Puoi usarmi
di
GiusyP.
genere
dominazione
"Oggi se vuoi puoi usarmi per un po'"
"Si Padrone"
Hai indossato i tuoi stivali, sono gli stessi che ho anche io addosso, neri di pelle, arrivano sopra il ginocchio e hanno il tacco a spillo da dodici centimetri.
Chiaramente ho solo quelli addosso, ho preso anche tutti i miei giochini, i soliti e non soliti, il frustino, la corda, i vari birilli, un cetriolo me lo hai chiesto tu. Pronto con i tuoi stivali ai piedi, ti sei seduto sulla tua sedia, hai lasciato che io ti guardassi così nudo e pronto per una volta a essere tu a obbedire a me.
"Togli uno stivale, mettiti per terra in ginocchio e puliscilo"
Ti sei alzato e hai obbedito, ti ho impedito di usare le mani, del resto i cani non le hanno quindi con le mani obbligate dietro la schiena ti sei accucciato per leccare e pulire lo stivale.
"Adesso lo metti in modo da poterti sedere sopra, chiaramente inculandoti con il tacco e scopati"
Il tacco è sottile ma decisamente lungo, e tu non sei comunque abituato a venire inculato ma non è la prima volta quindi reagisci bene e per me, tua Schiava, è uno spettacolo meraviglioso che mi fa grondare la figa di umori, vederti sottomesso per terra a incularti e sodomizzarti per me. Faccio fatica a trattenermi, sento il vibrare e fremere delle grandi labbra che si contraggono quasi fossi io a venire usata al posto tuo, sento il tacco che entra e esce dal tuo culo mentre ti muovi salendo e scendendo, anche adesso a ripensarci ho nuovamente la figa bagnata e non riesco a trattenere il lago tra le gambe, le stringo ma sento il calore e l'umido scivolare.
Sarà per questo che mi è venuta voglia di essere io a servirti, mi ha fatto eccitare troppo il vederti così che alla fine ho deciso di ripassare a te il comando. Ti ho solo legato le caviglie con un elastico, abbastanza strette in modo che i tuoi movimenti comunque non siano liberi, e come ordine hai quello di tenere sempre le caviglie legate anche mentre mi usi come tuo oggetto. Infatti sono solo io a muovermi, mentre tu torni a sederti sulla sedia. Recupero il frustino mi metto a quattro zampe posizionando il culo e le natiche davanti a te alla tua portata e lasciando che sia tu a frustarmi. Dovevano essere trenta per natica ringraziandoti ad ogni colpo ma sono diventati venti, forse perchè hai visto il mio culo particolarmente sofferente o solo per velocizzare il tutto, o magari perchè hai deciso di punire anche altre parti del mio corpo: "In piedi allarga le gambe"
Mi sollevo di fronte a te gambe aperte ed ecco che arrivano i colpi alla figa. Saltello un po' indietro al primo impatto che mi fa bruciare e contrarre le grandi labbra della figa, chiaramente conto come sempre e a ogni colpo che subisco ti dico cosa sono, la tua vacca, la tua troia, il tuo oggetto, la tua cagna. Quando sei soddisfatto sollevi il frustino e passi al mio seno, ai miei capezzoli, li centri ad ogni colpo secco che mi dai, il bruciore è intenso, come una scossa quando arriva il colpo, anche qui oltre a contare continuo a dirti quello che sono per te, la tua zoccola, la tua prostituta, la tua puttana, la tua schiava.
"Prendi un birillo"
"Quale Padrone?"
"Quello che vuoi tanto li usiamo tutti"
Recupero il cazzo finto quello rosa, lo succhio un momento e poi te lo passo mentre torno a mettermi in posizione esponendo il culo a te, ma non è quello il tuo obiettivo, almeno non subito. Sento il cazzo che entra nella figa in modo veloce e secco: "Sai che mi eccita essere legato?"
"Mi fa piacere Padrone"
"Lo dovremmo fare più spesso"
Mentre parli sento le penetrazioni arrivare violente e veloci, le gambe mi tremano e mi porti a godere diverse volte prima di fermarti e decidere di darmi cinque colpi secchi, le frustate con il cazzo come le chiami tu a violentarmi la figa.
