Un desiderio avverato 4 (… un’estate da svolta)
di
arturo66
genere
incesti
…… appena Cristina si riprese salutammo zio e ce ne ritornammo nella nostra casa, dovetti sorreggerla per arrivare fino al suo letto, si sdraiò sopra e cadde in un sonno profondo. Intorno a mezzanotte fecero rientro papà e mamma, le solite domande di rito “come avete trascorso la giornata?” la risposta fu anch’essa di rito “come al solito, niente di particolare” ma non corrispondeva a verità, con zio avevamo dato una svolta alla relazione amorosa con mia sorella, “e tua sorella?”, “era stanca, un po’ di mal di testa ed è andata a letto da un pezzo, e ci ritirammo ognuno nella propria stanza. Non fu una notte facile per me, nella mente ripassavamo ancora vive le immagini della giornata, il fatto che Cristina aveva scopato anche con zio Carlo mi metteva agitazione, eravamo entrati in questo modo in un giro vizioso dal quale era oramai difficile uscire, il lato positivo era che ognuno doveva per forza mantenere il segreto, ma mi assalivano dei dubbi “e se zio adesso cominciava a ricattarci?” le spese maggiori le pagavamo di sicuro io e mia sorella, solo verso l’alba riuscii a chiudere occhio.
Il risveglio fu a mezzogiorno, in casa non si sentivano voci, mi alzai presi un po’ di caffè freddo della mattina e me ne andai in giardino, sopra una sdraio c’era Cristina con un’aria pensierosa, mi avvicino e quasi non vuole vedermi, capisco che la sera prima l’ho fatta grossa ad accettare le proposte di zio Carlo, riesco a coinvolgerla a parlarne, lei è contrariata, e dopo un batti e ribatti mi dice secca “il fatto che abbiamo fatto sesso con zio mi ha turbato, non deve accadere mai più perché è contro natura” io mi arrabbio, sono stato un incosciente ad accettare la visione del film porno il pomeriggio prima e la continuazione scopando Cristina insieme a zio la sera, ma una battuta mi viene fuori lo stesso “se è contro natura farlo con zio lo è anche farlo noi due, comunque dirò a zio come la pensi e spero capisca e se lo tolga dalla mente”.
Il giorno successivo capitammo soli io e zio sulla spiaggia e la prima cosa che lui mi chiese fu quando avremmo organizzato il successivo incontro, non stava nella pelle a poter avere dei rapporti con Cristina liberi e senza preservativo, cercai di fargli capire che mia sorella era rimasta turbata dalla vicenda e che anche il mio rapporto rischiava di incrinarsi, al che zio mise a nudo un po’ di situazioni, per prima cosa fugò i dubbi che avevo avuto sere prima quando rientrati io e Cristina trovammo lui e mamma che uscivano di casa trafelati (vedi capitolo ….. la prima condivisione), ebbene la storia si ripeteva, anche lui e mamma da adolescenti avevano avuto rapporti, e dopo avermi raccontato altro sornione mi disse “non penso che Giusi (mamma) avrebbe piacere a sapere che anche i figli hanno intrapreso la sua stessa carriera” questa frase suonò nelle mie orecchie come un monito dovevo risolvere la situazione a tutti i costi.
