Riparazione semplice ma anche ben gradita.
di
Checco752.
genere
etero
Mi trovo al mio laboratorio a riparare componenti elettrici, quando suona il telefono e rispondo quasi incantato dalla voce che sento nell'apparecchio: voce femminile, rauca ma suadente e, secondo la logica maschle, dietro quella voce si trovava una gran figa, non certo una "befana"!. Mi spiega cosa le è accaduto e, fattomi dare l'indirizzo, volo subito da lei. Arrivo lì e mi apre la porta una donna sulla quarantina, alta, bionda, formosissima, viso da superfiga, culo da sogno e cosce chilometriche che mi fanno dimenticare quasi il motivo per trovarmi lì. Mi spiega di una fumata sul cavo elettrico ed io vado a vedere il guaio e subito le faccio presente che non è un lavoro costoso ma ci vuole molto tempo per rimettere tutto a posto. Mi ammalia col suo sguardo ncantevole poi mi offre un caffè e, mentre in cucina si china in basso per prendere la caffettiera, mi offre uno sguardo al suo culo...da sogno veramente. Preso il caffè inizio il lavoro e lei trova subito in me con chi potere parlare un poco e piano piano mi confessa di essere tanto sola, sia pure convivendo con sua nipote, una ventenne molto scatenata ed incontrollabile, insomma, mi confessa chiaramente che ed indirettamente, che le manca tanto il cazzo e lì inizia una "danza propiziatoria" girandomi attorno ed urtandomi spesso data la stanza piccola ed io inizio ad avere "erezioni da assalto". Ad un certo punto, addirittura, finge di scivolare e mi viene addosso ma io sapientemente la afferro ai fianchi e poi...casualmente le fermo la caduta in terra sostenendola con l'avambraccio che le schiaccia un seno e lei, invece di lamentarsi, come doveva logicamente essere, geme esposta la testa mettendosi come se volesse baciarmi in bocca ed allora perdo ogni controllo professionale e la acciuffo baciandola in bocca ma poi le chiedo se è sola e me lo conferma, però, mentre stiamo sdraiandoci sul divano in salotto, sentiamo aprirsi la porta di casa ed è chiaramente la sua nipote e noi subito ci ricomponiamo e voliamo nella stanza dove stavo lavorando. Eccoti la nipotina, un'altra notevole sventola, gnoccolona che sprizzava dai pori sesso e tanto sesso, facendomi così eccitare follememnte. Cazzo! Tra la zia e la nipotina, chissà se mi ci fosse scappata più di una scopatina? Diedi quindi la mano alla fighina e la fissai negli occhi, per farle spudoratamente capire che me la sarei scopata volentieri! Lei annuì sorridendomi ma la zia non voleva concorrenti alla conquista del mio cazzo, quindi le disse di mettersi a studiare per gli esami di fine anno e lei sparì in silenzio. Poco dopo la zia andò a controllare se la nipote studiava, invece stava dormendo, così corse da me e, senza il mio consenso che poi era chiaro che l'avrei comunque dato, mi slacciò la patta e, mentre stavo attaccando due cavi, mi tirò fuori il cazzo e se lo mise subito in bocca, cuicciandolo con passione ed io, teso come un cavo da nave, le sborrai subito dopo alcuni minuti e dalle labbra le uscì il mio latte sborrato. Mi succhiò asciugando tutto poi tornò a controllare la nipote e dopo ritornò da me ma già spogliata e si mise sul tavolo a cosce spalancate, implorandomi di scoparla quante volte volte potevo. Quel giorno, vuoi per la sua bellezza, vuoi per la situazione eccitantissima anche perchè ci poteva sntire la nipotina, la scopai per tre volte poi le dissi se voleva provarlo anche in culo. Quando nominai la parola culo, si girò di scatto e mi disse che mai e poi mai avrebbe dato il suo culo quindi vergine e non voleva certo provare dolore fortissimo. Non mi misi a spiegarle che c'era modo e modo per farsi fare il culo ma, sapendo che quel lavoro lo avrei fatto durare anche una settimana, calcolai che in pochi giorni avrebbe perso la verginità anale. La mattina si concluse e, mentre ero in bagno a lavarmi un poco, entrò la nipote che vedendomi a torace nudo mi disse che ero proprio un figo e quanto prima avrebbe trovato la maniera di scopare con me.
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