Tua proprietà

di
genere
dominazione

"Ci sei o devi andare via o sei occupato?"
"Perchè?"
"Ho un po' di tempo potevi usarmi"
"Vuoi essere usata?"
"La proposta te l'ho fatta io quindi si"
"Mettiti gli stivali, per terra ti devo far diventare il culo rosso"
"Cosa devo prendere?"
"Quello che vuoi decidi tu cosa vuoi subire e non puoi dire quello che preferisco io"
Mi preparo in camera da letto, sistemandomi per terra sopra un asciugamano, ho gli stivali ai piedi, i soliti quelli neri di pelle che mi arrivano sopra il ginocchio e con il tacco a spillo da dodici centimetri. Sopra ho una canottierina di cotone bianca dalla quale lascio uscire il seno abbondante, una quinta coppa d.
Ho preso il frustino, visto che mi hai detto che lo volevi usare, poi ho preso i due birilli quelli grandi e la corda, visto che ultimamente ti piace legarmi.
"Mettiti in posizione"
Mi sistemo sulle ginocchia sollevando il sedere e allargando le gambe con le mani dietro la schiena restando ferma in modo che tu mi possa guardare, che tu possa bearti della vista della tua schiava.
"Cosa vuoi subire"
"Hai detto che volevi il mio culo rosso quindi..."
Lascio in sospeso la frase mentre ti vedo alzarti, sei nudo e ti avvicini a me con il frustino in mano.
"Appoggia la pancia al letto"
Eseguo sentendo che in quella posizione non posso muovermi, provo solo a rilassarmi e sento i colpi che arrivano sul mio culo, conto ogni singolo colpo che arrivano ad essere venti per natica.
"Faccia per terra e culo alto"
Mi metto in posizione sentendo che ti muovi per metterti dietro di me, il mio culo è esposto, socchiudo gli occhi e sento il frustino che inizia a colpire la pelle bianca della mia natica: "Te lo avevo detto se non ringrazi come devi hai cinque frustate in aggiunta"
"Ho ringraziato Padrone forse non hai sentito"
"No non lo hai fatto per due volte quindi sono dieci"
Vorrei contraddire so che non ho dimenticato di ringraziare ma non importa arrivano le dieci frustate aggiuntive, sto attenta a contare e ad essere ben udibile così come quando ti ringrazio.
"In posizione"
Torno sulle ginocchia con le mani dietro la schiena tenendo il sedere sollevato mentre tu ti sposti davanti a me, hai ancora il frustino in mano, capisco e prendo un seno tra le mani strizzandolo appena così da esporre il capezzolo e infatti è quello che vuoi, arrivano cinque frustate per ogni seno. Bruciano da matti, sento i capezzoli pulsare e stringendo i denti conto fino alla fine e ti ringrazio.
"Togli uno stivale e pulisci"
Obbedisco togliendo lo stivale destro, sto attenta a passare la lingua bene ovunque, quando finisco di leccare la suola mi interrompi per controllare il mio lavoro se è fatto bene, sembri soddisfatto così proseguo su tutta la lunghezza dello stivale e finisco pulendo anche dentro. Me lo fai posare per terra e mi obblighi a continuare a leccarlo stando in ginocchio e tenendo le mani dietro la schiena, solo quando sei del tutto soddisfatto mi fai rimettere lo stivale al piede.
"Adesso che cosa vuoi subire?"
"Hai detto che il mio culo deve essere sempre aperto quindi..."
Ancora una volta lascio la frase un po' li in sospeso:"Prendi un birillo"
Prendo quello rosa grande e lungo recupero anche la vaselina ne metto una goccia sulla cappella del cazzo finto che è pronto per essere usato. Te lo passo mentre tu sei ancora messo in piedi dietro di me, espongo il culo abbassando la faccia fino a terra, non devo aspettare molto che arrivi la penetrazione violenta, mi spingi il cazzo finto di colpo dentro il culo allargandomelo all'istante. Sussulto digrignando i denti per trattenere il dolore piacevole che subisco all'improvviso. Inizi a sodomizzarmi velocemente, fai entrare e uscire il cazzo dal mio culo allargandomelo ad ogni affondo. Poi passi alle frustate, tiri fuori di colpo il cazzo e lo risbatti dentro del tutto. Conto fino a dieci frustate e ho il respiro che si blocca così come la voce che si spezza.
"Cosa vuoi adesso vacca"
"Non ho molto tempo"
"Allora devi venire"
Togli il cazzo finto dal mio culo e lo sostituisci con il tuo facendomi sistemare bene sull'asciugamano: "Parlami"
Lo dici mentre sento i colpi del tuo cazzo nel mio culo che affondano violenti: "Io sono solo al tua schiva Padrone, devo solo eseguire i tuoi ordini, esisto per il tuo piacere, per obbedirti. Devo essere sempre pronta a prendere il tuo cazzo o quello che mi vuoi dare dove vuoi darmelo, devo stare in ginocchio per terra, quello è il mio posto. Devo sempre indossare i tacchi, essere sempre vestita da troia"
Mi interrompi per dirmi di venire e io eseguo lasciando che il mio orgasmo schizzi sull'asciugamano sotto di me, ancora a quattro zampe, da cagna come mi vuoi tu, mentre la tua sborra arriva calda e vischiosa nel mio culo. Alla fine esci da me liberandomi e svuotandomi e anche oggi spero di averti servito bene Padrone.
scritto il
2021-09-04
4 . 7 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Puoi usarmi

racconto sucessivo

La fine della pagina
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.