Cominciò tutto come una banale influenza parte 2

di
genere
pulp

II-Cominciò tutto come una banale influenza

Cinque anni, isolata in una villa tra le montagne, il sottobosco invaso da un recinto di filo spinato. Cinque anni reclusa, senza sapere com’è andato avanti il Mondo là fuori. Sono tutti zombie? Sono rimasta solo io?
Cinque anni chiusa in un sotterraneo a studiare il modo per curare il virus Bela, così l’avevo chiamato. C’è una cura? Forse..
E’ tutto collegato. Quella dannata cometa ha fatto un danno notevole. Dai campioni che abbiamo raccolto successivamente, abbiamo appurato che, Bela aveva condotto con sé una specie di batterio, congelato nella sua crosta, che ha cominciato a sfaldarsi con la vicinanza del sole
Dopo i fatti con Cal, decidemmo che sarebbe stato opportuno farci su le maniche e cercare di trovare un vaccino anti zombie. Questo prospettava che, all’orizzonte, ci si prospettava anche un periodo da suore. Con la storia del sesso e delle conseguenze non morte, dovevamo dimenticarci di farci sbattere, anche se la voglia di farlo c’era comunque. E gli uomini dovevano togliersi dalla testa l’idea di scoparci se non volevano diventare Vagabondi.
Dopo Cal, gli uomini del rifugio si sono estinti. L’ex guardia di sicurezza ha strappato a morsi un paio di gole prima di essere colpito alla nuca a sprangate dalla sottoscritta e da Azma, sotto gli occhi atterriti di Cindy.
Decidemmo di stare in laboratorio e controllare l’andamento degli Erranti. In un turno di quattro ore, sorvegliavamo l’unico punto di accesso e uscita del laboratorio. In cinque mesi che siamo state lì, non abbiamo visto nulla di amico ma molto di nemico. “E se fossimo rimaste solo noi?” aveva chiesto Clarice ad un certo punto
“Quattro donne contro il Mondo” commenta serafica Azma
“Stiamo finendo le scorte” aveva fatto notare Cindy “Se non saranno gli zombie, sarà la fame ad ucciderci”
“Ad un miglio da qui c’è uno spaccio” dico “Andrò lì a fare scorte”
“Non da sola” Azma si fa avanti
Mi piace Azma. Da quando siamo rimaste sole, ho sentito un’insolita attrazione verso di lei. Strano, non ho mai sentito particolari stimoli di attrazione verso lo stesso sesso. Forse una conseguenza a Bela? Con Cindy e Clarice non avverto la stessa attenzione.
Azma è una donna sui quarantacinque anni dalla pelle nera e il fisico atletico. Ha buone forme, occhi di un blu intenso e capelli ricci e corti. Ogni volta che mi sfiora mentre siamo chinate su schermi di PC o alambicchi da laboratorio, avverto un certo brivido percorrermi la pelle che mi arriva fino alle gambe. Penso che anche lei nutra gli stessi sentimenti verso di me. Più di una volta ho colto uno sguardo fuggevole lanciato verso di me “Va bene, raccattiamo delle armi per difenderci”
Lasciamo Clarice e Cindy con la raccomandazione di chiudersi bene dentro. Decidiamo di usare un pick up. Me lo ricordo appartenente al dottor Francis “Dobbiamo catturarne qualcuno vivo” dice Azma “Dobbiamo studiarli”
“Sono d’accordo. Un pensiero alla volta”
“Hai notato che i vagabondi visti fino ad ora sono tutti uomini?”
“Pensi che il virus agisca solo con loro?”
“Beh, lo abbiamo visto no? Una scopata con noi e loro diventano bestie ferali. E noi? Febbre masturbanti che durano qualche giorno curabili con aspirine”
“Questo batterio influisce sulla libido umana. Non ho ancora capito perché, si deposita nella vagina e crea una sorta di membrana che aderisce alle pareti interne. Quando l’uomo penetra, la punta del suo pene si immerge in quella membrana e viene infettato” spiego
“Sì, ma non spiega perché loro si infettano e noi no”
“Non ne ho idea. Questo schifo è arrivato dallo spazio. Chissà come funzionava lassù”
Scendiamo lungo la strada. Ci sono dei corpi lungo di essi. Maschi, femmine. “Guarda” dice Azma
Una ragazza dai lunghi capelli neri sta camminando barcollando lungo la strada. E’ nuda, lercia, sporca di sangue. Ci fermiamo, attente e con le armi pronte “Ehi, tu?” mi avvicino cauta, la trattengo per un braccio
Lei caccia un urlo, cerca di scappare ma inciampa e finisce a terra “Via! Via! Lasciami stare!” urla trascinandosi
“Calmati, vogliamo aiutarti” le corre dietro Azma
“Stendila” dico
“Come?”
“Tirale una botta in testa. La portiamo con noi”