Ne riparlai con Cristina, io volevo continuare, la situazione mi intrigava, lei era irremovibile e alla fine per tagliare corto gli dissi “allora interrompiamo anche la nostra storia e ci sobbarcheremo le responsabilità di tutto quello che potrà accadere”, sentite queste parole Cristina urlò “noooooo, io a te non ci rinuncio, farò quello che vuoi”, era fatta, mia sorella oramai dipendeva da me, da quel momento potevo chiedergli qualsiasi cosa e sicuramente sarei stato esaudito, questa nuova situazione mi caricò, lo comunicai subito a zio Carlo che ne fu estremamente felice, adesso aspettava l’occasione buona per godersi un bel rapporto libero. L’occasione non tardò ad arrivare, lo stesso pomeriggio io e Cristina restammo soli, il tempo a disposizione non era tanto, ci precipitammo da zio, stava riposando, aprì di corsa e si presentò in bermuda, appena dentro prese subito a carezzare Cristina con fare paterno, aveva fretta, prese a baciarla sul collo era già eccitato, poggiava le mani ovunque, prese i capezzoli di Cristina da sotto la maglietta e glieli strizzò, la stringeva da dietro, Cristina guardava me come se mi implorasse, ma non potevo farci nulla, anzi la situazione mi eccitava, zio scese con le mai all’inguine, spostò lo slip e cominciò a frugare, di colpo si fermò, prese Cristina per mano e disse “andiamocene in camera da letto tutti e tre” e lo seguimmo, fece adagiare Cristina sul letto, gli sfilò lo slip e scese con la testa a baciarla, mi fece cenno con la mano di avvicinarmi e partecipare, mi sdraiai di fianco a mia sorella e presi a baciarla sulla bocca, intanto zio gli aveva divaricato le gambe e dava colpi con la lingua sulla vagina spingendola, Cristina a d un tratto girò la testa, chiuse gli occhi e cominciò a mordersi le labbra, era iniziata per lei la fase di goduria, scesi a succhiargli i capezzoli e mentre ero chinato avvertii inesorabile la sagoma di zio che aveva lasciato di baciarla e gli si stava posizionando sopra, era eccitato al massimo, lo prese con una mano lo indirizzò sulla vagina e con un solo colpo scivolò dentro Cristina cominciando a pomparla, aveva una cadenza ritmata, non un colpo diverso, sembrava un automa, gli bastarono pochi colpi e emise un urlo “favolosoooooooooo” si accasciò sul corpo di Cristina e prese a smuoversi come colpito da colpi epilettici, stava realizzando il suo sogno, sborrargli dentro, e dopo aver svuotato tutto se ne uscì canticchiando come un bambino “bello, bello, bello…….) io non stavo nella pelle, avevo raggiunto un’eccitazione mai vista, mi misi a mia volta su mia sorella, cercai il buco, lo trovai e scivolai dentro senza la minima resistenza, gli umori di Cristina erano miscelati allo sperma di zio Carlo, la cosa all’inizio mi fece un po’ senso, andando avanti cominciai ad apprezzare il vantaggio di essere il secondo a scoparla, la sentivo un po’ meno, però non correvo il rischio di eiaculare con due botte come era capitato a zio e come capitava la maggior parte delle volte che lo facevamo da soli, assaporai tutti i piaceri di una scopata con la S maiuscola, dopo un bel po’ e quando Cristina aveva raggiunto già due orgasmi da favola finalmente potei inondarla con un potente schizzo che unito a quello di zio non fu completamente ritenuto dalla vagina di Cristina e fu copiosamente versato fuori. Zio fu entusiasta di quel pomeriggio, Cristina un po’ meno, aveva goduto ma era sempre un po’ recalcitrante.
L’estate trascorse pacificamente, gli incontri che si susseguirono furono alla fine altri quattro, tutti dettati dalla fretta per la mancanza di tempo tranne l’ultimo pochi giorni prima di risalire in paese.
Erano i primi si settembre, oramai nel residence c’era poca gente, quelli di fuori erano già partiti, qualche famiglia locale resisteva nonostante le giornate erano peggiorate dal punto di vista meteorologico, però si stava bene, ci si alzava tardi, regnava il silenzio, nessun schiamazzo di motoretta, la zona animazione aveva smesso di funzionare, il tempo ideale per riposarsi, per il giorno successivo mamma e papà si erano organizzati la giornata, nostro padre era di turno in ospedale, mamma doveva iniziare la programmazione a scuola, quindi mamma decise di salire in paese con nostro padre e di rimanere nel pomeriggio a casa con lui a mettere un po’ di ordine per il rientro definitivo delle vacanze, zio come al solito era al corrente di tutto, mamma le cose le diceva prima a lui che a noi, quindi in mattinata appena sveglio cominciò ad aggirarsi nel nostro giardino, io e Cristina dormivamo beatamente, alle 11 non resistette più e ci chiamò,assonati ci presentammo in giardino e ci comunicò il suo programma, lui sarebbe sceso al borgo a prendere un polo arrosto, dell’insalata e un po’ di frutta, pranzavamo e nel pomeriggio ci saremmo divertiti, io e Cristina annuimmo e sparì dalla nostra vista, ci domandavamo con Cristina cosa mai avrebbe avuto in testa, per scoprirlo dovette arrivare il pomeriggio.
