Voglia d'amare 7
di
Biancaneve
genere
incesti
Fatto la doccia, Julie appronta un fugace pasto a base di uova in tegamino, carne arrosto ed insalata. Tutte cose che sono già presenti nel frigo che, mi dice, è sempre ben fornito. Dopo aver sparecchiato mi prende la mano e mi guida verso una delle porte. L’apre. È una stanza da letto. Una volta dentro si libera dell’accappatoio e mi invita a fare altrettanto. Ci stendiamo nudi sul letto; mi abbraccia.
“Hai avuto quello che agognavi. Ti è piaciuto mettermelo nel culo? Ora tocca a me prendermi la ricompensa per essermi fatta sodomizzare. Tu mi piaci e voglio che questo giorno sia speciale. Ti darò tutta me stessa, anche l’anima. Ti amerò come non ho mai amato.”
“Nonna, anche tu mi piaci. Tutto di te mi eccita. Voglio essere il tuo amante.”
“Non dire scemenze. Non sarai mai il mio amante perché non ti amo. Io sono una donna che non vuole legami. Sarai comunque il mio preferito. Quando mi sentirò giù di morale ti chiamerò e tu verrai a coccolarmi. Non dimenticare che tu già hai un’amante ed è tua madre. Non vorrai certamente tradirla con me?”
Smette di parlare e rovescia il suo corpo sul mio; poggia le sue sensuali labbra sulle mie e mi bacia infilandomi la lingua in bocca. Dopo alcuni minuti di guizzanti dentro fuori delle nostre lingue nelle reciproche bocche mia nonna comincia a far scorrere le sue labbra sul mio corpo. La punta della sua lingua guizza veloce su ogni cm della mia pelle strappandomi mugolii di piacere. Giunge sui miei capezzoli, li avvolge con le labbra e li succhia. È qualcosa di fantastico sentirmi succhiare i capezzoli. Dopo un tempo che sembra interminabile riprende a baciarmi. Il ventre, i fianchi ed il pube sono suoi terreni di caccia. I mugolii si sono incrementati. Infine la sua lingua giunge al culmine della scorreria. Un getto caldo investe il mio glande. Uno schiocco di labbra e, nello stesso istante, un vorticare di lingua intorno alla circonferenza del mio glande mi strappano un lungo ululato. Le metto le dita nei capelli e glieli scompiglio scuotendole la testa.
“Nonna sei brava. Mi stai facendo impazzire.”
Julie è talmente indaffarata a far guizzare la sua lingua sul glande del mio cazzo che non si degna di rispondermi. Si limita ad alzare gli occhi e fissare il suo sguardo nei miei occhi. E’ qualcosa di indescrivibile vedere la sua lingua vibrare veloce sopra ed intorno al mio glande. Intanto una sua mano si è posata sulla mia borsa scrotale dilettandomi con carezze leggere. Vedo le sue labbra dischiudersi; circondano il grosso glande e lo accoglie nella sua bocca senza smettere di far vorticare la lingua sulla parte superiore. Spinge la testa verso il mio pube; vedo il cazzo sparire, per tutta le sua lunghezza, nella sua calda bocca. Sento la sua lingua avvolgerlo. Comincia a succhiarmelo ed allo stesso tempo imprime un lento movimento alla sua testa. Su, giù; dentro, fuori. Che donna. Mi sta facendo un pompino e, contemporaneamente, si sta facendo chiavare in bocca. Con un veloce movimento fa roteare il suo corpo sul mio e imprigiona la mia testa fra le sue cosce. Ho, schiacciata sul viso, la vagina di mia nonna. Siamo nella posizione del cosiddetto 69. È una posizione che pratico sempre ogni volta che faccio sesso con mia madre. Le circondo i fianchi con le braccia e l’attiro a me. La sua grossa pucchiacca è alla portata della mia bocca. Il suo afrore mi invade le narici. Comincio a morderla. Nonna si dimena. Tiro fuori la lingua e la lecco. Le titillo le piccole labbra, gliele succhio. La sento mugolare. I suoi umori mi stanno colando sul viso. Li lappo e li ingoio. Il grosso clitoride attira la mia attenzione. Lo circondo con le labbra e lo mungo. Nonna lancia un grido il cui suono viene smorzato dal corpo del mio cazzo che si trova ad occupare la sua bocca. Le sensazioni che provo nel leccare e succhiare l’inturgidito clitoride di Julie sono estasianti. Dopo alcuni minuti di questa pratica nonna incomincia a dimenarsi. Il piacere si sta impadronendo del suo corpo. Di colpo esplode. Si lascia andare, la sua figa si schiaccia sulla mia faccia, smette di succhiarmi il cazzo e si alza reggendosi con le mani sulle mie cosce, il suo nitrito di giumenta imbizzarrita rompe il silenzio della stanza. Gode ed eiacula riversando il frutto del suo raggiunto piacere sul mio viso. Mi irrora la faccia del suo limaccioso sperma che mi precipito a lappare. E’ ancora in preda ai brividi provocati del raggiunto orgasmo che con rapidità mi libero dal peso del suo corpo e vado a posizionarmi fra le sue gambe. Punto l’indurito cazzo contro la sua vagina e la penetro. Julie mi guarda con occhi carichi di libidine.
