Un'estate rovente, roventissima 2.
di
Checco752.
genere
etero
Giunti alla stazione attendiamo al binario l'arrivo del treno e quando si ferma ed iniziano a scendere i passeggeri, noto subito due ragazze vestite con un castigatissimo abito dallo stesso taglio che gli arrivava quasi alle caviglie. Riconobbi subito mia cugina Beatrice e ci abbracciammo con affetto poi lei mi presentò Ilaria e, dopo saluti ed abbracci con zia, io presi le borse ad ambedue ed andammo all'auto. Giunti a casa zia andò a preparare la cena ed io e lo zio parlammo alungo con le ragazze. Ad un certo punto zia mi chiama in cucina dove mi spiega che mi dà un delicato incarico: far capire alle ragazze che la vita è bella e non ci si può chiudere a vent'anni in un Convento. Annuisco e ritorno in salotto. Dopo cena gli zii si siedono davanti alla tv e le ragazze vanno in camera loro per le preghiere della sera. Io nella mia mi metto a letto per leggere un libro ma poco dopo spengo la luce per evitare che le zanzare mi si mangino tutto a pizzichi. Sono interamente nudo e poco dopo sento il passo della zia che viene dritta da me e socchiude la porta; mi si avvicina e mi bacia in bocca, intanto con la mano m'impugna il cazzo e poi scende a prenderselo in bocca spompinandomi fino a quando le sborro imbrattandole il viso. Poi mi ricorda di salvare le ragazze e se ne va via. Pochi attimi e vedo Beatrice passare sul corridoio davanti a me ed allora, in attesa del suo passaggio di ritorno, mi scopro dal lenzuolo e lascio bene in vista il cazzo ritto e ben gonfio e fingo di dormire. Eccoti dopo qualche minuto la mia cuginetta che si ferma davanti alla mia porta e nota subito il cazzo emergere dalle lenzuola. Entra in silenzio e s'inginocchia per vedere da vicino il cazzo, di certo per la prima volta in vita sua. Ad occhi socchiusi noto che mi guarda in viso ma poi esitando sfiora con la mano il glande ed allora io sospiro profondamente e lei ritrae la mano ma poi ricomincia la palpazione e lo impugna senza stringere per,immagino, capire che è molto grosso. Io decido di "svegliarmi" ed apro gli occhi e dico a lei che fa col cazzo in mano e lei diventa rossa, trema dalla paura ma subito le faccio capire che se vuole glielo farò conoscere domani ad un capanno che è sul suo campo ma intanto le insegno a farmi un pompino e quando stò per godere, l'avviso che le riempirò la bocca di sborra ma lei è così presa dal gioco appena imparato e vi garantisco che è un'ottima allieva, infine io schizzo tutto in bocca e lei tossisce ma poi mi dice di baciarla per imparare anche a baciare. Dopo una lunga slinguata, mi dice che quando al mattio mi vedrà andare al campo mi seguirà con Ilaria. Poi andò via ed io m'addormentai felice di scopare anche la cuginetta, anche perchè avevo sempre sentito dire la frase :" non c'è cosa più divina che scoparsi la cugina!" Bella la rima! Al mattino dunque mi avvio al campo e giunto al capanno attendo la cuginetta con l'amichetta. Eccotele arrivare insieme. Ilaria mi saluta poi continua a camminare nel campo e Beatrice entra con me nel capanno e mi dice di avere tanta voglia di conoscere il sesso ma anche tanta paura del dolore che proverà. Non le rispondo ma mi spoglio poi spoglio lei e la faccio sdraiare sulla paglia poi la abbraccio ai fianchi e la bacio in bocca e lì lei mi dà la prova di avere ben imparato a slinguare. Poi le lecco i capezzoli e lei subito trema dal piacere e mi dice di non smettere ma decido di scendere all'ombelico e ci scorro con la lingua; scendo all'inguine e le afferro delicatamente il grilletto con i denti ma certo non stringo ma ciuccio a lungo scendendo dopo a succhiare le labbra grandi e le infilo la lingua tutta dentro. Dopo la rigiro a pancia sotto e le lecco l'ano facendola vibrare di più. sto per spostarmi di fianco ma lei mi chiede di possederla, così le apro le cosce e appoggio il cazzo alla fighetta chiusa come un'ostrica, mi bagno di saliva la mano e cospargo il glande così posso accostare il cazzo alle labbra che si aprono e infilo piano piano dentro il cazzo fino a quando sento la resistenza dell'imene ed allora entro ed esco piano ma ad un certo punto dò un colpo secco per penetrarla rapidamente e sfondare la barriera e lei fà un urlo da agghiacciare chiunque. Inizia a piangere ma la bacio sulle guance, l'accarezzo e dopo però la penetro nuovamente ed inizio a scoparla fino a sborrarle sulle cosce e poi le strofino un dito intriso di sangue e di sperma. A quel punto mi prega di penetrarla di nuovo e lo faccio subito facendola poi solo godere e, passatole il dolore iniziale, la scopo pazzamente per altre tre volte ed è lei ad un certo punto a dirmi di arrendersi che è sfinita. Ci rivestiamo ed usciamo dal capanno dove troviamo Ilaria sorriderci ed allora è Beatrice a dirmi che se voglio il pomeriggio posso fare la festa ad Ilaria la quale annuisce curiosa di conoscere il misterioso cazzo. Vista l'ora vicina al pranzo, torniamo a casa ed io vado dritto in cucina a dire alla zia di essere ad un buon punto. Quando ci sediamo tutti a tavola per il pranzo, noto che Ilaria si fà il segno della croce ma Beatrice non pensa che a me e non mi stacca gli occhi addosso.
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