Una splendida giornata (Prima parte)

di
genere
gay

Una bella mattina

Zac si svegliò esaurito. La notte che aveva passato con Paolo era stata la notte di sesso più incredibile che avesse mai avuto. Paolo si era addormentato vicino a lui sul piccolo letto, era stato là tutta la notte e lui non poteva sentirsi più comodo nonostante lo spazio ristretto. Le loro braccia e gambe erano aggrovigliate ed i loro corpi nudi pigiati l'uno contro l'altro, come se avessero dormito così per tutta la vita. La faccia di Paolo era a pochi centimetri dalla sua e nel sonno mostrava una pace estrema. Zac immaginò le sue labbra sul suo amore mentre inalava il suo profumo. La stanza era ancora pregna del sesso di quella notte.
Inspirò soddisfatto ed un senso di rinnovata energia lo riempì. una persona che amava era vicino a lui, una persona che Zac amava più di chiunque altro. Carezzò il braccio nudo di Paolo piano per non svegliarlo, lui mormorò piano nel sonno quando sentì il tocco del suo innamorato. Zac sorrise. Era la cosa migliore, più nessun dolore, più nessuna paura. Era pronto a vivere il resto della sua vita con la persona con cui stava aggrovigliato. Si erano fatti quella promessa l'un l'altro. L'ironia della situazione lo fece sorridere. Questa era la situazione, lui era Zac Tommasi, una persona che aveva viaggiato in dozzine di paesi come figlio di militare ed aveva incontrato migliaia di persone in tutto il mondo. E la persona che gli aveva detto di condividere il resto della vita abitava proprio vicino alla sua casa. Infatti i loro padri erano cresciuti porta a porta finché il padre di Zac non era andato nell'esercito.
Era stata fortuna pura e semplice che i loro genitori si fossero incontrati mentre aiutavano i ragazzi a trovare una stanza. Per Zac e Paolo era stato amore a prima vista. L'anno di matricola di Zac all'università stava andando molto meglio di quanto si aspettasse. Paolo era la prima persona con cui Zac si fosse addormentato dopo aver fatto sesso. Coi pochi innamorati che aveva avuto al liceo, dopo il sesso si erano sempre lasciati. Zac non poteva credere a quanto fosse meraviglioso addormentarsi con qualcuno accoccolato tra le braccia. Ma c'erano altre cose da fare, come minimo andare a trovare i loro genitori al termine del fine-settimana di vacanza. Guardando l'orologio vicino al letto vide che era già tardi e scoccò un bacio sulla bocca del suo innamorato. “Buon giorno" disse piano. Paolo si svegliò con un sorriso sul viso. "Giorno", borbottò accoccolandosi più vicino a Zac. "Dobbiamo alzarci” disse Zac baciandolo sulle guance. “Hmm Um”, rispose quietamente l’altro mentre sembrava che stesse per addormentarsi di nuovo. Zac pensò che Paolo non era decisamente mattiniero mentre di malavoglia si liberava dal suo abbraccio. Arrivato al bagno che condividevano nella piccola stanza, Zac si accorse che Paolo era un po' più sveglio di quanto pensasse perché l'afferrò per la vita.
Zac stava pisciando quando Paolo decise di abbracciarlo; baciandogli il collo e guardando sopra la spalla del suo innamorato, gli circondò il torace con un braccio e cominciò dolcemente a stuzzicargli un capezzolo. Ben presto Zac sentì l'altra mano passare per la fessura del culo da cui aveva tanto avuto piacere la sera prima. Zac inspirò profondamente alla stimolazione. Paolo era estremamente intimo con lui, l'amava incondizionatamente. Ogni cosa volesse quando erano da soli, Zac sentiva di volerlo, non solo per il suo corpo o la sua mente, ma per tutto. Ogniqualvolta erano da soli in una stanza (e qualche volta anche quando erano presenti altri) le loro mani vagavano invariabilmente sul corpo dell'altro. Ed ogni qualvolta erano separati i ragazzi confessavano a se stessi di essere insaziabili dell'altro. Girando la testa Zac strisciò le labbra contro la guancia di Paolo e sentì la barba. "Hai bisogno un rasatura", mormorò Zac rivolgendo le sue attenzioni al lobo dell'orecchio dell’amico. Paolo portò le labbra alla faccia dell'amico. "Anche tu", rispose. Zac rise mentre Paolo gli baciava tutta la faccia. Paolo permise a Zac di accarezzarlo durante la sua toeletta, dopo di che entrarono nel box doccia per ulteriori intimità.