“Sììììì. È così che ti voglio. Dammelo; spingi; voglio sentire il tuo cazzo raggiungere il mio stomaco; spaccami in due; squartami le viscere; Chiava la tua nonnina. Sarò sempre la tua puttana.”
Non la riconosco. La libidine ha avuto ragione della sua ragione. Mi lancio in una sfrenata galoppata. Nello spazio di pochi minuti raggiunge in sequenza ravvicinata altri due orgasmi. Continuo a chiavarla. La mia furia non si ferma nemmeno quando non sento più le sue grida ed i suoi incitamenti. Quando, finalmente, riesco a scaricare il mio sperma nel suo ventre mi accorgo che sotto il mio corpo ho una donna inerte. Non mi sono accorto che mia nonna è svenuta. Mi sento un verme. Ho chiavato nonna Julie quando non era cosciente. Sono disteso con lei al mio fianco. La guardo ha un corpo davvero fantastico. È sodo. Bianco come il latte con una pelle vellutata. Dio che donna. Sulla terra non esiste uomo che abbia giaciuto con una donna del pari di mia nonna. La sorte è stata con me benigna, mi ha dato in regalo due meravigliose donne: mia madre e mia nonna. Mentre sto compiacendomi della fortuna che mi ha colpito una finestra si apre nella mia mente. Il volto di un’altra donna si affaccia da quella finestra. Un ghigno si dipinge sul mio viso. Sarebbe troppo bello riuscire ad entrare nel letto anche della terza donna della famiglia: la secondogenita di mia nonna; la sorella di mia madre: zia Alba. Sto ancora fantasticando quando un gemito accompagnato da un profondo sospiro mi annunciano che Julie sta tornando nel mondo reale. Un sorriso le illumina il volto. Mi da un bacio sulle labbra e si rannicchia contro il mio corpo poggiando la testa nell’incavo della spalla. Prende ad accarezzarmi il petto.
“Mai avrei creduto che in famiglia fosse cresciuto un ometto ben messo e con attributi da fare invidia ad uno stallone. Sei stato favoloso. Ti rendi conto di quello che hai fatto? Hai cavalcato la tua vecchia nonnina come nessuno l’ha mai fatto. Mi hai chiavato fino a farmi svenire. Prima ho detto che mai ti permetterò di essere il mio amante. Mi rimangio la parola. Una lussuriosa quale io sono non può permettersi il lusso di tenere a distanza un puledro che riesce a cavalcarla fino a portarla allo sfinimento. Anita, mia figlia, dovrà farmi spazio. Da oggi non sarà l’unica a godersi lo scettro che hai fra le gambe. Vedrai, mio bel puledro, che troverò un accomodamento con tua madre. Non credo che dovrò faticare molto per convincerla. Ha lasciato che tu venissi con me pur sapendo cosa sarebbe accaduto.”
“Nonna, Julie, fai di me l’uomo più felice della terra. Sarò sempre pronto ad accorrere ad ogni tuo richiamo e soddisfare le tue voglie di perenne vacca in calore. Ma vorrei che tu convincessi mamma a farsi ingravidare, mi piacerebbe molto avere un figlio mio partorito da Anita.”
“Questa è una cosa che ti prometto di farla. Purtroppo io non sono più feconda altrimenti mi sarei fatta ingravidare, te lo avrei scodellato io un marmocchio. La gravidanza di tua madre pone dei grossi problemi. La gente già mormora sul vostro comportamento figurati se Anita girasse per la città con il pancione. Non ci impiegherebbe molte a fare due più due. Ne nascerebbe uno scandalo di proporzioni immense. In primo luogo dobbiamo mettere a tacere le malelingue. Ho già la soluzione. Devi sposarti.”