Abbiamo fatto rifornimento in un emporio. C’era qualche Vagabondo particolarmente aggressivo ma ce la siamo cavate piuttosto bene.
“E quella chi è?” chiede sgomenta Clarice
“L’abbiamo trovata che vagava lungo la strada” risponde Azma “Ci sarà utile”
“Una cavia?”
“Ha dei morsi sul collo e sulle braccia” rispondo “Non sappiamo quando è stata morsa ma, nel frattempo, possiamo studiarla e vedere come reagisce il Bela sulle donne”
“Credi abbiano incubazioni differenti?” chiede Cindy
“I morsi sono cicatrizzati. Forse non sono stati fatti da zombie. Forse da qualcos’altro” rispondo aiutando a trasportarla all’interno “Avete avuto visite indesiderate?”
“Un paio di vagabondi lenti. Poca roba” butta lì Cindy. Ormai è navigata a far fuori zombie
“Sapete, stavo pensando che, forse dobbiamo spostarci in un luogo più appartato e difficile da raggiungere per i vagabondi” propone Clarice
“Del tipo?” chiedo
“Prendere la teleferica e salire verso il rifugio Nuvola”
“Uh, bella. Quel cottage costruito su una cascata in mezzo alla foresta” fa Azma “Bisogna vedere se è attrezzata per installare un laboratorio di analisi”
“Potremmo provarci” approvo “Prima vediamo la nostra ospite”

