Lisa
di
finson
genere
dominazione
Lisa è una trentacinquenne meravigliosa: alta un metro e settanta, un fisico perfetto su due gambe splendide.
Un caschetto di capelli corvini che incornicia un viso forse un po’ duro, illuminato da affascinanti occhi azzurri.
Con lei ho fatto le più belle scopate della mia vita, lei mi ha fatto provare cosa vuol dire impazzire di piacere, per lei ho lasciato mia moglie, ed ora Lisa è la mia padrona.
Nel senso più pieno della parola: io sono il suo schiavo, il suo servo fedele, il suo cane: insomma, io sono completamente suo, ho sacrificato il mio orgoglio e la dignità di uomo sotto ai suoi piedi.
Farei tutto per lei, se solo me lo chiedesse.
Tutta la mia vita, ormai dipende da lei, non riesco più a farne a meno, mi è entrata nel sangue come una droga: il primo pensiero al risveglio è lei, così l’ultimo prima di addormentarmi.
Ho una piccola azienda che rende discretamente: ora ho messo tutto a sua disposizione, le pago l’affitto di un grande e bellissimo appartamento e la mantengo completamente.
Ma sono felice così, ho messo la mia vita a sua disposizione, corro a leccarle le scarpe ogni volta che lei vuole, la chiamo padrona, e quando vuole mangio in una ciotola ai suoi piedi, e sono contento di dire che se avessi la coda, scodinzolerei per lei.
Lei mi ha così tanto in suo potere che controlla anche il mio piacere, in effetti, a volte mi concede di masturbarmi davanti a lei, e vuole che io sia sempre eccitato in sua presenza.
Da un po’ di tempo a questa parte, mi vuole sempre nudo davanti a lei, e mi fa impazzire quando mi dice, magari mentre le ripulisco le suole: - Bravo il mio cagnolino, poverino, so che mi adori, mi piace vederti con il cazzetto sempre diritto! Così so che ti piaccio sempre…. - e poi ride, e ride……
A volte , poi, gioca con me, proprio come fossi un cane: mi butta una pallina, che io corro a prendere, oppure mi porta a spasso nel giardino con un collare ed un guinzaglio, fermandosi ogni tanto e dandomi ordini come ad un cane.
Ma la cosa che mi piace di più, è quando prova i nuovi acquisti: spende un capitale in intimo, scarpe e vestiti.
Le ho firmato un assegno di duemila euro solo quindici giorni fa, ed oggi, sorridendomi un po’ imbronciata, con un’espressione da farmi impazzire: - Devi farmi un assegno!!Accidenti quanto costa la vita! -.
Ma non le posso negare nulla.
Oggi stava provando un paio di sandaletti, bellissimi, (150€!!) ed io ero in ginocchio davanti a lei con gli occhi sui piedi che adoro, quando ad un tratto mi dice: - Poverino, vai proprio pazzo per i miei piedi, hai visto che belli con questi sandali? Non ti fanno venire dei pensieri? - e così dicendo me ne alza uno fino davanti al viso.
Inutile dire che in un attimo sono con la ma lingua servile fra quelle dita splendide…..
- Bravo, mi piace vederti così, pronto ad adorarmi, lo so che non ne puoi fare a meno, ora voglio che mi togli i sandali e mi lecchi bene i piedi! Forza, cagnolino, obbedisci alla tua padrona!Ah!Ah!Ah! Pensa se ti vedesse la tua mogliettina!Anzi la tua ex- mogliettina……..-
Queste parole hanno normalmente l’effetto di eccitarmi ancora di più (se possibile), perché in quei momenti mi verrebbe di gridare al mondo: - Siii, Lisa è la mia padrona, io sono il suo schiavo, e faccio ciò che lei vuole che io faccia, l’unica ricompensa per me è che si lasci adorare!……………-.
Lisa ha dei piedi meravigliosi, di alabastro, bianchi, lisci…. in una parola perfetti.
Con una caratteristica che ho trovato in poche donne: una mobilità fantastica.
Riesce a muoverli ondulandoli fino quasi ad angolo retto, e ad allargare le dita in modo esagerato.