Ho un sussulto. Le alzo il viso e la fisso. Ha degli occhi stupendi.
“Julie, cosa ti frulla in quel tuo perverso cervello? Io sposarmi? E con chi se non ho una ragazza? Dove la trovo una disposta a sposarmi sapendo che vado a letto con mia madre e che chiavo mia nonna?”
Nonna allunga una mano e avvolge il mio cazzo con le dita. lo stringe.
“Se vuoi avere un figlio da tua madre è necessario che tu ti sposi. Una moglie smorzerebbe molte illazioni tanto più che andremmo tutti: io, tu, tua madre e tua moglie in un’altra città dove nessuno ci conosce e dove tua madre direbbe che il figlio che porta in grembo è il frutto di un rapporto non protetto. In quanto alla ragazza già c’è. Non c’è bisogno di andare lontano per cercarla. Lei sa del rapporto che hai con tua madre e sa anche che in questo momento sei qui con me. Le piaci ed è anche innamorata. So che anche a te lei piace. Non so se l’ami ma questo viene dopo.”
“Nonna, di chi stai parlando? Chi è questa ragazza che dici che mi piace? e come fa a sapere di quello che esiste fra me e mia madre? e di quello che sto facendo con te in questo momento?”
“Oh bella. Io con questa ragazza ci vivo e ci confidiamo tutto. Sto parlando di mia figlia Alba; la sorella di tua madre; tua zia.”
Questa è bella. Julie mi sta prospettando di sposare sua figlia, la donna che un momento prima ho desiderato diventasse mia amante.
“Nonna, stai scherzando? Anche se Alba mi piace non posso sposarla. È mia zia ed è la sorella di mia madre e mai mi lascerebbe sposare sua sorella.”
“Con tua madre ci parlo io; vedrai che ti darà il suo consenso. Le converrà, se vuole che tu continui ad essere il suo amante, farti sposare con sua sorella. In quanto ad Alba non porti problemi. E tua zia solo perché l’ho partorita io, ma il padre non è tuo nonno. Lei e tua madre sono sorellastre. Vedrai. Dopo che sarete sposati daremo vita ad una grande famiglia che avrà lo stesso tetto come casa. Il divertimento non mancherà. Tu sarai lo stallone e noi saremo le tue giumente. Ci possiederai ogni volta che lo vorrai e noi saremo ben liete di farci cavalcare. Due di noi ti riempiranno la casa di piccoli demonietti. Ti va come soluzione ai nostri problemi?”
Mai avrei sperato che mi si prospettasse un simile progetto. Avrei avuto un harem composto da tre bellissime donne. La matura Julie che con la sua natura di donna lussuriosa mi avrebbe fatto vivere giorni di estasi; la bella Anita, mia madre, che mi ha fatto conoscere i piaceri del sesso e mi ha insegnato come gestire il mio corpo e quello di una donna; Alba, la più giovane delle tre, tutta da scoprire sia sessualmente che psicologicamente. Certo dovevo fare attenzione a non farmi travolgere dalla loro sete di sesso, ma su questo versante sono tranquillo. È loro compito far si che il loro stallone stia sempre bene in salute.
“Nonna, mi hai convinto. Puoi dare avvio al tuo progetto.”
“Allora cominciamo con il telefonare a tua madre e la invitiamo a raggiungerci.”
Julie si protrae verso il comodino, prende il telefono e compone il numero di casa mia. Dal altro capo c’è Anita che risponde.
“Pronto, tesoro, come te la passi? … Oh il tuo puledro sta bene. È qui disteso al mio fianco … Certo che è nudo, come volevi che fosse? vestito? … Sì, abbiamo fatto sesso. Il tuo ragazzo è stato splendido. Pensa che mi ha fatto svenire. Senti, perché non vieni? Dobbiamo parlare; abbiamo una proposta da sottoporti. … Ok, ti aspettiamo. Prenditela comoda, non affrettarti.”
Posato il telefono stende il suo corpo sul mio.
“È tempo che il tuo alieno faccia di nuovo visita alla mia pussy. Il mio ventre sta di nuovo fremendo. Voglio che tu me lo metta dentro la pancia e mi sbatti così come l’hai fatto poco fa. Voglio di nuovo svenire mentre mi stai chiavando.”