"Cosa ne pensi del suggerimento di Stefano di andare alla colonia nudista?" Chiese Zac mentre Paolo regolava la temperatura dell'acqua. "Penso solo che Stefano vuole vederci nudi", rispose ridendo. Paolo insaponò il corpo di Zac. "Hmmm", disse schiaffeggiandogli allegramente il culo, “Non posso dire di biasimarlo." Zac arrossì leggermente ed afferrò il culo dell’altro. Poi si allacciarono rumorosamente in un abbraccio mentre l'acqua sciacquava il sapone dai loro corpi uniti strettamente. "Quanto tempo abbiamo?" Chiese Paolo. Gli occhi di Zac si spostarono sull'orologio. “Circa 20 minuti, mezz'ora al massimo." “Sufficienti", rispose Paolo cominciando a scendere su Zac. Quando la sua bocca ingoiò il cazzo, Zac si lamentò di piacere. Muovendosi su e giù sull'attrezzo cominciò dolcemente a massaggiare le palle dell'innamorato mentre gli spostava l'altra mano tra le chiappe. L’amico allargò le gambe per permettergli un migliore accesso. Presto fu ricompensato dal dito nel culo.
La succhiata sul cazzo aveva lo stesso ritmo del dito nel culo. Zac grugnì mentre i colpi lo portavano più vicino all'orlo. Sentendo che l'orgasmo stava arrivando, Paolo addolcì un po' i movimenti. Dopo avere goduto dei baci, Zac ritornò il favore scendendo sul corpo del suo innamorato. Strascinando la lingua sul torso muscoloso del ragazzo, Zac fu pieno di gioia al pensiero che avrebbe esplorato di nuovo il corpo del suo amore. Paolo aveva un torace abbastanza peloso ed i peli gli solleticavano il naso mentre lui leccava. Voleva familiarizzare intimamente con ogni centimetro del ragazzo e toccarlo in ogni modo possibile. Più e più volte. Raggiunto il pacco aspirò il profumo dei suoi venti centimetri di cazzo e presto trovò il suo naso seppellito nei peli pubici. L'acqua scendeva sul corpo di Paolo mentre lui cominciava lentamente a spingere nella bocca dell’amico. La cappella palpitante di Paolo colpì ripetutamente il fondo della gola mentre la passione aumentava il ritmo delle spinte. Quando fu pronto ad esplodere, Paolo tolse il suo attrezzo dalla bocca con un forte gemito. Era troppo presto per sborrare. Zac si alzò e riprese Paolo nelle sue braccia. "Sai quello che voglio?" chiese Paolo, incontrando le labbra di Zac con le sue. Gli occhi di Paolo sembravano di fuoco mentre guardava intensamente il suo amante. "Cosa?" chiese Zac leccandogli le labbra. "Ti voglio nel culo", disse Paolo pigiando con forza le labbra sulla sua bocca. Rimasero così a lungo, le loro lingue che danzavano nella bocca dell'altro, finché Paolo lo lasciò e si voltò, curvandosi nella piccola doccia ed afferrandosi le caviglie. Zac lo afferrò per la vita e si inginocchiò, la sua lingua aveva come bersaglio l'area all'interno della fessura del culo. Quando seppellì la faccia nell'orlo, Paolo si lamentò piano. Dopo essersi assicurato che il buco fosse sufficientemente lubrificato, Zac si alzò, si mise dietro Paolo ed inserì la testa del cazzo nel buco in attesa spingendo a fondo per piantare il suo attrezzo nel buco molto stretto. Zac spinse ulteriormente dentro il buco ed il piacere che ne derivò al cazzo fu indicibile; quando sentì le palle schiaffeggiare il culo di Paolo capì di essere dentro completamente. Paolo gemette e, lasciando le caviglie, si raddrizzò ed afferrò da dietro la testa di Zac. Mentre lo faceva Zac inserì la lingua nella sua bocca in attesa.
Zac cominciò a pistonare il cazzo nel buco mentre la lingua gli fotteva la bocca. Il ritmo gradualmente aumentò finché Zac non fu pronto ad eruttare in Paolo. Nel momento in cui era pronto a venire, Zac lo tolse. Era ancora troppo presto. Fece girare Paolo e cominciarono a baciarsi appassionatamente strofinando i toraci l'uno contro l'altro. Era ora. Paolo aveva insegnato a Zac questa tecnica che aveva appreso nei suoi "studi" della cultura indiana. Simultaneamente, e nel calore della loro passione, ambedue eruttarono l'uno sull'altro. L'acqua dalla doccia mescolò i loro sperma caldi mentre continuavano a baciarsi. Questo era il massimo, pensò Zac mentre si muoveva sulla bocca del suo innamorato con la propria. Le pulsioni dell’orgasmo fecero gemere i due ragazzi mentre si abbracciavano. Quando i baci diminuirono di intensità Zac guardò negli occhi di Paolo. "Ti amo, Paolo", disse con gli occhi che lampeggiavano. "Ti amo, Zac", rispose Paolo prendendo tra le mani il pacco dell’innamorato ed accarezzandolo. Gli occhi di Zac gettarono uno sguardo all'orologio, era ora di andare. "Faremmo meglio ad andare", disse di malavoglia. La faccia di Paolo assunse l'aspetto di un cucciolo triste. "Non possono aspettare? " "No, baby, abbiamo muovere i culi" rispose l’amico con un tono di finta critica. "Ti ho mai detto quanto mi piace la vista del tuo culo che si muove? " rispose Paolo tentando di baciarlo sul culo. Questo suscitò una risata da ambedue mentre uscivano dalla doccia.