Zio tornò dopo poco con l’occorrente per il pranzo, ci sedemmo da lui, il pollo era buonissimo, Cristina lo gradì tanto, zio era estasiato nel guardarla mangiarla con le mani, lo divorava scatenando in noi strani pensieri , la sua voracità ci portava con la fantasia a dopo, se la manteneva per scopare sarebbe stato un pomeriggio da incorniciare, lei indossava una minigonna bianca e una canotta larga anch’essa bianca, zio la stuzzicava guardandogli il seno dal collo della canotta, lei lo scherniva chiamandolo depravato e lui ne approfittava per giocare e infilargli una mano tra le gambe, a guardarli giocare così mi eccitavo tantissimo, e non riuscivo a spiegarmi come mai ero passato dalla gelosia morbosa che avevo di Cristina a questo eccitamento che mi provocava sapendo di condividerla con un altro. Finito di consumare il pranzo zio Carlo preparò il caffè e ce lo portò al tavolo, intanto io e Cristina sottovoce ci domandavamo cosa si sarebbe inventato senza riuscire a immaginare niente, rimanemmo ancora un po’ a tavola, verso le 14,00 ci invitò ad alzarci volendoci svelare cosa si era inventato per vivacizzare il pomeriggio, prese per mano Cristina e si avviò verso la camera da letto, era immersa nel buio, tutte le tapparelle chiuse e una sola abatyour in un angolino che dava una luce soffusa, accese la luce centrale e ci fece notare che aveva collegato il videoregistratore al televisore della camera da letto, spense la luce e disse “se riusciamo, oggi giriamo lo stesso film che c’è sulla videocassetta, siete d’accordo?”, ci guardammo in faccia con Cristina e anche se era una cosa totalmente al buio accettammo, si prospettava un pomeriggio incandescente. Ci sdraiammo sul letto e zio avvio il filmino, appoggiati con le teste sui cuscini guardammo le prime scene “che in questi film sembrano essere tutte uguali” gente che arriva in una casa con macchinone, etc.., dopo i preliminari iniziarono le scene di sesso, una donna e un uomo che cominciano a toccarsi, zio volle lasciare questa parte a me e cercando di seguire il film iniziai ad accarezzare Cristina, inutile dire a che grado stava l’eccitazione, venne il momento che Cristina dovette cacciarsi il mio membro in bocca, lo fece con grande maestria voleva che zio scoppiasse, la scena continuò con Cristina che dovette venirmi da sopra a cavalcioni e cominciammo a scopare, zio anche se la parte non lo prevedeva allungava una mano e carezzava Cristina mentre con l’altra si masturbava l’uccello, nel frattempo fece la comparsa nel film un uomo di colore che affiancatosi alla donna glielo diede a baciare, zio finalmente diventò pure lui protagonista, Cristina ballonzolava sul mio arnese e succhiava il membro di zio, non riuscivo a seguire il film, sborrai abbondantemente dentro Cristina, zio la fece togliere e cominciò a cavalcarla lui, Cristina era oramai andata si era calata nella parte e non voleva sfigurare, provava un orgasmo dietro l’altro, e zio tirò fuori il suo urlo di piacere, eravamo solo all’inizio, ci ricomponemmo un po’, zio prese un liquore dolce e ci fece bere e subito volle ricominciare, perdemmo il conto di quante volte quel pomeriggio penetrammo mia sorella, la scena che godemmo di più ma che non riuscimmo ad eseguire bene “per fortuna di Cristina” fu quando Cristina a cavalcioni su di me doveva essere infilzata in vagina anche da zio, non riuscì un po’ perché era difficile che Cristina data la sua giovane età potesse contenerne due, e poi non fu nemmeno collaborativa, così la scena la cambiammo, per circa mezzora mia sorella fu sottoposta ad un fuoco di sbarramento non so quante volte si alternò nella posizione, prima a cavalcioni su di me che stavo sdraiato sul letto, me ne uscivo io Cristina si posizionava a pecorina sul letto e mentre gli stringevo i capezzoli zio la prendeva da dietro, la penetrammo infinite volte alternandoci con zio sopra e sotto alla fine zio sborrò per primo e si alzò, io dovetti lavorarci altri dieci minuti per raggiungere il mio ultimo orgasmo del pomeriggio, eravamo esausti, di corsa una doccia prima che arrivassero mamma e papà, che giunsero di li a poco. Quel pomeriggio decretò la chiusura delle vacanze estive e anche i rapporti sessuali con Zio Carlo, luì partì e noi rientrammo in paese, non ci furono più occasioni perché le cose cambiarono. Al prossimo capitolo. Un abbraccio a tutti voi.