Allunga una mano fra le sue cosce, afferra il mio cazzo e lo punta fra le sue grandi labbra; un colpo di bacino ed il cazzo affonda nel suo ventre.
Continua
P.S. Racconto fantasia. Ogni riferimento a persone viventi o decedute è puramente casuale.
“Hai avuto quello che agognavi. Ti è piaciuto mettermelo nel culo? Ora tocca a me prendermi la ricompensa per essermi fatta sodomizzare. Tu mi piaci e voglio che questo giorno sia speciale. Ti darò tutta me stessa, anche l’anima. Ti amerò come non ho mai amato.”
“Nonna, anche tu mi piaci. Tutto di te mi eccita. Voglio essere il tuo amante.”
“Non dire scemenze. Non sarai mai il mio amante perché non ti amo. Io sono una donna che non vuole legami. Sarai comunque il mio preferito. Quando mi sentirò giù di morale ti chiamerò e tu verrai a coccolarmi. Non dimenticare che tu già hai un’amante ed è tua madre. Non vorrai certamente tradirla con me?”
Smette di parlare e rovescia il suo corpo sul mio; poggia le sue sensuali labbra sulle mie e mi bacia infilandomi la lingua in bocca. Dopo alcuni minuti di guizzanti dentro fuori delle nostre lingue nelle reciproche bocche mia nonna comincia a far scorrere le sue labbra sul mio corpo. La punta della sua lingua guizza veloce su ogni cm della mia pelle strappandomi mugolii di piacere. Giunge sui miei capezzoli, li avvolge con le labbra e li succhia. È qualcosa di fantastico sentirmi succhiare i capezzoli. Dopo un tempo che sembra interminabile riprende a baciarmi. Il ventre, i fianchi ed il pube sono suoi terreni di caccia. I mugolii si sono incrementati. Infine la sua lingua giunge al culmine della scorreria. Un getto caldo investe il mio glande. Uno schiocco di labbra e, nello stesso istante, un vorticare di lingua intorno alla circonferenza del mio glande mi strappano un lungo ululato. Le metto le dita nei capelli e glieli scompiglio scuotendole la testa.
“Nonna sei brava. Mi stai facendo impazzire.”
Julie è talmente indaffarata a far guizzare la sua lingua sul glande del mio cazzo che non si degna di rispondermi. Si limita ad alzare gli occhi e fissare il suo sguardo nei miei occhi. E’ qualcosa di indescrivibile vedere la sua lingua vibrare veloce sopra ed intorno al mio glande. Intanto una sua mano si è posata sulla mia borsa scrotale dilettandomi con carezze leggere. Vedo le sue labbra dischiudersi; circondano il grosso glande e lo accoglie nella sua bocca senza smettere di far vorticare la lingua sulla parte superiore. Spinge la testa verso il mio pube; vedo il cazzo sparire, per tutta le sua lunghezza, nella sua calda bocca. Sento la sua lingua avvolgerlo. Comincia a succhiarmelo ed allo stesso tempo imprime un lento movimento alla sua testa. Su, giù; dentro, fuori. Che donna. Mi sta facendo un pompino e, contemporaneamente, si sta facendo chiavare in bocca. Con un veloce movimento fa roteare il suo corpo sul mio e imprigiona la mia testa fra le sue cosce. Ho, schiacciata sul viso, la vagina di mia nonna. Siamo nella posizione del cosiddetto 69. È una posizione che pratico sempre ogni volta che faccio sesso con mia madre. Le circondo i fianchi con le braccia e l’attiro a me. La sua grossa pucchiacca è alla portata della mia bocca. Il suo afrore mi invade le narici. Comincio a morderla. Nonna si dimena. Tiro fuori la lingua e la lecco. Le titillo le piccole labbra, gliele succhio. La sento mugolare. I suoi umori mi stanno colando sul viso. Li lappo e li ingoio. Il grosso clitoride attira la mia attenzione. Lo circondo con le labbra e lo mungo. Nonna lancia un grido il cui suono viene smorzato dal corpo del mio cazzo che si trova ad occupare la sua bocca. Le sensazioni che provo nel leccare e succhiare l’inturgidito clitoride di Julie sono estasianti. Dopo alcuni minuti di questa pratica nonna incomincia a dimenarsi. Il piacere si sta impadronendo del suo corpo. Di colpo esplode. Si lascia andare, la sua figa si schiaccia sulla mia faccia, smette di succhiarmi il cazzo e si alza reggendosi con le mani sulle mie cosce, il suo nitrito di giumenta imbizzarrita rompe il silenzio della stanza. Gode ed eiacula riversando il frutto del suo raggiunto piacere sul mio viso. Mi irrora la faccia del suo limaccioso sperma che mi precipito a lappare. E’ ancora in preda ai brividi provocati del raggiunto orgasmo che con rapidità mi libero dal peso del suo corpo e vado a posizionarmi fra le sue gambe. Punto l’indurito cazzo contro la sua vagina e la penetro. Julie mi guarda con occhi carichi di libidine.
