Cornuto: -- l'antipatico Arturo
di
Armando70
genere
tradimenti
Questo racconto è stato corretto, riscritto e migliorato
Potete trovarlo pubblicato su Amazon dalla casa editrice "SOGNI PICCANTI"
Nel libro e-book e cartaceo "DIARIO. Gioie e dolori coniugali"
Vi consiglio di leggerlo e non ve ne pentirete.
Capitolo diciassette
"Hai capito!?" Io dovevo riordinare quel po' di casino fatto nella sala durante quella mezza cena, dovevo sparecchiare il tavolo, pulire per terra. Insomma riemettere tutto com'era a inizio serata, mentre loro si ritiravano in camera da letto chiudendomi la porta in faccia. Sinceramente ne avrei fatto volentieri a meno, averi preferito assistere allo spettacolo di mia moglie montata da Arturo.
Feci tutto nervosamente e in pochissimo tempo. Pensavo a lei chiusa in camera con lui e a cosa stesse succedendo. Mi guardavo in mezzo alle gambe il cazzo moscio e provai a rianimarlo immaginando lei alle prese colo pene di Arturo. Al mio cazzo piaceva essere menato ma non s'induriva. In prede a un'agitazione mai provata tornai davanti alla porta della camera e vi poggiai l'orecchio. Non potevo vedere ma volevo sentirne almeno i sospiri. Non sentivo dei sospiri, li sentivo parlare e ridere, ogni tanto sentivo che pronunciavano il mio nome. Parlavano di me!? Ma su cosa?? Impazzivo! volevo vederli. Avrei voluto aprire quella porta e presentarmi davanti a loro. Mi avevano però escluso e non mi azzardavo a farlo.
Tormentato andavo avanti e indietro davanti a quella porta. Avermi escluso per me era una grande umiliazione, non so se voluta da lei oppure se sia stato lui a non volere il cornuto nella camera ad assistere alla monta della moglie. Cosa avrei potuto fare per vederli?? All'improvviso la mente mi illuminò. Guardai il balcone fuori. Ma si! Il balcone della sala si collegava con la camera da letto. La porta della camera che dava sul balcone, dato la bella stagione e la serata abbastanza calda era aperta e la porta centrava perfettamente la camera da letto. La porta protetta da una tenda mi permetteva di vedere ciò che succedeva dentro senza essere visto. La camera era illuminata da una luce bassa sul comodino e quello mi permetteva di vedere perfettamente i loro corpi nudi sul letto.
L'aria nonostante la calda serata era umida, mi coprì con una vestaglia presa in bagno e raggiunsi il mio posto d'osservazione. La tenda sulla sulla porta e la luce bassa sfuocava in parte le immagini, mi permetteva però di capire perfettamente cosa stesse accadendo sopra il mio letto matrimoniale. Lui girato di spalle con le natiche aperte, mia moglie col viso in mezzo alle chiappe di lui leccava il suo buchetto del culo e le palle. Con una mano le teneva il cazzo duro e ogni tanto lo imboccava succhiandolo rumorosamente, lui gemeva dal piacere che stava provando e, lo capivo perfettamente. Mia moglie è abilissima a fare quei lavori di bocca. Vedevo anche il culo di lei pieno. Aveva dentro un nostro vibratore che usiamo quando facciamo i nostri giochi io e lei.
Uno spettacolo che mi tormentava il cazzo che inutilmente masturbavo.
Le tre sborrate d'inizio serata l'avevano completamente svuotato e, quello di spremermi prima, (mi confessò lei qualche giorno dopo). Fu una cosa concordata con Arturo per rendermi impotente e potersi godere liberamente la serata senza che io potessi intromettermi.
Continua.
Potete trovarlo pubblicato su Amazon dalla casa editrice "SOGNI PICCANTI"
Nel libro e-book e cartaceo "DIARIO. Gioie e dolori coniugali"
Vi consiglio di leggerlo e non ve ne pentirete.
Capitolo diciassette
"Hai capito!?" Io dovevo riordinare quel po' di casino fatto nella sala durante quella mezza cena, dovevo sparecchiare il tavolo, pulire per terra. Insomma riemettere tutto com'era a inizio serata, mentre loro si ritiravano in camera da letto chiudendomi la porta in faccia. Sinceramente ne avrei fatto volentieri a meno, averi preferito assistere allo spettacolo di mia moglie montata da Arturo.
Feci tutto nervosamente e in pochissimo tempo. Pensavo a lei chiusa in camera con lui e a cosa stesse succedendo. Mi guardavo in mezzo alle gambe il cazzo moscio e provai a rianimarlo immaginando lei alle prese colo pene di Arturo. Al mio cazzo piaceva essere menato ma non s'induriva. In prede a un'agitazione mai provata tornai davanti alla porta della camera e vi poggiai l'orecchio. Non potevo vedere ma volevo sentirne almeno i sospiri. Non sentivo dei sospiri, li sentivo parlare e ridere, ogni tanto sentivo che pronunciavano il mio nome. Parlavano di me!? Ma su cosa?? Impazzivo! volevo vederli. Avrei voluto aprire quella porta e presentarmi davanti a loro. Mi avevano però escluso e non mi azzardavo a farlo.
Tormentato andavo avanti e indietro davanti a quella porta. Avermi escluso per me era una grande umiliazione, non so se voluta da lei oppure se sia stato lui a non volere il cornuto nella camera ad assistere alla monta della moglie. Cosa avrei potuto fare per vederli?? All'improvviso la mente mi illuminò. Guardai il balcone fuori. Ma si! Il balcone della sala si collegava con la camera da letto. La porta della camera che dava sul balcone, dato la bella stagione e la serata abbastanza calda era aperta e la porta centrava perfettamente la camera da letto. La porta protetta da una tenda mi permetteva di vedere ciò che succedeva dentro senza essere visto. La camera era illuminata da una luce bassa sul comodino e quello mi permetteva di vedere perfettamente i loro corpi nudi sul letto.
L'aria nonostante la calda serata era umida, mi coprì con una vestaglia presa in bagno e raggiunsi il mio posto d'osservazione. La tenda sulla sulla porta e la luce bassa sfuocava in parte le immagini, mi permetteva però di capire perfettamente cosa stesse accadendo sopra il mio letto matrimoniale. Lui girato di spalle con le natiche aperte, mia moglie col viso in mezzo alle chiappe di lui leccava il suo buchetto del culo e le palle. Con una mano le teneva il cazzo duro e ogni tanto lo imboccava succhiandolo rumorosamente, lui gemeva dal piacere che stava provando e, lo capivo perfettamente. Mia moglie è abilissima a fare quei lavori di bocca. Vedevo anche il culo di lei pieno. Aveva dentro un nostro vibratore che usiamo quando facciamo i nostri giochi io e lei.
Uno spettacolo che mi tormentava il cazzo che inutilmente masturbavo.
Le tre sborrate d'inizio serata l'avevano completamente svuotato e, quello di spremermi prima, (mi confessò lei qualche giorno dopo). Fu una cosa concordata con Arturo per rendermi impotente e potersi godere liberamente la serata senza che io potessi intromettermi.
Continua.
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Cornuto: -- l'antipatico Arturoracconto sucessivo
Cornuto: -- l'antipatico Arturo
Commenti dei lettori al racconto erotico