P.S: Desidererei qualche commento, servirà a continuare, cambiare modo di narrare o abbandonare del tutto la narrazione. Grazie.
Il risveglio fu a mezzogiorno, in casa non si sentivano voci, mi alzai presi un po’ di caffè freddo della mattina e me ne andai in giardino, sopra una sdraio c’era Cristina con un’aria pensierosa, mi avvicino e quasi non vuole vedermi, capisco che la sera prima l’ho fatta grossa ad accettare le proposte di zio Carlo, riesco a coinvolgerla a parlarne, lei è contrariata, e dopo un batti e ribatti mi dice secca “il fatto che abbiamo fatto sesso con zio mi ha turbato, non deve accadere mai più perché è contro natura” io mi arrabbio, sono stato un incosciente ad accettare la visione del film porno il pomeriggio prima e la continuazione scopando Cristina insieme a zio la sera, ma una battuta mi viene fuori lo stesso “se è contro natura farlo con zio lo è anche farlo noi due, comunque dirò a zio come la pensi e spero capisca e se lo tolga dalla mente”.
Il giorno successivo capitammo soli io e zio sulla spiaggia e la prima cosa che lui mi chiese fu quando avremmo organizzato il successivo incontro, non stava nella pelle a poter avere dei rapporti con Cristina liberi e senza preservativo, cercai di fargli capire che mia sorella era rimasta turbata dalla vicenda e che anche il mio rapporto rischiava di incrinarsi, al che zio mise a nudo un po’ di situazioni, per prima cosa fugò i dubbi che avevo avuto sere prima quando rientrati io e Cristina trovammo lui e mamma che uscivano di casa trafelati (vedi capitolo ….. la prima condivisione), ebbene la storia si ripeteva, anche lui e mamma da adolescenti avevano avuto rapporti, e dopo avermi raccontato altro sornione mi disse “non penso che Giusi (mamma) avrebbe piacere a sapere che anche i figli hanno intrapreso la sua stessa carriera” questa frase suonò nelle mie orecchie come un monito dovevo risolvere la situazione a tutti i costi.
Ne riparlai con Cristina, io volevo continuare, la situazione mi intrigava, lei era irremovibile e alla fine per tagliare corto gli dissi “allora interrompiamo anche la nostra storia e ci sobbarcheremo le responsabilità di tutto quello che potrà accadere”, sentite queste parole Cristina urlò “noooooo, io a te non ci rinuncio, farò quello che vuoi”, era fatta, mia sorella oramai dipendeva da me, da quel momento potevo chiedergli qualsiasi cosa e sicuramente sarei stato esaudito, questa nuova situazione mi caricò, lo comunicai subito a zio Carlo che ne fu estremamente felice, adesso aspettava l’occasione buona per godersi un bel rapporto libero. L’occasione non tardò ad arrivare, lo stesso pomeriggio io e Cristina restammo soli, il tempo a disposizione non era tanto, ci precipitammo da zio, stava riposando, aprì di corsa e si presentò in bermuda, appena dentro prese subito a carezzare Cristina con fare paterno, aveva fretta, prese a baciarla sul collo era già eccitato, poggiava le mani ovunque, prese i capezzoli di Cristina da sotto la maglietta e glieli strizzò, la stringeva da dietro, Cristina guardava me come se mi implorasse, ma non potevo farci nulla, anzi la situazione mi eccitava, zio scese con le mai all’inguine, spostò lo slip e cominciò a frugare, di colpo si fermò, prese Cristina per mano e disse “andiamocene in camera da letto tutti e tre” e lo seguimmo, fece adagiare Cristina sul letto, gli sfilò lo slip e scese con la testa a baciarla, mi fece cenno con la mano di avvicinarmi