I miei 30 minuti

di
genere
dominazione

Siamo entrati in casa spostandoci direttamente nella tua camera. Giusto il tempo di togliermi il cappotto e mi sono ritrovata in ginocchio davanti a te, la mia posizione, quella che devo assumere sempre per poterti succhiare il cazzo. Così ho fatto, abbassandoti i pantaloni e i boxer prendendomi il tuo cazzo in bocca, tra le labbra. L'ho spompinato giusto il tempo di farlo diventare bello duro e pronto per il mio culo. Pochi minuti e mi sono alzata ritrovandomi contro il muro dove mi hai abbassato i pantaloni e gli slip ed ecco che il tuo cazzo è andato ad affondare nel mio ano. Senza nessuna delicatezza o preambolo per aprirmi. Semplicemente mi hai inculata a freddo affondando il tuo cazzo dentro di me in modo violento. Mentre continuavi a sodomizzarmi sentivo le gambe tremare, mi sono piegata su me stessa cercando di non perdere l'equilibrio e più mi vedevi in difficoltà più tu infierivi, sculacciandomi con forza. Mi hai fatto spostare tenendo sempre il cazzo dentro il mio culo, pochi metri per farmi salire con le ginocchia sul letto facendomi affondare il viso nel materasso e prendendomi i polsi per tenermi le mani dietro la schiena. Hai ripreso a fottermi il culo e decidere di darrmi spinte forti, secche profonde, costringendomi a contare e ringraziarti Padrone, dicendo ad ogni colpo chi sono, ovvero la tua schiava, la tua troia la tua puttana e così via per ogni tua singola penetrazione. Ti fermi, esci da me e ti siedi sul letto, io mi metto sopra le tue ginocchia in modo che il mio culo sia a tua disposizione e inizi a sculacciarmi, mi toccano 30 sculacciate per natica, chiaramente scandite da me che conto. Una volta soddisfatto di avermi allargato il culo a tuo piacimento mi hai lasciata andare per permettermi di spogliarmi e mettermi gli stivali, sempre i soliti, quelli neri di pelle lunghi sopra il ginocchio e con il tacco a spillo da 12 centimetri. Chiaramente ho dovuto pulirli per bene, leccandoli e passando la lingua ovunque, succhiando il tacco infilandomelo fino in fondo alla gola. Una volta indossato i miei stivali è il tuo turno, oggi mi aspettano 30 minuti in cui tu sei ai miei ordini, dove io sono la tua Padrona e tu il mio schiavo, ma prima di fare questo scambio mi metto in ginocchio davanti a te seduto sul letto, prendo i tuio piedi uno alla volta e inizio a leccare, succhiare, pulire le tue dita per bene, passando la lingua ovunque anche tra le dita. Una volta pulito i piedi ti infilo i tuoi stivali, che sono uguali ai miei. Adesso è il mio turno. Ti faccio accomodare su una sedia e lego le tue caviglie alle gambe della stessa, poi lego i tuoi polsi dietro lo schienale della stessa sedia. Sei fermo immobilizzato e alla mia mercè, per prima cosa ti restituisco qualche frustata prendendo un righello dalla tua scrivania, non tante, ma ben assestate sulle tue cosce e sul tuo petto, poi mi inginocchio davanti a te tra le tue gambe. Sei esposto, hai il cazzo esposto a me e scappellato e questo ti mette in difficoltà perchè sei molto sensibile. Ho deciso di guardarti soffrire un po' sia per il piacere che per il dolore, così passo la lingua ripetutamente sulla tua cappella aperta, di tutta risposta cerchi di stringere le gambe, sento la pressione su di me e ti intimo di tenerle aperte, punendoti prolungando la tortura e passando ancora per bene la mia lingua e le mie labbra sulla tua cappella. Dopo un po' mi alzo porto il mio seno generoso alla tua bocca, mi prendi i capezzoli e mi mordi, sussulto:"Non ti ho detto di mordermi", mi guardi dal basso con un sorrisetto specificando: "Non mi hai detto nulla Padrona". E' vero ma te la farà pagare dopo. Solo dopo un po' ti libero facendoti alzare, ti faccio mettere voltato dandomi la schiena con le gambe allargate e con il busto piegato in avanti appoggiato sul letto. Adesso è il tuo culo che è