Scarpe rosse e abito nero 1
di
TripleH
genere
dominazione
Stavo andando a fare delle consegne ed una volta arrivato in centro del paesino, svoltai a destra. La vidi subito, in lontananza ... c'era una donna bionda con un abito nero e due scarpe rosse, che pensai avessero il tacco alto da come ondeggiava. Lei camminava sul lato sinistro verso di me ed io cercavo un posteggio a destra, ma rimasi calamitato dai suoi movimenti. Ero da solo sul furgone e guardandola dissi a voce alta: va che pezzo di figa! Proprio in quel momento il suo sguardo incrociò il mio ed io che ormai la vedevo bene apprezzai la sua abbronzatura ed osservai bene le scarpe: erano delle zeppe rosse scamosciate, con un plateau di almeno quattro o cinque centimetri e con tacco (che non era un tacco essendo un pezzo unico la zeppa) spaventoso di quasi venti centimetri. Lei proseguì la camminata per pochi metri ed io mi fermai a posteggiare; scesi dal mezzo e guardai nella sua direzione: da dietro era ancora più sexy il suo ondeggiare... lei si fermò ad aprire la serranda di un negozio/ufficio e si girò e nuovamente; i nostri sguardi si incrociarano, ma per poco, in quanto io feci finta di recuperare qualcosa dal furgone. Poco dopo mi girai e lei non c'era più: era entrata. Notai però con inquietudine gli adesivi sulla vetrina del negozio/ufficio: cazzo! era proprio uno dei posti dovevo avevo appuntamento quel pomeriggio... adesso come faccio a presentarmi dopo quegli sguardi!
Non so se la situazione era più imbarazzante o più eccitante. Mi feci coraggio e mi presentai alla porta nella speranza che lei facesse finta di nulla... mi presentai e ci accomodammo ad una scrivania ed iniziammo a parlare di prodotti e servizi. La signora, sulla cinquantina, non era bellissima di viso, ma mi intrigava molto. Ad un certo punto allungò le gambe e dalla scrivania spuntarono quello scarpe rosse che potei osservare ancora meglio... mi attirava quella pelle rossa scamosciata e poi notai lo smalto nero che si abbinava all'abito. Lei mi guardò, sorrise, inclinò la testa e non parlò ... mi aveva beccato ... senza abbassare lo sguardo intravedevo il movimento, il dondolio dei suoi piedi ... mi scusi signora, mi scusi davvero, sia per poco fa che per prima quando ci siamo incrociati nella via. Lei mi guardava e mi fece cenno di proseguire. Quando ho svoltato nella via, già da lontano l'ho vista: bionda col suo abito e le sue scarpe rosse... non si fanno incontri così tutti i giorni. Lei sarà abituata a sentirsi addosso lo sguardo di tutti i maschietti che la incrociano, e forse anche quello di qualche donna. Lei dopo un silenzio imbarazzate disse: a sentir lei dovrei aver la fila, ma non è così. Senta, io chiudo alle 17.30 venga dopo che così approndiamo bene il suo catalogo ad ufficio chiuso al pubblico. Mi alzai quasi tremante, un altro paio di sguardi alle scarpe, alle gambe ed in generale a quella bella milfona ed uscii. Avevo circa un paio d'ore... tornai velocemente a casa, mi feci una doccia e mi preparai di tutto punto, mi feci la barba per essere il più liscio possibile. Il mio pene, quando facevo pensieri audaci sussultava. Profumo, preservativi in tasca e via, ripartii in direzione del paesino, dove mi aspettava quella biondona attempata, non bellissima, ma che mi eccitava di maledetto...
Non so se la situazione era più imbarazzante o più eccitante. Mi feci coraggio e mi presentai alla porta nella speranza che lei facesse finta di nulla... mi presentai e ci accomodammo ad una scrivania ed iniziammo a parlare di prodotti e servizi. La signora, sulla cinquantina, non era bellissima di viso, ma mi intrigava molto. Ad un certo punto allungò le gambe e dalla scrivania spuntarono quello scarpe rosse che potei osservare ancora meglio... mi attirava quella pelle rossa scamosciata e poi notai lo smalto nero che si abbinava all'abito. Lei mi guardò, sorrise, inclinò la testa e non parlò ... mi aveva beccato ... senza abbassare lo sguardo intravedevo il movimento, il dondolio dei suoi piedi ... mi scusi signora, mi scusi davvero, sia per poco fa che per prima quando ci siamo incrociati nella via. Lei mi guardava e mi fece cenno di proseguire. Quando ho svoltato nella via, già da lontano l'ho vista: bionda col suo abito e le sue scarpe rosse... non si fanno incontri così tutti i giorni. Lei sarà abituata a sentirsi addosso lo sguardo di tutti i maschietti che la incrociano, e forse anche quello di qualche donna. Lei dopo un silenzio imbarazzate disse: a sentir lei dovrei aver la fila, ma non è così. Senta, io chiudo alle 17.30 venga dopo che così approndiamo bene il suo catalogo ad ufficio chiuso al pubblico. Mi alzai quasi tremante, un altro paio di sguardi alle scarpe, alle gambe ed in generale a quella bella milfona ed uscii. Avevo circa un paio d'ore... tornai velocemente a casa, mi feci una doccia e mi preparai di tutto punto, mi feci la barba per essere il più liscio possibile. Il mio pene, quando facevo pensieri audaci sussultava. Profumo, preservativi in tasca e via, ripartii in direzione del paesino, dove mi aspettava quella biondona attempata, non bellissima, ma che mi eccitava di maledetto...
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