva inculata le ordinarono di fare la gattina e di leccare tutto lo sperma.
Lei non batté ciglio e lo fece tanto che il piatto era pulitissimo.
Infine, al momento di venire, decisero di fare una gara a chi veniva con maggiore quantità di sborra.
Per fare ciò vennero uno alla volta in cinque bicchieri uguali. Alla fine, chiesero alla vacca di bere tutto dai bicchieri. E la vacca lo fece.
Quando se ne andarono (senza salutare) arrivò Filippo e diede alla zoccola i rimanenti cinquanta euro.
-E ora finalmente vado a divertirmi! - disse la puttana aggregandosi al gruppo che le ispirava maggiormente.




scritto il
2020-10-14
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