Mi fa morire, quel suo modo di strusciarmeli sulla bocca, e su tutto il viso incitandomi a leccarglieli sempe di più, ed esortandomi con frasi del tipo: - Poverino, mi fai proprio pena - oppure : - Lo so che ti piace leccarmeli…….Che vai pazzo per loro…….- o ancora :- Sei proprio un cagnolino……Uno schiavetto perfetto……-
In quei momenti, io , veramente impazzisco ai suoi piedi, e la mia eccitazione giunge al parossismo.
Ricordo una volta che dopo una leccatura che era durata forse mezz’ora, durante la quale mi aveva tormentato in continuazione, mentre con un piede mi carezzava la testa, mi disse: - Sei eccitato? Lo so che sei tanto eccitato! Poverino, lo vedo che non ne puoi più, forza togliti i pantaloni e prenditi un po’ di sollievo ! -.
Ebbene, ricordo che sfilai i pantaloni, e feci appena in tempo a tirarlo fuori, tanta era l’eccitazione che me ne venni spruzzando una quantità enorme di sperma sui suoi piedi, e sul pavimento.
- Poverino! - mi disse -Lo avevo capito, che non ne potevi proprio più! Hai visto però cos’hai fatto sui miei piedi?Ora li pulisci! -
Non fece a tempo a finire la frase che già le stavo leccando il mio seme dai piedi………….con tutta la gratitudine di cui ero capace, per ringraziarla della sua concessione.
Un giorno, Lisa mi chiamò vicino a lei, mi fece inginocchiare come al solito e mi disse: - Ho conosciuto un vero uomo, e domani verrà qui a casa, e voglio che tu mi faccia fare bella figura, dovrai essere gentile e servizievole con lui, proprio come lo sei con me! -.
Questa notizia mi fece molto male, forse perché aveva parlato di un vero uomo, o forse perché sentivo in quella domanda di essere gentile e servizievole, un ordine che non lasciava presagire nulla di buono, per me…
Ed anche perché mi dava molto fastidio che giungesse qualcuno nella nostra intimità…
Ma io ero suo, anima e corpo e l’unica risposta che mi uscì fu: - Come vuoi..-
-Un’altra cosa – riprese – Voglio che da subito tu mi chiami padrona, in effetti cosa sono se non la tua padrona?D’accordo?-.
Quest’ultima frase mi colpì forte, e rimasi senza fiato – Allora?- Come vuoi….padrona –
-Vedi che non è difficile..ah…ah..ah.. del resto chi sei tu se non il mio schiavo? Forza puliscimi bene le scarpe…-
Aveva perfettamente ragione: chi ero io se non il suo schiavo? E così, mi chinai con la lingua sulle sue scarpe che alcuni minuti dopo furono perfettamente pulite, senza neppure più un granello di terra….
- A proposito, ho visto un bellissimo taiellur e delle splendide scarpe, non ho più nulla di bello da indossare…-
Non sto neppure a dire che, a queste aprole avevo già il libretto degli assegni ed altri 500€ se ne volarono dal mio conto..ma non aveva importanza se servivano a farla contenta….
Dormii poco e male quella notte , con il pensiero fisso all’indomani ed a quello che sarebbe potuto succedere….
Anche in azienda si accorsero che avevo qualcosa di diverso, che ero stranamente agitato…
Era sabato, ed al sabato la accompagnavo sempre per le spese, ma stamani se n’era andata da sola, oggi era un giorno diverso ed avevamo appuntamento solo nel pomeriggio alle 16.
Come sempre alle 15,50 ero già sotto casa sua, fermo in auto, ad aspettare che giungesse l’ora.
Mi fece salire, e quando la vidi ebbi un tuffo al cuore..Quanto era bella! Indossava il suo nuovo acquisto, un taiellur gessato che la fasciava e metteva ancor più in risalto le sue splendide forme, ai piedi un paio di decolletè classiche, nere, con un tacco di almeno 12cm. Mi sovrastava così di almeno 5cm.
-Cosa dici? Come stò? – Riuscii a malapena a balbettare : - Sei bellissima.. – che sentimmo suonare alla porta.