Si sveglia urlando. L’abbiamo legata con delle cinghie per impedire che si facesse male. Le analisi del sangue dicono che è stata morsicata da umani. Azma ha scoperto che la ragazza ha il virus Bela dentro di sé ma è inattivo “Forte concentrazione vaginale” spiega “Nel sangue è inattivo. Le ferite sono vecchie di qualche giorno. Questo non spiega il ritardo di trasformazione”
“E se è immune ai morsi dei Vaganti?” ipotizza Clarice “Magari ha sviluppato una sorta di immunità in seguito a..boh, qualcosa”
“Oppure non è solo lei ad essere immune” dico “Per quel che ne sappiamo, il virus si trasmette agli uomini dopo aver fatto sesso”
“Noi febbre e orgasmi multipli. Loro febbre e non morte” annuisce Cindy “Siamo immuni?”
Guardiamo la ragazza stesa e legata sul lettino, che si agita nel sonno “Sarà meglio preparare delle dosi di calmante” propongo Cindy rimane lì di guardia mentre io e Azma decidiamo di salire con la teleferica verso il rifugio Nuvola, sperando che non ci siano Vaganti a rompere le scatole
“Ehi, si sta svegliando” avverte Cindy
La ragazza trovata in giro si sveglia, sbattendo piano gli occhi “Dove.. dove sono?” chiede biascicando
“Al sicuro” risponde Cindy
“Chi siete?”
“Io mi chiamo Cindy. Loro sono le mie amiche Azma, Clarice e Mindi”
“Mindi” ride “Che nome carino”
“Tu come ti chiami?” chiedo
“Londa”
“Nome strano”
“Non è il mio nome vero. Loredana Sampietro. Londa è il mio nome da battaglia”
“Ciao simpatico, fanculo anche qui?” dice Clarice arrossendo subito dopo “Sei tu?”
Lei annuisce “Già, lo spam più spam dei siti porno”
“Ah, ho sempre pensato che tu fossi finta”
“Beh, sì, sono uno spam. Facevo sesso virtuale e, occasionalmente, anche da privata”
“Cosa è successo?Perchè vagavi lungo la strada nuda?” chiede Azma
Lei scuote la testa “Non so come sono arrivata lì ma, ho ricordi di un’orgia finita male”
“Quando è successo questo?” chiedo
“Un mese fa siamo state trovate da alcuni uomini che vivevano in una villa ad alcune miglia da qui. Erano in quattro e stavano cercando dei sopravvissuti e del cibo. Accettai il loro invito e arrivammo in questa villa. Lì, un uomo di nome Mark, mi ha detto che quella poteva essere la mia cosa. C’erano altre ragazze, tra cui la mia amica Polina Milk” sorride Paola “Passa poco tempo prima che Mark e gli altri uomini manifestano l’intenzione di scopare con noi. Noi pensiamo: che cazzo, ho voglia di farla andare. E lo facciamo, una mega orgia come mai non mi era capitata da diversi mesi a quella parte.
Poi…”
“Poi loro si sono trasformati in zombie e vi hanno attaccato” confermo con tono asciutto
“E’ stato orribile. Hanno divorato la mia amica Milk sotto i miei occhi. Non riuscivo a capire come fosse potuto accadere” scoppia a piangere
“Come hai fatto a scappare?”chiede Clarice
“Li ho attirati in cantina. Loro sono passati a pochi metri da me e io sono tornata sui miei passi e ho chiuso la porta. Ci ho buttato contro un po’ di detriti e sono scappata via. Non mi sono più fermata”
“Starai con noi, Londa” dico
“Perché tutto questo? Cosa è successo al Mondo per andare a catafascio?”
“Hai presente la cometa che è passata?” chiede Azma “Ecco, è stata colpa sua”
“In che modo?”
“Beh, abbiamo appurato che, nella sua composizione c’erano dei batteri alieni che si sono liberati nella nostra atmosfera. Questi batteri si depositano nella vagina e, quando è il momento di fare sesso, in noi provoca orgasmi incontrollati e febbre influenzali. Negli uomini.. beh, hai visto anche tu”
“Io.. Io, se non l’avessi visto con i miei occhi” si nasconde il viso tra le mani e scoppia a piangere. Mi siedo accanto a lei e l’abbraccio “E’ un incubo. E’ un incubo”

La teleferica ci ha portato alla sommità della montagna, millecinquecento metri di altezza. Non c’erano Vaganti lì. C’era un piccolo bar con frigoriferi e cibo in abbondanza. Abbiamo seguito il sentiero per circa cinquecento metri, prima di raggiungere il rifugio Nuvola in mezzo al bosco. Maestosa costruzione costruita sopra una cascata.
Un vagante sta acquattato a terra e sta masticando un cervo. Io e Azma ci scambiamo un’occhiata, poi, avanziamo decisi e colpiamo lo zombie alla nuca, staccandogli la testa di netto. Non ha documenti addosso. Potrebbe essere l’occupante della casa o un escursionista. Entriamo nella casa. Ambienti spaziosi, una magnifica visione da una vetrata da sopra la cascata che precipita verso il basso scomparendo tra i pini. L’acqua si trasforma in ruscello e poi in un’altra cascata più in basso. La casa è abbastanza ampia da poterci ospitare tutti “Dio” sento esclamare Azma
La raggiungo, il naso tappato. Ha trovato gli occupanti della casa, una donna e un bambino, divorati. Probabile il tipo che abbiamo ucciso là fuori “Troviamo un posto dove seppellire questi disgraziati” dico

