Romantica Venezia
di
Ophelia
genere
sentimentali
Arriviamo a tarda sera. Le luci dei lampioni si specchiano nell’acqua del canale. Romantica. È caldo, ma tira un venticello fresco che fa svolazzare il mio vestito lungo. Da gentiluomo come sei prendi anche la mia valigia e ci dirigiamo in albergo. Finalmente questo weekend io e te, sembrava un’utopia.
L’albergo l’hai scelto tu, non ti sei risparmiato. Bellissimo, camera da favola, vista su San Marco. Mentre sono alla finestra ad ammirare questo panorama arrivi alle mie spalle,mi abbracci,appoggi la testa sulla mia spalla. “Sono felice” mi sussurri. Che bello sentirtelo dire..
Ci facciamo una doccia e quando sei uscito dal bagno con l’asciugamano in vita ti ho chiesto di farti un pompino...avevo voglia...ti sei goduto tutto sdraiato sul letto come un pascià. Mi hai coccolato, accarezzato, baciato e tenuto tra le tue braccia finché non mi sono addormentata. Abbiamo trascorso una giornata in giro in mezzo all’arte e al bello, io che leggevo la guida e tu che mi ascoltavi incantato come se quelle nozioni fossero parte del mio sapere.Mi hai tenuto per mano, ogni tanto mi hai messo una mano sulla spalla o su un fianco e se mi giravo verso di te, tu mi davi un bacio. Abbiamo riso, abbiamo scherzato, abbiamo parlato, siamo stati bene. Sembravamo una coppia come tante.
Ci siamo fatti un aperitivo davanti alla laguna, mi hai messo le mani tra i capelli,
e mi hai dato un bacio infinito.
Siamo tornati in camera e ci siamo preparati, avevo scelto un vestito lungo nero, schiena nuda, ti chiedo di farmi il fiocco del nastro dietro il collo...mi sposti un po’ i capelli, prendi i lembi del nastro e
mi baci una spalla, fai il nodo e mi baci il collo, fai il fiocco e mi baci la schiena..”se vai avanti così non usciamo dalla camera!” ti sussurro, “non vedo l’ora di slacciarti il fiocco...” mi rispondi.
Un brivido mi percorre la schiena.
Usciamo e ogni ponte che facciamo, prima scendi e poi mi tieni la mano, mi sembra quasi di essere una principessa. Sei davvero un gentleman,non ci sono dubbi.
Apri la porta del ristorante, mi fai passare, mi metti una mano sul fianco, quella pressione delle tue dita mi fa sentire tua.
Vuoi che mi sieda di fianco a te e non di fronte, vuoi avermi vicino, vuoi potermi accarezzare e non aver nulla che sia tra noi. Una cena meravigliosa, tu sei meraviglioso. Mi guardi sempre, mi prendi la mano. Io sono in brodo di giuggiole. Sembriamo Lilli e il Vagabondo...
L’albergo l’hai scelto tu, non ti sei risparmiato. Bellissimo, camera da favola, vista su San Marco. Mentre sono alla finestra ad ammirare questo panorama arrivi alle mie spalle,mi abbracci,appoggi la testa sulla mia spalla. “Sono felice” mi sussurri. Che bello sentirtelo dire..
Ci facciamo una doccia e quando sei uscito dal bagno con l’asciugamano in vita ti ho chiesto di farti un pompino...avevo voglia...ti sei goduto tutto sdraiato sul letto come un pascià. Mi hai coccolato, accarezzato, baciato e tenuto tra le tue braccia finché non mi sono addormentata. Abbiamo trascorso una giornata in giro in mezzo all’arte e al bello, io che leggevo la guida e tu che mi ascoltavi incantato come se quelle nozioni fossero parte del mio sapere.Mi hai tenuto per mano, ogni tanto mi hai messo una mano sulla spalla o su un fianco e se mi giravo verso di te, tu mi davi un bacio. Abbiamo riso, abbiamo scherzato, abbiamo parlato, siamo stati bene. Sembravamo una coppia come tante.
Ci siamo fatti un aperitivo davanti alla laguna, mi hai messo le mani tra i capelli,
e mi hai dato un bacio infinito.
Siamo tornati in camera e ci siamo preparati, avevo scelto un vestito lungo nero, schiena nuda, ti chiedo di farmi il fiocco del nastro dietro il collo...mi sposti un po’ i capelli, prendi i lembi del nastro e
mi baci una spalla, fai il nodo e mi baci il collo, fai il fiocco e mi baci la schiena..”se vai avanti così non usciamo dalla camera!” ti sussurro, “non vedo l’ora di slacciarti il fiocco...” mi rispondi.
Un brivido mi percorre la schiena.
Usciamo e ogni ponte che facciamo, prima scendi e poi mi tieni la mano, mi sembra quasi di essere una principessa. Sei davvero un gentleman,non ci sono dubbi.
Apri la porta del ristorante, mi fai passare, mi metti una mano sul fianco, quella pressione delle tue dita mi fa sentire tua.
Vuoi che mi sieda di fianco a te e non di fronte, vuoi avermi vicino, vuoi potermi accarezzare e non aver nulla che sia tra noi. Una cena meravigliosa, tu sei meraviglioso. Mi guardi sempre, mi prendi la mano. Io sono in brodo di giuggiole. Sembriamo Lilli e il Vagabondo...
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