Sono la donna di papà
di
TATONE
genere
incesti
Era risaputo che papà, alzava spesso il gomito, la mamma lo aveva lasciato anni fa, e da allora, vivevo un po' da una e un po' dall'altro, fù al secondo anno di università, che decisi di andare definitivamente a vivere da lui.
La sceltà la feci, dopo che lo vidi nudo, era alticcio, e stavo facendo la doccia quando è entrato pensando che non ci fossi, e me lo trovai lì, davanti, nudo con il cazzo in mano, cercava in gabinetto, mi passò davanti, e senza preoccuparsi iniziò a fare pipì.
Lo osservai, era bello duro, faticava a piegarlo e centrare la tazza, io poi che sono gay, so riconoscere un cazzo che potrebbe soddisfarmi, e così non reclamai, ma anzi me lo mangiai con gli occhi.
Così decisi, di passare più tempo con lui, e mi trasferii la settimana dopo, e inizia ad osservarlo, e col tempo, capii che il momento migliore era il sabato, quasi sempre si ubriacava da perdersi.
Così, un sabato sera, lo accompagnai a letto, faticava a camminare, così, con la scusa di aiutarlo, lo spogliai, e una volta nudo, lo toccai, infilai la mano e palpai bene i testicoli e il suo pene, che era molliccio, e al tocco si indurì, mi guardò, e trà il dormi veglia mi disse, ti piace vero frocetto?, e poi si addormentò, io presi coraggio, e lo segai piano per non svegliarlo, e lo vidi sborrare dopo una decina di minuti, una serie di getti potenti, lo ripulii e lui continuò a dormire.
Ero eccitato, andai in camera mia, mi infilai reggicalze calze e tacchi, e preso un cazzo di gomma, e mi sfondai per un paio d'ore, sborrando più volte.
I giorni successivi, papà era abbastanza normale, e poi il sabato dopo, rieccolo ubriaco, e verso l'una, lo accompagno in camera, lo spoglio, e ad un tratto, lo sento con voce impastata dirmi, puttana, succhialo, mi stava scambiando per una donna, mi misi trà le sue gambe e iniziai a spompinarlo, si brava troia così, e dopo pochi minuti, ansima, si vengo, bevi Rinaldo bevi troia.
Mi aveva riconosciuto, ma non ebbi il tempo di dire nulla, dovetti lottare ber bere tutto il suo sperma.
Poi si sedette sul letto, sono ubriaco, ma se mi fanno una sega lo capisco, vero troietta?, poi mi trascinò sul letto, spogliati frocio, che tki rompo il culo, in un attimo, ero nuda e a pecora, papà, me lo infilò senza fatica, e mi pompò, per una mezz'ora.
Il giorno dopo, papà rientrò prima, ero in camera, a studiare, troia mi disse, vedi di metterti un po' da femmina e trasferisciti nel lettone, così un'ora dopo, ero Paola, vestita e truccata, la nuova moglie di papà
La sceltà la feci, dopo che lo vidi nudo, era alticcio, e stavo facendo la doccia quando è entrato pensando che non ci fossi, e me lo trovai lì, davanti, nudo con il cazzo in mano, cercava in gabinetto, mi passò davanti, e senza preoccuparsi iniziò a fare pipì.
Lo osservai, era bello duro, faticava a piegarlo e centrare la tazza, io poi che sono gay, so riconoscere un cazzo che potrebbe soddisfarmi, e così non reclamai, ma anzi me lo mangiai con gli occhi.
Così decisi, di passare più tempo con lui, e mi trasferii la settimana dopo, e inizia ad osservarlo, e col tempo, capii che il momento migliore era il sabato, quasi sempre si ubriacava da perdersi.
Così, un sabato sera, lo accompagnai a letto, faticava a camminare, così, con la scusa di aiutarlo, lo spogliai, e una volta nudo, lo toccai, infilai la mano e palpai bene i testicoli e il suo pene, che era molliccio, e al tocco si indurì, mi guardò, e trà il dormi veglia mi disse, ti piace vero frocetto?, e poi si addormentò, io presi coraggio, e lo segai piano per non svegliarlo, e lo vidi sborrare dopo una decina di minuti, una serie di getti potenti, lo ripulii e lui continuò a dormire.
Ero eccitato, andai in camera mia, mi infilai reggicalze calze e tacchi, e preso un cazzo di gomma, e mi sfondai per un paio d'ore, sborrando più volte.
I giorni successivi, papà era abbastanza normale, e poi il sabato dopo, rieccolo ubriaco, e verso l'una, lo accompagno in camera, lo spoglio, e ad un tratto, lo sento con voce impastata dirmi, puttana, succhialo, mi stava scambiando per una donna, mi misi trà le sue gambe e iniziai a spompinarlo, si brava troia così, e dopo pochi minuti, ansima, si vengo, bevi Rinaldo bevi troia.
Mi aveva riconosciuto, ma non ebbi il tempo di dire nulla, dovetti lottare ber bere tutto il suo sperma.
Poi si sedette sul letto, sono ubriaco, ma se mi fanno una sega lo capisco, vero troietta?, poi mi trascinò sul letto, spogliati frocio, che tki rompo il culo, in un attimo, ero nuda e a pecora, papà, me lo infilò senza fatica, e mi pompò, per una mezz'ora.
Il giorno dopo, papà rientrò prima, ero in camera, a studiare, troia mi disse, vedi di metterti un po' da femmina e trasferisciti nel lettone, così un'ora dopo, ero Paola, vestita e truccata, la nuova moglie di papà
3
voti
voti
valutazione
5
5
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Il cameriereracconto sucessivo
Sono la donna di papà 2
Commenti dei lettori al racconto erotico