Sandra e la fichetta da non profanare -8- (continua)
di
LanA
genere
prime esperienze
Tutta questa scena mi è chiara nella mente, ma faccio fatica a trovare le parole per raccontarla.
Abbracciai stretta Laura, e la tenni in quella posizione come quando aveva avuto quel terribile e fortissimo orgasmo.
Cominciai con forti colpi di reni a penetrarla con una certa forza nella fica bagnatissima e calda.
Ci baciammo con maggior vigore.
Era faticoso ma ne valeva la pena.
Lei assecondava il mio gioco spingendo il pube verso il mio cazzo quando lo affondavo dentro di lei.
Ero al limite delle forze, quando cominciai a sentire qualcosa che si muoveva dentro di me ed iniziai ad ansimare più forte e a raddoppiare gli sforzi.
Urlai e scaricai nella fica bollente il bianco prodotto dei miei testicoli.
Fu un momento straordinario.
Dopo un momento di tregua ci guardammo negli occhi con un’aria di complicità.
Mario aiutò la moglie ad alzarsi e l'accarezzò e coccolò a lungo.
Sandra si avvicinò a me, e mi pulì il cazzo con la bocca, cosa che mi stupì non poco.
Mi girai e vidi Laura stesa sul divano a gambe aperte mentre un rivolino di sperma le usciva dalla fica.
Iniziai ad accarezzare Sandra e a baciarle le tettine, i capezzoli turgidi.
La mia mano strisciò tra le gambe e le titillò il clitoride.
Ci baciammo in maniera aspra e dolce allo stesso tempo.
Poi le leccai a lungo la passerina, aveva un buon sapore, anche se un po'aspro.
Vidi che anche Mario stava facendo la stessa cosa, nonostante la mia sborra.
E vai, pensai, lo scambio rafforza la coppia.
Il mio uccello si era di nuovo alzato.
Inculami, mi disse Sandra.
Un'altra sorpresa.
Non me lo feci dire due volte.
La misi a quattro zampe e le leccai a lungo il culetto, riempiendo il buchetto di saliva.
Strisciai la cappella nella fossetta anale e le dissi all'orecchio, rilassati.
Pian piano la penetrai, sentii che le piaceva, che era eccitata, non provava dolore.
Gli altri due non ci perdevano di vista, e si fermarono per guardarci.
Stantuffai a lungo, dentro, più dentro, fuori, dentro e via così.
Intanto le titillavo il clitoride.
Venne dopo poco.
CONTINUA ...
Abbracciai stretta Laura, e la tenni in quella posizione come quando aveva avuto quel terribile e fortissimo orgasmo.
Cominciai con forti colpi di reni a penetrarla con una certa forza nella fica bagnatissima e calda.
Ci baciammo con maggior vigore.
Era faticoso ma ne valeva la pena.
Lei assecondava il mio gioco spingendo il pube verso il mio cazzo quando lo affondavo dentro di lei.
Ero al limite delle forze, quando cominciai a sentire qualcosa che si muoveva dentro di me ed iniziai ad ansimare più forte e a raddoppiare gli sforzi.
Urlai e scaricai nella fica bollente il bianco prodotto dei miei testicoli.
Fu un momento straordinario.
Dopo un momento di tregua ci guardammo negli occhi con un’aria di complicità.
Mario aiutò la moglie ad alzarsi e l'accarezzò e coccolò a lungo.
Sandra si avvicinò a me, e mi pulì il cazzo con la bocca, cosa che mi stupì non poco.
Mi girai e vidi Laura stesa sul divano a gambe aperte mentre un rivolino di sperma le usciva dalla fica.
Iniziai ad accarezzare Sandra e a baciarle le tettine, i capezzoli turgidi.
La mia mano strisciò tra le gambe e le titillò il clitoride.
Ci baciammo in maniera aspra e dolce allo stesso tempo.
Poi le leccai a lungo la passerina, aveva un buon sapore, anche se un po'aspro.
Vidi che anche Mario stava facendo la stessa cosa, nonostante la mia sborra.
E vai, pensai, lo scambio rafforza la coppia.
Il mio uccello si era di nuovo alzato.
Inculami, mi disse Sandra.
Un'altra sorpresa.
Non me lo feci dire due volte.
La misi a quattro zampe e le leccai a lungo il culetto, riempiendo il buchetto di saliva.
Strisciai la cappella nella fossetta anale e le dissi all'orecchio, rilassati.
Pian piano la penetrai, sentii che le piaceva, che era eccitata, non provava dolore.
Gli altri due non ci perdevano di vista, e si fermarono per guardarci.
Stantuffai a lungo, dentro, più dentro, fuori, dentro e via così.
Intanto le titillavo il clitoride.
Venne dopo poco.
CONTINUA ...
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