Volle andare lei, e mi mandò in cucina..
Sentii che lo fece entrare, e se ne andarono in salotto.
Poco dopo mi chiamò, per presentarmi al suo uomo: - Ecco –disse sorridendo, - Vedi questo è quello di cui ti ho parlato, e che
Poi, rivolgendosi a me: - Questo è Paolo, per te il sig. Paolo, e fino a che starà in questa casa tu lo tratterai come tratti me! – Come vuoi – fu la mia risposta, - Come vuoi, cosa? – esclamò alterata Lisa –Come vuoi…padrona…- balbettai.
Paolo scoppiò in una fragorosa risata – Lo hai addestrato proprio bene, vedo, ah..ah..ah.. –
- Questo è nulla – riprese Lisa – vedrai cosa è capace di fare, il mio schiavetto, eh..eh.. -
Non mi aveva mai chiamato così e devo dire che però la cosa non mi infastidì più di tanto, in fondo cos’ero se non il suo schiavetto?
-Ora vattene in cucina, non ci devi disturbare, poi ci servirai la cena! – Come vuoi..padrona – devo dire che ora mi stava già venendo più facile chiamarla così….
Ero un cuoco discreto e Lisa da quando lo aveva saputo ne aveva sempre aproffittato..anche per farsi preparare eservire regolarmente i pasti, ogni volta che mi trovavo lì…
Mi misi subito all’opera, anche se non riuscivo a distogliere il pensiero di cosa quei due potessero fare di là in salotto…Dopo un po’ non resistetti più e con molta attenzione riuscii di nascosto a spiarli…
Cosa vidi mi fece sentire i morsi feroci della gelosia.
Erano impegnati in un vorticoso lingua in bocca, Lisa aveva tolto la giacca e la camicetta era aperta, un bellissimo seno apparve, subito coperto dalla mano dell’uomo.
Paolo senza staccare la bocca dalla pelle di Lisa, scese fino a succhiarle il duro capezzolo scuro, e si vedeva che la mia padrona ne godeva appieno….
Lei, dal canto suo non stava con le mani in mano, ed armeggiando con i pantaloni di Paolo ne aveva estratto un cazzo veramente notevole,.
D’istinto lo confrontai con il mio che ne uscì perdente come diametro e lunghezza.. almeno per 5/6cm.
Iniziò a segarlo, ed a quel punto, io non resistetti oltre, me lo tirai fuori e….
-Stronzo! – Lisa gridò – Cosa stai facendo?Vieni qui subito! Subito! Hai capito? -.
Evidentemente si doveva essere accorta di me, tentai di rimetterlo dentro, ma ero agitatissimo e con un balzo Lisa fu davanti a me – Ma guarda ‘sto maiale! Maiale e guardone! – e così dicendo mi lasciò andare un ceffone sulla guancia..Era la prima volta che usava la violenza con me…
Poi, come si fa con i bambini, mi prese per un orecchio e mi trascinò davanti a Paolo :- Ma hai visto ‘sto segaiolo stronzo, ci spia e se lo mena! –
Mi vergognavo da morire, ad essere trattato così, ma non riuscivo a dire una sola parola..Paolo, chiamò vicino Lisa e le bisbigliò qualcosa all’orecchio ,- Ah..ah.ah..- Lisa esplose in una sonora risata – Hai ragione, se vuole vedere che se ne stia qui, comodo, accanto a noi, ah..ah.. – E magari in ginocchio, con i pantaloni abbassati! – aggiunse Paolo che già si sentiva il padrone…
- Ah..Ah..Bellissimo – rispose Lisa, così è anche più comodo, sentito stronzetto? Calare i pantaloni, subito, ed inginocchiarsi qui vicino! - , indicando con la mano.
Dopo questa parentesi i due ripresero con più ardore i loro giochini, mentre io rosso in viso, me ne stetti buono buono, lì inginocchiato.