“Sììììì. È così che ti voglio. Dammelo; spingi; voglio sentire il tuo cazzo raggiungere il mio stomaco; spaccami in due; squartami le viscere; Chiava la tua nonnina. Sarò sempre la tua puttana.”
Non la riconosco. La libidine ha avuto ragione della sua ragione. Mi lancio in una sfrenata galoppata. Nello spazio di pochi minuti raggiunge in sequenza ravvicinata altri due orgasmi. Continuo a chiavarla. La mia furia non si ferma nemmeno quando non sento più le sue grida ed i suoi incitamenti. Quando, finalmente, riesco a scaricare il mio sperma nel suo ventre mi accorgo che sotto il mio corpo ho una donna inerte. Non mi sono accorto che mia nonna è svenuta. Mi sento un verme. Ho chiavato nonna Julie quando non era cosciente. Sono disteso con lei al mio fianco. La guardo ha un corpo davvero fantastico. È sodo. Bianco come il latte con una pelle vellutata. Dio che donna. Sulla terra non esiste uomo che abbia giaciuto con una donna del pari di mia nonna. La sorte è stata con me benigna, mi ha dato in regalo due meravigliose donne: mia madre e mia nonna. Mentre sto compiacendomi della fortuna che mi ha colpito una finestra si apre nella mia mente. Il volto di un’altra donna si affaccia da quella finestra. Un ghigno si dipinge sul mio viso. Sarebbe troppo bello riuscire ad entrare nel letto anche della terza donna della famiglia: la secondogenita di mia nonna; la sorella di mia madre: zia Alba. Sto ancora fantasticando quando un gemito accompagnato da un profondo sospiro mi annunciano che Julie sta tornando nel mondo reale. Un sorriso le illumina il volto. Mi da un bacio sulle labbra e si rannicchia contro il mio corpo poggiando la testa nell’incavo della spalla. Prende ad accarezzarmi il petto.
“Mai avrei creduto che in famiglia fosse cresciuto un ometto ben messo e con attributi da fare invidia ad uno stallone. Sei stato favoloso. Ti rendi conto di quello che hai fatto? Hai cavalcato la tua vecchia nonnina come nessuno l’ha mai fatto. Mi hai chiavato fino a farmi svenire. Prima ho detto che mai ti permetterò di essere il mio amante. Mi rimangio la parola. Una lussuriosa quale io sono non può permettersi il lusso di tenere a distanza un puledro che riesce a cavalcarla fino a portarla allo sfinimento. Anita, mia figlia, dovrà farmi spazio. Da oggi non sarà l’unica a godersi lo scettro che hai fra le gambe. Vedrai, mio bel puledro, che troverò un accomodamento con tua madre. Non credo che dovrò faticare molto per convincerla. Ha lasciato che tu venissi con me pur sapendo cosa sarebbe accaduto.”
“Nonna, Julie, fai di me l’uomo più felice della terra. Sarò sempre pronto ad accorrere ad ogni tuo richiamo e soddisfare le tue voglie di perenne vacca in calore. Ma vorrei che tu convincessi mamma a farsi ingravidare, mi piacerebbe molto avere un figlio mio partorito da Anita.”
“Questa è una cosa che ti prometto di farla. Purtroppo io non sono più feconda altrimenti mi sarei fatta ingravidare, te lo avrei scodellato io un marmocchio. La gravidanza di tua madre pone dei grossi problemi. La gente già mormora sul vostro comportamento figurati se Anita girasse per la città con il pancione. Non ci impiegherebbe molte a fare due più due. Ne nascerebbe uno scandalo di proporzioni immense. In primo luogo dobbiamo mettere a tacere le malelingue. Ho già la soluzione. Devi sposarti.”
Ho un sussulto. Le alzo il viso e la fisso. Ha degli occhi stupendi.