Il cazzo finto esce ed è grondante dei miei umori, io mi bagno moltissimo, per te anche troppo infatti spesso mi fai asciugare,ma in questo caso i miei umori servono perchè il cazzo dalla figa viene spostato al culo, sento che me lo infili anche qui senza preoccupazioni o attenzioni, un colpo secco e il mio ano si allarga per te. Faccio fatica a restare in equilibrio sia per la violenza dei tuoi colpi che mi sospingono in avanti, sia per la troppa eccitazione che mi fa tremare come una foglia. La cosa non ti preoccupa a te piace vedermi al limite e così insisti a scoparmi il culo anche qui fino a quando non decidi che è arrivato il momento delle frustate violente. Mi ritraggo qualche attiamo cercando di riprendere il respiro che è affannato e faticoso, ma tu non sei d'accordo. Ti alzi attento a muoverti con i piedi ancora legati e ti metti dietro di me, sono sempre piegata in avanti, a novanta per il tuo piacere, il cazzo finto è ancora nel mio culo e arriva il tuo cazzo a spanarmi la figa. La doppia penetrazione così mi fa urlare, stringo gli occhi e il respiro mi si blocca, so anche che non vuoi mai che io faccia casino e così mi mordo il labbro mentre tu inizi a fottermi senza ritegno. Ogni tanto lascia partire anche qualche sberla violenta sulle mie natiche affaticate e doloranti, mi appoggio più che posso alla scrivania cercando di stare attenta a non far cadere nulla mentre incasso il tuo cazzo e il cazzo finto: "Adesso vieni come un cane"
Ti sento uscire da me, mi sembra di essere improvvisamente vuota, togli anche l'altro cazzo mentre io mi abbasso tornando per terra e mettendomi a quattro zampe sopra l'asciugamano, tu torni di fronte a me: "Apri la bocca"
Annuisco e mentre io lascio che il mio orgasmo e il mio piscio escano dalla mia figa per andare a finire sull'asciugamano, la tua sborra arriva nella mia bocca calda e viscosa.
Si Padrone è stato piacevole averti legato e averti usato anche se per poco, ma io sono sempre il tuo oggetto, sono io a dorverti seervire Padrone.
"Si Padrone"
Hai indossato i tuoi stivali, sono gli stessi che ho anche io addosso, neri di pelle, arrivano sopra il ginocchio e hanno il tacco a spillo da dodici centimetri.
Chiaramente ho solo quelli addosso, ho preso anche tutti i miei giochini, i soliti e non soliti, il frustino, la corda, i vari birilli, un cetriolo me lo hai chiesto tu. Pronto con i tuoi stivali ai piedi, ti sei seduto sulla tua sedia, hai lasciato che io ti guardassi così nudo e pronto per una volta a essere tu a obbedire a me.
"Togli uno stivale, mettiti per terra in ginocchio e puliscilo"
Ti sei alzato e hai obbedito, ti ho impedito di usare le mani, del resto i cani non le hanno quindi con le mani obbligate dietro la schiena ti sei accucciato per leccare e pulire lo stivale.
"Adesso lo metti in modo da poterti sedere sopra, chiaramente inculandoti con il tacco e scopati"
Il tacco è sottile ma decisamente lungo, e tu non sei comunque abituato a venire inculato ma non è la prima volta quindi reagisci bene e per me, tua Schiava, è uno spettacolo meraviglioso che mi fa grondare la figa di umori, vederti sottomesso per terra a incularti e sodomizzarti per me. Faccio fatica a trattenermi, sento il vibrare e fremere delle grandi labbra che si contraggono quasi fossi io a venire usata al posto tuo, sento il tacco che entra e esce dal tuo culo mentre ti muovi salendo e scendendo, anche adesso a ripensarci ho nuovamente la figa bagnata e non riesco a trattenere il lago tra le gambe, le stringo ma sento il calore e l'umido scivolare.
