Il collegio che non ti aspetti -5- FINE
di
LanA
genere
fisting
Il segretario sente aumentare la sua libidine sotto il sapiente lavoro delle tette della ragazza, alla quale ha riservato lo stesso trattamento dell'amica, prima i tiralatte poi gli schiaffetti e il succhiamento dei capezzoli. Fa avvicinare tutte e due le ragazze che dopo essersi inginocchiate iniziano a leccargli i testicoli, scorrono con le lingue l'asta, prendono a turno la cappella in bocca e la succhiano a lungo, si aiutano con le mani menando il cazzo per favorire una nuova eiaculazione che avviene dopo un bel po' di tempo e la sborra cade sui loro volti.
Siete state bravissime, dirò alla Direttrice di non punirvi alla prossima mancanza, ma cercate di non esagerare con le trasgressioni al regolamento, buona serata, ci rivedremo presto.”
Carol e Martha, due ragazze del primo anno, che si trovavano per caso in giro per i corridoi, erano state mandate nella stalla con una scusa molto banale: andare a vedere se il cuoco avesse finito di mungere il latte per la colazione del mattino.
In realtà non immaginavano cosa avrebbero trovato una volta varcato il cancello. C'era il cuoco nano che stava spostando un cavallo, portandolo in una zona più esposta del fienile.
Con lui stranamente, c'era la direttrice, e l'insolito incontro aveva sorpreso molto le due giovani. Mai si sarebbero aspettate di incontrare la direttrice nella stalla. Non c'è voluto molto prima che la direttrice rivolgendosi alle due giovani, le invitasse ad avvicinarsi per ammirare la bellezza del cavallo. La sua mano seguiva la forma dell'animale, accarezzando dolcemente la criniera e pian piano scendendo verso l'addome dell'animale.
All'improvviso la mano della direttrice si indirizzò senza pudore al suo cazzo, iniziando un sapiente massaggio, apprezzato dalla bestia. In quel momento ordino alle ragazze di alzasi e gonne, togliersi le mutande di corda e di iniziare entrambe a toccarsi, penetrandosi l'un l'altra con le dita per prepararsi. Si guardavano in silenzio, chiedendosi tra loro il motivo per il quale meritassero una memorabile punizione. Si aspettavano qualsiasi cosa, anche di dover toccare con la bocca l'arnese dell'animale. Mentre erano perse nei pensieri, a loro si avvicino il cuoco pervertito, che invitò Martha ad allargare le gambe, mentre continuava a penetrare con le dita Carol. A quel punto il cuoco iniziò a penetrarla anche lui con tre dita,sempre più a fondo , sempre con un dito in più, arrivando ad aprirle oscenamente la figa con due mani. Martha era pronta. Portata più vicina al cavallo e spinta dalla direttrice, venne fatta inginocchiare e poi la Direttrice afferrò il cazzo dell'animale e la penetrò violentemente con quel membro dalle proporzioni inaccettabili per una giovane come lei. Le grida di dolore si espandevano nell'aria, mentre il cuoco si dedicava ora a Carol, preparando anche lei al pesante supplizio. Sentire le urla e conoscere quello che le sarebbe capitato la faceva stare in tensione e questo non aiutava a sopportare il fisting ricevuto dal cuoco, ma ancora non sapeva cosa veramente le sarebbe accaduto. Quando Martha ormai stremata, quasi al limite dell'incoscienza venne allontanata dall'animale, Carol venne presa di forza e venne portata al posto di Martha, facendola mettere a quattro zampe, in modo da poter essere penetrata dall'animale da dietro. Ma non solo, le sue tette vennero attaccate a dei tiralatte che solitamente venivano utilizzati sulle mucche, ed azionati al massimo, le tiravano le tette, facendo gonfiare i capezzoli, ormai viola. La sua tortura è continuata fino a che l'animale non ha goduto nella sua figa. Carol era distrutta al punto che non riusciva neanche a reggersi in piedi, per questo venne lasciata nella stalla, mentre Martha fu costretta a tornare nella sua stanza nuda e con il manico di un frustino su per il culo, con l'ordine di non farlo cadere, altrimenti sarebbe stata sottoposta ad una punizione ulteriore.
Entrambe le ragazze non avrebbero mai saputo il motivo di un tale supplizio, ma con il tempo presero l'abitudine di andare ogni mattina a prendere il latte nella stalla.
Pola era nella sua stanza quando sentì una voglia crescere in lei, la sua mano scese tra le sue cosce, mentre l'altra si insinuava sotto i bottoni della sua camicetta.