“Julie, cosa ti frulla in quel tuo perverso cervello? Io sposarmi? E con chi se non ho una ragazza? Dove la trovo una disposta a sposarmi sapendo che vado a letto con mia madre e che chiavo mia nonna?”
Nonna allunga una mano e avvolge il mio cazzo con le dita. lo stringe.
“Se vuoi avere un figlio da tua madre è necessario che tu ti sposi. Una moglie smorzerebbe molte illazioni tanto più che andremmo tutti: io, tu, tua madre e tua moglie in un’altra città dove nessuno ci conosce e dove tua madre direbbe che il figlio che porta in grembo è il frutto di un rapporto non protetto. In quanto alla ragazza già c’è. Non c’è bisogno di andare lontano per cercarla. Lei sa del rapporto che hai con tua madre e sa anche che in questo momento sei qui con me. Le piaci ed è anche innamorata. So che anche a te lei piace. Non so se l’ami ma questo viene dopo.”
“Nonna, di chi stai parlando? Chi è questa ragazza che dici che mi piace? e come fa a sapere di quello che esiste fra me e mia madre? e di quello che sto facendo con te in questo momento?”
“Oh bella. Io con questa ragazza ci vivo e ci confidiamo tutto. Sto parlando di mia figlia Alba; la sorella di tua madre; tua zia.”
Questa è bella. Julie mi sta prospettando di sposare sua figlia, la donna che un momento prima ho desiderato diventasse mia amante.
“Nonna, stai scherzando? Anche se Alba mi piace non posso sposarla. È mia zia ed è la sorella di mia madre e mai mi lascerebbe sposare sua sorella.”
“Con tua madre ci parlo io; vedrai che ti darà il suo consenso. Le converrà, se vuole che tu continui ad essere il suo amante, farti sposare con sua sorella. In quanto ad Alba non porti problemi. E tua zia solo perché l’ho partorita io, ma il padre non è tuo nonno. Lei e tua madre sono sorellastre. Vedrai. Dopo che sarete sposati daremo vita ad una grande famiglia che avrà lo stesso tetto come casa. Il divertimento non mancherà. Tu sarai lo stallone e noi saremo le tue giumente. Ci possiederai ogni volta che lo vorrai e noi saremo ben liete di farci cavalcare. Due di noi ti riempiranno la casa di piccoli demonietti. Ti va come soluzione ai nostri problemi?”
Mai avrei sperato che mi si prospettasse un simile progetto. Avrei avuto un harem composto da tre bellissime donne. La matura Julie che con la sua natura di donna lussuriosa mi avrebbe fatto vivere giorni di estasi; la bella Anita, mia madre, che mi ha fatto conoscere i piaceri del sesso e mi ha insegnato come gestire il mio corpo e quello di una donna; Alba, la più giovane delle tre, tutta da scoprire sia sessualmente che psicologicamente. Certo dovevo fare attenzione a non farmi travolgere dalla loro sete di sesso, ma su questo versante sono tranquillo. È loro compito far si che il loro stallone stia sempre bene in salute.
“Nonna, mi hai convinto. Puoi dare avvio al tuo progetto.”
“Allora cominciamo con il telefonare a tua madre e la invitiamo a raggiungerci.”
Julie si protrae verso il comodino, prende il telefono e compone il numero di casa mia. Dal altro capo c’è Anita che risponde.
“Pronto, tesoro, come te la passi? … Oh il tuo puledro sta bene. È qui disteso al mio fianco … Certo che è nudo, come volevi che fosse? vestito? … Sì, abbiamo fatto sesso. Il tuo ragazzo è stato splendido. Pensa che mi ha fatto svenire. Senti, perché non vieni? Dobbiamo parlare; abbiamo una proposta da sottoporti. … Ok, ti aspettiamo. Prenditela comoda, non affrettarti.”
Posato il telefono stende il suo corpo sul mio.
“È tempo che il tuo alieno faccia di nuovo visita alla mia pussy. Il mio ventre sta di nuovo fremendo. Voglio che tu me lo metta dentro la pancia e mi sbatti così come l’hai fatto poco fa. Voglio di nuovo svenire mentre mi stai chiavando.”
Allunga una mano fra le sue cosce, afferra il mio cazzo e lo punta fra le sue grandi labbra; un colpo di bacino ed il cazzo affonda nel suo ventre.
Continua
P.S. Racconto fantasia. Ogni riferimento a persone viventi o decedute è puramente casuale.
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