La scena si stava riscaldando, ormai Lisa aveva entrambi i seni scoperti e Paolo li stava succhiando alternativamente, con ardore, mentre aveva già una mano infilata nelle mutandine di lei…
Lei si era impadronita di quel bel cazzone e lo stava segando a pieno ritmo, questa scena altro non ebbe se non l’esito di farmelo nuovamente indurire, e fu a questo punto che Lisa esclamò:- Tesoro, hai visto come si eccita il maiale? Cosa ne dici se facessimo partecipare anche lui? – Paolo si staccò dal seno e la guardò stupito - Come? – Ad esempio, potrebbe succhiartelo un po’, così te lo prepara bene per mettermelo dentro!Ah..ah..ah..-
Ero shoccato da queste parole: mai lo avrei succhiato ad un uomo, schiavo si, ma frocio, assolutamente no, che andassero a fare in culo, era giunto il momento di alzarmi e di andarmene.
Mentre questi pensieri si rincorrevano nella mia mente, sentii Paolo esclamare: - Non me lo sono mai fatto succhiare da un uomo, potrebbe essere un diversivo, ma credi che lui lo faccia? Mica è anche finocchio, eh? – e Lisa di rimando: - Assolutamente non è un finocchio, ma se glielo chiedo, sono certa che per compiacermi lo farà ! – e poi, rivolgendosi a me: - Vero caro, che se te lo chiedo io, vieni qui e glielo succhi? -.
Ero agitatissimo, non avevo alcuna intenzione di obbedirle, e lei lo aveva capito, infatti, scoppiando in una risata, esclamò: - Vedi, Paolo, se non mi obbedisce, vuol dire che non mi ama più, e che non mi considera più la sua padrona, e quindi è tutto finito -.
Queste parole mi fecero l’effetto di una scarica elettrica, stava veramente mostrando il suo sadismo: sapeva che mai avrei fatto a meno di lei, e mi stava ricattando nell’unico modo in cui era certa avrebbe vinto..
- Allora? – riprese – Cosa decidi? Non possiamo stare qui ad aspettare te! -.
Ero nel panico totale , eccitato e confuso.
Di una cosa ero certo: non la volevo perdere. Guardavo quel cazzo ritto come un paletto, e lo sguardo si spostava su quella meraviglia di seno di Lisa, e decisi: sempre in ginocchio mi spostai vicino a Paolo, lo guardai e lo vidi sorridere, poi mi abbassai….
Sentii Lisa che diceva: - Lo sapevo che l’avrebbe fatto, ce l’ho in pugno, è mio! -.
Aveva ragione ero completamente in suo potere.
Davanti a me avevo l’asta di Paolo, e non sapendo cosa fare, iniziai a leccarla, dalle palle su, fino alla cappella, come fosse un cono gelato. Sentivo sotto la lingua il rilievo di una grossa vena e mentalmente ne immaginavo il percorso.
Dopo un po’ di leccate, Paolo mi afferrò la testa, e la sollevò, portandomi con il viso sulla cappella, dicendo: - Forza, succhialo, bene, dai -.
Aprii la bocca, e mi abbassai fino a sentirlo in gola, poi richiusi le labbra intorno, ed iniziai a pompaarlo.
Non sapeva di cattivo, era pulito, lo sentivo pulsare, e mi accorsi che stava ancora ingrandendosi nella mia bocca.
Dalla mia posizione potevo vedere l’uomo che aveva ripreso i suoi giochini con la mia padrona, e ad un tratto lo sentii esclamare: - Ma lo sai che è meglio di una puttana? -.
Sentii Lisa ridere…
Dopo un po’, smisero e vollero andare sul letto, mi rimandarono in cucina.
A quella volta ne seguirono molte altre ed io diventai veramente come una puttana, conobbi il sapore del suo sperma e ne bevvi anche parecchio, ma ebbi anche l’onore di leccare la mia padrona fra le gambe sia davanti che dietro, per prepararla a riceverlo.
Ormai il mio posto era ai piedi del letto dove i due amanti folleggiavano, e dovevo essere pronto, quando Lisa mi chiamava, a ripulirla del piacere di lui, e poi anche a ripulire lui…
A volte mi facevano leccare i piedi, mentre loro scopavano..Ormai ero diventato lo schiavo di entrambi, e la mia lingua era completamente al loro servizio.
Devo dire che qualche volta mi fu anche concesso di godere..