I capezzoli erano duri e i suoi umori iniziavano a colare. si penetrò con due dita, e prese le palline anali che teneva nel marsupio per le uscite nel parco e se le infilò nel culo. Adorava sentire qualcosa che le stuzzicava il buchetto. Si stava lasciando andare alle sue fantasie, quando la porta si aprì bruscamente. Era uno dei due tecnici informatici del collegio. Loro, depravati come tutti gli altri abitanti della scuola, avevano messo delle telecamere nascoste nelle camere di tutte le ragazze. Così, quando Pola era quasi vicina al culmine del piacere, avevano trovato la preda. Il tecnico, guardando con fare disgustato la giovane, iniziò a sgridarla per l'atteggiamento volgare in cui l'aveva trovata, e infilandole due dita nella figa con fare sgraziato, le allargo dentro di lei notando che era un lago. Lasciandole le palline nel culo, anzi, facendole uscire e rientrare tre volte, costrinse la ragazza a seguirlo nel laboratorio. Una volta varcata la soglia, la ragazza vide immediatamente quella che sarebbe stata la sua punizione: un clistere caldo la stava aspettando. Entrambi i tecnici iniziarono a palpeggiare la ragazza, spingendola a terra e girandola con forza, uno dei due le mise una mano sotto la pancia costringendola a stare con il culo in aria. Prima ha ricevuto dieci sonori schiaffoni per ogni chiappa, e solo quando entrambe erano rosse abbastanza, sentì le palline uscire dal culo, per permettere alla cannula del clistere di entrare a fondo nel suo intestino. Sentiva il liquido farsi spazio dentro di lei, una sensazione di piacere era mescolata ad un sottile dolore. Mentre il liquido continuava ad entrare i crampi diventavano insopportabili e la pancia si gonfiava. Dopo che il primo clistere fu svuotato dentro di lei, le venne somministrato un secondo, per un totale di quasi tre litri di liquido. Solo allora, le venne messo un cuneo nel culo e le venne ordinato di non liberarsi per almeno venti minuti, una volta arrivata in camera propria. Avrebbe dovuto ubbidire, per le telecamere nella sua stanza era perennemente accesa. Non osava immaginare cosa sarebbe potuto accadere se avesse disubbidito.
Trascorsi i venti minuti si recò in bagno per liberarsi e al ritorno in camera trovò i tecnici, già con i cazzi in mano pronti per lei, la misero sul letto carponi e uno la inculò con forza mentre l'altro le offrì il cazzo da succhiare.
Quando quello che la inculava le sborrò dentro si tolse e le porse il cazzo da pulire con la lingua mentre l'altro le penetrò il buco del culo oscenamente dilatato e le venne anche lui dentro, poi la lasciò con la sborra che usciva copiosa dal culo.
Se ne andarono sghignazzando promettendo che se la avessero rivista masturbarsi sarebbero tornati, ma l'avrebbero inculata tutti e due insieme.
Siete state bravissime, dirò alla Direttrice di non punirvi alla prossima mancanza, ma cercate di non esagerare con le trasgressioni al regolamento, buona serata, ci rivedremo presto.”
Carol e Martha, due ragazze del primo anno, che si trovavano per caso in giro per i corridoi, erano state mandate nella stalla con una scusa molto banale: andare a vedere se il cuoco avesse finito di mungere il latte per la colazione del mattino.
In realtà non immaginavano cosa avrebbero trovato una volta varcato il cancello. C'era il cuoco nano che stava spostando un cavallo, portandolo in una zona più esposta del fienile.
Con lui stranamente, c'era la direttrice, e l'insolito incontro aveva sorpreso molto le due giovani. Mai si sarebbero aspettate di incontrare la direttrice nella stalla. Non c'è voluto molto prima che la direttrice rivolgendosi alle due giovani, le invitasse ad avvicinarsi per ammirare la bellezza del cavallo. La sua mano seguiva la forma dell'animale, accarezzando dolcemente la criniera e pian piano scendendo verso l'addome dell'animale.