e partecipare, mi sdraiai di fianco a mia sorella e presi a baciarla sulla bocca, intanto zio gli aveva divaricato le gambe e dava colpi con la lingua sulla vagina spingendola, Cristina a d un tratto girò la testa, chiuse gli occhi e cominciò a mordersi le labbra, era iniziata per lei la fase di goduria, scesi a succhiargli i capezzoli e mentre ero chinato avvertii inesorabile la sagoma di zio che aveva lasciato di baciarla e gli si stava posizionando sopra, era eccitato al massimo, lo prese con una mano lo indirizzò sulla vagina e con un solo colpo scivolò dentro Cristina cominciando a pomparla, aveva una cadenza ritmata, non un colpo diverso, sembrava un automa, gli bastarono pochi colpi e emise un urlo “favolosoooooooooo” si accasciò sul corpo di Cristina e prese a smuoversi come colpito da colpi epilettici, stava realizzando il suo sogno, sborrargli dentro, e dopo aver svuotato tutto se ne uscì canticchiando come un bambino “bello, bello, bello…….) io non stavo nella pelle, avevo raggiunto un’eccitazione mai vista, mi misi a mia volta su mia sorella, cercai il buco, lo trovai e scivolai dentro senza la minima resistenza, gli umori di Cristina erano miscelati allo sperma di zio Carlo, la cosa all’inizio mi fece un po’ senso, andando avanti cominciai ad apprezzare il vantaggio di essere il secondo a scoparla, la sentivo un po’ meno, però non correvo il rischio di eiaculare con due botte come era capitato a zio e come capitava la maggior parte delle volte che lo facevamo da soli, assaporai tutti i piaceri di una scopata con la S maiuscola, dopo un bel po’ e quando Cristina aveva raggiunto già due orgasmi da favola finalmente potei inondarla con un potente schizzo che unito a quello di zio non fu completamente ritenuto dalla vagina di Cristina e fu copiosamente versato fuori. Zio fu entusiasta di quel pomeriggio, Cristina un po’ meno, aveva goduto ma era sempre un po’ recalcitrante.
L’estate trascorse pacificamente, gli incontri che si susseguirono furono alla fine altri quattro, tutti dettati dalla fretta per la mancanza di tempo tranne l’ultimo pochi giorni prima di risalire in paese.
Erano i primi si settembre, oramai nel residence c’era poca gente, quelli di fuori erano già partiti, qualche famiglia locale resisteva nonostante le giornate erano peggiorate dal punto di vista meteorologico, però si stava bene, ci si alzava tardi, regnava il silenzio, nessun schiamazzo di motoretta, la zona animazione aveva smesso di funzionare, il tempo ideale per riposarsi, per il giorno successivo mamma e papà si erano organizzati la giornata, nostro padre era di turno in ospedale, mamma doveva iniziare la programmazione a scuola, quindi mamma decise di salire in paese con nostro padre e di rimanere nel pomeriggio a casa con lui a mettere un po’ di ordine per il rientro definitivo delle vacanze, zio come al solito era al corrente di tutto, mamma le cose le diceva prima a lui che a noi, quindi in mattinata appena sveglio cominciò ad aggirarsi nel nostro giardino, io e Cristina dormivamo beatamente, alle 11 non resistette più e ci chiamò,assonati ci presentammo in giardino e ci comunicò il suo programma, lui sarebbe sceso al borgo a prendere un polo arrosto, dell’insalata e un po’ di frutta, pranzavamo e nel pomeriggio ci saremmo divertiti, io e Cristina annuimmo e sparì dalla nostra vista, ci domandavamo con Cristina cosa mai avrebbe avuto in testa, per scoprirlo dovette arrivare il pomeriggio.
