Nascosti dentro a un temporale

di
genere
sentimentali

E alla fine ti ho portato a mangiare le ostriche. Qui si mangia al bancone. Il ristorante è piccolo. La magia sta nel guardare lo chef che prepara i suoi piatti, è come essere a teatro. Ti godi lo spettacolo usando tutti i sensi…meraviglioso,no? Lo chef racconta l’esecuzione del piatto, lo guardi prendere forma e rimani sbalordito quando ti trovi il piatto davanti: un’opera d’arte. Il suono dei piatti, degli strumenti del maestro che dirige la sua composizione. L’olfatto e il gusto sono messi sotto torchio da queste esplosioni di sapori, abbinamenti, connubi inimmaginabili. “E il tatto?!” Mi chiedi, così innocentemente come un bambino. “Il tatto è questo” ti rispondo, mettendo la mia mano sulla tua.
Mi guardi senza dir nulla, prendi il bicchiere e brindiamo..”A noi Pesciolino”.
Mentre aspettiamo che venga completato un piatto ti soffermi sulla musica, Ella Fitzgerald, mi prendi la mano, mi fai scendere dal trespolo su cui ero seduta e lì in un metro quadro, davanti ai pochi commensali, mi stringi e iniziamo a ballare sulle note di “Check to check”. Che ridere! Mi stringevi come se avessi paura che qualcuno mi potesse portare via, la tua guancia attaccata alla mia, la mia mano nella tua, l’altra appoggiata sulla mia bassa schiena. “Che scemo! Ma ti pare?!”, “ Lo sai che faccio le cose senza pensare, almeno ti ho sorpreso,ti ho fatto ridere…e ti ho stretto a me!”
Tra una bollicina e un’altra la cena si conclude, ne esci soddisfatto…”grazie per avermi portato qui”, un tuono e comincia a piovere. Rimaniamo un attimo sulla porta, interdetti, la gente in giro correva a ripararsi, cominciavano a formarsi delle belle pozzanghere, le gocce d’acqua sembravano tuffarsi come i tortellini si lanciano nel brodo. Ci guardiamo e iniziamo a correre verso la macchina, arriviamo e entriamo dietro, chissà,un lapsus…
Siamo bagnati, l’odore della nostra pelle si amplifica con l’umidità, i vetri si appannano, la pioggia scende incessantemente, il ticchettio delle gocce sembra quasi una melodia, ci guardiamo in silenzio. Un lampo, un tuono. Facciamo un balzo l’una verso l’altro e mi baci. Siamo fradici e mi baci. Mi metti le mani attorno al viso e mi baci. Ma un bacio lungo, con le labbra che mi cercano, con la lingua che travolge, quei baci che quando stai per staccare le labbra carnose sia le tue che le mie non si vogliono allontanare e allora rimangono vicine, a un millimetro l’una dall’altra, quasi si toccano ma non lo fanno e la punta della mia lingua disegna il contorno della tua bocca..per poi tuffarsi ancora in un bacio profondo.
E nel frattempo le mie mani liberano ogni bottone dalla propria asola, hai la pelle umida, qualche goccia di pioggia sul collo, come posso resistere al leccarti per sentire quel mugolio che fai quando ti stai gustando qualcosa. Hai le mani sotto il mio vestito e mi sussurri ”sei tutta bagnata, rischi di ammalarti, sarà il caso toglierlo questo vestito”. Ora siamo nudi, in macchina, in pieno centro. Siamo due folli che fanno l’amore nascosti da un temporale. Quanto sono stata sopra di te muovendomi piano, sentendolo scivolare lentamente dentro di me,per sentire ogni millimetro di quel calore che fa vibrare le mie terminazioni nervose e mi manda in estasi. Quel percorso di sensazioni che viaggia tra il mio sesso e il mio cervello che è così rapido, ma così intenso, come se ogni nostro movimento segnasse un solco nel mio corpo, nella mia anima..
Quanto erano strette le tue mani hanno cinto il mio culo e come hanno schioccato sulla mia pallida pelle quando mi hai sculacciata, solo i tuoni celavano le mie urla di godimento.
E dimmi quanto hai urlato quando con la mia generosa e accogliente bocca ti ho fatto venire più volte di seguito.
Storditi da noi stessi, da tutto questo ardore siamo rimasti lì ad aspettare che spiovesse, in silenzio,ma stretti uno all’altra,finché il ticchettio delle gocce sul tetto non si è diradato per finire nel silenzio di una città dormiente.
scritto il
2021-07-22
1 . 6 K
visite
1
voti
valutazione
10
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Un sogno

racconto sucessivo

La groupie e il suo rocker
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.