Tornammo in giornata. Al laboratorio abbiamo raccolto le nostre cose e ci siamo imbarcati. Nessun vagante in giro. Poco male. In cima, io sistemo il blocco per impedire a qualcuno di richiamare la teleferica e salire portandosi dietro elementi indesiderati. Eccoci lì: io, Azma, Clarice,Cindy e Londa. Cinque donne contro l’apocalisse zombie
Abbiamo trasformato il luogo in un’oasi. Nel bosco abbiamo sistemato il filo spinato tra i tronchi, a circa dodici metri di distanza dalla casa. Abbiamo recuperato armi e riattivato i sistemi di sorveglianza . Ci siamo procurato cibo e prodotti per la nostra pulizia personale. Eravamo pronte a salvare il Mondo. O, per lo meno, a sopravvivere a quella dannata Apocalisse. E questa fu la nostra linea di pensiero per almeno dodici mesi.


Al buio, il corpo di Azma, nudo, così caldo e rassicurante. Io, sdraiata su di lei, ad ascoltare il suo respiro, ad accettare il suo corpo caldo. Lei che ricambia abbracciandomi, cercando il mio sesso.
Siamo rimaste solo io e lei.
L’ultima ad andarsene è stata Cindy, fatta a pezzi da un branco di Vaganti mentre era in cerca di cibo da sola. Io e Azma l’abbiamo trovata alla base della teleferica, circondata da una decina di vaganti. Non abbiamo potuto fare nulla se non osservare attoniti lo scempio di lei che veniva fatta a pezzi.
Clarice è stata azzannata da Londa che, incredibile, nei mesi successivi di permanenza con noi, aveva subito un cambiamento drastico. Si stava trasformando in maschio. Forse il morso dei vaganti sulle femmine, aveva questa mutazione strana. Clarice ne ha pagato le conseguenze, con Londa che affondava i suoi denti nella gola esposta.
Abbiamo rinchiuso Londa nelle segrete del rifugio Nuvola, un ibrido ferale che di donna ha ancora ben poco: le tette sono quasi del tutto scomparse e la vagina ha un pene da una spanna e mezza. Il volto è quello di una donna brutale, con gli occhi sporchi di sangue e i denti che sembrano zanne
Piango ogni notte la scomparsa di Clarice e Cindy. Prego quel Dio beffardo di non strapparmi via anche Azma

Mi sveglio con la faccia di Azma tra le mie gambe. Un piacevole risveglio di lei che mi lecca la vagina, aggrappata con le mani ai miei fianchi, mentre mi massaggia e accarezza.
Sorrido e mugugno di piacere, accarezzandole la testa crespa. Fuori, il Mondo è coperto da una spessa coltre di bianco. E’ quasi Natale ma il suo spirito è andato a farsi fottere da un po’. Cinque anni, cinque mesi, cinque giorni. Un numero quasi cabalistico “Buon Natale” dice lei
“Ma buon Natale anche te, splendore”
Si alza da me, corre in bagno. Poco dopo l’acqua della doccia scorre veloce. La raggiungo, entrando sotto il getto con lei, abbracciandola da dietro, baciandola sul collo, lasciando che le mani scivolino sul corpo lucido di sapone. La massaggio per bene sulle tette e sui capezzoli, mi struscio su di lei, le tocco il sesso, ci baciamo con passione. Ci è rimasto solo questo.
Ci asciughiamo, ci vestiamo. Preparo il cibo da portare a Londa mentre Azma rimane nello studio a continuare gli studi sul virus. Siamo vicini a qualcosa, me lo sento ma è ancora tutto incerto, fumo che si disperde ogni volta che cerchiamo di afferrarlo. “Abbiamo bisogno di altri soggetti” mi ha detto Azma qualche settimana prima. E i soggetti erano arrivati, catturati nei pressi della teleferica: tre maschi e due femmine semi trasformate. Sei soggetti in totale compresa Londa.
Londa è raggomitolata in un angolo con ormai niente più di femminile che era in lei. Un maschio che si gingilla con il suo nuovo sesso e sente la smania di accoppiarsi con qualcuno. Cosa sarebbe accaduto se avesse fatto sesso con un’altra donna? O con un uomo? Forse, varrebbe la pena provare. Il sesso con gli effetti non l’abbiamo mai studiato.
Sappiamo che uomo Vs donna= vagante. Sappiamo che i morsi di vaganti maschi su femmine, trasformano quest’ultime in maschi. Ma maschi su maschi, il morso non è efficace. Questo virus del cazzo funziona come una trottola impazzita. Da che remoto angolo dell’Universo proviene?