Sarà per questo che mi è venuta voglia di essere io a servirti, mi ha fatto eccitare troppo il vederti così che alla fine ho deciso di ripassare a te il comando. Ti ho solo legato le caviglie con un elastico, abbastanza strette in modo che i tuoi movimenti comunque non siano liberi, e come ordine hai quello di tenere sempre le caviglie legate anche mentre mi usi come tuo oggetto. Infatti sono solo io a muovermi, mentre tu torni a sederti sulla sedia. Recupero il frustino mi metto a quattro zampe posizionando il culo e le natiche davanti a te alla tua portata e lasciando che sia tu a frustarmi. Dovevano essere trenta per natica ringraziandoti ad ogni colpo ma sono diventati venti, forse perchè hai visto il mio culo particolarmente sofferente o solo per velocizzare il tutto, o magari perchè hai deciso di punire anche altre parti del mio corpo: "In piedi allarga le gambe"
Mi sollevo di fronte a te gambe aperte ed ecco che arrivano i colpi alla figa. Saltello un po' indietro al primo impatto che mi fa bruciare e contrarre le grandi labbra della figa, chiaramente conto come sempre e a ogni colpo che subisco ti dico cosa sono, la tua vacca, la tua troia, il tuo oggetto, la tua cagna. Quando sei soddisfatto sollevi il frustino e passi al mio seno, ai miei capezzoli, li centri ad ogni colpo secco che mi dai, il bruciore è intenso, come una scossa quando arriva il colpo, anche qui oltre a contare continuo a dirti quello che sono per te, la tua zoccola, la tua prostituta, la tua puttana, la tua schiava.
"Prendi un birillo"
"Quale Padrone?"
"Quello che vuoi tanto li usiamo tutti"
Recupero il cazzo finto quello rosa, lo succhio un momento e poi te lo passo mentre torno a mettermi in posizione esponendo il culo a te, ma non è quello il tuo obiettivo, almeno non subito. Sento il cazzo che entra nella figa in modo veloce e secco: "Sai che mi eccita essere legato?"
"Mi fa piacere Padrone"
"Lo dovremmo fare più spesso"
Mentre parli sento le penetrazioni arrivare violente e veloci, le gambe mi tremano e mi porti a godere diverse volte prima di fermarti e decidere di darmi cinque colpi secchi, le frustate con il cazzo come le chiami tu a violentarmi la figa.
Il cazzo finto esce ed è grondante dei miei umori, io mi bagno moltissimo, per te anche troppo infatti spesso mi fai asciugare,ma in questo caso i miei umori servono perchè il cazzo dalla figa viene spostato al culo, sento che me lo infili anche qui senza preoccupazioni o attenzioni, un colpo secco e il mio ano si allarga per te. Faccio fatica a restare in equilibrio sia per la violenza dei tuoi colpi che mi sospingono in avanti, sia per la troppa eccitazione che mi fa tremare come una foglia. La cosa non ti preoccupa a te piace vedermi al limite e così insisti a scoparmi il culo anche qui fino a quando non decidi che è arrivato il momento delle frustate violente. Mi ritraggo qualche attiamo cercando di riprendere il respiro che è affannato e faticoso, ma tu non sei d'accordo. Ti alzi attento a muoverti con i piedi ancora legati e ti metti dietro di me, sono sempre piegata in avanti, a novanta per il tuo piacere, il cazzo finto è ancora nel mio culo e arriva il tuo cazzo a spanarmi la figa. La doppia penetrazione così mi fa urlare, stringo gli occhi e il respiro mi si blocca, so anche che non vuoi mai che io faccia casino e così mi mordo il labbro mentre tu inizi a fottermi senza ritegno. Ogni tanto lascia partire anche qualche sberla violenta sulle mie natiche affaticate e doloranti, mi appoggio più che posso alla scrivania cercando di stare attenta a non far cadere nulla mentre incasso il tuo cazzo e il cazzo finto: "Adesso vieni come un cane"
Ti sento uscire da me, mi sembra di essere improvvisamente vuota, togli anche l'altro cazzo mentre io mi abbasso tornando per terra e mettendomi a quattro zampe sopra l'asciugamano, tu torni di fronte a me: "Apri la bocca"
Annuisco e mentre io lascio che il mio orgasmo e il mio piscio escano dalla mia figa per andare a finire sull'asciugamano, la tua sborra arriva nella mia bocca calda e viscosa.
Si Padrone è stato piacevole averti legato e averti usato anche se per poco, ma io sono sempre il tuo oggetto, sono io a dorverti seervire Padrone.
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