Zio tornò dopo poco con l’occorrente per il pranzo, ci sedemmo da lui, il pollo era buonissimo, Cristina lo gradì tanto, zio era estasiato nel guardarla mangiarla con le mani, lo divorava scatenando in noi strani pensieri , la sua voracità ci portava con la fantasia a dopo, se la manteneva per scopare sarebbe stato un pomeriggio da incorniciare, lei indossava una minigonna bianca e una canotta larga anch’essa bianca, zio la stuzzicava guardandogli il seno dal collo della canotta, lei lo scherniva chiamandolo depravato e lui ne approfittava per giocare e infilargli una mano tra le gambe, a guardarli giocare così mi eccitavo tantissimo, e non riuscivo a spiegarmi come mai ero passato dalla gelosia morbosa che avevo di Cristina a questo eccitamento che mi provocava sapendo di condividerla con un altro. Finito di consumare il pranzo zio Carlo preparò il caffè e ce lo portò al tavolo, intanto io e Cristina sottovoce ci domandavamo cosa si sarebbe inventato senza riuscire a immaginare niente, rimanemmo ancora un po’ a tavola, verso le 14,00 ci invitò ad alzarci volendoci svelare cosa si era inventato per vivacizzare il pomeriggio, prese per mano Cristina e si avviò verso la camera da letto, era immersa nel buio, tutte le tapparelle chiuse e una sola abatyour in un angolino che dava una luce soffusa, accese la luce centrale e ci fece notare che aveva collegato il videoregistratore al televisore della camera da letto, spense la luce e disse “se riusciamo, oggi giriamo lo stesso film che c’è sulla videocassetta, siete d’accordo?”, ci guardammo in faccia con Cristina e anche se era una cosa totalmente al buio accettammo, si prospettava un pomeriggio incandescente. Ci sdraiammo sul letto e zio avvio il filmino, appoggiati con le teste sui cuscini guardammo le prime scene “che in questi film sembrano essere tutte uguali” gente che arriva in una casa con macchinone, etc.., dopo i preliminari iniziarono le scene di sesso, una donna e un uomo che cominciano a toccarsi, zio volle lasciare questa parte a me e cercando di seguire il film iniziai ad accarezzare Cristina, inutile dire a che grado stava l’eccitazione, venne il momento che Cristina dovette cacciarsi il mio membro in bocca, lo fece con grande maestria voleva che zio scoppiasse, la scena continuò con Cristina che dovette venirmi da sopra a cavalcioni e cominciammo a scopare, zio anche se la parte non lo prevedeva allungava una mano e carezzava Cristina mentre con l’altra si masturbava l’uccello, nel frattempo fece la comparsa nel film un uomo di colore che affiancatosi alla donna glielo diede a baciare, zio finalmente diventò pure lui protagonista, Cristina ballonzolava sul mio arnese e succhiava il membro di zio, non riuscivo a seguire il film, sborrai abbondantemente dentro Cristina, zio la fece togliere e cominciò a cavalcarla lui, Cristina era oramai andata si era calata nella parte e non voleva sfigurare, provava un orgasmo dietro l’altro, e zio tirò fuori il suo urlo di piacere, eravamo solo all’inizio, ci ricomponemmo un po’, zio prese un liquore dolce e ci fece bere e subito volle ricominciare, perdemmo il conto di quante volte quel pomeriggio penetrammo mia sorella, la scena che godemmo di più ma che non riuscimmo ad eseguire bene “per fortuna di Cristina” fu quando Cristina a cavalcioni su di me doveva essere infilzata in vagina anche da zio, non riuscì un po’ perché era difficile che Cristina data la sua giovane età potesse contenerne due, e poi non fu nemmeno collaborativa, così la scena la cambiammo, per circa mezzora mia sorella fu sottoposta ad un fuoco di sbarramento non so quante volte si alternò nella posizione, prima a cavalcioni su di me che stavo sdraiato sul letto, me ne uscivo io Cristina si posizionava a pecorina sul letto e mentre gli stringevo i capezzoli zio la prendeva da dietro, la penetrammo infinite volte alternandoci con zio sopra e sotto alla fine zio sborrò per primo e si alzò, io dovetti lavorarci altri dieci minuti per raggiungere il mio ultimo orgasmo del pomeriggio, eravamo esausti, di corsa una doccia prima che arrivassero mamma e papà, che giunsero di li a poco. Quel pomeriggio decretò la chiusura delle vacanze estive e anche i rapporti sessuali con Zio Carlo, luì partì e noi rientrammo in paese, non ci furono più occasioni perché le cose cambiarono. Al prossimo capitolo. Un abbraccio a tutti voi.
P.S: Desidererei qualche commento, servirà a continuare, cambiare modo di narrare o abbandonare del tutto la narrazione. Grazie.
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