Greta schiava - 5 continua
di
LanA
genere
dominazione
Il mio padrone restò ancora qualche istante dentro di me, poi uscì e mi ordinò di pulirgli il cazzo.
Lo pulii benissimo, non era rimasto nemmeno il più piccolo residuo di sperma.
"Sei stata brava, devi fare così tutte le volte, devi berlo tutto.
Però prima mi hai deluso, hai fatto uscire il mio cazzo dalla tua bocca e per questo devi essere punita".
Mi fece alzare e mi fece stendere a pancia in giù sopra una specie di panchetta imbottita.
Riprese la cintura e prima di iniziare disse
"Sai cosa devi fare".
Capii che si riferiva al fatto che dovevo contare ogni colpo.
"Sì, padrone".
E cominciò a colpirmi, questa volta più forte.
Iniziai a contare, sentivo un dolore insopportabile e un bruciore tremendo.
Mentre contavo mi lamentavo ma lui non si fermò finché non mi ebbe dato 40 frustate.
"E' quello che ti sei meritata per esserti comportata male, dovresti ringraziarmi per questa punizione".
"Grazie padrone".
Mi venne vicino e mi tolse quella specie di maschera che mi aveva messo prima, poi mi disse di rimanere ferma...
Andò a prendere un dildo trasparente, uno di quelli che si allargano nella parte centrale ma sono stretti in fondo e me lo infilò in bocca dicendomi di tenerlo così.
Mi slegò i polsi e me li rilegò dietro la schiena.
Sentii che si era posizionato dietro di me, poi avvertii la sensazione di un liquido che scendeva sul mio ano e delle mani del mio padrone che lo spalmavano sul buco.
Dopo avermelo spalmato per bene, appoggiò un dito e me lo fece scivolare dentro per metà.
Sentii dolore e gemetti, ogni tanto me lo facevo mettere in culo, ma dall' ultima volta era passato un bel po’ di tempo, ero molto stretta.
Il mio padrone spinse il resto del dito dentro e iniziò a farlo uscire piano e a rimetterlo dentro ritmicamente, poi aumentò la velocità.
Sentivo ancora dolore, e mi lamentavo, facendo attenzione però a non far cadere il dildo che avevo in bocca, dopo un po’ ebbi un secondo dito nel culo che iniziò a muoversi velocemente insieme all' altro.
Sentivo che mi stavo allargando, mi faceva male ma era anche piacevole.
Il padrone spinse le dita tutte all' interno e prese a ruotarle per aprirmi, il dolore stava diminuendo e cominciavo a sentirmi più larga.
Poi lui allungò l'altra mano per prendermi il dildo dalla bocca, tirò fuori le dita e appoggiò la punta del dildo sul mio buco, poi lo spinse dentro.
All’inizio non mi fece male, era grosso come le dita, poi man mano che entrava era sempre più largo e sentivo il culo dilatarsi e dolermi.
Gemevo dal dolore ma il padrone continuò a spingerlo dentro fino a che non fu entrato fino al punto in cui era più stretto e lo lasciò lì.
Mi venne davanti e mi guardò, io mi stavo lamentando dal dolore, gli dicevo che mi faceva male.
"Devi abituarti, perché ogni volta che ci vedremo ti farò il culo" disse lui.
Tirò fuori il cazzo, che era già duro e me lo mise in bocca.
Lo pulii benissimo, non era rimasto nemmeno il più piccolo residuo di sperma.
"Sei stata brava, devi fare così tutte le volte, devi berlo tutto.
Però prima mi hai deluso, hai fatto uscire il mio cazzo dalla tua bocca e per questo devi essere punita".
Mi fece alzare e mi fece stendere a pancia in giù sopra una specie di panchetta imbottita.
Riprese la cintura e prima di iniziare disse
"Sai cosa devi fare".
Capii che si riferiva al fatto che dovevo contare ogni colpo.
"Sì, padrone".
E cominciò a colpirmi, questa volta più forte.
Iniziai a contare, sentivo un dolore insopportabile e un bruciore tremendo.
Mentre contavo mi lamentavo ma lui non si fermò finché non mi ebbe dato 40 frustate.
"E' quello che ti sei meritata per esserti comportata male, dovresti ringraziarmi per questa punizione".
"Grazie padrone".
Mi venne vicino e mi tolse quella specie di maschera che mi aveva messo prima, poi mi disse di rimanere ferma...
Andò a prendere un dildo trasparente, uno di quelli che si allargano nella parte centrale ma sono stretti in fondo e me lo infilò in bocca dicendomi di tenerlo così.
Mi slegò i polsi e me li rilegò dietro la schiena.
Sentii che si era posizionato dietro di me, poi avvertii la sensazione di un liquido che scendeva sul mio ano e delle mani del mio padrone che lo spalmavano sul buco.
Dopo avermelo spalmato per bene, appoggiò un dito e me lo fece scivolare dentro per metà.
Sentii dolore e gemetti, ogni tanto me lo facevo mettere in culo, ma dall' ultima volta era passato un bel po’ di tempo, ero molto stretta.
Il mio padrone spinse il resto del dito dentro e iniziò a farlo uscire piano e a rimetterlo dentro ritmicamente, poi aumentò la velocità.
Sentivo ancora dolore, e mi lamentavo, facendo attenzione però a non far cadere il dildo che avevo in bocca, dopo un po’ ebbi un secondo dito nel culo che iniziò a muoversi velocemente insieme all' altro.
Sentivo che mi stavo allargando, mi faceva male ma era anche piacevole.
Il padrone spinse le dita tutte all' interno e prese a ruotarle per aprirmi, il dolore stava diminuendo e cominciavo a sentirmi più larga.
Poi lui allungò l'altra mano per prendermi il dildo dalla bocca, tirò fuori le dita e appoggiò la punta del dildo sul mio buco, poi lo spinse dentro.
All’inizio non mi fece male, era grosso come le dita, poi man mano che entrava era sempre più largo e sentivo il culo dilatarsi e dolermi.
Gemevo dal dolore ma il padrone continuò a spingerlo dentro fino a che non fu entrato fino al punto in cui era più stretto e lo lasciò lì.
Mi venne davanti e mi guardò, io mi stavo lamentando dal dolore, gli dicevo che mi faceva male.
"Devi abituarti, perché ogni volta che ci vedremo ti farò il culo" disse lui.
Tirò fuori il cazzo, che era già duro e me lo mise in bocca.
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