esposto a me, in realtà durante la mia mezzora non credo che la userò solo per punirti. Infatti ti apro le natiche e inizio a leccare il tuo ano, passo la lingua su tutta la tua fessura sentendo i tuoi gemiti di godimento mi rendo conto che la cosa ti piace, ma una piccola punizione per il morso ai miei capezzoli ci vuole, così mordo l'interno delle tue natiche, giusto per rifarmi un po'. Soddisfatto il tuo culo ti siedi sul letto, comodo, gambe aperte e io ancora una volta in ginocchio tra di esse. Prendo il mano il tuo cazzo tirandolo appena, la mia faccia è immersa tra le tue gambe e la mia bocca va alle tue palle, le lecco e poi le risucchio dentro la bocca. Ti sento gemere di piacere e questo mi elettrizza, mi scuote facendomi bagnare la figa all'improvviso, ma tu non lo sai, mentre continuo a lavrarmi le tue palle mi ringrazi:"Grazie Padrona". Lo avevi fatto anche prima ,quando ti ho leccato il culo e sentirtelo dire nuovamente mi scuote. Ti sei depilato quindi è piacevole e facile continuare a lavorare le tue palle, ruoto la lingua tirandole appena, le premo tra le labbra e le spompino succhiandole diverse volte. Sembra che la cosa ti piaccia, mi stacco solo dopo molto. Torni in piedi, recupero la mia sciarpa di seta rossa e te la metto sugli occhi bendandoti, ti faccio camminare giusto il tempo di guardarti un po' poi mi siedo sulla sedia ti ordino di metterti in ginocchio davanti a me, è scomodo stare in stivali in quella posizione e io lo so bene visto che mi ci costringi sempre, così te li faccio togliere liberandoti da quella tortura. Sollevo prima un piede e poi l'altro e ti faccio leccare i miei stivali, succhiare i miei tacchi, pulirli. Bendato non puoi vedere quello che faccio, ti ordino solo di aprire la bocca e tu lo fai, obbedisci, ti faccio succhiare uno dei miei birilli, quello che di solito usi per il mio culo. Mentre succhi io schiaccio i tacchi dei miei stivali sul tuo corpo, sulle cosce piegate, sui tuoi capezzoli. Ogni tanto ti vedo fare una smorfia di dolore, ma sono sicura che dopo ti rifarai, infatti la mia mezzora sta scadendo, è il momento che tu torni ad essere il mio Padrone e io la tua Schiava. Mi fai mettere per terra, in ginocchio mentre tu ti metti dietro di me, il tuo cazzo duro e gonfio affonda tra le carni della mia figa bagnata e pulsante, ancora una volta mi prendi con violenza. Mi si spezza il fiato quando improvvisamente passi dalla mia figa al mio culo, non me lo aspettavo, impreparata ho l'istinto di liberarmi ma mi trattieni impedendomi di sfuggirti. Poco dopo il tuo cazzo torna nella mia figa, sembri apprezzare che il mio culo sia così allargato pronto ad accogliere all'improvviso il tuo cazzo. Mi fai girare stendere per terra, mi sollevi le gambe facendomele mettere attorno alla tua vita e torni a penetrarmi la figa: "Stringi le gambe attorno a me", chiaramente eseguo anche se poco dopo mi si sciolgono come burro sotto la prepotenza delle tue pentrazioni, cerco in qualche modo di richiuderle e ti vedo sorridere quasi avessi vinto un premio per essere in grado di sfinirmi, così forse per orgoglio e per reazione: "Di più" lo dico con un sussurro roco, e anche se tu mi ricordi che sono solo la tua schiava te lo ripeto ancora e tu aumenti allo stremo il ritmo delle tue pentrazioni. Sono esausta, quando esci da me mi ritrovo per terra sfinita, ma è il momento di godere, della tua sborra e di prenderla nella mia bocca. Tengo gli occhi sollevati verso di te, sul tuo viso in modo che anche tu possa guardarmi mentre accolgo tutto il tuo piacere nella mia bocca.
Credo di aver usato i miei 30 minuti più per il tuo piacere che per il mio, ma dare piacere a te è quello che ne procura a me, quindi sono felice di quello che sono riuscita a fare per te e per averti soddisfatto, Padrone.
scritto il
2022-02-18
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