Lisa è sempre la mia adorata Padrona, e spero tanto che questa storia non finisca mai..
Un caschetto di capelli corvini che incornicia un viso forse un po’ duro, illuminato da affascinanti occhi azzurri.
Con lei ho fatto le più belle scopate della mia vita, lei mi ha fatto provare cosa vuol dire impazzire di piacere, per lei ho lasciato mia moglie, ed ora Lisa è la mia padrona.
Nel senso più pieno della parola: io sono il suo schiavo, il suo servo fedele, il suo cane: insomma, io sono completamente suo, ho sacrificato il mio orgoglio e la dignità di uomo sotto ai suoi piedi.
Farei tutto per lei, se solo me lo chiedesse.
Tutta la mia vita, ormai dipende da lei, non riesco più a farne a meno, mi è entrata nel sangue come una droga: il primo pensiero al risveglio è lei, così l’ultimo prima di addormentarmi.
Ho una piccola azienda che rende discretamente: ora ho messo tutto a sua disposizione, le pago l’affitto di un grande e bellissimo appartamento e la mantengo completamente.
Ma sono felice così, ho messo la mia vita a sua disposizione, corro a leccarle le scarpe ogni volta che lei vuole, la chiamo padrona, e quando vuole mangio in una ciotola ai suoi piedi, e sono contento di dire che se avessi la coda, scodinzolerei per lei.
Lei mi ha così tanto in suo potere che controlla anche il mio piacere, in effetti, a volte mi concede di masturbarmi davanti a lei, e vuole che io sia sempre eccitato in sua presenza.
Da un po’ di tempo a questa parte, mi vuole sempre nudo davanti a lei, e mi fa impazzire quando mi dice, magari mentre le ripulisco le suole: - Bravo il mio cagnolino, poverino, so che mi adori, mi piace vederti con il cazzetto sempre diritto! Così so che ti piaccio sempre…. - e poi ride, e ride……
A volte , poi, gioca con me, proprio come fossi un cane: mi butta una pallina, che io corro a prendere, oppure mi porta a spasso nel giardino con un collare ed un guinzaglio, fermandosi ogni tanto e dandomi ordini come ad un cane.
Ma la cosa che mi piace di più, è quando prova i nuovi acquisti: spende un capitale in intimo, scarpe e vestiti.
Le ho firmato un assegno di duemila euro solo quindici giorni fa, ed oggi, sorridendomi un po’ imbronciata, con un’espressione da farmi impazzire: - Devi farmi un assegno!!Accidenti quanto costa la vita! -.
Ma non le posso negare nulla.
Oggi stava provando un paio di sandaletti, bellissimi, (150€!!) ed io ero in ginocchio davanti a lei con gli occhi sui piedi che adoro, quando ad un tratto mi dice: - Poverino, vai proprio pazzo per i miei piedi, hai visto che belli con questi sandali? Non ti fanno venire dei pensieri? - e così dicendo me ne alza uno fino davanti al viso.
Inutile dire che in un attimo sono con la ma lingua servile fra quelle dita splendide…..
- Bravo, mi piace vederti così, pronto ad adorarmi, lo so che non ne puoi fare a meno, ora voglio che mi togli i sandali e mi lecchi bene i piedi! Forza, cagnolino, obbedisci alla tua padrona!Ah!Ah!Ah! Pensa se ti vedesse la tua mogliettina!Anzi la tua ex- mogliettina……..-
Queste parole hanno normalmente l’effetto di eccitarmi ancora di più (se possibile), perché in quei momenti mi verrebbe di gridare al mondo: - Siii, Lisa è la mia padrona, io sono il suo schiavo, e faccio ciò che lei vuole che io faccia, l’unica ricompensa per me è che si lasci adorare!……………-.
Lisa ha dei piedi meravigliosi, di alabastro, bianchi, lisci…. in una parola perfetti.
Con una caratteristica che ho trovato in poche donne: una mobilità fantastica.
Riesce a muoverli ondulandoli fino quasi ad angolo retto, e ad allargare le dita in modo esagerato.
