Mia nipote prese la patente da me.
di
Checco752.
genere
etero
Ero a lavorare alla mia scuola guida, intento a controllare gli esercizi svolti dagli allievi e sul più impegnativo controllare gli errori fatti, quando suona il telefono. Risposi con un tono molto seccato ma quando riconobbi la voce di mia cugina Concetta, cambiai tono ascoltando cosa voleva dirmi: sua figlia Caterina si era diplomata con la massima votazione e per regalo voleva la patente perciò pensava di mandarla da Roma in Sicilia qui da me perchè l'esame sarebbe stato meno impegnativo che a Roma, infatti io ero nato ad Acireale e qui vivo tutt'ora con mia moglie Santuzza. Mia cugina mi ricordò che Caterina ha diciottanni e non gioca più con le bambole come ricordavo io ma il tempo è traditore e non avevo idea di come si fosse trasformata ora.Accettai così di ospitarla da me e di farle lezioni di guida. Il giorno dopo andai con mia moglie all'aeroporto di Catania Fontana Rossa a prendere Caterina che subito ci riconobbe grazie ad una foto datale dalla madre sua, mentre noi due rimanemmo di sasso a vedere una strafigona bionda, alta slanciata, formosa, con un bel culo e le cosce da infarto, totalmente scoperte da una minigonna ed io ebbi una sturbo che mi accompagnò dall'aeroporto a casa. Ci raccontò di come andava la vita in una città caotica come Roma ed era felicissima di stare qui con noi e a prendere la patente con un traffico quasi inesistente. La lasciai a casa ed andai alla mia scuola e quando tornai le consegnai la sua scheda di corso per patente "B". Cenammo ed andammo a letto presto. In piena notte sentii il bisogno di andare al bagno così m'alzai dal letto e, passando davanti alla sua camera la sentii farfugliare " zio quanto sei fatto bene e che gran bel gonfiore hai sotto la patta dei calzoni!" Quelle parole mi fecero eccitare moltissimo e, al ritorno dal bagno non resistetti ed entrai nella sua stanza e vidi con la luce della luna che la ragazza era mezza nuda ed aveva un culo da sogno e dovetti andarmene subito da lì per non cadere nella tentazione di scoprirle il gran bel culo e palparglielo. La notte la passai a pensare a come sarebbe stato bello scoparmi la nipotina. Al mattino, con certe borse negli occhi, mi alzai e mi preparai ad andare al lavoro ma poco dopo mi raggiunse Caterina con pantaloncini corti ed una maglietta che sembrava stesse per scoppiare sopra i seni ben sviluppati, così facemmo colazione insieme e lei poi mi venne a dare un bacio sulla guancia ringraziandomi per farle prendere la patente ed io colsi la palla al volo appoggiandole una mano ben aperta sul culo fingendo di sculacciarla se non studiava bene le lezioni e lei sorrise e poi mi prese per mano invitandomi ad uscire con lei ed andare alla scuola. Salutammo mia moglie e poco dopo eravamo difronte ad un modello di auto dove vedeva i comandi manuali e pedaliera e lì spiegai le funzioni di ognuno. Dopo che le feci ripetere le funzioni, le dissi che sarebbe salita su un'auto vera ed avrebbe provato a farla camminare con i comandi appena conosciuti. Fu molto attenta e prudente ed inserì la prima marcia con precisione tale che le feci i complimenti dicendole che alla fine le avrei dato un grande bacio per la sia bravura e così fu ma lei non stette inerte dopo il mio bacio, anzi, ricambiò baciandomi all'angolo della mia bocca e sentii la punta della sua sensualissima linguetta stuzzicarmi il baffo. Mi guardò sorridendo e poi disse che se la baciavo ogni volta che era stata brava, avrebbe ricambiato alla maniera sua ma io non capii, o meglio, feci finta di non capire il senso delle sue parole ma alla seconda lezione di guida pratica, appena scesi ambedue dalla auto io l'abbracciai dicendole spesso di essere brava e le carezzavo il bel culo ma lei non fu da meno, infatti mi abbracciò anche lei e pose le sue labbra sulle mie, ma io, preoccupato degli sguardi dei concittadini, la feci entrare nella scuola e, chiusa la porta, la strinsi a me baciandola in bocca slinguando da fare smuovere il mio ben messo cazzo che subito si era drizzato paurosamente ma lei non si scompose e si chinò per slacciarmi i calzoni e prendere in bocca il mio cazzone. Mi spompinò fino a farmi sborrare ed ingoiò tutta la sborra, rpulendomi poi il glande. Avrei voluto continuare fino a scoparmela ed incularla ma ad un certo punto bussarono alla porta e dovetti ricompormi veloce ed aprii trovando due ragazze che volevano patentarsi ed allora invitai caterina ad andarsene a casa che l'avrei poi raggiunta. Dopo pochi minuti ero affannosamente alla guida della mia auto per raggiungere la mia gran bella nipotina ed infatti la trovai sulla strada a camminare svelta e la feci salire ed un attimo dopo le avevo palpato i grossi seni e scorrevo con la mano sulla coscia vellutata, lievemente dorata dalla abbronzatura del sole siciliano. Arrivati sotto casa decidemmo che in casa saremmo stati bravi e seri ma a scuola avevo divano e doccia, perciò lì sarebbe stata la nostra alcova.
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