All'improvviso la mano della direttrice si indirizzò senza pudore al suo cazzo, iniziando un sapiente massaggio, apprezzato dalla bestia. In quel momento ordino alle ragazze di alzasi e gonne, togliersi le mutande di corda e di iniziare entrambe a toccarsi, penetrandosi l'un l'altra con le dita per prepararsi. Si guardavano in silenzio, chiedendosi tra loro il motivo per il quale meritassero una memorabile punizione. Si aspettavano qualsiasi cosa, anche di dover toccare con la bocca l'arnese dell'animale. Mentre erano perse nei pensieri, a loro si avvicino il cuoco pervertito, che invitò Martha ad allargare le gambe, mentre continuava a penetrare con le dita Carol. A quel punto il cuoco iniziò a penetrarla anche lui con tre dita,sempre più a fondo , sempre con un dito in più, arrivando ad aprirle oscenamente la figa con due mani. Martha era pronta. Portata più vicina al cavallo e spinta dalla direttrice, venne fatta inginocchiare e poi la Direttrice afferrò il cazzo dell'animale e la penetrò violentemente con quel membro dalle proporzioni inaccettabili per una giovane come lei. Le grida di dolore si espandevano nell'aria, mentre il cuoco si dedicava ora a Carol, preparando anche lei al pesante supplizio. Sentire le urla e conoscere quello che le sarebbe capitato la faceva stare in tensione e questo non aiutava a sopportare il fisting ricevuto dal cuoco, ma ancora non sapeva cosa veramente le sarebbe accaduto. Quando Martha ormai stremata, quasi al limite dell'incoscienza venne allontanata dall'animale, Carol venne presa di forza e venne portata al posto di Martha, facendola mettere a quattro zampe, in modo da poter essere penetrata dall'animale da dietro. Ma non solo, le sue tette vennero attaccate a dei tiralatte che solitamente venivano utilizzati sulle mucche, ed azionati al massimo, le tiravano le tette, facendo gonfiare i capezzoli, ormai viola. La sua tortura è continuata fino a che l'animale non ha goduto nella sua figa. Carol era distrutta al punto che non riusciva neanche a reggersi in piedi, per questo venne lasciata nella stalla, mentre Martha fu costretta a tornare nella sua stanza nuda e con il manico di un frustino su per il culo, con l'ordine di non farlo cadere, altrimenti sarebbe stata sottoposta ad una punizione ulteriore.
Entrambe le ragazze non avrebbero mai saputo il motivo di un tale supplizio, ma con il tempo presero l'abitudine di andare ogni mattina a prendere il latte nella stalla.
Pola era nella sua stanza quando sentì una voglia crescere in lei, la sua mano scese tra le sue cosce, mentre l'altra si insinuava sotto i bottoni della sua camicetta.
I capezzoli erano duri e i suoi umori iniziavano a colare. si penetrò con due dita, e prese le palline anali che teneva nel marsupio per le uscite nel parco e se le infilò nel culo. Adorava sentire qualcosa che le stuzzicava il buchetto. Si stava lasciando andare alle sue fantasie, quando la porta si aprì bruscamente. Era uno dei due tecnici informatici del collegio. Loro, depravati come tutti gli altri abitanti della scuola, avevano messo delle telecamere nascoste nelle camere di tutte le ragazze. Così, quando Pola era quasi vicina al culmine del piacere, avevano trovato la preda. Il tecnico, guardando con fare disgustato la giovane, iniziò a sgridarla per l'atteggiamento volgare in cui l'aveva trovata, e infilandole due dita nella figa con fare sgraziato, le allargo dentro di lei notando che era un lago. Lasciandole le palline nel culo, anzi, facendole uscire e rientrare tre volte, costrinse la ragazza a seguirlo nel laboratorio. Una volta varcata la soglia, la ragazza vide immediatamente quella che sarebbe stata la sua punizione: un clistere caldo la stava aspettando. Entrambi i tecnici iniziarono a palpeggiare la ragazza, spingendola a terra e girandola con forza, uno dei due le mise una mano sotto la pancia costringendola a stare con il culo in aria. Prima ha ricevuto dieci sonori schiaffoni per ogni chiappa, e solo quando entrambe erano rosse abbastanza, sentì le palline uscire dal culo, per permettere alla cannula del clistere di entrare a fondo nel suo intestino. Sentiva il liquido farsi spazio dentro di lei, una sensazione di piacere era mescolata ad un sottile dolore. Mentre il liquido continuava ad entrare i crampi diventavano insopportabili e la pancia si gonfiava. Dopo che il primo clistere fu svuotato dentro di lei, le venne somministrato un secondo, per un totale di quasi tre litri di liquido. Solo allora, le venne messo un cuneo nel culo e le venne ordinato di non liberarsi per almeno venti minuti, una volta arrivata in camera propria. Avrebbe dovuto ubbidire, per le telecamere nella sua stanza era perennemente accesa. Non osava immaginare cosa sarebbe potuto accadere se avesse disubbidito.
Trascorsi i venti minuti si recò in bagno per liberarsi e al ritorno in camera trovò i tecnici, già con i cazzi in mano pronti per lei, la misero sul letto carponi e uno la inculò con forza mentre l'altro le offrì il cazzo da succhiare.
Quando quello che la inculava le sborrò dentro si tolse e le porse il cazzo da pulire con la lingua mentre l'altro le penetrò il buco del culo oscenamente dilatato e le venne anche lui dentro, poi la lasciò con la sborra che usciva copiosa dal culo.
Se ne andarono sghignazzando promettendo che se la avessero rivista masturbarsi sarebbero tornati, ma l'avrebbero inculata tutti e due insieme.
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