Mi fa morire, quel suo modo di strusciarmeli sulla bocca, e su tutto il viso incitandomi a leccarglieli sempe di più, ed esortandomi con frasi del tipo: - Poverino, mi fai proprio pena - oppure : - Lo so che ti piace leccarmeli…….Che vai pazzo per loro…….- o ancora :- Sei proprio un cagnolino……Uno schiavetto perfetto……-
In quei momenti, io , veramente impazzisco ai suoi piedi, e la mia eccitazione giunge al parossismo.
Ricordo una volta che dopo una leccatura che era durata forse mezz’ora, durante la quale mi aveva tormentato in continuazione, mentre con un piede mi carezzava la testa, mi disse: - Sei eccitato? Lo so che sei tanto eccitato! Poverino, lo vedo che non ne puoi più, forza togliti i pantaloni e prenditi un po’ di sollievo ! -.
Ebbene, ricordo che sfilai i pantaloni, e feci appena in tempo a tirarlo fuori, tanta era l’eccitazione che me ne venni spruzzando una quantità enorme di sperma sui suoi piedi, e sul pavimento.
- Poverino! - mi disse -Lo avevo capito, che non ne potevi proprio più! Hai visto però cos’hai fatto sui miei piedi?Ora li pulisci! -
Non fece a tempo a finire la frase che già le stavo leccando il mio seme dai piedi………….con tutta la gratitudine di cui ero capace, per ringraziarla della sua concessione.
Un giorno, Lisa mi chiamò vicino a lei, mi fece inginocchiare come al solito e mi disse: - Ho conosciuto un vero uomo, e domani verrà qui a casa, e voglio che tu mi faccia fare bella figura, dovrai essere gentile e servizievole con lui, proprio come lo sei con me! -.
Questa notizia mi fece molto male, forse perché aveva parlato di un vero uomo, o forse perché sentivo in quella domanda di essere gentile e servizievole, un ordine che non lasciava presagire nulla di buono, per me…
Ed anche perché mi dava molto fastidio che giungesse qualcuno nella nostra intimità…
Ma io ero suo, anima e corpo e l’unica risposta che mi uscì fu: - Come vuoi..-
-Un’altra cosa – riprese – Voglio che da subito tu mi chiami padrona, in effetti cosa sono se non la tua padrona?D’accordo?-.
Quest’ultima frase mi colpì forte, e rimasi senza fiato – Allora?- Come vuoi….padrona –
-Vedi che non è difficile..ah…ah..ah.. del resto chi sei tu se non il mio schiavo? Forza puliscimi bene le scarpe…-
Aveva perfettamente ragione: chi ero io se non il suo schiavo? E così, mi chinai con la lingua sulle sue scarpe che alcuni minuti dopo furono perfettamente pulite, senza neppure più un granello di terra….
- A proposito, ho visto un bellissimo taiellur e delle splendide scarpe, non ho più nulla di bello da indossare…-
Non sto neppure a dire che, a queste aprole avevo già il libretto degli assegni ed altri 500€ se ne volarono dal mio conto..ma non aveva importanza se servivano a farla contenta….
Dormii poco e male quella notte , con il pensiero fisso all’indomani ed a quello che sarebbe potuto succedere….
Anche in azienda si accorsero che avevo qualcosa di diverso, che ero stranamente agitato…
Era sabato, ed al sabato la accompagnavo sempre per le spese, ma stamani se n’era andata da sola, oggi era un giorno diverso ed avevamo appuntamento solo nel pomeriggio alle 16.
Come sempre alle 15,50 ero già sotto casa sua, fermo in auto, ad aspettare che giungesse l’ora.
Mi fece salire, e quando la vidi ebbi un tuffo al cuore..Quanto era bella! Indossava il suo nuovo acquisto, un taiellur gessato che la fasciava e metteva ancor più in risalto le sue splendide forme, ai piedi un paio di decolletè classiche, nere, con un tacco di almeno 12cm. Mi sovrastava così di almeno 5cm.
-Cosa dici? Come stò? – Riuscii a malapena a balbettare : - Sei bellissima.. – che sentimmo suonare alla porta.
Volle andare lei, e mi mandò in cucina..
Sentii che lo fece entrare, e se ne andarono in salotto.
