Cornuto: -- l'antipatico Arturo
di
Armando70
genere
tradimenti
Capitolo ventuno
Stavo per essere deflorato. Per la prima volta in vita mi stava per succedere ciò che mai, io, sempre stato orgoglioso del mio essere uomo, ero li a carponi pronto a ricevere un cazzo nel culo e, lo stava per fare l'uomo più antipatico che avessi mai conosciuto e che aveva appena preso il culo di mia moglie.
Non sazio di ciò stava per prendersi anche il mio.
Arturo era li, con la sua cappella dura che cominciava a premere sul mio buchetto, ed io a testa bassa per vergogna e per incapacità a ribellarmi ero col culo per aria pronto a ricevere il suo pene. Lo stava per fare col suo sorriso beffardo chiamandoci "i suoi due sposi."
La cappella cominciò a premere per penetrare, chiusi gli occhi e strinsi le lenzuola con tutte due le mani. Ero contratto, stringevo le chiappe e quello non agevolava la penetrazione. "Non così caro, Non così...!" Disse. "Rilassati, tieni morbide le chiappe, vedrai che tutto andrà bene...", poi rivolto a mia moglie, "te mia cara succhialo più forte e carezzali le palle con una mano." E lei accentuò il suo lavoro di bocca. Mi teneva stretto il cazzo tra le labbra e faceva roteare la lingua attorno alla cappella.
Arturo continuava lentamente a spingere, io cominciai a bearmi del lavoro di labbra di che lei mi faceva e mi lasciai andare, e proprio in quel momento lui affondò deciso dentro di me. Un colpo secco e il suo pene sparì dentro il mio ano.
Mi sentì squarciare dal dolore, lanciai un urlo. Si fermò un momento. Sentivo il didietro pieno e la bocca di mia moglie che mi deliziava davanti.
Arturo cominciò a pomparmi prima piano poi un po' alla volta sempre più forte.
Il dolore era sparito, cominciavo a sentire in me una sensazione di piacere mai provata.
Cominciava a piacermi prenderlo nel culo. E si! Non era poi così male come pensavo.
Arturo aumentava il ritmo e anche il mio pene entrava e usciva più velocemente dalla bocca di mia moglie. Stavo provando l'estasi, un piacere profondo mi invase tutto il corpo. Ero in balia del cazzo di Arturo che mi sbatteva e della bocca di mia moglie che accoglieva il mio pene.
Un attimo dopo il mio cazzo che prima si rifiutava di alzarsi esplose durissimo nella bocca di lei. Un momento dopo anche Arturo con un grugnito animale scaricò il suo orgasmo dentro di me. Sentivo lo sperma fuoriuscirmi dalle natiche.
Uscì dal mio sedere e si distese sul letto per qualche secondo dicendo con noi. "Bravi! bravi i miei sposi, ora baciatevi...", aggiunse. Senza dire una parola mia moglie mi offrì la sua lingua piena del mio sperma davanti allo sguardo divertito di lui. "Ora mia cara...", disse con lei, "lecca il culo a tuo marito, vedi! Ha la sborra che viene fuori. Lecca via tutto poi assieme pulite il mio cazzo." prese a slinguarmi le chiappe raccogliendo ogni goccia che fuoriusciva regalandomi ancora qualche sussulto di piacere che però il mio pene ormai svuotato non raccolse.
Qualche minuto dopo prese le nostre teste portandole all'altezza del suo pene. Se lo prese in mano dicendo. "Su miei cari sposi, è tutto vostro, divertitevi!"
E le nostre lingue cominciarono a scivolare su quel pene semieretto.
Continua.
Stavo per essere deflorato. Per la prima volta in vita mi stava per succedere ciò che mai, io, sempre stato orgoglioso del mio essere uomo, ero li a carponi pronto a ricevere un cazzo nel culo e, lo stava per fare l'uomo più antipatico che avessi mai conosciuto e che aveva appena preso il culo di mia moglie.
Non sazio di ciò stava per prendersi anche il mio.
Arturo era li, con la sua cappella dura che cominciava a premere sul mio buchetto, ed io a testa bassa per vergogna e per incapacità a ribellarmi ero col culo per aria pronto a ricevere il suo pene. Lo stava per fare col suo sorriso beffardo chiamandoci "i suoi due sposi."
La cappella cominciò a premere per penetrare, chiusi gli occhi e strinsi le lenzuola con tutte due le mani. Ero contratto, stringevo le chiappe e quello non agevolava la penetrazione. "Non così caro, Non così...!" Disse. "Rilassati, tieni morbide le chiappe, vedrai che tutto andrà bene...", poi rivolto a mia moglie, "te mia cara succhialo più forte e carezzali le palle con una mano." E lei accentuò il suo lavoro di bocca. Mi teneva stretto il cazzo tra le labbra e faceva roteare la lingua attorno alla cappella.
Arturo continuava lentamente a spingere, io cominciai a bearmi del lavoro di labbra di che lei mi faceva e mi lasciai andare, e proprio in quel momento lui affondò deciso dentro di me. Un colpo secco e il suo pene sparì dentro il mio ano.
Mi sentì squarciare dal dolore, lanciai un urlo. Si fermò un momento. Sentivo il didietro pieno e la bocca di mia moglie che mi deliziava davanti.
Arturo cominciò a pomparmi prima piano poi un po' alla volta sempre più forte.
Il dolore era sparito, cominciavo a sentire in me una sensazione di piacere mai provata.
Cominciava a piacermi prenderlo nel culo. E si! Non era poi così male come pensavo.
Arturo aumentava il ritmo e anche il mio pene entrava e usciva più velocemente dalla bocca di mia moglie. Stavo provando l'estasi, un piacere profondo mi invase tutto il corpo. Ero in balia del cazzo di Arturo che mi sbatteva e della bocca di mia moglie che accoglieva il mio pene.
Un attimo dopo il mio cazzo che prima si rifiutava di alzarsi esplose durissimo nella bocca di lei. Un momento dopo anche Arturo con un grugnito animale scaricò il suo orgasmo dentro di me. Sentivo lo sperma fuoriuscirmi dalle natiche.
Uscì dal mio sedere e si distese sul letto per qualche secondo dicendo con noi. "Bravi! bravi i miei sposi, ora baciatevi...", aggiunse. Senza dire una parola mia moglie mi offrì la sua lingua piena del mio sperma davanti allo sguardo divertito di lui. "Ora mia cara...", disse con lei, "lecca il culo a tuo marito, vedi! Ha la sborra che viene fuori. Lecca via tutto poi assieme pulite il mio cazzo." prese a slinguarmi le chiappe raccogliendo ogni goccia che fuoriusciva regalandomi ancora qualche sussulto di piacere che però il mio pene ormai svuotato non raccolse.
Qualche minuto dopo prese le nostre teste portandole all'altezza del suo pene. Se lo prese in mano dicendo. "Su miei cari sposi, è tutto vostro, divertitevi!"
E le nostre lingue cominciarono a scivolare su quel pene semieretto.
Continua.
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