Si asciugarono l'un l'altro con grandi asciugamani e quando ebbero finito Paolo salì sul piccolo lavandino e si sedette. C'era appena abbastanza spazio per permetterglielo. "Cosa stai facendo?" chiese Zac avvicinandosi. Paolo prese il rasoio che condivideva con Zac ed invitò il ragazzo ad avvicinarsi. "Hai detto che avevo bisogno di una rasatura, vorresti radermi?" Zac sogghignò ed un'idea gli scoccò nella testa. Paolo quasi cadde quando Zac passò all’azione. "Cosa stai facendo?" chiese ridendo stupito. Le loro gambe si attorcigliarono, i due innamorati nudi si trovarono ermeticamente congiunto per l’inguine, i loro corpi si toccavano intimamente mentre tentavano di mantenere l’equilibrio. "Ti raderò" disse Zac baciando Paolo sulle labbra. "Ma tu prima devi radermi." Paolo sorrise azionando il rasoio elettrico. Muovendo continuamente i corpi per mantenere l’equilibrio, Zac e Paolo si rasero i visi. "Hai prenotato la camera?" chiese Paolo alzando il collo per permettere a Zac di raderlo sotto il mento. Zac aveva suggerito di celebrare la promozione con una serata romantica. "Sì" rispose l’amico muovendo con attenzione il rasoio sotto il pomo d’adamo. "La “camera con bagno caldo” fuori dell’università. Ho parlato al direttore ieri per dare conferma." La "camera con bagno caldo" come era conosciuta dagli studenti dell’università, era in una piccola zona isolata vicino all’health club a cui erano associati i due giovani. Zac aveva scoperto fin dai primi tempi che veniva usata frequentemente dagli studenti per incontri più intimi. Aveva un grande schermo che permetteva alle coppie una buona visione di film romantici mentre stavano in un doppio bagno ribollente. Il soffitto della stanza era di vetro e c’erano candele in abbondanza.
Alla luce delle stelle gli innamorati potevano godersi una musica romantica. La lista d'attesa per poter accedere era di più di tre mesi, ma Zac era riuscito ad attivare alcune scorciatoie. "Hai preso lo champagne?" chiese Zac. "Ci puoi scommettere, Dom Perignon, 1996. Solo il meglio." Zac sorrise ricordando la discussione con Paolo su cosa comprare col prestito studentesco. "Hai trovato le fragole?" chiese Paolo. "Naturalmente, vere fragole coperte di vero cioccolato. Un regalo dei miei genitori." Paolo abbassò la testa e sorrise. "Ricordati che mi hai promesso che le avremmo assaggiate insieme." "Chiaramente" disse Zac appoggiando il rasoio ed afferrando Paolo intorno al collo. "Non penserai che possa mangiare fragole coperte di cioccolato senza la tua bocca sulla mia. Non avrebbero un buon sapore." "Ehi", disse diabolicamente Paolo avvicinandosi a Zac "che bisogno c’è di fragole e cioccolato quando io posso assaggiare adesso la tua bocca?" pigiò la sua bocca sopra quella di Zac e si baciarono piacevolmente. "Siamo romantici, non è vero?" chiese Zac con un gran sorriso sul viso. "Romantici come un Arlecchino nella Commedia dell’Arte" rispose Paolo rendendo il sorriso. "Ed io non ho problemi" disse Zac riattaccando la bocca a quella di Paolo. "Desidererei solo poter stare qui ogni giorno così. Tu ed io, da soli." "Anch’io" rispose Paolo, "Ma i genitori ci aspettano." "Yow",disse l’amico guardando l'orologio, "siamo in ritardo." Rapidamente uscirono dal loro nido sul lavandino quasi cadendo. Si vestirono rapidamente e nascondendo come potevano le erezioni sotto i vestiti, uscirono velocemente per andare all’appuntamento. Speravano di riuscire a vedere i genitori e si tennero per mano in macchina dirigendosi verso l'albergo. Soli nell’ascensore si abbracciarono brevemente ma questo li rese solo più affamati l’uno dell’altro. Si promisero che appena i loro genitori se ne fossero andati sarebbero ritornati alla stanza per un’altra calda sessione. Zac sorrise quando raggiunsero il piano dell’albergo dei genitori. Era pronto a tutto mentre il suo Paolo gli sorrideva. La vita era bella.
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2012-04-06
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