Poco dopo mi chiamò, per presentarmi al suo uomo: - Ecco –disse sorridendo, - Vedi questo è quello di cui ti ho parlato, e che
Poi, rivolgendosi a me: - Questo è Paolo, per te il sig. Paolo, e fino a che starà in questa casa tu lo tratterai come tratti me! – Come vuoi – fu la mia risposta, - Come vuoi, cosa? – esclamò alterata Lisa –Come vuoi…padrona…- balbettai.
Paolo scoppiò in una fragorosa risata – Lo hai addestrato proprio bene, vedo, ah..ah..ah.. –
- Questo è nulla – riprese Lisa – vedrai cosa è capace di fare, il mio schiavetto, eh..eh.. -
Non mi aveva mai chiamato così e devo dire che però la cosa non mi infastidì più di tanto, in fondo cos’ero se non il suo schiavetto?
-Ora vattene in cucina, non ci devi disturbare, poi ci servirai la cena! – Come vuoi..padrona – devo dire che ora mi stava già venendo più facile chiamarla così….
Ero un cuoco discreto e Lisa da quando lo aveva saputo ne aveva sempre aproffittato..anche per farsi preparare eservire regolarmente i pasti, ogni volta che mi trovavo lì…
Mi misi subito all’opera, anche se non riuscivo a distogliere il pensiero di cosa quei due potessero fare di là in salotto…Dopo un po’ non resistetti più e con molta attenzione riuscii di nascosto a spiarli…
Cosa vidi mi fece sentire i morsi feroci della gelosia.
Erano impegnati in un vorticoso lingua in bocca, Lisa aveva tolto la giacca e la camicetta era aperta, un bellissimo seno apparve, subito coperto dalla mano dell’uomo.
Paolo senza staccare la bocca dalla pelle di Lisa, scese fino a succhiarle il duro capezzolo scuro, e si vedeva che la mia padrona ne godeva appieno….
Lei, dal canto suo non stava con le mani in mano, ed armeggiando con i pantaloni di Paolo ne aveva estratto un cazzo veramente notevole,.
D’istinto lo confrontai con il mio che ne uscì perdente come diametro e lunghezza.. almeno per 5/6cm.
Iniziò a segarlo, ed a quel punto, io non resistetti oltre, me lo tirai fuori e….
-Stronzo! – Lisa gridò – Cosa stai facendo?Vieni qui subito! Subito! Hai capito? -.
Evidentemente si doveva essere accorta di me, tentai di rimetterlo dentro, ma ero agitatissimo e con un balzo Lisa fu davanti a me – Ma guarda ‘sto maiale! Maiale e guardone! – e così dicendo mi lasciò andare un ceffone sulla guancia..Era la prima volta che usava la violenza con me…
Poi, come si fa con i bambini, mi prese per un orecchio e mi trascinò davanti a Paolo :- Ma hai visto ‘sto segaiolo stronzo, ci spia e se lo mena! –
Mi vergognavo da morire, ad essere trattato così, ma non riuscivo a dire una sola parola..Paolo, chiamò vicino Lisa e le bisbigliò qualcosa all’orecchio ,- Ah..ah.ah..- Lisa esplose in una sonora risata – Hai ragione, se vuole vedere che se ne stia qui, comodo, accanto a noi, ah..ah.. – E magari in ginocchio, con i pantaloni abbassati! – aggiunse Paolo che già si sentiva il padrone…
- Ah..Ah..Bellissimo – rispose Lisa, così è anche più comodo, sentito stronzetto? Calare i pantaloni, subito, ed inginocchiarsi qui vicino! - , indicando con la mano.
Dopo questa parentesi i due ripresero con più ardore i loro giochini, mentre io rosso in viso, me ne stetti buono buono, lì inginocchiato.