Abbiamo messo un soggetto maschile e uno femminile insieme. La donna è in fase embrionale e sta manifestando i primi sintomi della trasformazione. L’uomo è un vagante di recente mutazione che osserva la donna come una iena punta una carogna. Abbiamo smesso di essere compassionevoli, il cinismo e la ricerca hanno la nostra priorità.
I soggetti si sono aggrediti, graffiati, morsicati. Poi, come avevo intuito, il soggetto m1 ha aggredito il soggetto F1, strappandone gli indumenti e violentandola da dietro. C’era un che di ipnotico nel vedere quella manifestazione di sesso primordiale. F1 ha cercato di resistere ma, alla fine, ha ceduto alle molestie di M1 e si è lasciata penetrare.
M1 animalesco che affonda i suoi artigli nei fianchi di F1 e comincia a dimenarsi dentro di lei. Un che di animalesco, primordiale, regressione mentale allo stadio primitivo. Orribile ma affascinante.
M1 afferra F1 e la gira, per poi penetrarla. Amplesso animalesco, lei che urla e gode nello stesso tempo “Mio Dio” sussurra Azma dietro di me “Cosa siamo diventati?”
Lo so che non si riferisce all’amplesso selvaggio che stiamo vedendo. Si riferisce a noi e a questa mania di giocare Frankenstein. Ci danno dentro per venti minuti. Poi M1 scaraventa F1 contro il muro mentre il suo sperma erompe dal suo sesso come da una manichetta dei pompieri. M1 urla ma non si capisce se di dolore o soddisfazione e poi, crolla a terra, inerte.
F1 scivola lontana dall’uomo e si rannicchia contro il muro “Dio Santo” esclama Azma
“No, lui non c’entra” mormoro ancora attonita per quello che ho appena visto

Abbiamo trovato quel che resta di Londa mentre si sta masturbando freneticamente. Ormai, della ragazza impaurita che abbiamo trovato qualche mese fa, non è rimasto più nulla. E un uomo che si sta smanettando interrottamente da diverse ora. Il pavimento è uno strato scivoloso di sperma. Il volto è oblungo, con fessure tipo branchiali sulle guance, occhi infossati di colore viola, denti fusi in un unico incisivo da castoro. Forse l’antico abitatore da cui proviene Enola.
Gli altri soggetti ingabbiati sembrano innocui. Vagano da un capo all’altra della stanza, si bloccano, picchiano contro le pareti “Credi siamo rimaste solo noi?” mi chiede Azma mentre, spossate e sudate, facciamo sesso
“Non ne ho idea” scuoto la testa “Dovremmo uscire ed esplorare”
“Io ho paura” si stringe a me
“Le frequenze radio non hanno ancora dato segni di vita”
“Niente. Comincio a credere che noi siamo le ultime donne rimaste sulla Terra. Come in quel racconto di MAtheson”
“Lì era solo uno il superstite”
“Superstite che fa una brutta fine”
“Noi non faremo la sua fine”



di
scritto il
2021-08-10
1 . 7 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.