La scena si stava riscaldando, ormai Lisa aveva entrambi i seni scoperti e Paolo li stava succhiando alternativamente, con ardore, mentre aveva già una mano infilata nelle mutandine di lei…
Lei si era impadronita di quel bel cazzone e lo stava segando a pieno ritmo, questa scena altro non ebbe se non l’esito di farmelo nuovamente indurire, e fu a questo punto che Lisa esclamò:- Tesoro, hai visto come si eccita il maiale? Cosa ne dici se facessimo partecipare anche lui? – Paolo si staccò dal seno e la guardò stupito - Come? – Ad esempio, potrebbe succhiartelo un po’, così te lo prepara bene per mettermelo dentro!Ah..ah..ah..-
Ero shoccato da queste parole: mai lo avrei succhiato ad un uomo, schiavo si, ma frocio, assolutamente no, che andassero a fare in culo, era giunto il momento di alzarmi e di andarmene.
Mentre questi pensieri si rincorrevano nella mia mente, sentii Paolo esclamare: - Non me lo sono mai fatto succhiare da un uomo, potrebbe essere un diversivo, ma credi che lui lo faccia? Mica è anche finocchio, eh? – e Lisa di rimando: - Assolutamente non è un finocchio, ma se glielo chiedo, sono certa che per compiacermi lo farà ! – e poi, rivolgendosi a me: - Vero caro, che se te lo chiedo io, vieni qui e glielo succhi? -.
Ero agitatissimo, non avevo alcuna intenzione di obbedirle, e lei lo aveva capito, infatti, scoppiando in una risata, esclamò: - Vedi, Paolo, se non mi obbedisce, vuol dire che non mi ama più, e che non mi considera più la sua padrona, e quindi è tutto finito -.
Queste parole mi fecero l’effetto di una scarica elettrica, stava veramente mostrando il suo sadismo: sapeva che mai avrei fatto a meno di lei, e mi stava ricattando nell’unico modo in cui era certa avrebbe vinto..
- Allora? – riprese – Cosa decidi? Non possiamo stare qui ad aspettare te! -.
Ero nel panico totale , eccitato e confuso.
Di una cosa ero certo: non la volevo perdere. Guardavo quel cazzo ritto come un paletto, e lo sguardo si spostava su quella meraviglia di seno di Lisa, e decisi: sempre in ginocchio mi spostai vicino a Paolo, lo guardai e lo vidi sorridere, poi mi abbassai….
Sentii Lisa che diceva: - Lo sapevo che l’avrebbe fatto, ce l’ho in pugno, è mio! -.
Aveva ragione ero completamente in suo potere.
Davanti a me avevo l’asta di Paolo, e non sapendo cosa fare, iniziai a leccarla, dalle palle su, fino alla cappella, come fosse un cono gelato. Sentivo sotto la lingua il rilievo di una grossa vena e mentalmente ne immaginavo il percorso.
Dopo un po’ di leccate, Paolo mi afferrò la testa, e la sollevò, portandomi con il viso sulla cappella, dicendo: - Forza, succhialo, bene, dai -.
Aprii la bocca, e mi abbassai fino a sentirlo in gola, poi richiusi le labbra intorno, ed iniziai a pompaarlo.
Non sapeva di cattivo, era pulito, lo sentivo pulsare, e mi accorsi che stava ancora ingrandendosi nella mia bocca.
Dalla mia posizione potevo vedere l’uomo che aveva ripreso i suoi giochini con la mia padrona, e ad un tratto lo sentii esclamare: - Ma lo sai che è meglio di una puttana? -.
Sentii Lisa ridere…
Dopo un po’, smisero e vollero andare sul letto, mi rimandarono in cucina.
A quella volta ne seguirono molte altre ed io diventai veramente come una puttana, conobbi il sapore del suo sperma e ne bevvi anche parecchio, ma ebbi anche l’onore di leccare la mia padrona fra le gambe sia davanti che dietro, per prepararla a riceverlo.
Ormai il mio posto era ai piedi del letto dove i due amanti folleggiavano, e dovevo essere pronto, quando Lisa mi chiamava, a ripulirla del piacere di lui, e poi anche a ripulire lui…
A volte mi facevano leccare i piedi, mentre loro scopavano..Ormai ero diventato lo schiavo di entrambi, e la mia lingua era completamente al loro servizio.
Devo dire che qualche volta mi fu anche concesso di godere..
Lisa è sempre la mia adorata Padrona, e spero tanto che questa storia non finisca mai..
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